Voto:
Ascoltati tante volte non riescono a entrarmi dentro. Credo innazitutto sia un problema di voce: quella del cantante mi sembra esageratamente anonima.
Voto:
Completamente d'accordo sulle premesse dissento sui singoli pezzi ma de gustibus... lunga ma doverosa e molto più centrata della precedente.
Voto:
scusate, ultimo intervento, su 86 commenti ce ne sono forse 5 che parlano del disco e nei restanti 80 per il 90% si sputano sentenze. Complimenti.
Voto:
@gigiilbullo: purtroppo nel nostro paese (ma credo anche fuori di esso seppure in misura minore) in ogni settore c'è gente valida che nessuno si incula. In Italia poi per un gruppo (rispetto al singolo cantautore o interprete) è sempre stato più difficile emergere mantenendo alta la qualità del proprio lavoro. Credo che accanto alle schifezze che popolano le (finte) classifiche di (?) vendita e le programmazioni radiofoniche i Baustelle siano qualcosa di più e di meglio.
Le major alla frutta e le etichette indipendenti puntano su chi gli può far guadagnare qualcosa,l'hanno sempre fatto e lo faranno sempre di più visto che il mercato è a zero e si trascina tra cover e compilation tra amici e fattori X.
Voto:
Il livore che molti dei commentatori ha nei confronti dei Baustelle mi pare sinceramente esagerato. Io li considero un ottimo gruppo capaci come pochi altri (in Italia) di coniugare melodie accattivanti testi intelligenti e un interpretazione affascinante grazie a due voci che si coniugano molto bene. Non sono d'accordo con chi dice che non sono cresciuti (o almeno mutati): ci sono notevoli differenze da ogni punto di vista tra il Sussidiario - la moda del lento - la malavita e Amen. Qui piuttosto per la prima volta non ho trovato uno spostamento netto ma una rielaborazione delle loro varie anime. C'è comunque, mi pare, una ricerca di leggerezza maggiore rispetto alla superproduzione dell'album precedente che si permetteva di caricare al massimo gli arrangiamenti sapendo di partire da pezzi memorabili quali Il liberismo ha i giorni contati o Antropophagus. I Mistici mi pare un album interlocutorio che hai suoi momenti migliori nella prima parte (San Francesco - la title track - Le rane - Gli spietati - Follonica) e ha il suo crollo ne 'Il sottoscritto' che trovo francamente insopportabile. Del resto loro mi piacciono ma in ogni loro lavoro ho trovato accanto a pezzi memorabili qualche pesante caduta di tono.
Voto:
Complimenti Bisius, ancora una volta leggerti è stato impagabile. Beh, loro poi son bravi...
Voto:
E'vero, ci sono alcune scene memorabili, ma l'ho trovato un po' patinato, un po' troppo pronto a strizzare l'occhio allo spettatore. E poi Kostner non lo sopporto. Per me molto meglio Scarface.
Voto:
Bello. Per me Viaggio senza vento gli è superiore per ispirazione ed eleganza, forse però 2020 contiene più pezzi forti. Ricordo che acquistai il successivo Eta Beta pieno di speranze: una cagata pazzesca? ma qualcuno sa dirmi perché ci fu quel calo evidente?
Voto:
Ricordo la scena in cui Volontè torna a casa e guardando gli oggetti inutili da cui è attorniato (pupazzetti, peluches eccetera) li paragona alle ore di lavoro necessarie per acquistarli. E' quello che ho sempre fatto anch'io e che mi ha portato a scegliere un certo tipo di vita. Meno lavoro, meno soldi, zero cazzate inutili.
Gran film.
Voto:
Visto e piaciuto.
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