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 Un bel disco di Colin, perfettamente minimalista: lui e basta, solamente la voce (bellissima) e la chitarra acustica.

 Proprio un immersione in un piccolo mondo gustoso, scevro di orpelli e pompa. Ci si purifica, si evade in un piccolo mondo artigiano di molto talento.

La recensione esalta 'Peaks & Valleys' di Colin Hay per il suo minimalismo estremo: solo voce e chitarra. L'album offre un ascolto avvolgente, intenso e senza eccessi. Il lavoro presenta tredici brani coesi e privi di riempitivi, valorizzando il talento artigiano dell'artista. Un'esperienza sonora intima consigliata agli amanti della musica autentica. Scopri la bellezza semplice di 'Peaks & Valleys': immergiti anche tu in questo mondo autentico.

 "Ci vuole impegno, ci vuole tempo, ci vuole cultura per entrare nell’anima di queste tue splendide undici nuove canzoni."

 "Anche se è una lingua che non capisci del tutto la senti tua, nel corpo, nelle vene e nelle viscere."

La recensione celebra 'Amuri Luci' di Carmen Consoli come un album fuori dalle logiche commerciali, ricco di riferimenti culturali, che impone attenzione e coinvolgimento. Si sottolinea l'uso coraggioso del dialetto siciliano e la capacità dell'artista di rinnovarsi attraverso le radici mediterranee e un impegno politico intenso. Il progetto rappresenta il primo atto di una trilogia che esplorerà tutte le anime della Consoli. Scopri l'anima folk e coraggiosa di Carmen Consoli: ascolta Amuri Luci e lasciati trasportare dalle sue radici!

 La classe regna sovrana e c’è sempre il prodigioso soprano di Shorter a dire l‘ultima parola.

 È il disco più ricco di accompagnamenti “sintetici” di Joni Mitchell, il che non toglie un grammo di calore e fascino alla sua musica, immortale e impossibile da clonare.

La recensione esalta Taming the Tiger come l'album della maturità artistica di Joni Mitchell, arricchito da sonorità elettroniche innovative e stratificazioni jazz. Dai testi traspare coscienza personale e sociale, mentre la parte strumentale sperimenta nuove tecnologie mantenendo calore e fascino. Un disco affascinante, sofisticato e impossibile da imitare. La Mitchell si conferma icona in continua evoluzione. Scopri l’anima elettronica e senza tempo di Joni Mitchell: ascolta Taming the Tiger!

 La mia riconoscenza verso questa artista è infinita e mi sorprendo ancora ad emozionarmi intensamente quando, per l’ennesima volta, risento queste profonde musiche di somma ispirazione, maestria e comunicativa umana.

 Sette minuti interi di un’amareggiata e pessimistica Joni che si mette a nudo ancora una volta e fa dialogare le sue tante voci, per la nostra riflessione e il nostro piacere.

La recensione celebra Turbulent Indigo come un apice della carriera di Joni Mitchell, mettendo in risalto la profondità emotiva dell’album, le tematiche malinconiche legate alla sua vita personale e la qualità raffinata degli arrangiamenti. L’autore evidenzia la padronanza tecnica della cantautrice e la forza comunicativa della sua musica. Scopri perché Turbulent Indigo è ancora oggi un ascolto imprescindibile.

 Joni è decisamente cibo per musicofili, per gente un minimo raffinata, senz’altro per tantissimi musicisti che vedono in lei una chiara avanguardia e un’inesauribile fuoriclasse.

 Nessuno copia la Mitchell, è troppo peculiare ma, chi ci capisce, la ama per forza.

La recensione esamina 'Night Ride Home', quattordicesimo album di Joni Mitchell, sottolineando la centralità della chitarra, la maturazione vocale e le prestigiose collaborazioni con artisti jazz. L'atmosfera è raffinata, le melodie meno innovative ma sempre espressive. Un disco consigliato per musicofili e appassionati di generi sofisticati. Scopri la magia di Night Ride Home e lasciati ispirare dal talento inconfondibile di Joni Mitchell.

 Il disco risente dei tempi ma, vivaddio, solo di striscio: le musiche presenti sono sostanziose, godibili e talvolta preziose.

 Ma averne, di dischi così… Del resto lei di album scarsi non ne ha mai fatti, ed anche in questo caso vi è un bel sentire.

L’album del 1988 di Joni Mitchell abbraccia le sonorità anni ’80 senza rinnegarne l’eleganza. Ricco di illustri collaborazioni, il disco offre arrangiamenti complessi e stratificati. Pur essendo meno intimo rispetto agli esordi della Mitchell, rimane un lavoro godibile e di classe, dimostrando la coerenza artistica della cantautrice. Nonostante qualche concessione alle mode, brilla tra i dischi dell’epoca. Scopri perché Chalk Mark in a Rain Storm merita un ascolto attento.

 Non è la quantità a stupire, ma la profondità e la qualità del lavoro di ricerca che ogni uscita porta con sé.

 È un vero romanzo di formazione musicale, che segue Dylan nel suo passaggio da ragazzo del Midwest a voce generazionale.

La recensione racconta il valore storico e artistico del 18° volume delle Bootleg Series di Bob Dylan, una raccolta che documenta il periodo 1956-1963. Dai provini alle prime esibizioni live, l’album rappresenta un vero 'romanzo di formazione' musicale. Spicca il concerto alla Carnegie Hall, finalmente completo. La cura filologica e la qualità della ricerca emergono come elementi chiave. Scopri le origini di Bob Dylan e lasciati sorprendere dalla sua evoluzione artistica.

 E io lo metto e mi mette tranquillo come quel lupo in copertina.

 È tipo uno sotto il portico che canta alla luna, a volte ulula.

La recensione elogia Armchair Boogie di Michael Hurley & Pals, descrivendolo come un album folk-country sghembo e rasserenante. L’autore evidenzia l’effetto tranquillizzante dell’ascolto e la genuinità delle tracce, menzionando in particolare il brano Sweedeedee. Vengono citate anche altre canzoni notevoli e le caratteristiche peculiari delle copertine. Nel complesso, l’opera viene consigliata agli amanti del folk autentico. Lasciati avvolgere dalla malinconica semplicità di Armchair Boogie: ascoltalo anche tu!

 Se siete un filo depressi o avete malinconie diffuse lasciate perdere altrimenti vi trovano stesi sull'asfalto causa volo dal quarto piano.

 Ho cominciato a vivere forte proprio andando incontro alla morte.

La recensione analizza l’esordio discografico di Claudio Lolli, "Aspettando Godot" (1972), sottolineando la sua profonda carica poetica e disperata. Tra riferimenti a Beckett, invettive sociali e tematiche personali, emerge un album intenso, malinconico e coraggioso, che fotografa senza filtri la sofferenza giovanile e la critica sociale. Pur non considerato il suo miglior lavoro, resta una pietra miliare della canzone d’autore italiana. Scopri un capolavoro oscuro e poetico della musica italiana: ascolta Lolli!

 Ligabue ha raccontato una generazione di un luogo preciso, che poi si è rivelata universale per un certo tipo di fauna giovanile, rusticamente ribelle.

 Evidentemente questo 'sincero racconto epicizzato in musica classic-rock' è servito non solo ai giovani reggiani, ma ha colto un luogo dell’immaginario di molti altri.

La recensione valorizza l'album di debutto di Ligabue come manifesto del rock emiliano e narratore di una generazione. Evidenzia testi credibili, talento autoriale e voce adatta al genere. Confronta il disco con altri artisti coevi, lodando la sua capacità di raccontare il passaggio sociale fra tradizione e modernità. L'influenza di Springsteen viene indicata come un elemento di forza, collocando l'album tra i capisaldi del cantautorato italiano. Scopri come Ligabue ha segnato una generazione con il suo album d'esordio. Leggi la recensione completa!

 Una canzone straordinaria, che rivela la Georgia non come un luogo dolce e incantato... ma attraversato da un'umanità irrequieta e dolente.

 Non resta dunque che ascoltare la vasta produzione di un grande cantautore che ha passato una vita intera a flirtare con la morte, corteggiandola e temendola allo stesso tempo.

La recensione esplora la carriera tormentata di Vic Chesnutt, ponendo particolare attenzione al suo secondo album, West of Rome. L'autore sottolinea la maturità artistica raggiunta grazie anche all'apporto produttivo di Michael Stipe. Il disco si distingue per arrangiamenti più ricchi e canzoni intense, in cui temi come la sofferenza, la morte e la disillusione trovano una voce autentica. La raccolta rappresenta un passo decisivo nell'evoluzione del cantautore. Un omaggio sentito a un artista che ha trasformato il dolore in arte. Scopri il capolavoro di Vic Chesnutt e lasciati trasportare dalla sua commovente arte.

 L’ormai ottantacinquenne Mingardi è un valido bluesman bolognese della primissima ora.

 C’è da tenersi la pancia dal ridere, ma chiaramente bisogna conoscere quel dialetto, ricchissimo di parole autoctone.

Andrea Mingardi, veterano bolognese del blues, è al centro di questa recensione dedicata al suo album del 1974. Pur avendo tentato la fortuna nel pop e a Sanremo, Mingardi rimane rispettabile nel blues e sorprendente nella comicità in dialetto bolognese. L'album presenta brani esilaranti e una forte impronta ironica, con testi ricchi di espressioni locali. Il pezzo 'A io' vest un marzian' è considerato un capolavoro umoristico ancora memorabile. Scopri l’ironia e il blues autentico di Andrea Mingardi in questo album storico!

 Bert è vivo e lotta insieme a noi. Salùt.

 Il disco in questione è un vero e proprio gioiello di scrittura, arrangiamento ed esecuzione, vocale e strumentale.

La recensione celebra Bert Sommer, uno dei protagonisti dimenticati di Woodstock e del musical 'Hair'. 'The Road To Travel', pubblicato nel 1968, è definito un gioiello folk ricco di emozione e arrangiamenti impeccabili. Nonostante la sua musica fosse oscurata da questioni discografiche, l'autore invita a riscoprire questo artista attraverso la sua musica intensa e toccante. Ascolta ‘The Road To Travel’ e riscopri la voce autentica di Bert Sommer!

 Il disco parla di "tutto", dal rapporto con i figli alla fisica quantistica, dall’intelligenza artificiale alla natura dell’amore.

 L’album è fresco come un bicchier d’acqua e si ascolta tutto d’un fiato.

Con 'Tutto', Eugenio Finardi torna dopo 11 anni con un album ricco di temi attuali e profondi, dalla tecnologia all'amore. Il disco, fresco e ben equilibrato, mostra un artista 72enne ancora capace di emozionare con un mix di rock e riflessioni generazionali. Brani come 'La battaglia' e 'Francesca sogna' spiccano per intensità emotiva, mentre il processo creativo ha visto un'intensa dedizione. Un lavoro che si ascolta d'un fiato e si apprezza sia per contenuti che sonorità. Scopri il nuovo album di Eugenio Finardi e lasciati emozionare dal suo ultimo lavoro.

 In Post Mortem il salto c’è ed è evidente, a partire dai testi di ottimo valore fino alla cura dei suoni e degli arrangiamenti.

 La ricerca sonora in questo disco invece si riduce in un costante e palese oscillare tra Mk.gee e Iosonouncane.

Post Mortem degli I Cani segna un passo avanti nei testi e nella maturità musicale di Niccolò Contessa. Tuttavia, la ricerca sonora appare troppo ispirata ad altri artisti contemporanei, riducendo l'originalità complessiva. L'album è solido e valido, con alcune tracce di grande impatto, ma non raggiunge la definizione di capolavoro. Il voto finale è un equilibrio tra pregi nella scrittura e debolezze nella produzione. Ascolta Post Mortem per scoprire la nuova maturità di I Cani.

 Forse ascoltando testi e musiche di Nimby il mondo diventa un po’ meno barbaro.

 Band come questa hanno coraggio per intraprendere la propria strada.

La recensione di Barbarie di Nimby evidenzia un album caratterizzato da atmosfere malinconiche e riff groovey. Brani come Hotel Torino e Johnny Freak rappresentano un rock autentico con aperture psichedeliche, ricordando persino gli U2. L'opera si distingue per il coraggio e l'originalità artistica, capace di coinvolgere e scuotere l'ascoltatore. Ascolta Barbarie di Nimby e lasciati coinvolgere dal loro sound unico!

 L’eleganza è cristallina, sia nella voce setosa sia nella resa della sua provetta sei corde Martin, pizzicata con dita educatissime.

 Taylor propone un soft rock intelligente, ricercato, ricco di sfumature jazz e blues, perfetto per professionisti musicali.

New Moon Shine di James Taylor è un album raffinato e ben eseguito, ricco di sfumature soft rock, jazz e blues. La voce elegante di Taylor e gli arrangiamenti di musicisti di livello elevato rendono il disco un ascolto piacevole e senza scossoni. Il disco sprigiona un’eleganza tipica del sound californiano e mette in mostra la perizia tecnica e la sensibilità artistica di Taylor, proponendo brani nostalgici, socialmente impegnati e sperimentali. Scopri l'eleganza senza tempo di James Taylor in New Moon Shine!

 E' arrivato un bastimento è amato o odiato: per alcuni è l'ultimo album degno di nota, per altri l'inizio del tracollo bennatiano.

 A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

E' arrivato un bastimento (1983), di Edoardo Bennato, è un concept album che riprende la favola del Pifferaio Magico per denunciare problemi sociali ancora attuali. Musicalmente innovativo con molte influenze, è amato o criticato per le vendite inferiori ai precedenti lavori concept. I testi rimangono profondi e attuali, mentre alcune ipotesi suggeriscono problemi con la casa discografica. Nonostante le controversie, la recensione assegna 5 stelle all'album. Scopri il lato nascosto di Bennato con questo album unico e controverso!

 Le opere di Ichiko Aoba ... sono un'esperienza immersiva in un universo di fate e di cristallo.

 Un minimalismo placido e coscientemente variegato, una voce e una chitarra, talvolta un'arpa e un pianoforte.

Luminescent Creatures di Ichiko Aoba è un album immersivo e magico che trasporta l'ascoltatore in un viaggio tra natura e sogno. Con un arrangiamento minimale e delicato, la cantautrice giapponese incanta con la sua voce pura e le sue melodie eteree. È il primo grande album del 2025, ideale per chi cerca musica sensibile e contemplativa. Consigliato anche a chi apprezza l'introspezione sonora lontana dai grandi successi commerciali. Ascolta Luminescent Creatures e immergiti in un mondo di pura magia sonora.

 «Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona.»

 «Sei l'ospite d'onore del ballo che per te suoniamo, posa la falce e danza tondo a tondo.»

La recensione esplora 'La pulce d'acqua' di Angelo Branduardi, un album concept del 1977 che affronta il tema della morte con una musica ispirata a tradizioni medievali e folkloristiche. I testi raccontano storie di speranza illusoria, amore e destino, accompagnati da sonorità evocative e un violino protagonista. L'autore apprezza la capacità di Branduardi di fondere miti, magia e melodie in un'opera intensa e senza tempo. Un viaggio emozionante nella musica e nei simboli di un grande artista italiano. Ascolta 'La pulce d'acqua' e lasciati incantare dalle sue melodie senza tempo!