Musica iper-riflessiva per chi ha veramente poco da fare, disco per orecchie stanche in attesa del meritato riposo notturno.

 Canzoni inerti e oziose come sconfinate praterie solcate da lenti fiumi poco vogliosi di arrivare al mare.

Ragland, album solista di John Convertino, si presenta come un viaggio sonoro malinconico e riflessivo, caratterizzato da tocchi di pianoforte e batteria minimalista. La musica, sperimentale e sospesa nel tempo, accompagna momenti di solitudine e introspezione, adatta a orecchie stanche in cerca di quiete. Un lavoro fuori dal comune, che richiama atmosfere dark-jazz, equilibrato tra tensione e rilassamento. Ascolta Ragland per un viaggio sonoro introspettivo e coinvolgente.

 L'album è uno dei primi esempi di ciò che viene definito dream pop.

 Il sogno (o forse l'incubo?) sta finendo e ci stiamo per svegliare.

L'album '69' degli A.R. Kane è un'opera pionieristica nel panorama del dream pop, caratterizzata da atmosfere oniriche e sonorità industriali. Il duo britannico fonde pop, psichedelia e noise in un mix originale e influente. Ogni traccia sviluppa un'atmosfera unica, tra ritmo e sperimentazione, segnalando un approccio innovativo con un mood a tratti oscuro e decadente. Un lavoro apprezzato per la sua capacità di reinventare il pop con sonorità alternative. Ascolta l'album '69' di A.R. Kane e immergiti in un viaggio sonoro unico.

 Un film oscuro, cupo, cattivissimo e importante.

 Una regia impeccabile, interpretazioni superbe e un'immensità di significati umani e religiosi.

La serpe di Zanzibar di Tod Browning è un film oscuro e coinvolgente che esplora temi di emarginazione, vendetta e superstizione. Lon Chaney offre una performance magica senza parole, rendendo il film un'opera di grande valore storico e umano. Non un capolavoro estetico come The Unknown, ma decisamente rilevante per il cinema muto e classico. Un'esperienza cinematografica profonda e innovativa da scoprire. Guarda La serpe di Zanzibar per scoprire un classico oscuro e innovativo del cinema muto.

 Uno di quei dischi che ti fa dire “ma sì, i Carpathian quelli di Isolation” perché è il loro lavoro più riuscito.

 Il riffaggio è duro, spesso come una muraglia su cui s’infrange ogni speranza e dove la voglia di lottare contro se stessi prende il sopravvento.

La recensione evidenzia la maturazione dei Carpathian con il loro album Isolation, in cui si fonde hardcore punk e atmosfere ispirate ai Joy Division. L’opera segna un deciso miglioramento rispetto al passato e conferma l'identità artistica della band australiana. Il disco si distingue per la sua intensità emotiva, la ricerca sonora e la capacità di emozionare, rendendolo un punto di riferimento per gli amanti del genere. Ascolta Isolation e scopri l'intensità unica dei Carpathian!

 Non è un concerto, è una tortura. Che figata.

 Era 'Terrore nello spazio', baciamo le mani.

La recensione racconta con tono personale ed emozionale il concerto dei Morkobot al Leoncavallo di Milano. Tra ansie, problemi tecnici e un'atmosfera psichedelica intensa, il live viene vissuto come una tortura piacevole e coinvolgente. Tra riferimenti a esperienze con THC e osservazioni ironiche, emerge un apprezzamento sincero per la band e l'atmosfera creata. Scopri l’esperienza unica del live psichedelico dei Morkobot!

 Bastano le prime note dell’album per capire che ciò che abbiamo appena inserito nel lettore è un’opera decisamente valida.

 Ciò nonostante non si può fare altro che sedersi su una poltrona e godersi questa malinconia romantica.

Forever So è il debutto della band australiana Husky, un album di folk alternativo caratterizzato da atmosfere malinconiche e psichedeliche. Le chitarre acustiche e il piano delineano un lavoro introspettivo e romantico, supportato da una voce perfettamente in sintonia con le melodie. Nonostante l’assenza di picchi energetici, l’album coinvolge e rilassa l’ascoltatore, mostrando una maturità sorprendente per un esordio. Un lavoro affascinante che lascia alte aspettative per il futuro del gruppo. Ascolta Forever So di Husky e lasciati avvolgere dalle sue atmosfere uniche.

 La musica al suo interno sia assolutamente "unica".

 È uno straordinario impasto di rock, funk, poliritmia africana, e tanto tanto altro che non si può non consigliare ad ogni amante delle musica.

Remain in Light dei Talking Heads è un album straordinario che unisce rock, funk e ritmi africani in un mix musicale senza precedenti. David Byrne e la band hanno creato un puzzle sonoro unico, capace di catturare gli amanti della musica più esigenti. La recensione sottolinea il valore storico e innovativo dell'opera, consigliandola vivamente. Ascolta Remain in Light e scopri un capolavoro unico nel suo genere!

 La loro musica è espressione di quella cultura popolare che fonda le radici nella tradizione celtica sparsa in tutto il nord Europa.

 Un 'restauro' certosino molto soddisfacente, di classici tradizionali realizzati con straordinaria freschezza e immediatezza di intenti.

The Rout of the Blues, album del 1970 dei fratelli inglesi Robin e Barry Dransfield, è un capolavoro del folk tradizionale con profonde radici celtiche e un tocco bluegrass. Il duo impressa freschezza e autenticità a ballate e canti popolari, offrendo un viaggio emozionante nella cultura rurale britannica. L’album è celebrato per la sua integrità e la bellezza essenziale, con l’uso sublime di chitarra acustica e violino. Un disco da riscoprire e ascoltare per chi ama la musica d’autore e la tradizione. Ascolta ora l'autentico folk di Robin & Barry Dransfield e lasciati trasportare nel passato.

 Vorrei una donna che mi portasse via da me medesimo. Ma per far questo dovrebbe essere migliore di me; deve avere un cervello, e non soltanto una fica.

 Polanski si diverte a mettere a nudo l’arte perversa della seduzione.

Venere in pelliccia di Roman Polanski è un film teatrale che esplora le dinamiche di seduzione e le maschere sociali tramite dialoghi brillanti e un'intensa interazione tra i due protagonisti. Il regista sfrutta una narrazione compatta per immergere lo spettatore in un gioco di ruoli e scoperte personali. Grazie alle interpretazioni di Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric, il film diventa un’opera coinvolgente e riflessiva. Ideale per chi ama il teatro e le storie psicologiche. Non perdere questa intensa seduzione teatrale, vai a vedere Venere in pelliccia al cinema!

 Quel corpo flessuoso è poesia in movimento anche solo quando cammina per strada con quello spesso strato di melancolia addosso.

 Gli adulti sono molto più ingenui di quel che si pensi, incapaci di tenere il passo di una generazione che va fottutamente veloce.

La recensione apprezza il film di François Ozon per la sua rappresentazione discreta e non moralistica dell'adolescenza complicata. Il percorso della protagonista Isabelle, tra bellezza e malinconia, viene osservato con uno sguardo voyeuristico che evita interpretazioni semplicistiche. Viene inoltre lodata la recitazione intensa di Marine Vacth. Il testo riflette anche sulle difficoltà di comunicazione tra genitori e figli e sulla rapidità della crescita delle nuove generazioni. Scopri il delicato ritratto dell'adolescenza in 'Giovane e bella' di François Ozon.

 Quel caramello dolcissimo non può cancellare totalmente la buona cottura della carne, ma può rovinare irrimediabilmente un piatto che avrebbe fatto la sua porca figura.

 I dieci minuti conclusivi... sono totalmente avulsi dalla realtà e, soprattutto, da quanto era stato raccontato con cura e bravura dagli attori e dal regista in precedenza.

La recensione evidenzia una buona interpretazione e un quadro drammatico credibile, ma critica aspramente il finale improvviso e poco realistico. Il regista tenta un film profondo e corposo, ma la scelta conclusiva compromette l'intero impianto narrativo. Il risultato è un'opera con molte potenzialità sprecate, incapace di mantenere la coerenza emotiva fino alla fine. Scopri perché questo film promette ma delude, leggi la recensione completa!

 Non un capolavoro, quindi, ma comunque un album piacevole.

 Down for the Count è un concentrato di buonissimo hard rock che riesce a intrattenere per quaranta minuti buoni.

La recensione analizza l'album 'Down for the Count' del 1985 degli Y & T, band hard rock di San Francisco. Pur non essendo un capolavoro, il disco presenta alcune tracce valide e una produzione potente. Il lavoro chiude il periodo classico della band con la formazione originale, mostrando luci e ombre. Consigliato più agli appassionati che ai nuovi ascoltatori della band. Scopri la storia e i brani degli Y & T con questa recensione di Down for the Count!

 Jackson ricorre a frasi musicali molto, troppo ricorrenti, sviluppa i suoi cantati con stile personale ma circoscritto e quindi soggetto alla facile saturazione del gusto.

 Una ballata letteralmente dipinta da un avvolgente e armonico arpeggio alla chitarra elettrica, con un suono meraviglioso.

Hold Out di Jackson Browne è un album onesto con un posto consolidato nel cantautorato americano. Pur apprezzando la sincerità e l'impegno lirico, la recensione evidenzia una certa ripetitività musicale che può generare noia dopo ascolti prolungati. Il contributo di David Lindley con chitarre e violino è notevole, soprattutto in brani come 'Call It A Loan'. Un lavoro da gustare a dosi moderate, ideale per appassionati di sonorità californiane e testi riflessivi. Scopri l'universo musicale di Jackson Browne con Hold Out, un album da ascoltare con attenzione e cuore.

 Billy Idol può risultare odioso o intrigante a scelta, magari anche inutile. È un professionista, un bel mestierante.

 L'album è un più che dignitoso riciclo della propria immagine e del proprio talento, anche se non vale il capolavoro del 1983 'Rebel Yell'.

Devil's Playground di Billy Idol offre un ritorno solido al rock punk/pop con sonorità chitarristiche incisive e collaborazioni di qualità. Sebbene non innovativo o all'altezza del suo capolavoro degli anni '80, l'album è un prodotto maturo e ben eseguito. Idol mostra ancora professionalità e intelligenza artistica, rendendo l'ascolto piacevole anche se privo di sorprese. Il disco è consigliato a chi apprezza il classico sound del rocker. Scopri Devil's Playground: ascolta il ritorno rock di Billy Idol!

 Il live fu pubblicato ad agosto, arrivando al numero 2 in america, un grande risultato, un grande spettacolo.

 Una canzone da brividi, come la successiva "Cry Me a River", tradizionale brano gospel riarrangiato dal gruppo.

Mad Dogs & Englishmen rappresenta il culmine artistico e commerciale di Joe Cocker nel 1970, grazie a una band eccezionale e a performance live intense e coinvolgenti. Il tour è stato però segnato da tensioni legate a droghe e personalità forti, che portarono Cocker a un momento di crisi personale. L’album live, registrato al Fillmore East di New York, contiene reinterpretazioni brillanti di grandi classici rock e soul. Un viaggio musicale emozionante e un trionfo per il cantante inglese. Ascolta ora Mad Dogs & Englishmen per vivere un concerto leggendario!

 Chi si aspetta una caduta di stile ed una calo di creatività rimarrà piacevolmente deluso.

 Un ottimo disco da assaporare più e più volte.

Il terzo album degli Airbag conferma la qualità della band norvegese, offrendo un sound progressivo e ben suonato. Le atmosfere ricordano Radiohead e Pink Floyd, con sei tracce che scorrono piacevolmente in 50 minuti. L'opera presenta una struttura narrativa solida e performance vocali e strumentali di rilievo, rendendola un disco da ascoltare più volte. Ascolta ora 'The Greatest Show on Earth' degli Airbag e lasciati trasportare dal progressive norvegese.

 La voce di Joni Mitchell vola sulla musica con evoluzioni ardite come una farfalla inafferrabile.

 Cinque perché è tutto perfetto... Cinque ma perché ho la sensazione che manchi un po' d'anima.

La recensione analizza l'album 'Mingus' di Joni Mitchell, una collaborazione nata dall'incontro con il celebre jazzista Charles Mingus. L'opera fonde jazz, fusion e testi intensi, sostenuta da una strumentazione abituale ma innovativa. Sebbene molto apprezzata, emerge una lieve percezione di mancanza d'anima rispetto ad altri lavori dell'artista. Il pezzo 'The Wolf That Lives in Lindsey' risulta meno convincente, mentre gli altri brani e l'interpretazione vocale sono lodati per complessità e originalità. Scopri l'unione unica tra jazz e voce in 'Mingus' di Joni Mitchell!

 In "Djam Leelii" si respira una bellezza pura, che ci culla attraverso l'immensità della notte stellata africana.

 È assicurato che anche voi, una volta terminato questo viaggio, rimarrete con un inesprimibile groppo in gola: è il mal d’Africa.

Djam Leelii è un album intenso e nostalgico nato dall'incontro artistico tra Baaba Maal e Mansour Seck. Grazie all'uso sapiente di chitarre intrecciate e voci appassionate, il disco trasmette una spiritualità profonda e una bellezza pura che riflette le radici africane degli artisti. L'ascolto diventa un viaggio sensoriale coinvolgente, capace di evocare emozioni universali e il richiamo del proprio passato. Ascolta Djam Leelii per un viaggio emozionale nella musica africana autentica.

 "Projections resta un disco importante per capire come la psichedelia ancora allo stato primordiale del '66 si sarebbe sviluppata successivamente nell'anno seguente."

 "Il gruppo riprendeva i vecchi stilemi classici del blues, modernizzandoli e aggiungendo un misto tra il folk rock, il jazz e la nascente psichedelia."

La recensione analizza l'album 'Projections' dei The Blues Project, evidenziandone l'importanza storica come fusione tra blues classico e psichedelia emergente. Pur riconoscendo la giovane età del gruppo e qualche limite compositivo, il disco è considerato un capolavoro fondamentale per comprendere l'evoluzione del rock anni '60. La produzione di Tom Wilson e le reinterpretazioni di brani classici arricchiscono un progetto musicalmente variegato e suggestivo. Ascolta 'Projections' per scoprire le radici del blues psichedelico anni '60!

 Meat Loaf si ripropone in ciò che sa fare al meglio, ovvero interpretare con maestria brani magniloquenti, trascinanti, adatti forse più ad uno spettacolo di Broadway che ad un festival rock.

 Un album completo, con brani di qualità, ottimamente suonato e prodotto.

Couldn’t Have Said It Better è un album del 2003 di Meat Loaf che, pur non essendo tra i suoi più celebri, si distingue per la qualità delle composizioni e delle collaborazioni. L’album mantiene la formula del rock teatrale che ha reso celebre l’artista, con brani magniloquenti e interpretazioni intense. Il disco è stato ben accolto dal vivo, con tour sold-out che hanno confermato il carisma di Meat Loaf. Un ritorno di forma per un’icona del rock’n’roll. Ascolta oggi l'album che celebra la rinascita rock di Meat Loaf!