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L'ascolto di oggi ci porta nel Medioevo giapponese, quando, dalla Cina della dinastia Tang (唐, 618 - 907 d.C.), oltre ai caratteri di scrittura e moltissimi usi e costumi, vengono importati nel paese del Sol Levante degli strumenti musicali. Uno tra tutti, il flauto di bambù a cinque fori, che prenderà il nome di Shakuhachi (尺八) e che diverrà, coi secoli, uno degli strumenti più rappresentativi (e più noti) della musica nipponica.
Ascoltiamo dunque due brani tradizionali interpretati da uno dei più grandi suonatori di Shakuhachi del secolo scorso, Gorō Yamaguchi (山口 五郎, 1933 – 1999), pubblicati per la prima volta nel 1969 dall'etichetta Nonesuch.

Buon ascolto.

Koku-Reibo (Bell Ringing in the Empty Sky)
Sokaku-Reibo (Depicting the Cranes in Their Nest)
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Questa mattina, per la rubrica “I lunedì barocchi: alla corte del Capish King” vi proponiamo le composizioni per tiorba di Robert De Visée (1655 - 1733), suonatore della corte del re Luigi XIV e del re Luigi XV e compositore per vari strumenti a corde (chitarra, liuto, viola e tiorba).
La tiorba è uno strumento a corde di notevoli dimensioni, nato nel XVI sec. come modifica, da parte (si presume) del fiorentino Antonio Bardi, del liuto; da adoperarsi, oltre che come strumento solo, soprattutto come basso continuo.

Qui i dettagli sulla registrazione: Robert de Visée / José Miguel Moreno - Pieces De Theorbe (1996, CD) | Discogs

Buon ascolto.

Robert De Visée (1655-1733) Pieces de Theorbe, Jose Miguel Moreno
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La proposta d'ascolto di oggi è un LP di inediti risalenti al 1966-'67 dei Fifty Foot Hose (alcuni dei brani sono a nome The Ethix), pubblicato nel 1997 dall'etichetta Del Val.

Sui "tubo flessibile di 50 piedi" e sul loro primo album "Cauldron", si veda la pagina di @[psychopompe]: Cauldron - Fifty Foot Hose - recensione

Buon ascolto!

Fifty Foot Hose - Ingredients (1966-67) [Full Album]
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L'ascolto di oggi ci porta dritti dritti agli albori del blues. Più che creare il blues (le cui radici, com'è noto, si perdono nei secoli e nelle tratte degli schiavi tra l'Africa e il Nuovo Mondo), William Christopher Handy (1873 – 1958) è uno dei primi ad aver ripulito il blues dal fango e dalla polvere da cui è sorto, dandogli una patina di accettabilità a chi quel fango e quel lamento non voleva vederlo davvero. Il classico che vi proponiamo oggi è la versione che dei pezzi di Handy ha dato Louis Armstrong, pubblicato nel 1954 per la Columbia.
Accrediti:
Bass – Arvell Shaw
Clarinet – Barney Bigard
Drums – Barrett Deems
Piano – Billy Kyle
Trombone – Trummy Young
Trumpet, Vocals – Louis Armstrong
Vocals – Velma Middleton

Per approfondire, vi consiglio la bella pagina di @[odradek] sul Delta blues, da cui Handy attinse a piene mani: Founder Of The Delta Blues 1929-34 - Charlie Patton - Recensione di odradek

Buon ascolto.

Louis Armstrong - Louis Armstrong Plays W.C. Handy ( Full Album )
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Questa sera vi proponiamo l'ascolto del disco d'esordio dell'ahimé recentemente scomparso tastierista Keith Tippett, "You Are Here... I Am There" del 1970.

Buon ascolto.

The Keith Tippett Group ‎– You Are Here... I Am There (1970 - Album)
Appendice dell'angolo barocco di Radiocapish ("alla corte del Capish King”) e chiarimento da porre in calce alla mia pagina: Goldberg-Variationen (BWV 988) - Johann Sebastian Bach - recensione

Mettiamo i puntini sulle i come solo un capish sa (e deve) fare.
Per quanto concerne le interpretazioni delle Variazioni Goldberg (Bach-Werke-Verzeichnis 988), oserei affermare che, per quanto bella e personale sia la versione di Glenn Gould (doppiamente bella, sia quella impetuosamente giovanile del 1955 che quella matura del 1981; abbastanza diverse tra loro, com'è ovvio), lo strumento principe su cui questo paradigma delle "variazioni sul tema" offre al meglio la sua essenza è il clavicembalo. Sia nella vetusta (1933/'34) e magica registrazione (che coincide in pratica con la riscoperta dello strumento stesso) di Wanda Landowska, sia in quella ispiratissima di Keith Jarrett (1989). Seppur esattissima filologicamente, quella, celebre, di Gustav Leonhardt (1978) risulta un po' fredda e manierata, mentre su altre evito di pronunciarmi (ve ne sono per tutti i gusti). Peculiare invece, l'esecuzione per trio d'archi pubblicata nel 2007 per la Deutsche Grammophon, con Mischa Maisky al violoncello. Su Maisky, e sulle svettanti suite per violoncello solo si veda, ovviamente, la paginona di @[odradek]: Suites Per Violoncello 1-6 - Johann Sebastian Bach - Mischa Maisky - recensione

Indi per cui, se proprio vi piace la musica barocca suonata al pianoforte (cosa difficilmente comprensibile, tranne che per l'eccezione di G. Gould, la quale conferma la regola), limitatevi a Gould, poiché le altre (potrei sbagliarmi, ma questo è un giudizio meditato dopo mooolti ascolti) tradiscono completamente lo spirito della composizione. E se dovete scegliere fra i due Gould, quello maturo (a mio gusto) è il migliore. Se invece vi piace davvero Bach, ascoltatevi anzitutto la versione di W. Landowska (procurandovelo in digitale o, meglio ancora, in analogico; quella su yutub è abbastanza pessima). Difficilmente resterete delusi.

Un caro saluto,
*

Glenn Gould plays Bach - The Goldberg Variations, BMV 998 (Zenph re-performance)
J.S.Bach "The Goldberg Variations" [ Glenn Gould ] (1955)
J.S.Bach, Wanda Landowska, Harpsichord Goldberg Theme & Variations BWV 988
Come scrisse una volta @[kosmogabri], che non conosco se non per quel che ha scritto, ma che mi sento in qualche modo di conoscere, i periodi di merda della vita coincidono con quelli in cui più si ascolta buona musica.
E, da buona giornata di merda, questo mi pare l'ideale.

Charles Mingus - The Black Saint and the Sinner Lady (Full Album)
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Vista la propensione del nostro Sire @[lector] per la musica barocca, Radiocapish vi propone un nuovo appuntamento settimanale, dal titolo “I lunedì barocchi: alla corte del Capish King”.
Questo primo lunedì di Settembre, per cominciare, vi proponiamo l’ascolto del “Livre premier de clavecin” di Jacques Champion de Chambonnières (1601? - 1672), iniziatore della Scuola clavicembalistica francese, i cui più celebri esponenti sono indubbiamente Louis Couperin e suo nipote François.
Le composizioni del “clavicembalista del re” Champion de Chambonnières, seppur spesso costruite sul contrappunto, non adoperano forme come fughe o ricercari; forme che invece godevano di un vasto impiego tra fine ‘500 ed inizio ‘600 nella scuola italiana, così come in quella tedesca alla fine del secolo. Modellati sulle strutture musicali della danza, i suoi componimenti sono perlopiù in forma di Giga, Sarabanda, Corrente e Ciaccona. Questa caratteristica influenzerà fortemente tutta la Scuola francese successiva.

Indice:

Suite n° 1 in A [LA] MINOR (12’32’')

Suite n° 2 in C [DO] MAJOR (7’43’')

Suite n° 3 in D [RE] MINOR (16’03’’)

Suite n° 4 in F [FA] MAJOR (8’27’’)

Suite n° 5 in G [SOL] MINOR (14’34’’)

Al clavicembalo: il canadese Kenneth Gilbert (1931 – 2020).

Buon ascolto.

Per un catalogo delle opere: Jacques Champion de Chambonnières (1602-1672)

Kenneth Gilbert (harpsichord) Champion de Chambonnières, Livre premier de clavecin
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Cosa c'è, vi chiedo, di più capish di John Zorn? Ebbene, Radiocapish è lieta di proporvi l'ascolto di un album indefinibile del celebre sassofonista tuttofare Zorn: "Taboo & Exile" del 1999.

Buon ascolto.

John Zorn - Taboo and exile [Full Album]
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Quest'oggi vi proponiamo di ascoltare la colonna sonora, curata dal fiorentino Piero Umiliani (1926 - 2001), del film di Luigi Scattini "La ragazza fuoristrada" del 1973.
Umiliani, autore di un numero sconfinato di colonne sonore per film di serie B, è un personaggio che non fa mai male ricordare.

Buon ascolto!

Piero Umiliani ‎– La Ragazza Fuoristrada
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Quest'oggi vi proponiamo una perla free-jazz: l'LP d'esordio del batterista ed etnologo senegalese Mor Dogo Thiam (n. 1941), "Dini Safarrar (Drums of Fire)" del 1973.

Buon ascolto.

Mor Thiam ‎- Dini Safarrar (Drums Of Fire) (1973) FULL ALBUM
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Quest'oggi non vi sono nuovi ascolti, ma un invito a riascoltare quel che più vi aggrada, tra gli ascolti passati, sulla mia pagina personale.

Per gradire, vi ripropongo l'ascolto più amato di tutta la trasmissione: la colonna sonora del film "Ascensore per il patibolo" suonata da Miles Davis.

Buon ascolto!

Miles Davis - Ascenseur pour l'échafaud - Lift to the Gallows (Full Album)