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 «I Dream Syndicate sono in ottima forma, lo hanno dimostrato in studio di registrazione, lo stanno dimostrando sul palco questa sera.»

 «Boston finché non ci stai sotto al palco non la capisci appieno, hai voglia a sentire il vinile.»

La recensione narra la partecipazione a un concerto dei Dream Syndicate al Locomotiv Club di Bologna, evidenziando l'atmosfera accogliente, l'energia sul palco e l'entusiasmo dei fan. Il gruppo si mostra in ottima forma sia con i nuovi brani sia con i grandi classici, regalando momenti intensi e nostalgici. L'autore sottolinea l'importanza storica della band e la forte connessione emotiva che mantiene con i loro pezzi. La serata è vissuta come un'esperienza coinvolgente e memorabile. Scopri l’energia dei Dream Syndicate dal vivo, un viaggio tra passato e presente del rock alternativo!

 Andrea lo fa e sembra l’unica cosa giusta da cantare.

 Sogno l’amore, uno di quei brani capace di riportarvi al nucleo stesso dei vostri sentimenti.

La recensione esprime entusiasmo verso l'album 'Uomo Donna' di Andrea Laszlo De Simone, evidenziandone la complessità musicale e l'intensità emotiva. L'autore apprezza la fusione tra cantautorato italiano e sonorità rock psichedeliche, sottolineando il coraggio delle tematiche trattate senza fronzoli. L'album viene descritto come un disco di cuore e tra i più memorabili dell'anno, capace di entrare profondamente nei sentimenti dell'ascoltatore. Scopri Uomo Donna, l'album che rivoluziona il cantautorato italiano!

 Il plot narrativo dietro a “Murder Of The Universe” assomiglia a quello dei libretti dei Masters.

 Vi ritroverete in breve tempo risucchiati in questo vortice non sense a metà fra garage, metal come attitudine, tecnologia a 8 bit.

La recensione analizza Murder Of The Universe, album di King Gizzard & The Lizard Wizard, con un affascinante concept ispirato ai ricordi d'infanzia degli anni '80. Il disco si sviluppa in tre parti tra garage rock, metal e atmosfere psichedeliche, integrando una narrazione ironica e coinvolgente. Nonostante un primo ascolto possa sembrare monotono, l'album riserva molte sorprese e una forte carica creativa. Scopri l'universo visionario di King Gizzard con Murder Of The Universe!

 "Arthur Lee è uno di quei pochi geni che raramente ho incontrato in tutto il mondo del rock'n'roll."

 "Arthur Lee è il più grande sconosciuto al grande pubblico del rock dopo aver fatto album memorabili con i Love e due splendidi solisti."

Questa recensione riflette su Arthur Lee, un genio del rock e frontman della band Love, e sul suo primo album solista 'Vindicator' del 1972. L'autore racconta aneddoti personali e la vicenda umana di Lee, ripercorrendo i successi e le difficoltà del musicista. 'Vindicator' è definito un lavoro solido, con un mix di hard rock, blues e sperimentazioni sonore, un capolavoro tuttora amato dai fan più accaniti. L'opera viene celebrata come un tributo al talento e alla complessità di un artista sottovalutato dal grande pubblico. Infine, la recensione si apre con un ricordo personale legato a Vasco. Ascolta 'Vindicator' e riscopri un capolavoro nascosto del rock.

 Potrei dirvi che Villains è un disco pop, anche ben confezionato, relegando l’analisi alla mia voglia di sfogarmi con un liberatorio turpiloquio.

 Abbiate comprensione, non è semplice realizzare che la ragazza che ami è in realtà una zoccola.

La recensione esprime una forte delusione per "Villains", il nuovo album dei Queens of the Stone Age. Il disco, descritto come un patchwork pop rock prodotto da Mark Ronson, manca di mordente e si allontana dalle atmosfere psichedeliche che avevano reso celebre la band. Nonostante alcune tracce mantengano una certa classe compositiva, l'impressione generale è di un lavoro privo di anima e di vera sostanza. Scopri perché anche i fan storici sono delusi da Villains!

 Mi accogli con un suono feroce, compresso e agile. Quasi epico-cavalleresco.

 La grandezza degli Unsane sta nella capacità di reiterare quegli elementi apparentemente ripetitivi in maniera credibile, intelligente e inedita.

La recensione analizza con passione l'album Sterilize degli Unsane, apprezzandone il suono feroce e maturo. Nonostante la lunga carriera, la band riesce a offrire brani credibili e originali, mantenendo la qualità tipica del noise-rock newyorkese. La produzione è lodata per la sua pulizia e nitidezza, mentre la forza e l'energia del disco conquistano l'ascoltatore. Scopri Sterilize degli Unsane e lasciati travolgere dall’energia del noise rock!

 «Non sono ancora morto, per ora … Il rock’n’roll è tornato a possedermi».

 «Essere tossico, dopo trent’anni e a una certa età, era disgustoso e Peter si vergognava come un cane a esserlo».

La recensione racconta la complessa storia di Peter Perrett, tra tossicodipendenza e redenzione, culminata nel suo ritorno musicale con il disco How The West Was Won. L’album, segnato da influenze rock’n’roll e testi intensi, viene descritto come una rinascita artistica e personale. La qualità musicale e emotiva dell’opera è sottolineata come un’importante riconferma del talento di Perrett. Ascolta How The West Was Won e scopri la rinascita di Peter Perrett!

 Sarebbero stati una delle bande “della vita”, dopo Clash, Dream Syndicate e Violent Femmes.

 ‘Savage Young DÜ’ sarà comunque un modo per tornare ancora ad illudersi.

La recensione celebra il cofanetto Savage Young DÜ, che raccoglie materiale inedito degli Hüsker Dü registrato tra il 1979 e il 1982. L'autore ricorda l'impatto personale e musicale della band, evidenziandone l'evoluzione in pochi anni e il ruolo fondamentale nel panorama punk hardcore. Non manca una nota triste legata alla recente scomparsa di Grant Hart, ma il cofanetto rappresenta comunque un'importante risorsa per rivivere quegli anni intensi. Esplora Savage Young DÜ e immergiti nell'energia punk degli Hüsker Dü!

 «Avresti potuto strappare qualsiasi cosa a Jim, ma guai a scherzare con la sua libertà.»

 «Un fuoco di fila di disinformazione deliberata sul conto di Jim... Nonostante sia un tipo tranquillo, Frank si è leggermente rotto las pelotas.»

La recensione presenta il libro di Frank Lisciandro che raccoglie interviste autentiche e inedite con amici e conoscenti di Jim Morrison. L'opera offre un ritratto umano, sincero e lontano dalle distorsioni mediatiche, valorizzando l'amicizia e la sensibilità del cantante. Un contributo fondamentale per conoscere la vera essenza di Morrison al di là della leggenda. I dettagli di vita quotidiana e le testimonianze inedite rendono questo libro una lettura preziosa per gli appassionati del mito e del rock anni '60. Scopri il vero Jim Morrison attraverso le parole di chi lo conosceva davvero!

 Les si impone, qui definitivamente, come contrappuntista, come architetto, ma anche come maestro, per il quale la danza è ragione di vita e fonte costante di stimolo.

 I PRAIMUS, i numeri UNO da sempre e per sempre.

La recensione di 'The Desaturating Seven' celebra il nono album dei Primus come un lavoro audace e innovativo. Il basso liquido di Les Claypool e la chitarra ispirata di Larry LaLonde creano un connubio unico tra psichedelia e influenze classiche. Nonostante testi curiosi e tempi scombinati, il disco sorprende e conferma la band come protagonista nel panorama musicale alternativo. Un album da ascoltare più volte, ricco di energia e talento. Ascolta ora 'The Desaturating Seven' e scopri il nuovo capolavoro dei Primus!

 Il film si presenta quindi come un ricettacolo di tutte le ossessioni wendersiane di allora, vecchie e nuove.

 Difficile poi, per noi spettatori di oggi, non rimanere colpiti dall’ossessione visiva che ad un certo punto coglie i protagonisti, ... in questo sì, nei riguardi degli smartphone, il film è preveggente.

La recensione esplora la complicata realizzazione di 'Fino alla fine del mondo' di Wim Wenders, soffermandosi sulle difficoltà produttive e sulla differenza tra la versione uscita nel 1991 e la director's cut da 280 minuti. Il film, un sofisticato racconto fantascientifico, affronta temi come il viaggio, la tecnologia e l'impatto delle immagini sulla psiche. Nonostante l'accoglienza iniziale tiepida, la versione integrale offre una visione più appagante e profonda, valorizzando personaggi, musica e suggestioni visive. Scopri la director’s cut per immergerti nell’universo visionario di Wenders!

 Zephyr! Ai primi posti in quanto a band meno considerata e album meno cagato nella storia del Rock.

 L'album è bellissimo! Parecchi dischi più celebrati prendono la paga senza alcun dubbio.

La recensione celebra l'album 'Zephyr' come un capolavoro poco riconosciuto del rock-blues anni '70, enfatizzando il talento eccezionale di Tommy Bolin e la voce unica di Candy Givens. Viene raccontata la difficile carriera del chitarrista e la tragica fine sia sua che di Candy, sottolineando la sfortuna che ha segnato la band. L'album è descritto come vario, coinvolgente e pieno di contaminazioni musicali, meritando più attenzione rispetto ad altre produzioni dell'epoca. Ascolta Zephyr e riscopri un gioiello nascosto del rock-blues anni ’70!

 Quel grido di orgoglio era la risposta smaniata, sobillante, incazzosa a 'What's Going On' di Marvin Gaye.

 Con 'Fresh', Sly si dimostra ancora capace di scrivere belle canzoni, non banali, muovendosi tra Funk e Pop.

La recensione approfondisce l'album 'Fresh' di Sly & The Family Stone, uscito nel 1973, evidenziando l'evoluzione stilistica verso un funk più leggero e accessibile con forti radici sociali. La band, un simbolo di integrazione e innovazione, fonde soul, rock e funk in un'opera che risponde ai tumulti degli anni '60 e '70. L'album mantiene il carattere originale di Sly, pur segnando un momento di passaggio prima del declino della band. Brani come 'If You Want Me To Stay' emergono per freschezza e intensità emotiva. Scopri l'energia rivoluzionaria di Fresh e lasciati coinvolgere dal funk di Sly & The Family Stone!

 Hai presente quei quattro giri di blues che ci han fatto su una carriera centinaia di persone? Quelli non stufano.

 Le tue serate sono coriandoli di neve, questo disco è vento bollente.

La recensione offre una riflessione critica e sincera sulla monotonia delle serate giovanili, contrapponendo l'autenticità e la forza del blues contenuto nell'album 'The Devil and The Almighty Blues'. Attraverso uno stile ironico e vivace, l'autore denuncia la superficialità del mondo moderno e valorizza la musica che scalda e scuote davvero. Il disco viene celebrato come un vento bollente capace di scacciare la noia quotidiana. Ascolta The Devil and The Almighty Blues e riscopri il vero blues che scuote l’anima.

 "No alla politica e alla religione. Sono loro a mandare i giovani a morire. Il rock'n'roll, invece, non tradisce".

 "Lemmy ha la faccia giusta!"

La recensione racconta la vita e il libro autobiografico di Lemmy, frontman dei Motörhead, evidenziando la sua autenticità, la passione per il rock'n'roll e la vita intensa tra concerti, amicizie e valori genuini. L'autore ne sottolinea l'onestà e il rapporto sincero con fan e musica. Una figura unica, lontana dagli stereotipi della rockstar, che ha saputo restare fedele a se stesso fino alla fine. Scopri la leggenda di Lemmy, leggendo la sua autobiografia!

 «L’equivalente occidentale della danza cosmica di Shiva suonata come se Babilonia prendesse fuoco»

 «Un, due, tre, se chiudi la porta la notte potrebbe durare per sempre»

La recensione esplora l’album The Velvet Underground con passione e profondità, evidenziandone sia il caos sonoro originario che le melodie intime e malinconiche. Viene sottolineato il ruolo fondamentale di membri come Lou Reed, John Cale e Maureen Tucker, nonché l’influenza di Andy Warhol. L’album è presentato come una miscela di avanguardia e poesia sonora, capace di emozionare ancora oggi. Una riflessione personale e nostalgica, intensa e coinvolgente. Scopri la leggenda dei Velvet Underground e lasciati conquistare dalle loro emozioni uniche.

 «Question:/Answer: quella rivoluzionò la storia della Popular Music.»

 «I Devo vestivano uguale per essere anonimi, indistinguibili, seriali.»

La recensione approfondisce 'Hardcore' dei Devo, mettendo in luce il ruolo fondamentale del gruppo come pionieri della New Wave e della musica de-evoluta. Attraverso un excursus storico e culturale, si evidenziano le origini, le tematiche sociali e politiche, la sperimentazione musicale e il sarcasmo di un collettivo visionario. L'opera riflette la tensione tra avanguardia e ambizione commerciale, restituendo un ritratto ricco e complesso della band di Akron. Scopri l'origine della New Wave con l'artigianato sonoro dei Devo, immergiti in Hardcore!

 Frank di Cucamonga, compositore autodidatta, non è un semplice musicista rock con ambizioni colte. Fa musica d’arte, musica totale, creazioni d’arte.

 Unkle Meat è dunque musica liberata, totale, obliqua, spinosa. Terra. Carillon, sarabande, pezzi strumentali, esperimenti sonori e filastrocche.

La recensione celebra Unkle Meat come il capolavoro assoluto di Frank Zappa, ponendo l'accento sulla sua capacità di fondere musica colta e rock con virtuosismo e innovazione. L'album rappresenta un punto di svolta nell'opera di Zappa, con arrangiamenti complessi, improvvisazioni e manipolazioni sonore sofisticate. Le performance della band e la visionaria produzione rafforzano il valore artistico di quest'opera unica e poliedrica. Un inno alla libertà creativa e alla profondità intellettuale del maestro di Cucamonga. Ascolta ora Unkle Meat e immergiti nell'universo sonoro di Frank Zappa!

 Scie d’argento con impalpabili riflessi d’oro, certe canzoni fanno un’incredibile luce.

 Beato chi ha aperto quella finestra. Beato sia quindi Stephen Morissey. Ma anche colui che a quelle parole consentiva il volo, ovvero il signor Johnny Marr, mago della chitarra.

La recensione celebra Hatful of Hollow come un capolavoro degli anni Ottanta firmato The Smiths. Il disco fonde malinconia e lucentezza pop con sonorità jingle jangle anni '60 e testi profondi. Vengono esaltati brani come 'Heaven knows I'm miserable now', 'How soon is now' e 'Reel around the fountain', e l'inconfondibile sintonia tra Morrissey e Marr. Un invito a riscoprire le emozioni cristalline di un'epoca indimenticabile della musica alternativa. Ascolta Hatful of Hollow e riscopri l’essenza indie degli anni Ottanta!

 "Play Me Out è stato scritto e registrato sotto l'effetto dello speed. Non ho dormito per 10 giorni."

 "Che cazzo, fatemi finalmente suonare e cantare ciò che adoro veramente!" sembra urlare Glenn nei suoi deliri.

Play Me Out è il primo album solista di Glenn Hughes, registrato nel 1976 in condizioni estreme. Il disco esprime il suo amore per il funk e il soul, mostrando una personalità musicale autentica e travolgente. Pur distante dal sound dei Deep Purple, rivela la passione e il tormento dell'artista giovane e autorevole. Ancora oggi è considerato un capolavoro viscerale e personale. Ascolta Play Me Out e scopri l’anima autentica di Glenn Hughes.