Un diamante perduto dal valore inestimabile, intagliato nel 1971 da tre ragazzi inglesi.

 Il tempo a nostra disposizione è finito... ma se il prog è una di queste passioni, procuratevi il disco di cui vi ho parlato. Non ve ne pentirete.

La recensione celebra 'Mice And Rats In The Loft' dei Jan Dukes De Grey come un capolavoro poco conosciuto di acid folk e progressive rock del 1971. Viene evidenziata la complessità tecnica e compositiva del trio, l'uso innovativo di strumenti a fiato e archi, e l'equilibrio tra atmosfere bucoliche e momenti più inquietanti. L'autore sottolinea l'importanza storica dell'album e invita gli appassionati di prog a scoprire questo gioiello nascosto. Ascolta 'Mice And Rats In The Loft' e scopri un gioiello nascosto dell'acid folk prog!

 "Ci troviamo senza ombra di dubbio di fronte ad un lavoro imponente, singolare, audace, di innegabile valore."

 "La title track offre numerosi spunti solisti e un inquietante trip lisergico al limite dell'ascoltabile."

La recensione analizza 'Reflections', unico album dei Twenty Sixty Six and Then, un gruppo tedesco di rock progressivo-hard con influenze psichedeliche. Nonostante la ristampa del 1989 non contenga le registrazioni originali perse, l'album rimane unico e affascinante, con brani intensi e interpretazioni di alto livello. L'autore lo definisce un lavoro imponente, audace e di notevole valore, consigliato agli appassionati del genere. Esplora ora questo gioiello nascosto del rock progressivo tedesco!

 Gli archi giocano un ruolo fondamentale ed assolutamente non di contorno nello stile del gruppo.

 Un lavoro dai sapori sognanti ed incorporei, rimasto l'unica testimonianza di un complesso con grande inventiva e personalità.

La recensione analizza l'album omonimo dei Fuchsia, un gioiello del progressive rock sinfonico del 1971 ispirato alla trilogia di Gormenghast di Mervyn Peake. Il disco si distingue per l'uso magistrale di archi e atmosfere sognanti, supportate da una solida performance tecnica, in particolare della batteria e della voce espressiva di Tony Durant. Nonostante la band sia rimasta poco conosciuta, il lavoro rivela una grande inventiva e profondità che meritano riscoperta. Ascolta Fuchsia per un viaggio nel progressive sinfonico più autentico e dimenticato!

 Un lavoro capace di trasmettere freschezza e coinvolgimento ad ogni nuovo ascolto.

 Uno scrigno o dei vecchi gioielli, ma un intero scheletro in armatura supera ogni più rosea aspettativa.

La recensione celebra 'Skeleton In Armour', album del 1973 dei Fusion Orchestra, sottolineandone la freschezza, la tecnica impeccabile e la personalità spiccata della cantante Jill Saward. L’opera, pur rimasta sconosciuta, si distingue per alternanze di brani complessi e momenti giocosi dal sapore Canterbury. L’album viene definito un capolavoro sfiorato, ricco di energia e originalità, degno di essere riscoperto dagli amanti del progressive. Ascolta 'Skeleton In Armour' e riscopri un capolavoro prog dimenticato!

 Goliath è un album basato su delle fondamenta blues, dalle quali si innalzano colonne portanti di rock, prog e psych, amalgamate in una sapiente miscela.

 Un lavoro godibile, originale e piuttosto interessante, degno di essere semplicemente ricordato.

La recensione celebra l'album 'Goliath' del 1970, una miscela raffinata di blues, rock e progressive. Viene evidenziata l'originalità e la godibilità del disco, con particolare attenzione alla voce di Linda Rothwell e ai fiati di Joseph Rosbotham. Nonostante la complessità tecnica, l'opera rimane accessibile e interessante, rappresentando una pietra miliare dimenticata del panorama musicale inglese degli anni '70. Ascolta Goliath e scopri un classico prog-blues da riscoprire!

 I Room sono una di queste formazioni pionieristiche che, armata di muta da palombaro, si inabissò nei più profondi e sconosciuti fondali del prog.

 Pre-Flight meriterebbe di tornare a volare, solcando, se non il blu del cielo, perlomeno i timpani di qualche nuovo e motivato ascoltatore.

La recensione celebra 'Pre-Flight' dei Room come un disco originale e coraggioso, capace di fondere prog, blues, psych e folk. Pubblicato nel 1970, l'album si distingue per le sue complesse composizioni e la ricca strumentazione, che trasportano l'ascoltatore in un viaggio avventuroso e poco convenzionale. Pur non essendo un capolavoro assoluto, merita attenzione per il suo spirito pionieristico e la sua atmosfera unica. Ascolta 'Pre-Flight' e rivivi l'avventura del prog anni '70!

 Le composizioni orbitano tutte intorno alla chitarra funky di Bruce, a tratti dettante ritmi sincopati insieme al basso.

 Gli Iguana, relegati nei meandri di quel tenebroso vaso che ci stiamo impegnando ad illuminare, nella speranza di poter riesumare qualche antico tesoro perduto.

La recensione esplora l'unico album omonimo degli Iguana, band britannica anni '70, evidenziandone l'influenza rock-blues e la presenza di fiati che arricchiscono il sound. Nonostante il potenziale creativo, il gruppo cessò di esprimersi con questa formazione, diventando supporto per Jess Roden. L'album è un tuffo nostalgico in un tempo musicale dimenticato, con un approccio sonoro diretto e riconoscibile. Ascolta Iguana per un tuffo autentico nel rock-blues anni '70.

 Gli dei del rock, si sa, sono capricciosi e spesso condannano all’oblio senza apparente motivo formazioni che avrebbero meritato ben altro destino.

 La chiusura con "To B", una cerimonia in onore dei fiati destinata a concludersi nel caos prodotto dai musicisti al gran completo.

La recensione celebra 'Healing of the Lunatic Owl', album del 1970 dei Brainchild, un sestetto prog poco conosciuto ma di grande livello tecnico. La musica è caratterizzata da una dominante sezione fiati, arrangiamenti sofisticati e cambi di tempo azzeccati. Brani come 'A Time a Place' e 'To B' mostrano l'estro dei musicisti, in particolare del batterista e dei fiati. Un disco che merita riscoperta per gli appassionati di progressive e rock vintage. Ascolta Brainchild e riscopri un capolavoro prog ancora vivo dopo oltre 50 anni!

 Kari è la colonna portante dello stile adottato dal gruppo.

 I sei musicisti suonano quel che più li aggrada, senza preoccuparsi di mantenere uno stile definito.

Il disco "Vesi-Ja Lintumusiikkia" dei finlandesi Sukellusvene è un raro esempio di jazz-fusion registrato nel 1978 sotto l'egida di Love Records. L'album emerge per la sua complessità musicale, con tastiere e sassofono protagonisti e un gioco di improvvisazioni ben bilanciate. Nonostante la breve vita della band e le difficoltà finanziarie dell'etichetta, il lavoro rimane un pezzo amato nel panorama progressive finlandese. Un progetto libero e creativo, flash di talento di una scena musicale in crisi. Ascolta ora questo gioiello nascosto del jazz-fusion finlandese e immergiti in atmosfere uniche.

 I Druid non sono esattamente quello che può essere definito un "clone" degli Yes, ma piuttosto "seguaci" con proprie idee e stile.

 Un rock sinfonico più dolce e rilassato, ricco di atmosfere vellutate e spunti melodici, incentrato su suoni caldi di mellotron e delicate chitarre.

La recensione valorizza l'album 'Toward The Sun' dei Druid, band prog inglese del 1975 spesso paragonata agli Yes. Pur riconoscendo le influenze evidenti, sottolinea una personalità propria e atmosfere delicate e avvolgenti. L'uso del mellotron, delle chitarre arpeggiate e delle voci in equilibrio crea un'opera apprezzabile, sebbene con minore complessità tecnica. L'album è considerato un classico di nicchia, spesso sottovalutato a causa della sua data di uscita tardiva nel panorama prog. Scopri l'atmosfera unica di Toward The Sun, un gioiello nascosto del prog anni '70!

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