fusillo

Rece molto carina. Io negli anni 80 ero adolescente e mi hai ricordato un sacco di cose. Dimenticarsene del tutto sarebbe bello quanto è bello a volte ricordarle. Se mi avessi citato "Indietro Tutta" ti avrei dato 5 e lode, ma un buon 4 te lo porti a casa. Il disco e il film li ho cancellati dalla memoria. O meglio faccio finta di esserci riuscito.

@roby: approfondisci pure che questi lo meritano; @iside l'affetto è ricambiato; @festwca come nella rece degli Ash Ra Temple hai esagerato (anche se, pur peccando un pò di presunzione, devo confessarti che commenti come il tuo tengono alto il morale); @Navarf "basket of light" non è datato, è antico! @editors grazie per avermi insegnato l'arte del collegamento ipertestuale.

Mi unisco al coro di lodi.

Prima Gabriel, ora Rutherford. Mancano Hackett, Collins e Banks. Su Roby c'è del lavoro per te... La rece è direi esauriente, il che, lette le tue precedenti, non mi stupisce. L'album lo conosco solo di nome. Di Rutherford ho un altro disco senza i suoi Mechanics, "Acting very strange" mi pare che sia il titolo, che non sento da un pò ma di cui non conservo un gran bel ricordo. Ma di questo non sei il primo che sento parlare bene. In qualche modo me lo procurerò. Ciao

Scusami Claudio, mi permetti una domanda? Ho appena dato un'occhiata alle tue scheda-recensore. Su quindici recensioni che hai scritto tredici sono di dischi dei Dire Straits (due dei Police). So che non sono cavoli miei e non lo dico per offendere, ma non sarai un pò monomaniacale?

cioè, mi pareva bello che si riassumesse...

Per Roby. Avevo intuito che ti riferivi a qualcosa che esula dal testo in sè e per sè. Ma trattandosi di Peter che, soprattutto negli anni settanta, aveva un particolare talento nel raccontare storie, ecco, dovendo fare una recensione, mi pareva bello che si riassumere in poche parole (o molte) quanto andava raccontando. Il mio riassuntino vedilo come un integrazione alla tua rece. Se ti va ovviamente...

Mah, forse ricordo male, ma io me li ricordo parecchio ridicoli. E quello che tu chiami "space rock del tempo" era un pop banalotto che trovava riscontri in altri gruppi altrettanto ridicoli. Il nome di uno dei loro cloni me lo ricordo pure, erano i "Visitors". Meravigliosa la parodia dei rockets fatta da Elio a Sanremo '96...

Non lo so, il disco non l'ho ascoltato e forse farei meglio a star zitto, ma... Non avrai esagerato?

Beh Roby non so darti dritte particolari, ma se quello che mi chiedi è una banalissima rielaborazione del testo (che per altro dici di conoscere), ti posso accontentare: si tratta della storia di un ragazzo di nome Bill che si innamora di una ragazza di nome Josephine. Si sposano e hanno un figlio. Insieme se ne vanno in città. Spendono tutti i loro soldi per un posto dove stare. Un appartamento all'undicesimo piano in un tetro condominio in periferia. La casa dolce casa del titolo.
Ovviamente le cose non vanno bene. I due non trovarono amici e il piccolo Sam non ha un posto per giocare. Josephine ripete a Bill che se ne devono andare, ma il tempo passa e la situazione non cambia, anzi peggiora. E un brutto giorno tornando dal lavoro Bill scopre che Josephine e il piccolo Sam hanno fatto un salto dalla finestra della loro casa. O meglio della loro casa dolce casa.
Bill si ritrova solo e disperato. Gli arrivano i soldi dell'assicurazione che ovviamente non gli cambiano l'umore. Non sapendo cosa farne, decide di giocarli tutti quanti. Non ha mai vinto niente in vita sua, ha già perso moglie e figlio, vuole perdere davvero tutto. Ebbene proprio con quei soldi avuti in seguito a una dupplice tragedia, Bill sbanca il casinò. E Con la vincita Bill che fa? Si compra una bella casetta in campagna. Anzi una nuova casa dolce casa. Un posto dove ripensare ai bizzarri casi della vita...