Se l'autunno potesse parlare, penso che avrebbe la voce di Aidan Moffat.

 È questa la colonna sonora che mancava alla scenografia sul mio parabrezza.

La recensione descrive The Last Romance degli Arab Strap come il perfetto sottofondo musicale per l'autunno. L'album si distingue per un suono più elettrico e una batteria reale, pur mantenendo l'atmosfera dolente e sospesa tipica del duo scozzese. Aidan Moffat si conferma narratore d'eccezione in dieci tracce che raccontano storie di vita, passioni ciniche e speranze. Un ascolto intimo e riflessivo, ideale per momenti di quiete e introspezione. Ascolta The Last Romance e lasciati avvolgere dall'autunno sonoro di Arab Strap.

 Questa è musica per cerebrolesi. Ecco perché mi piace tanto.

 Musica glaciale e silenziosa, fredda ma comunicativa.

Il secondo album solista di Mark Nelson, Pan American - 360 Business/360 Bypass, offre un viaggio ipnotico attraverso un'elettronica minimale e liquida. Le tracce si intrecciano creando un unico tappeto sonoro continuo, freddo ma comunicativo, ideale come sottofondo rilassante. L'album è una fusione di suoni dub, ultrabassi e atmosfere statiche, capace di stimolare pensieri subliminali e momenti di quiete mentale. Ascolta ora l'ipnotica elettronica di Pan American e lasciati trasportare dal suono.

 La voce è calda e sensuale, gradevole; si siede quindi alle tastiere e incrocia quattro note, sulle quali improvvisa alcune ballate folk.

 50 minuti, se pur scoppiettanti e tirati, sono sempre pochi per un concerto.

La recensione racconta il concerto dei Kings of Leon a Milano, evidenziando la solida performance live e l'energia della band, ma anche la delusione per l'assenza di un bis. Particolare attenzione è riservata alla support act Regina Spektor, apprezzata per carisma e presenza scenica. Il live di circa 50 minuti è giudicato positivo ma un po' breve. Scopri l'energia dei Kings of Leon dal vivo e rivivi il concerto!

 Ogni volta che ascolto questo lp ad occhi chiusi mi sembra di essere seduto sul sedile posteriore di una decappottabile rossa.

 È la musica che esce dalle casse che sembra essere allucinante, espressione di 11 menti (allucinate) che mischiano in un cocktail speziato rock, folk, free jazz, psichedelia ed improvvisazione.

Headdress di Sunburned Hand of the Man è un album che trasporta l'ascoltatore in un viaggio sonoro unico, tra rock, folk e free jazz. L'opera è ricca di atmosfere psichedeliche e improvvisazioni, creando un effetto immersivo e allucinante. La recensione evoca sensazioni vivide e immagini cinematografiche, sottolineando lo spirito visionario della musica. Scopri il viaggio sonoro psichedelico di Sunburned Hand of the Man, ascolta Headdress ora!

 Potrei non essere l’artista migliore del mondo, ma sono l’unico ad avere un suono completamente personale.

 Per il resto un album più solare ed orecchiabile (per non dire a tratti commerciale) dei precedenti. Basterebbe questo per farlo volare dalla finestra. Se non fosse Tricky.

La recensione analizza 'Vulnerable' di Tricky, sottolineando la svolta verso sonorità più solari e pop. Pur distanziandosi dalle atmosfere oscure degli esordi, l'album mantiene in parte la cifra personale dell’artista. Spicca il contributo della cantante Costanza Francavilla, che dona sensualità alle tracce. Non mancano ironia e qualche critica alla deriva commerciale. Scopri se questa svolta pop di Tricky fa al caso tuo: leggi la recensione!

 "Il primo quarto d’ora è fatto di silenzi lontani, rumori vicini, urla lancinanti e scampanellii che dire inquietanti è dire poco."

 "Quando ancora erano solo il bozzolo deforme di una stupenda farfalla, irriconoscibili da come li sentiamo oggi e tuttavia già proiettati verso il futuro."

La recensione di Von, album d’esordio dei Sigur Rós, esplora un viaggio sonoro tra silenzi inquieti, urla, melodie sognanti e atmosfere rarefatte. Viene sottolineato il carattere sperimentale e ancora acerbo della band, pronta però a spiccare il volo. Il disco rappresenta le radici di un gruppo destinato a segnare la musica post-rock. Scopri le origini dei Sigur Rós con Von e lasciati trasportare dalle loro atmosfere oniriche.

 Il suono è liquido e rarefatto, immobile e onirico.

 O si sbadiglia alla morte o si apprezza quello che sembra un lavoro affascinante, forse incompiuto e limitato nella struttura.

La recensione approfondisce Hlemmur, soundtrack dei Sigur Rós per il film omonimo su senzatetto islandesi. L'album, interamente strumentale, abbandona il consueto stile del gruppo per abbracciare l'elettronica ambient. I brani risultano frammentati ma coesi; l'opera appare affascinante ma potenzialmente incompiuta. Scopri Hlemmur e lasciati trasportare dalle sue atmosfere sospese.

 La sonorità evocativa e drammatica degli Air ben si presta ad accompagnare la voce di Baricco nella lettura.

 Senza movimento la sola voce di Baricco inevitabilmente diventa monotona e ripetitiva con il passare dei minuti.

La recensione esamina 'City Reading', il concept-album nato dalla collaborazione tra gli Air e Alessandro Baricco. Il disco ripropone tre letture teatrali del romanzo 'City', accompagnate dalle sonorità evocative degli Air. Nonostante un'intesa suggestiva tra musica e voce, il lavoro pecca di monotonia e mancanza di dinamismo, risultando meno efficace rispetto alle opere originali dei due artisti. Scopri se 'City Reading' può davvero conquistarti oppure ascolta di nuovo Moon Safari leggendo City!

 Per la nostra musica la cosa più importante è la tristezza.

 Ellis e i Dirty Three crearono sonorità mai sentite prima, un sorta di incrocio tra rock, blues, folk e musica da camera.

La recensione analizza 'She Has No Strings Apollo', settimo album dei Dirty Three, evidenziando l'unicità del trio australiano guidato dal violino elettrico di Warren Ellis. Senza voce ma ricco di sentimento, l’album fonde rock, folk e musica da camera in una miscela malinconica. I brani evocano forti emozioni grazie ai virtuosismi strumentali, confermando il talento e lo stile inconfondibile della band. Scopri come i Dirty Three trasformano la tristezza in arte pura: ascolta l’album!

 Soffice e frizzante il primo, fa ballare piedi e neuroni contemporaneamente. Notturno e narcotizzante il secondo, da ascoltare rigorosamente in posizione orizzontale...

 Un lavoro di buona fattura che dà nuova linfa ad un genere (downtempo, lounge o chill-out se preferite) che proprio aveva bisogno di spunti originali.

La recensione analizza 'Dehli 9' dei Tosca, doppio album che mescola live e post-produzione elettronica. Il primo disco si distingue per sonorità dub e loop downtempo; il secondo propone raffinati momenti pianistici con leggere incursioni elettroniche. Nel complesso, il lavoro offre nuova linfa al genere chill-out/downtempo. Scopri come Tosca rivoluziona il downtempo moderno: ascolta Dehli 9!

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