Questo album è, per quanto mi riguarda, il lavoro più elettrizzante del gruppo di Lowell George.

 "Rock And Roll Doctor" è uno sporco r&b-rock incredibilmente arrangiato, con una ritmica avvolgente e cadenzata.

La recensione celebra l'album "Feats Don't Fail Me Now" dei Little Feat, sottolineandone il suono elettrizzante e funk degli anni '70. Pur senza le atmosfere desertiche dei primi lavori, il disco mostra un'elevata qualità compositiva e arrangiamenti originali. La voce di Lowell George e la fusione di generi rendono l'album uno dei migliori del gruppo e un punto di riferimento nel rock blues dell'epoca. Ascolta ora l'album e scopri il groove unico dei Little Feat!

 "Ma chi è che canta, un maiale?"

 "Unleash The Carnivore è esattamente la fotocopia degli album precedenti, e già questo basta a bollarlo come un disco semi-inutile."

La recensione analizza 'Unleash The Carnivore' dei Devourment evidenziando una forte pesantezza sonora e tecnica precisa, ma critica la mancanza di originalità e coinvolgimento emotivo. L'album è molto simile ai precedenti lavori, consigliato principalmente ai fan del brutal death metal più estremo. La band viene riconosciuta come tecnicamente valida ma non innovativa, con uno stile che punta più sulla forma che sul sentimento. Scopri se 'Unleash The Carnivore' è l'album brutal death che fa per te!

 Una produzione seria e con la spinta che mancava alla precedente.

 Finalmente un prodotto che sta in piedi da solo, non per tutti i gusti certo, ma che si piazza bene nel panorama italiano del genere.

Marcello Parrilli con "Elogio alla Diversità" mostra una maturità artistica e una spinta creativa superiore rispetto al precedente album. L'uso di synth e chitarre dallo stile anni '80 crea tappeti sonori interessanti, valorizzati da collaborazioni efficaci. Alcune pecche ritmiche e arrangiamenti, in particolare su batteria e basso, rimangono, ma nel complesso il disco si impone nel panorama italiano del pop elettronico. Scopri l'evoluzione di Marcello Parrilli e ascolta l'album su tutte le piattaforme.

 "Questa mezz'ora di musica ci presenta una band decisa a mantenere un'aurea underground che li contraddistinguerà anche nei lavori successivi."

 "'The Voyage Of The Homeless Sapien': 20 minuti di suite doom dove accade di tutto, una musica polverosa ed ancestrale."

L'EP 'Statik Majik' dei Cathedral, pubblicato nel 1994, rappresenta uno dei momenti migliori della band inglese. Con atmosfere tra doom e progressive underground, fonde influenze sabbathiane a un metal aggressivo e misterioso. Tre brani potenti, tra cui una suite di 20 minuti, mostrano l'anima complessa e autentica del gruppo. Un lavoro coraggioso e intellettuale, che ha influenzato la discografia futura della band. Ascolta subito 'Statik Majik' e immergiti nel vero doom metal underground!

 Mylo Xyloto è una pop opera magniloquente, barocca e sfacciatamente populista, in cui il risultato qualitativo non corrisponde alla somma delle singole parti.

 La sezione ritmica di Princess Of China è di una banalità imbarazzante, e in un brano che proprio sull’efficacia del beat dovrebbe puntare è un vero e proprio crimine.

La recensione di Mylo Xyloto valuta il nuovo album dei Coldplay come un tentativo di confronto diretto col pop commerciale, caratterizzato da una produzione iper-caricata e da un risultato qualitativo altalenante. Pur con alcuni brani di grande impatto come Charlie Brown, l'album soffre di scelte melodiche discutibili e di una produzione che spesso sfocia nella cacofonia. Le collaborazioni, soprattutto quella con Rihanna, non riescono a elevare il progetto. Un album che allontana la band dai fasti di lavori precedenti, mostrando segnali di crisi creativa. Scopri se Mylo Xyloto conquisterà anche te con la nostra approfondita recensione.

 "God Is War non è nient'altro che odio incontrastato, e incrostato, sulle pareti di una stanza sporca di sangue e merda."

 "La voce è la quintessenza del dolore e non ne vuole sapere di uscire dalla carcassa di una religione che puzza di morte da sempre."

God Is War degli All Pigs Must Die è un'esplosione di odio e rabbia che attraversa il black metal e l'hardcore con sonorità claustrofobiche e disturbanti. Prodotto da Kurt Ballou, l'album si distingue per la sua intensità brutale e la sua carica iconoclasta, con riff caotici e vocalità esasperate. La recensione esalta il mix riuscito tra ferocia sonora e atmosfera di disagio, definendo il disco un manifesto di odio e dissenso contro le convenzioni religiose e sociali. Scopri l'odio sonoro di God Is War e immergiti in un hardcore senza compromessi!

 L’eleganza è uno dei tratti caratteristici di Jennifer Warnes e, ancor più specificamente, di The Hunter.

 The Hunter è quasi un disco di congedo che riflette perfettamente il carattere di questa dolce, piccola, grandissima popstar.

The Hunter segna il ritorno di Jennifer Warnes dopo 13 anni, con un album elegante e ricco di influenze soul e pop. La recensione ne evidenzia la voce unica, le ottime interpretazioni e l’eccellente capacità di songwriting, sottolineando il valore delle cover e degli inediti. Un disco che rappresenta un capitolo importante della sua carriera e della sua collaborazione con Leonard Cohen. Ascolta The Hunter e lasciati incantare dalla voce inconfondibile di Jennifer Warnes.

 Durante il ritorno a casa, in una buona registrazione, esplode fragorosamente un metal dalle evidenti venature progressive.

 "Rinascita" è un possibile primo apripista, dotata di un simil-ritornello orecchiabilissimo e un assolo di chitarra sognante.

La recensione presenta Ashes Of Chaos, una giovane band romagnola che propone un demo prog-metal con venature thrash-death e influenze di Dream Theater e Megadeth. Il lavoro, pur segnato da una produzione casalinga, mostra notevoli abilità tecniche e ambizioni compositive, soprattutto nella traccia "Rinascita". Il demo si distingue per originalità e potenzialità, anticipando un album di debutto interessante. Un ascolto consigliato per chi cerca nuovi talenti nel metal italiano. Ascolta il demo di Ashes Of Chaos e scopri il futuro del prog-metal italiano!

 Un black metal freddo e malinconico, ancestrale e feroce, pieno di sfumature e con in nuce potenzialità ancora grezze.

 Alla ruvidezza del black si sommano rallentamenti doom e parti atmosferiche cariche di magie, che danno un senso di sospensione mistica e di ritualità.

La recensione descrive Diadem Of 12 Stars come un album di black metal freddo e malinconico, arricchito da elementi doom e atmosfere mistiche. L'opera evidenzia potenzialità artistiche ancora in sviluppo, ma già capaci di ammaliare. Le immagini evocate sono forti e coinvolgenti, sottolineando la natura ancestrale e rituale del disco, che anticipa la crescita futura della band. Scopri l'atmosfera ancestrale di Diadem Of 12 Stars, ascolta ora l'album!

 "Mc Cash si era perso per strada i vecchi amici, compagni di illusioni perdute... e Joe Strummer era appena morto lasciandolo orfano di un'epoca."

 "Fino all'ultima pagina, senza respiro, troncato dal dolore, ma con la rabbia delle chitarre che gli sferzano il cervello."

La recensione analizza 'La gamba sinistra di Joe Strummer' di Caryl Férey, un romanzo noir intriso di punk e dolore. Il protagonista Mc Cash, ex membro dell'IRA e poliziotto disilluso, affronta una vita spezzata e una società in decadenza. Il libro emerge per la sua scrittura vibrante, la rabbia e la profondità emotiva che accompagnano un viaggio oscuro e senza compromessi. Scopri l'intensità punk e tragica di Mc Cash, un viaggio da non perdere.

 Thunderblast è un disco in grado di dettare regola su come fare Punk melodico.

 Se non volete ascoltare questo disco non sapete che vi perdete.

Mute, band di Quebec City, consegna con Thunderblast uno dei migliori album punk melodico del 2011. L'album si distingue per la tecnica impeccabile, assoli orecchiabili e l'uso azzeccato dei cori. Brani come "Bates Motel", "Homesick & Tired" e "Strangers Back Again" si evidenziano per energia e melodia. L'album si conferma imperdibile per gli amanti del genere, con un mix ben riuscito di velocità e melodia. Ascolta Thunderblast e scopri il punk melodico fresco e potente dei Mute!

 Questa band come dicevo è sconosciuta alla maggior parte degli ascoltatori, ma lo dico davvero con tutto il cuore, cercatelo questo disco è davvero bello per chi ama questo genere musicale, non ne rimarrete delusi ANZIII!

 I LOVE ROCK AND ROLL!!!!!!!!!!!!!

La recensione valorizza l'album "Icon" degli Icon, band hair metal degli anni '80 poco conosciuta ma con brani orecchiabili e ben costruiti. Tra i pezzi migliori spiccano "Rock on through the night" e "Hot desert night". Consigliato per gli amanti del genere alla ricerca di gemme nascoste. Scopri e ascolta l'album Icon, un classico hair metal da non perdere!

 L'ultimo lavoro 'Sparks Against Darkness' è un esempio di come si possa ancora tirare fuori del Punk melodico senza cadere nelle malefiche grinfie della commercializzazione.

 Il risultato è difficilmente dimenticabile.

La recensione evidenzia la qualità e l'autenticità del disco 'Sparks Against Darkness' dei Jet Market, gruppo romano attivo dal 1998. Il disco si distingue nella scena skate punk/melodic hardcore italiana per un punk melodico genuino, testi curati e ottima tecnica musicale. La collaborazione con Steve Rawles e la varietà delle tracce ne esaltano l'impatto. Un lavoro che sfida la commercializzazione mantenendo freschezza e forza. Ascolta 'Sparks Against Darkness' e riscopri il vero punk rock italiano!

 Frank riesce a integrare qualsiasi cosa nel suo progetto musicale e ce lo fa stare come se da sempre ne avesse fatto parte.

 Prendetelo come una chiacchierata con un amico che vi racconta le sue disavventure sessuali davanti a una birra.

La recensione racconta un live del 1971 di Frank Zappa e The Mothers al Fillmore East, con una formazione ridotta ma efficace e l'insolito supporto dei Turtles. Il disco è descritto come una piacevole pausa di svago, con un mix di rock, humor e storielle, perfetto per chi cerca una musica originale e rilassata. Non è il live più eccezionale di Zappa, ma il tono leggero e le performance vocali rendono l'ascolto piacevole e divertente. Ascolta questo live per scoprire un lato più leggero e divertente di Frank Zappa!

 Questo nuovo targato Wooden Shjips è facile e commestibile al punto giusto e mi lascia pure un po' di polvere di stelle sulle spalle della giacca.

 West is the best... Mmh, ma è già stato detto anche questo vero Jim?

La recensione di West, l'album del 2011 dei Wooden Shjips, evidenzia un'evoluzione verso una psichedelia più pop e accessibile, pur mantenendo l'anima fuzzy e ipnotica tipica del gruppo. Il lavoro è apprezzato per la sua capacità di evocare atmosfere vintage anni '60, integrate da elementi krautrock e un uso sapiente del delay. La durata concisa e la qualità delle tracce lo rendono un ascolto consigliato per chi ama il rock psichedelico meno convenzionale. Scopri ora l'ipnotica psichedelia di Wooden Shjips con West!

 "Dodici pezzi di bellezza senza tempo che consacrarono definitivamente la band tra le migliori formazioni indie rock dell’epoca."

 "'Hook in her head' è una splendida gemma pre-PJ Harvey, uno dei momenti più alti dell'album."

The Real Ramona è l'album più completo e rappresentativo dei Throwing Muses, caratterizzato da una fusione di melodie pungenti e virate pop. Pubblicato nel 1991, l'album si distingue per singoli di successo come Counting Backwards e Not Too Soon. La recensione sottolinea la tensione nel processo di registrazione ma anche il valore artistico e l'eredità duratura della band nell'indie rock americano degli anni '90. Un disco da riscoprire, finora difficile da reperire. Ascolta ora The Real Ramona e riscopri un classico dell'indie rock.

 Black Math Horseman è uno di questi riflessi, che si specchia nei nostri occhi e si traduce sbattendo sul fondo del cranio in vibrazioni che, piano piano, vanno a costruire una crepa nel cuore.

 Al calar del sole di queste giornate terrificanti i suoni si spengono lasciando solo un senso di inquietudine perpetua.

La recensione esplora Wyllt, l'album di Black Math Horseman, come un viaggio musicale pieno di vibrazioni evocative e atmosfere oscure. L'apporto di Scott Reeder e la vocalità di Sera Timms emergono come elementi chiave. Le tracce riflettono un suono potente, mistico e profondamente coinvolgente, che lascia in ascoltatore un senso di inquietudine ed emozione intensa. Ascolta ora Wyllt e lasciati avvolgere dal suo fascino oscuro e potente.

 Duke è talmente stereotipato ed egocentrico che fa ridere solo per questa ragione.

 Se digerite l’eccessiva linearità e cercate un’esperienza profonda, cercate altrove.

Duke Nukem Forever, uscito dopo un incredibile ritardo di 14 anni, torna con un protagonista stereotipato e un gameplay ultralineare. La grafica è aggiornata grazie all'Unreal Engine, ma il gioco soffre di caricamenti frequenti e una durata considerevolmente breve. Offre momenti di umorismo volgare e satira sul maschilismo in uno scenario di azione tipica da sparatutto. Consigliato agli appassionati nostalgici, meno a chi cerca profondità e innovazione. Scopri se Duke Nukem Forever fa per te: azione e nostalgia ti aspettano!

 Questo è il più bell'album degli Yes anni 70, sdoganati per le preziose orecchie della studiosa gioventù del tempo, indovinate da chi? Dai Buggles!

 Quel giro di basso totally killer di Squire e il video sigla di Discoring di allora. Che pezzone, struggente, epico marziale, indimenticabile.

Drama, pubblicato nel 1980 dagli Yes e prodotto dai Buggles, rappresenta un cambiamento nel sound della band verso un prog più accessibile e meno virtuoso. L'album è celebrato per brani come Machine Messiah e Into the Lens, con un'atmosfera che evoca nostalgia e innovazione. La recensione evidenzia il valore musicale e culturale di Drama, consigliandolo anche a chi non ama i virtuosismi tipici del prog rock classico. Ascolta Drama degli Yes e vivi un capolavoro prog anni ’80 senza tempo!

 "'Intro' è davvero qualcosa di splendido, in puro stile 'Before the Dawn Heals Us'"

 "Alla fine ciò che rimane è un uomo residuale, illusorio, che crea aspettative ma ha poco da mostrare."

La recensione evidenzia un album dalla forte attesa che purtroppo non riesce a soddisfare appieno. Se l'intro e alcuni singoli spiccano per qualità, la lunga durata e la frammentazione dell'opera ne minano l'efficacia complessiva. La seconda parte appare piatta e poco incisiva, lasciando un senso di delusione nonostante alcune sperimentazioni interessanti. Scopri se Harry Up, We're Dreaming fa per te: leggine la recensione completa!