Sarà che adoro il locale, perfetto per i concerti, piccolo quanto basta, acustica perfetta...

 Questi gallesi dalla voce tipo Bryan Adams non è che abbiano scoperto chissà quale genere musicale. Non hanno nell'originalità la loro caratteristica migliore. Si fanno apprezzare per un buon sound...

La recensione racconta la performance degli Stereophonics ai Magazzini Generali di Milano, elogiando la qualità del locale e del suono. L'autore, spettatore affezionato, considera questo il loro miglior concerto. Pur riconoscendo una limitata originalità, premia la solidità e il coinvolgimento. Citati alcuni brani salienti eseguiti durante la serata. Scopri perché questo live degli Stereophonics ha lasciato il segno!

 Questa volta solo quello. Rispetto.

 Questo 'Let it Come Down' però mi lascia freddo, non è bello come i primi tre album imperdibili e sa di già sentito.

La recensione analizza 'Let It Come Down' come il quarto album degli Spiritualized, segnando una svolta sinfonica rispetto al passato. Il recensore evidenzia la perdita dell'originalità e una sensazione di déjà-vu rispetto ai lavori precedenti della band. Nonostante la perizia tecnica e l'uso di orchestra, il disco viene considerato meno ispirato e meno emozionante dei primi tre album. Spiritualized rimane comunque un gruppo degno di rispetto. Scopri se il nuovo corso sinfonico degli Spiritualized fa per te!

 Le canzoni cantate irritano e gli strumentali non hanno le palle.

 Abbiamo ascoltato più volte aspettando che ci prendesse, ma non ha il carattere.

La recensione esprime una forte delusione verso 'Discovery' dei Daft Punk, sottolineando la perdita di freschezza rispetto a 'Homework'. Le canzoni cantate, specie da Romanthony e dagli stessi Daft Punk, vengono giudicate fastidiose e inutili. L'album risulta privo del carattere distintivo del debutto e neppure la produzione impeccabile basta a salvarlo. Il recensore non trova alcun valore nelle tracce, risultando amareggiato dal cambiamento. Leggi la recensione completa per scoprire perché 'Discovery' non convince.

 Grandissimo potenziale ma disco ancora così così.

 ‘Grace Kelly With Wings’ (di nuovo: un capolavoro!) la canzone più tipicamente indie, faranno grandissime cose.

La recensione analizza il secondo album dei Piebald, band di Boston attiva nel circuito hardcore. Nonostante l'eclettismo stilistico e un grande potenziale espresso in brani come 'Grace Kelly With Wings', il disco fatica a mantenere costanza, risultando a tratti acerbo e dispersivo. Alcune tracce spiccano per originalità, altre scivolano nel generico college pop. Il gruppo mostra comunque spiragli di crescita e promessa. Scopri se il secondo album dei Piebald fa per te e ascolta 'Grace Kelly With Wings'.

 "...this could be where it all goes wrong, this could be my swansong… this could be the very last thing that you hear from me"

 "Così dovrebbero essere gli Oasis se già dopo il primo disco non avessero deciso di diventare la caricatura di loro stessi"

La recensione di Swansongs dei Polak evidenzia un indie rock autentico, segnando il simbolico addio della band. La scrittura, nostalgica e personale, sottolinea la qualità delle chitarre e la semplicità efficace dei brani. L’album viene apprezzato per l’onestà delle sue dieci tracce e la sua coerenza stilistica, distinguendosi dalle influenze passate dei Bardots e Adorable. Scopri perché Swansongs è un album da non perdere per gli amanti dell’indie rock autentico!

 Come faremo ad uscire da questo fiume di merda puliti e profumati?

 Dopo averti fatto spazio nel mio letto, dopo averti risparmiato quando ero già pronto ad ucciderti

La recensione stronca Club Privé dei Massimo Volume, sottolineando le scelte vocali fallimentari di Clementi e l'intervento poco felice di Manuel Agnelli. L'autore rimpiange lo stile declamato tipico della band e ritiene salvabili solo i brani in cui Clementi resta fedele a sé stesso. Nel complesso, il disco viene giudicato una netta delusione rispetto ai lavori precedenti. Scopri perché Club Privé non ha convinto la critica: leggi la recensione completa!

 Un disco sottotono per i Mogwai e stranamente soft. Non esplode mai.

 In effetti 'Rock Action' è un 'Come On Die Young' di troppo.

La recensione mette in luce come 'Rock Action' dei Mogwai segua la strada della psichedelia moderna, ma risulti troppo soft e controllato rispetto ai precedenti lavori. Si salvano alcuni brani strumentali, mentre i pezzi cantati e le sperimentazioni risultano poco convincenti. L'album non riesce mai davvero a esplodere d'intensità, apparendo come una copia sbiadita di 'Come On Die Young'. Scopri se Rock Action fa per te: leggi la recensione completa.

 Canzoni lente sognanti col gusto per le parole.

 Canzoni di calma rassegnazione.

La recensione elogia l'esordio degli Elbow per le atmosfere sognanti e i testi intensi. Vengono apprezzate le influenze come Tindersticks e Arab Strap, la presenza di archi e fiati e un tono catartico e rassegnato. Spicca la traccia “Asleep in the Back” per profondità e raffinatezza. La voce di Guy Garvey, prima assimilata a Peter Gabriel, emerge con identità propria. Scopri l'atmosfera unica del debutto degli Elbow: ascolta Asleep in the Back!

 Mascis è anche quello che ha reso di nuovo ascoltabile l’assolo di chitarra virtuoso, bandito dal punk.

 Un bel disco come tutti quelli dei Dinosaur, anche se manca il hit single come su 'Where You Been'. Un disco senza tempo.

La recensione celebra 'More Light', album di J. Mascis + The Fog, per la coerenza con lo stile dei Dinosaur Jr e l’apporto di Kevin Shields. Il suono è sperimentale e potente, seppur senza hit memorabili. Mascis si conferma maestoso nella sua semplicità, offrendo ancora una volta un disco senza tempo. Leggi la recensione completa e scopri se More Light fa per te!

 Una frase easy per un gruppetto altrettanto sempliciotto.

 Questo disco senza tempo non ha l'originalità necessaria a farlo emergere. È senza tempo e basta.

Il disco 'Puzzle' dei francesi Tahiti 80 si distingue poco nel panorama indie-pop. Seppur gradevole e originale solo per la sua provenienza geografica, non offre le idee o il carisma di band simili. Un album facile da ascoltare, ma privo della vera scintilla innovativa necessaria per emergere nel genere. Scopri se il vintage dei Tahiti 80 fa al caso tuo: ascolta 'Puzzle' e confrontalo con i tuoi indie preferiti!

 Dall'immondizia spesso si riesce ad ottenere qualcosa con una nuova forma, un po' come si fa con la plastica, il compost, il biogas...

 Il terzo album dei torinesi Subsonica si colloca nello squallido panorama musicale italiano e quindi 'di per sé' è degno di nota.

La recensione analizza il terzo album dei Subsonica, Amorematico, sottolineando come si distingua nel panorama italiano, pur non raggiungendo il livello del precedente Microchip Emozionale. L’autore apprezza alcune tracce e la partecipazione dei Krisma, rilevando numerosi richiami musicali agli anni '80. Il disco viene visto come un prodotto interessante ottenuto 'riciclando' sonorità del passato. Scopri se Amorematico fa per te e immergiti nel sound dei Subsonica!

 Volendo potevano parteciparci anche i bimbi dell’asilo, non sarebbero andati a dormire sicuramente tardi.

 A Milano hanno questo maledetto vizio di cominciare i concerti sempre più presto, fra un po’ inizieranno all’ora di merenda.

La recensione descrive il concerto dei The Strokes all’Alcatraz di Milano. Nonostante l'energia del pubblico e la sala piena, alla band sembra mancare carisma. Il concerto, breve e privo di bis, delude le aspettative. Viene menzionato anche il problema degli orari troppo anticipati a Milano. Scopri cosa aspettarti da un live dei The Strokes: leggi la recensione e condividi la tua esperienza!

 Questo CD è un po' piatto, direi né carne né pesce.

 Un coacervo di sonorità senza un indirizzo preciso, nulla che catturi l’attenzione.

Terzo lavoro solista di Ian Brown, noto ex-leader degli Stone Roses, l'album risulta deludente e poco originale. Il recensore sottolinea l'assenza di brani incisivi, ad eccezione di lavori precedenti, e una ricerca sonora discontinua che lascia indifferenti. Scopri la nostra recensione prima di ascoltare il nuovo album di Ian Brown.

 Dopo averci massacrato con la superhit "Lady" e deliziato con la splendida dance hit "Chillin´" il duo transalpino mette insieme a fatica un LP.

 Non è un capolavoro, ma della sana dance non stona in nessuna delle vostre collezioni di cd.

L'album d'esordio dei Modjo offre una piacevole miscela di dance francese, sospesa tra influenze retrò e hit radiofoniche. Sebbene non sia un capolavoro, il disco scorre bene ed è ideale per chi apprezza il genere. La notorietà di Lady e Chillin' ha segnato il duo, ma anche il resto dell’album risulta godibile. Scopri cosa rende unico l’album dei Modjo e lasciati conquistare dal sound dance francese!

 I chemical beat a-là 'Firestarter' riempiono le vuote tracce di questo disco che sembra un remix più che una novità.

 Money making is a wonderful thing...

La recensione esamina l'album 'Hell's Kitchen' di Maxim, evidenziando la mancanza di originalità rispetto ai lavori con i Prodigy. Alcuni brani si distinguono, ma il disco risulta vicino a un remix piuttosto che una vera innovazione. La collaborazione con Skin attira l'attenzione, mentre il leitmotiv commerciale emerge chiaramente. Scopri se 'Hell's Kitchen' di Maxim è davvero all'altezza della sua fama: ascoltalo e fatti una tua idea!

 Ma chi cazzo vi credete di essere?

 Senza inventare nulla vogliono diventare celebrità.

La recensione stronca l'album Holes in the Wall degli Electric Soft Parade, accusando la band di mancanza di originalità e ambizione fuori luogo. L'autore preferisce altri gruppi come i Tindersticks, esprimendo un giudizio fortemente critico e ironico sull'opera. Scopri cosa (non) ha convinto di questo album e confronta le tue impressioni!

 Se vi piacciono Monster Magnet e Queens of the Stone Age questo è il disco che cercate.

 Non meravigliatevi se vi sembrano un po' tutte uguali. È il limite del genere, non della band.

La recensione analizza California Crossing dei Fu Manchu, evidenziando il sound ricco di fuzzy guitars e power pop. Il disco richiama Monster Magnet e QOTSA, ma la voce di Scott Hill risulta divisiva. Consigliati i brani Hang On, Bultaco e Wiz Kid, anche se la ripetitività è marcata, tipica del genere. Il miglior album della band resta però In Search Of.. del 1996. Scopri le sonorità anni '90 dei Fu Manchu: ascolta California Crossing!

 Hype costriuto a tavolino.

 Povero trito e ritrito garage rock anni '50 senza la minima originalità.

La recensione evidenzia come White Blood Cells sia figlio di un hype ben costruito grazie a packaging accattivante e un'identità visiva forte. Tuttavia, il contenuto musicale viene giudicato povero, ripetitivo e privo di originalità, più frutto di operazioni commerciali che di reale valore artistico. Scopri perché White Blood Cells divide pubblico e critica!

 Più che un disco sembra un percorso mnemonico in ricordi vicini e lontani insieme.

 Un grande disco che non può mancare alla vostra collezione.

La recensione analizza Scary World Theory dei Lali Puna, evidenziando il raffinato low-fi tedesco e le atmosfere minimaliste. L’accento tedesco in inglese aggiunge fascino. L’album è paragonato ad artisti come Stereolab e Mouse on Mars. Brani come "Nin-Com-Pop" e "Don’t Think" sono segnalati come punti chiave. Un disco consigliato agli amanti dell’elettronica sofisticata. Scopri l’album e lasciati conquistare dalle atmosfere uniche dei Lali Puna!

 "Baby, Baby, ain't it true, I'm immortal when I am with you."

 "Un disco capolavoro, come ne escono pochi."

La recensione celebra il ritorno di PJ Harvey al rock diretto e graffiante delle origini. Dopo esperimenti elettronici, l'album si distingue per formule semplici ma efficaci, brani iconici e collaborazioni controverse. Il disco viene definito un capolavoro capace di emozionare e lasciare un segno. Scopri perché questo album è considerato un capolavoro: ascolta subito Stories From The City, Stories From The Sea!