Lewis Tollani

DeRango : 12,07 • DeEtà™ : 7168 giorni

 "Buddy Holly... il più influente artista americano sulla generazione di giovani inglesi che si apprestavano ad invadere musicalmente gli Usa."

 "Io so che lui è stato con noi durante tutta la realizzazione di questo disco, in qualche modo" – Bob Dylan sul legame spirituale con Holly.

La recensione analizza l'importanza rivoluzionaria di Buddy Holly nel rock’n’roll e la sua enorme influenza su gruppi come Beatles, Kinks e Beach Boys. Viene descritto il suo stile unico, i suoi arrangiamenti raffinati e il significato della sua prematura scomparsa. L'autore celebra la figura di un artista fondamentale per la musica americana e mondiale. Ascolta ora le hit di Buddy Holly e scopri le radici del rock moderno!

 Ci credereste che Billy Nicholls era un enfant prodige, scritturato a 16 anni per scrivere canzoni a Del Shannon, su consiglio di George Harrison...?

 La title-track è magica e scintillante nel suo incedere vaudeville, credo di non aver mai sentito un pezzo di sunshine-flower pop migliore di questo... commovente.

Would You Believe di Billy Nicholls è un capolavoro perduto del 1968, pubblicato ufficialmente solo nel 2000. L'album fonde il pop solare alla Beach Boys con arrangiamenti barocchi e melodie raffinate, sostenuto da collaborazioni con artisti famosi come i Small Faces. Una gemma nascosta che merita riconoscimento accanto ai più grandi album inglesi dell'epoca. Ascolta ora 'Would You Believe' e scopri uno dei tesori nascosti del pop anni '60!

 Questo lavoro alterna momenti di estrema dolcezza ad inquietanti cavalcate progressive, sbilenche e (mai come in questo caso) malate.

 La dolce Pauline che canta 'Going Down', grido d'aiuto che si fa flebile luce dell'alba, dopo una notte buia e tempestosa... dove anche la macchina pianse.

L'album 'The Machine That Cried' dei String Driven Thing rappresenta un capolavoro folk-progressive nato dall'esperienza tragica del leader Chris Adams. Tra melodie dolci e intensi momenti psichedelici, si alternano tensione e passaggi delicati, con un ruolo centrale del violino elettrico di Graham Smith. L'opera è un viaggio emozionale tra angoscia, recupero e speranza, apprezzato per la sua originalità e profondità musicale. Ascolta ora 'The Machine That Cried' per un viaggio musicale unico e intenso.

 Chiudete gli occhi, sforzate il vostro cuore ed il vostro cervello a regredire allo stato pre-infantile ed immaginate la migliore voce materna possibile.

 I Parallelogrammi di una splendida artista che decide di sparire subito dopo.

La recensione celebra il raro album 'Parallelograms' di Linda Perhacs, uscito nel 1970, lodandone l'intensa voce materna e le atmosfere folk-psichedeliche uniche. L'autore pone attenzione alle tracce chiave, evidenziandone la delicatezza e la profondità, paragonandola ad artisti come Tim Buckley e Joni Mitchell. Il disco emerge come un gioiello nascosto della musica hippie, valorizzato da arrangiamenti sobri ma evocativi. Nonostante la scarsa notorietà della cantante, l'opera è considerata un capolavoro dimenticato e affascinante. Ascolta 'Parallelograms' e scopri il tesoro nascosto del folk psichedelico.

 Doug e soci sono delle splendide persone, prima di tutto.

 Il finale di lancinanti distorsioni catartiche ti riconcilia con il mondo che ti sta attendendo fuori.

La recensione racconta l'esperienza unica di un concerto dei Built To Spill all'Estragon di Bologna, dove l'autore descrive con emozione l'incontro autentico con la band e un'esecuzione live intensa e coinvolgente. L'atmosfera è intima e la scaletta comprende brani noti e perle meno conosciute, con momenti di pura energia sonora. L'incontro umano con la band rende il racconto ancora più toccante, con un finale carico di distorsioni catartiche che lasciano un segno indelebile. Scopri l'emozione di un live indimenticabile con Built To Spill!

 Burdon ne diventa il portavoce ed il megafono rivolto al mondo.

 La title-track è un manifesto lisergico ipnotico, simbolo dei nuovi venti di cambiamento.

La recensione esalta Winds Of Change, album psichedelico del 1967 di Eric Burdon & The Animals, manifesto della Love Generation e simbolo dei cambiamenti culturali di San Francisco. L'opera mescola blues, rock e folk con atmosfere lisergiche e testi visionari. Pur con qualche punto meno incisivo, il disco resta una pietra miliare della musica psichedelica e un tributo alle trasformazioni sociali dell'epoca. Ascolta Winds Of Change per immergerti nei veri suoni della psichedelia anni '60.

 "Oar è pura poesia, composta di tante piccolissime luci nere, che scandaglia nel profondo della notte il sentirsi soli."

 Skip Spence rimane nel suo privato oblio fino in fondo, preparandosi alla rinuncia del mondo e delle sue distorsioni.

La recensione celebra 'Oar', l'album solitario e visionario di Alexander 'Skip' Spence. Il disco esplora la solitudine attraverso un mix di country, blues e psichedelia, risultando un'opera poetica e profonda. Skip Spence emerge come un artista tormentato ma genuino, spesso paragonato a Syd Barrett. L'album è descritto come un viaggio emotivo e mistico dal sapore amerindiano e psichedelico. Scopri l'affascinante viaggio musicale di Skip Spence con 'Oar' e immergiti nella sua solitudine visionaria.

 "Immaginate Hank Williams, Robert Johnson, Jerry Lee Lewis... in una persona sola e comincerete ad avere l’idea."

 "Un album in perfetto equilibrio fra demenza e schizofrenia, dove la follia musicale di Adkins emerge in ogni nota."

La recensione racconta l'incredibile carriera di Hasil Adkins, icona rockabilly outsider, noto per la sua musica caotica e tematiche fuori dagli schemi. "Out To Hunch" è il primo album che raccoglie singoli rari e brani intensi, capolavoro di una follia creativa unica. La sua influenza sul psychobilly negli anni ’80 è evidenziata come fondamentale. Un percorso musicale tra genio e sregolatezza che ancora affascina. Ascolta ora 'Out To Hunch' e immergiti nella follia rock di Hasil Adkins!

 Venivo rapito dalle convulsioni dei miei muscoli impazziti e mi abbandonavo totalmente a quel vortice pagano.

 Eddie Cochran è stato uno dei più grandi interpreti rock ‘n’ roll... giocava in un campo tutto suo.

La recensione celebra Eddie Cochran come uno degli eroi dell’infanzia e icona del rockabilly, ripercorrendo con emozione la sua storia, le sue canzoni e la sua influenza. Viene raccontato il suo contributo alla musica e la tragica fine, sottolineando la sua unicità rispetto ad altri miti dell'epoca. L'autore condivide ricordi personali legati all’ascolto, rendendo la recensione intensa e coinvolgente. Ascolta oggi le hit immortali di Eddie Cochran e rivivi l'energia del vero rock 'n' roll!

 Il termine (band) seminale risulta appropriato.

 The Seeds dipingono a forti tinte fosforescenti la scheletrica struttura del brano, risultando in largo anticipo sulla scena psichedelica.

La recensione celebra l’album d’esordio dei The Seeds del 1966, evidenziandone l’innovazione nel garage punk e l'impatto sulla scena psichedelica americana. Il lavoro di Sky Saxon e della band risulta ancora oggi potente e originale, con brani che mantengono intatta la loro forza dopo oltre quarant’anni. Viene descritta l’atmosfera intensa delle loro esibizioni e il ruolo fondamentale nella trasformazione del genere. Ascolta ora l'iconico album 'The Seeds' e scopri il vero spirito del garage punk anni '60!