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beh hai notato certe similitudini nei Metallica? si potrebbe dire lo stesso almeno nel 90% dei gruppi che suonano duro, visto che i Blue Cheer sono stati seminali. Lasciando perdere lo scopiazzamento dei riffs e del suono fuzz della chitarra, quasi tutti si sono cimentati nelle covers dei loro brani e la maggioranza non è nemmeno compost da gruppi propriamente heavy, ad esempio Smashing Pumpkins, Melvins, Mudhoney (che nel primo disco hanno spudoratamente preso dai Blue Cheer, grande la loro versione di Magnolia Caboose Babyfinger).Per notare il basso di Peterson solo con l'arrivo di "Satisfaction" mi sa che hai saltato pezzi terrificanti come "Just a little bit" dove il basso fa e batteria in combinazione ritmica fanno dei crescendo da frantumare la cristalleria.Disco spettacolare secondo solo all'esordio.Per me 4 e mezzo
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se prima ci potevano essere dubbi che fosse un fake, mammuth con il suo intervento li ha dissipati...
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il tuo presupposto è giusto ma se mettiamo quattro abbondante agli altri questo si merita comunque il quattro non abbondante (visti i 5 dati spesso a cani e porci )
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Il poletti della sezione musica, esalta gli uni (1972) per criticare gli altri (...che vengono 17 anni dopo) se vuoi sentire un pò di progresive moderno, fatto come si deve, ascolta gli Echolyn
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tre e mezzo di simpatia? ma non scherziamo capitano, questo è un disco di una oscurità morbosa, chitarra riverberata a tutta forza, basso e batteria da urlo, Mc Culloch che è di un istrionismo che gli altri cantanti se lo sognano.Pezzi come la title track, the Cutter , Back of Love, Heads will roll sono indimenticabili nei secoli dei secoli. Amen.
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ok ma credo che Dale abbia avuto più influenza su gente come i Beach Boys, e concordo sull'influenza dell'estetica horror da parte di Screamin' Jay Hawkins come avevo già segnalato tempo fa nell'altra recensione sui Cramps per Psychedelic Jungle. Ben prima dell'inglese Screamin' Lord Sutch
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giudice, guarda che ad Ariano Irpino le bufale non ci sono...
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eh già...la radioactive è famosa per i suoi imbrogli tra cui pubblicazioni senza permesso...ma l'importante è il contenuto, anche se a chi piace la psichedelia californiana consiglierei la prima emanazione di Pearlman,quel "The beat of the Heart" del '67 che suona come se i Doors fossero rimasti incastrati tra le porte della percezione.
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@metallaro:"Crocevia della morte" e "Fargo" sono parecchio intrisi di ironia rispetto a questo che è più gelido e meno dei Coen nello svolgimento, ma su tutti e tre aleggia lo spettro di qualcosa di superiore, chiamalo caso oppure il suo opposto, il destino scritto e segnato.@dellas, d'accordo per "Soldi Sporchi" che ha una tensione emotiva, una linearità e un colpo di scena staordinari, ma secondo me non regge il confronto con il fascino di No country for old men. C'è un altro film che vi vorrei segnalare per la faccenda del malloppo costituito da "soldi sporchi ed è il vecchio "Chi ucciderà Charlie Varrick" del grande Don Siegel. Una lezione di cinema con un Walter Mattauh... mattatore.
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chiaramente questo disco per me becca 5 perchè è un culto,confermato dal fatto che sul dorso della copertina c'è scritto "file under sacred music"