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 Raymond riesce a creare, un'atmosfera che di lieve e spensierato ha ben poco e risulta invece spesso cupa, incombente, quasi gotica.

 Nessun canto, nessuna percussione, solo un fiume di chitarra in piena che sfocia nel melmoso delta del Mississippi.

La recensione esalta il virtuosismo di Gwenifer Raymond alla chitarra e la capacità di evocare atmosfere cupe e intense con sonorità profondamente americane, pur provenendo dal Galles. Il disco si muove tra suggestioni gotiche e paesaggi sonori ancestrali, richiedendo attenzione e trasportando l’ascoltatore in scenari notturni e inquieti. Particolarmente apprezzato il finale, che offre una nota di rassicurante malinconia. Scopri le profondità della chitarra di Gwenifer Raymond e lasciati trasportare dal suo viaggio musicale unico.

 E io lo metto e mi mette tranquillo come quel lupo in copertina.

 È tipo uno sotto il portico che canta alla luna, a volte ulula.

La recensione elogia Armchair Boogie di Michael Hurley & Pals, descrivendolo come un album folk-country sghembo e rasserenante. L’autore evidenzia l’effetto tranquillizzante dell’ascolto e la genuinità delle tracce, menzionando in particolare il brano Sweedeedee. Vengono citate anche altre canzoni notevoli e le caratteristiche peculiari delle copertine. Nel complesso, l’opera viene consigliata agli amanti del folk autentico. Lasciati avvolgere dalla malinconica semplicità di Armchair Boogie: ascoltalo anche tu!

 La forza evocativa del suono, del cantato e delle atmosfere che si creano attorno a ogni canzone è la stessa che cogliamo in qualche dipinto di Charles Marion Russell o di George Caleb Bingham, se non in qualche film western indipendente.

 Mosaic è un album pregevole e a mio avviso è quello più indicato per avvicinarsi sia ai Woven Hand, sia ai 16 Horsepower, in quanto racchiude la miglior scrittura e la migliore sintesi mentale di David Eugene Edwards.

La recensione esalta Mosaic dei Woven Hand come uno degli album neofolk più affascinanti degli anni Duemila. Il disco, nato dall’evoluzione creativa di David Eugene Edwards dopo l’esperienza con i 16 Horsepower, si distingue per atmosfere gotiche, introspezione e una maggiore sperimentazione. Le tracce mescolano radici sudiste a sonorità cupe, richiamando scrittori come Faulkner e artisti come Nick Cave. L’opera viene considerata un perfetto punto di ingresso sia ai Woven Hand sia al precedente progetto dell'artista. Scopri il viaggio sonoro di Mosaic e lasciati trasportare tra oscurità e redenzione.

 La sua poetica autorale è già matura: i temi sono quelli che trattano di solitudine e di auto-isolamento personale ed emozionale tipici del cantautorato newyorkese.

 Non è certo una banale raccolta di versioni demo!

La recensione esplora il primo album solista di Paul Simon, pubblicato acusticamente in Inghilterra nel 1965. Si evidenzia la maturità artistica precoce, con brani che verranno poi affinati in Simon & Garfunkel. I testi affrontano solitudine e introspezione, mentre la produzione rimane volutamente scarna. Un album consigliato agli appassionati del folk e della storia musicale americana, seppur non indispensabile. Scopri le origini del mito Paul Simon: ascolta il suo Songbook!

 Una canzone straordinaria, che rivela la Georgia non come un luogo dolce e incantato... ma attraversato da un'umanità irrequieta e dolente.

 Non resta dunque che ascoltare la vasta produzione di un grande cantautore che ha passato una vita intera a flirtare con la morte, corteggiandola e temendola allo stesso tempo.

La recensione esplora la carriera tormentata di Vic Chesnutt, ponendo particolare attenzione al suo secondo album, West of Rome. L'autore sottolinea la maturità artistica raggiunta grazie anche all'apporto produttivo di Michael Stipe. Il disco si distingue per arrangiamenti più ricchi e canzoni intense, in cui temi come la sofferenza, la morte e la disillusione trovano una voce autentica. La raccolta rappresenta un passo decisivo nell'evoluzione del cantautore. Un omaggio sentito a un artista che ha trasformato il dolore in arte. Scopri il capolavoro di Vic Chesnutt e lasciati trasportare dalla sua commovente arte.

 Non è musica, è uno scenario. Un incubo in slow motion.

 Questo è un disco che si soffre, si digerisce lentamente e forse non si digerisce affatto.

La recensione dipinge Skin of Evil come un album denso di atmosfere oscure e visionarie. La musica di Blackout Beach è descritta come un'esperienza intensa, dove la voce di Carey Mercer guida l'ascoltatore in un paesaggio sonoro post-apocalittico, tra desolazione e lirismo. Vengono richiamate suggestioni western gotiche, letteratura americana e parallelismi con artisti iconici. Il disco non è immediato, ma offre emozioni profonde per chi saprà lasciarsi coinvolgere. Scopri l'incanto ruvido di Skin of Evil: ascoltalo e lasciati catturare dal suo deserto sonoro.

 Con Mark Kozelek ci si casca dentro come in una buca sulla strada provinciale: inaspettatamente, rovinosamente, irrimediabilmente.

 April è un diario dimenticato in soffitta, con dentro i pensieri più belli e i dolori più veri, mai scritti per essere letti.

La recensione celebra 'April' dei Sun Kil Moon come un capolavoro di slowcore, ricco di poesia e intimità. L’autore sottolinea la capacità di Mark Kozelek di costruire mondi sonori malinconici, lontani dalle mode e dai compromessi del mainstream. Ogni traccia diventa un viaggio emotivo, accompagnato da collaborazioni come quella di Will Oldham. April è definito uno dei picchi dell’autore, un rifugio per animi introversi e sensibili. Scopri l'intensità di April e lasciati avvolgere dalla poesia di Sun Kil Moon.

 Cuppone è un chitarrista veronese diciamo integralista.

 Arpeggi che fanno pensare a concerti intimi ed emozionanti con pochi invitati in una delle tante ville venete.

L'album Nobody's Home di Pietro Cuppone offre un viaggio musicale intimo e minimalista dominato dalla chitarra baritona e classica. Le atmosfere richiamano concerti raccolti in ville venete, con un tocco mediorientale grazie alla partecipazione del violoncellista Ehab Samir. Solo in due tracce si avverte un leggero slancio verso la chitarra elettrica, mantenendo comunque un forte legame con sonorità d'altri tempi. Ascolta Nobody's Home per un'immersione sonora intensa e raccolta.

 Sono le piccole storie narrate con la giusta intimità, le esperienze dell’infanzia, i ricordi, le nostalgie che la sensibilità di Janis mette in risalto con grande capacità evocativa.

 Gli arrangiamenti di Ron Frangipane si mescolano alle parole senza mai oltrepassarle, risultando sempre gradevoli e capaci di esaltare ogni moto del suo animo.

Il disco 'Between the Lines' di Janis Ian è un lavoro intimo e toccante che unisce storie personali con arrangiamenti delicati e mai invasivi. Nonostante la bassa diffusione in Italia, l'album riesce a evocare emozioni profonde grazie alla sensibilità dell'artista e alla sapiente produzione musicale di Ron Frangipane. 'At Seventeen' è la traccia più nota, ma l'intero album merita attenzione per la sua facilità di ascolto e introspezione. Ascolta 'Between the Lines' e lasciati emozionare dalle storie di Janis Ian.

 Questo disco mi ha consolata, emozionata, divertita e soprattutto rasserenata: benzodiazepine a 33 giri.

 Mentre la musica suona, finisco per crederci sul serio. E poco importa se l’illusione dura solo 43 minuti e 35 secondi.

La recensione esprime l'affetto e l'entusiasmo dell'autrice verso il nuovo album di Bonnie 'Prince' Billy, The Purple Bird. Il disco, registrato a Nashville con collaborazioni di artisti locali, unisce tradizione country e canzoni intense. L'autrice si lascia coinvolgere dalle atmosfere rassicuranti e dalle riflessioni intime che emergono, nonostante qualche nota di denuncia sociale. L'album si chiude con brani gospel che suggellano un messaggio di speranza e comunità. Scopri l'anima country di The Purple Bird, ascolta ora l'album di Bonnie 'Prince' Billy!

 È come fare pausa in poltrona assaporando la mia marca di birra preferita.

 Una rilassata fusione di generi diversi, dal country-rock al blues e al rockabilly con qualche venatura jazzata.

Shades di J.J. Cale è un album compatto e riconoscibile, che mescola country, blues e rockabilly in un sound rilassato e raffinato. Il disco, pubblicato nel 1981, è valorizzato da collaborazioni come quella di Leon Russell e dall'elegante assolo di sax di Dennis Solee. Pur non essendo rivoluzionario, l'album offre una piacevole esperienza d'ascolto, perfetta per chi cerca musica d'atmosfera. La grafica minimalista della copertina completa l'opera con discrezione. Ascolta Shades di J.J. Cale e immergiti nel vero Tulsa Sound!

 Una parola semplice ma allo stesso tempo potente come un’invocazione: l’urlo di schiavi in rivolta, ma anche la speranza degli oppressi capace di incendiare il cuore di migliaia di giovani.

 Ascoltando questo pezzo di sette minuti e mezzo sembra quasi di sentire il profumo dell’incenso e di veder ballare i figli dei fiori lungo le rive del Gange.

La recensione racconta il contesto storico di Woodstock e l’indimenticabile performance di Richie Havens, artista dal grande talento e impegno sociale. Viene analizzato il suo album folk "Something Else Again" del 1967, evidenziando brani significativi, tecnica chitarristica unica e tematiche di libertà e denuncia. L’autore sottolinea la profondità artistica di Havens e il suo contributo alla musica e alla cultura degli anni '60 e '70. Ascolta ora Something Else Again e scopri il potere della musica folk di Richie Havens!

 Dio c'è, cari signori, vive in una acropoli dove tutto è analogico e meravigliosamente imperfetto.

 Il suono è l'aspetto percettivo che diamo più per ovvio e scontato, eppure colpisce subito sul piano delle emozioni.

La recensione celebra l'album 'Crosby, Stills & Nash' come un capolavoro dell'epoca analogica, evidenziando la ricchezza sonora derivante da tecniche di registrazione vintage. Tra imperfezioni e rumori, l'autore esalta le armonie e la magia emotiva che solo il suono analogico riesce a trasmettere. Il valore artistico risiede nell'equilibrio tra melodia, arrangiamenti e l'intima percezione sensoriale. Un omaggio a un'era sonora ormai irripetibile. Scopri l'incanto senza tempo di Crosby, Stills & Nash in analogico!

 "Only Love is Real avvolge in modo calmo come una brezza di terra sul far della sera."

 "Tapestry è insieme a Blue la Bibbia per la scrittura di canzoni per generazioni di autori e autrici."

La recensione esplora la carriera di Carole King focalizzandosi sull'album Thoroughbred del 1976, evidenziando la qualità del sound West Coast e delle collaborazioni con grandi artisti. Pur segnando l'inizio di una fase discendente, il disco mantiene una forte personalità e melodie coinvolgenti. L'autrice sottolinea l'importanza storica di King come fonte d'ispirazione per nuove generazioni di cantautrici. Ascolta Thoroughbred e riscopri un classico senza tempo di Carole King!

 Quasi 50 anni che va sulle radio. Si può dire forse che non ha perso di attualità e di originalità.

 Ci vuol cuore nella vita, qualche volta si incappa in qualcuno che ne è provvisto.

Hejira, album del 1976 di Joni Mitchell, è un capolavoro che mantiene intatta la sua originalità e attualità anche a cinquant'anni dall'uscita. Il disco segna un'evoluzione nella sua carriera, con influenze jazz attraverso la collaborazione con L.A. Express e musicisti come Jaco Pastorius. La recensione aggiunge un tocco personale descrivendo la scoperta e l'importanza emotiva che l'album ha avuto per il recensore. Ascolta Hejira e scopri un capolavoro senza tempo di Joni Mitchell.

 Scrivere canzoni a manciate come si colgono acini d'uva di straforo sul ciglio dei viottoli.

 A volte malinconica, ma di una malinconia da fine dell’estate, quando non vuoi sapere cosa lasci e non puoi sapere cosa trovi.

L'album 'I Need to Start a Garden' di Haley Heynderickx si presenta come una raccolta di canzoni intime e poetiche che evocano sensazioni di malinconia e naturalezza. Con un songwriting cristallino e una musica acustica delicata, Haley trasmette emozioni familiari, ispirate a immagini di stagioni e natura. La recensione loda la sua capacità di catturare atmosfere profonde e autentiche, invitando l'ascoltatore a immergersi nel suo mondo sonoro. Ascolta Haley Heynderickx e immergiti nel suo delicato giardino sonoro.

 "The Killer è un’immersione nel lato oscuro dell'America, lunga undici racconti dal taglio amaro e rabbioso."

 "L’album è lo specchio dell’anima inquieta di Stuart, tra chitarre sporche e urla di sangue e disperazione."

La recensione esplora 'The Killer Inside Me' dei Green On Red, un album influenzato dal romanzo noir di Jim Thompson. L'opera si distingue per un sound metropolitano e potente, lontano dal country rock precedente, grazie anche alla produzione di Jim Dickinson. Tra sonorità cupe e testi intensi, l'album rappresenta un viaggio nell'oscurità umana e un momento cruciale per la band. Brani come 'Clarksville' e 'We ain’t free' emergono per la loro forza e bellezza macabra. Ascolta ora l'album cult di Green On Red e scopri il rock più oscuro e sincero.

 No Free Lunch è il vagare erratico attraverso la polvere del deserto, verso lo sconfinato orizzonte.

 Suonano alla perfezione canzoni nitide e di ottima fattura, cantate con voce insolitamente chiara e forte da un Dan Stuart ispirato.

No Free Lunch dei Green On Red è un EP che sposta la band verso sonorità più country, con brani limpidi, atmosfere desertiche e interpretazioni vocali ispirate. Tra cover sorprendenti e ballate intense, l’album rappresenta un momento di transizione artistica e profonda intensità emotiva. Un disco raffinato, precursore del successo alternative country degli anni successivi. Ascolta ora No Free Lunch e scopri l’anima autentica del country rock anni ’80!

 Il Rock’n’Roll, oltre al potere di salvare - talvolta - la vita, ha anche quello di suscitare memorie con appena una manciata di note e di renderle indelebili.

 Questo album è una tesoro dimenticato, un sack full of silver, direbbero i Thin White Rope.

La recensione celebra l'album del 1989 di Peter Case, un cantautore influente della scena New Wave. 'The Man With the Blue Postmodern Fragmented Neo-Traditionalist Guitar' è descritto come un viaggio musicale e visivo nell'America profonda, con sonorità folk, rock e blues e collaborazioni di rilievo. L'opera suscita ricordi vividi e emozioni profonde, evocando atmosfere e temi tipici di Springsteen e Dylan. Un disco apprezzato per la sua maturità artistica e il valore narrativo. Ascolta ora l'album per un viaggio unico nell'anima dell'America.

 La liberazione di Marlowe Billings è un album che a parere del recensore va classificato sotto la voce “piccolo capolavoro”.

 Un disco scritto col cuore, da un uomo che lottava contro i propri demoni con un pugno pieno di rabbia e l’altro di dolente dolcezza.

The Deliverance of Marlowe Billings è un album autobiografico intenso di Dan Stuart, emerso dopo anni di silenzio e lotte personali. Tra ballate malinconiche e momenti rock, il disco riflette la sofferenza, la rabbia e la speranza di un uomo che affronta i propri demoni. La collaborazione con i Sacri Cuori arricchisce un lavoro sincero definito un piccolo capolavoro. Il progetto si completa con opere letterarie che narrano la vita on the road di Stuart. Scopri il viaggio emozionale di Dan Stuart in questo capolavoro musicale e letterario.