"Il Decameron è un film intelligentemente ambiguo, e forse, un po’ ipocrita, come il suo regista."

 "Il sesso come liberazione, ma la liberazione malgovernata come prodromo per una nuova restaurazione, mediante la stessa mercificazione dei corpi."

La recensione analizza 'Il Decameron' (1971) di Pier Paolo Pasolini come un film intellettualmente ambiguo che esplora la sessualità liberata e le sue contraddizioni sociali. Pasolini emerge come una figura complessa, tra difensore del sottoproletariato e figlio borghese. Il film è descritto come crudo e volutamente volgare, ma anche portatore di un messaggio sociale che denuncia l'ipocrisia della morale dominante. La recensione sottolinea il valore culturale dell'opera, pur evidenziando come questa sia stata successivamente volgarizzata dal genere decamerotico. Scopri la complessità e l'ambiguità del Decameron di Pasolini, un classico del cinema italiano!

 La voce di Astley spicca come una delle più interessanti della musica commerciale del decennio, con un mood estremamente efficace.

 Si trattava di investimenti di breve periodo, destinati a divenire nel giro di pochi anni dei titoli spazzatura.

La recensione analizza il celebre singolo di Rick Astley, simbolo della musica pop anni '80, valorizzandone la voce potente ma evidenziando una certa banalità e la produzione standardizzata dell'epoca. Pur riconoscendo il successo e l'impatto culturale, si sottolinea come l'artista sia stato limitato da un mercato discografico poco coraggioso e da una musica destinata a un rapido oblio. Il pezzo resta un classico riconoscibile, ma con valore artistico modesto. Scopri il mondo e i retroscena dietro il successo di Rick Astley!

 La rappresentazione non serve a dare risposte, ma a sollevare domande ed interrogativi.

 Il suo fascino perdura anche grazie alle atmosfere che lo rendono simile ad un thriller dell’anima.

La recensione analizza Il settimo sigillo di Ingmar Bergman come un capolavoro del cinema europeo, sottolineando la sua potente rappresentazione della Morte e delle domande esistenziali attraverso simbolismi e atmosfere evocative. Il film è lodato per la regia, la fotografia in bianco e nero e le interpretazioni degli attori, in particolare Max Von Sidow. Pur destinato a un pubblico di cinefili, rimane un'opera attuale e affascinante che invita alla riflessione sul senso della vita. Scopri il fascino senza tempo de Il settimo sigillo, un film che ti farà riflettere sul senso della vita.

 "Zappatore rappresenta l'apice del genere, compendiando il meglio ed il peggio del melodramma alla napoletana."

 "Il messaggio del film appare tanto potente quanto ambiguo, e non può essere ridotto a semplice trash all’italiana."

La recensione esplora 'Zappatore', un melodramma napoletano del 1980 diretto da Alfonso Brescia, che racconta la storia di un contadino e del figlio che tradisce le proprie radici. Il film unisce elementi tipici del genere, compresi conflitti familiari e musica tradizionale, offrendo un quadro affascinante ma anche semplificato della cultura meridionale. La critica sottolinea l'importanza culturale oltre agli evidenti limiti tecnici e drammatici dell'opera. Scopri il fascino unico del melodramma napoletano con Zappatore, un cult da non perdere!

 "Il brano presenta un testo che definirei 'post-femminista', tipicamente calato nella realtà degli anni '80."

 "Una piccola e dimenticata icona del pop italiano divenuta ispiratrice prima, e vestale poi, della musica d'autore."

La recensione valorizza il brano 'Margherita non lo sa' di Dori Ghezzi, terzo al Festival di Sanremo 1983, come un esempio significativo del pop melodico italiano anni '80. Il testo riflette tematiche post-femministe e un contrasto tra melodia piacevole e atmosfere malinconiche. Il pezzo è ricordato per la sua diffusione radiofonica e per il suo impatto generazionale, rappresentando la miglior performance da solista di Ghezzi. La recensione conclude con un bilancio positivo, sottolineando il valore nostalgico del brano. Ascolta 'Margherita non lo sa' e riscopri la magia del pop anni '80 con Dori Ghezzi!

 Se il re è morto, non dico certo viva il re.

 Un lavoro minore, poco premiato dal pubblico ed, ovviamente, criticato da appassionati ed esperti.

La recensione analizza 'Teresa' (1987) di Dino Risi come un film debole e poco significativo, che evidenzia la crisi della commedia italiana. La trama risulta noiosa e stereotipata, con una Serena Grandi non all'altezza del ruolo. Il film rappresenta un passo a vuoto nella carriera di Risi e un segnale della scarsa vena dei registi italiani dell'epoca. Scopri perché 'Teresa' è considerato un passo falso nella carriera di Dino Risi, leggi la recensione completa!

 Christian sembrava avviato a divenire l’epigono italiano di Julio Iglesias.

 Un lavoro consigliato per riscoprire tracce della nostra musica; anche se, ragionando in termini assoluti, non possiamo scostarci da un 2/5.

La recensione presenta Christian come un cantante pop italiano degli anni '70 e '80, noto per le sue melodie romantiche e il fascino mediterraneo, oggi poco ricordato dal grande pubblico. L'album 'Finalmente l'alba' del 2004 propone una miscela di vecchi successi e nuove interpretazioni, valorizzando lo stile da bel canto. Pur apprezzando l'eleganza e l'interpretazione, il recensore critica la mancanza di originalità e l'anonimato vocale rispetto ad altri contemporanei. Consigliato a chi vuole riscoprire la musica melodica italiana d'epoca, con un voto di 2 su 5. Scopri l'album e rivivi il fascino del pop italiano anni '80 con Christian!

 Delitto In Formula 1 è il penultimo film in cui Thomas Milian ricopre il ruolo dell'ispettore Nico Giraldi.

 Ci descrivono una Roma del tutto avulsa dall'oleografia, restituendo l'anima viva della città.

Delitto in Formula 1 è un classico della commedia italiana anni '80 con Thomas Milian nel ruolo dell'ispettore Giraldi. Pur non esente da difetti e stanchezza interpretativa, il film presenta alcune soluzioni tecniche interessanti e un ritratto vivido di una Roma popolare lontana dai cliché turistici. Considerato un prodotto di serie B, emerge comunque qualche pregio che invita a una visione distaccata e senza pregiudizi. Voto 2/5. Scopri il cult anni '80 che racconta una Roma autentica tra giallo e commedia!

 Michael e Johnson Righeira scimmiottavano, in quei primi anni di carriera, le pose e lo stile dei PiL e dei BAD, ma con verve ironica pittoresca e non minacciosa.

 Le loro canzoni hanno davvero segnato un'epoca, anche se della loro carriera possiamo salvare solo una manciata di pezzi.

La recensione celebra i Righeira come un duo innovativo del pop italiano anni '80, distintosi per l'uso giocoso dello spagnolo e sonorità elettro funk. Vengono analizzati i loro brani di maggior successo, evidenziando la freschezza e la leggerezza dei testi. Pur riconoscendo una certa ripetitività negli anni '90, il gruppo viene lodato per aver segnato un'epoca e per il loro contributo duraturo alla musica giovanile. Il tono ironico e critico rende la recensione stimolante e originale. Ascolta ora i classici senza tempo dei Righeira e rivivi l’estate anni ’80!

 "Toto è stato l’ambasciatore della nostra musica all’est europeo, con un’impronta mediterranea che scatena nei popoli quel pensiero esotico della terra dei limoni in fiore."

 "La canzone ‘L’italiano’, risentita oggi, fa quasi tenerezza per i luoghi comuni che dipinge, ma segna un’epoca e un’identità ancora ben presente."

La recensione offre un'analisi equilibrata dell'album 'L’italiano' di Toto Cutugno, evidenziandone i punti di forza melodici e il fascino nostalgico. L'autore sottolinea il valore della musica popolare spesso snobbata dalla critica e ricorda l'importanza di Cutugno come simbolo della musica italiana, soprattutto nei paesi dell’est europeo. Viene riconosciuta la semplicità e l'impatto sociale della celebre canzone 'L’italiano', pur senza tediarne i dettagli. Scopri il fascino retrò di Toto Cutugno e il suo album cult L’italiano!

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