"Il gruppo suona relativamente moscio e svogliato in più di un'occasione: viene a mancare la personalità esuberante del disco precedente."

 "'Dadi Waz A Badi' crea il delirio tra Funk e Hip Hop portando un'ottima ventata di entusiasmo."

La recensione analizza il secondo album dei Black Grape, 'Stupid Stupid Stupid', sottolineando una mancanza di energia e di personalità rispetto al debutto. Pur con brani interessanti come 'Get Higher' e 'Dadi Waz A Badi', l'album risulta generalmente più piatto e meno ispirato. Viene consigliato l'ascolto del primo disco per una migliore esperienza. La recensione evidenzia anche le difficoltà interne alla band nel periodo. Scopri la storia e il sound di Black Grape con la nostra recensione approfondita!

 Deus lo vult, un cd dalla breve durata destinato a diventare un oggetto di culto.

 Il pezzo forte è Indignatio, un lungo viaggio storico e musicale in cui emerge la maturità del sound del gruppo.

Il Bacio della Medusa conferma la sua qualità con 'Deus lo vult', un album prog breve ma intenso che unisce sonorità grezze, atmosfere sinfoniche e testi ispirati alla Prima Crociata. La band si distingue grazie a un concept solido, un uso eccellente di strumenti come il mellotron e il sax, e una performance vocale di alto livello. Pur breve, l'album lascia un forte impatto e annuncia il futuro rilancio del prog italiano. Ascolta Deus lo vult e lasciati trasportare dal prog italiano di qualità.

 Tutto Dark Side non si era mai ascoltato in una registrazione live. Posso assicurare che P·U·L·S·E vale la spesa solo per questo.

 Il loro rapporto col pubblico lo sviluppano solo con la loro musica. Non c'è traccia di chiaccherate e la loro presenza è molto fredda.

Il DVD Pulse cattura il leggendario tour 1994 dei Pink Floyd con un'esecuzione impeccabile, in particolare della prima esecuzione live completa di The Dark Side of the Moon. L'audio e il video sono di alta qualità, il palco spettacolare con effetti laser anni ’70 e una setlist che spazia dai classici agli estratti post-Waters. La recensione evidenzia l'approccio musicale intenso e il rapporto freddo della band col pubblico, bilanciato dalla magia delle esecuzioni e dallo show visivo. Scopri l'emozione del concerto leggendario dei Pink Floyd con Pulse su DVD!

 "Nutbush city limits mi piaceva per quella vecchia faccenda nota come muovi il culo, ma anche perché mi ricordava la ragazza lupo, che altri non era se non mia zia."

 "La voce di Tina Turner fu per me la prima embrionale idea di rock, il primo suono davvero altro... La prima cosa che assomigliasse a una leggenda di libertà."

La recensione intreccia ricordi personali e immaginari legati al brano 'Nutbush City Limits' di Ike & Tina Turner. Il pezzo è visto come un simbolo di libertà e ribellione, evocato tramite personaggi femminili unici e forti. La narrazione si muove tra realtà e fantasia per celebrare la potenza del suono e della voce di Tina Turner come icona musicale e culturale. Scopri la forza liberatoria di Tina Turner in 'Nutbush City Limits'!

 Out of Uranus è un tiro alla fune tra passato e presente, un braccio di ferro tra rock e blues, l’estremo, rabbioso vagito di un gruppo irripetibile.

 La title-track sfodera già la potenza della band grazie ai taglienti riff di Clarke e al veemente e sublime drumming di Smith.

Out of Uranus di Killing Floor è un album che unisce hard blues e rock essenziale, evidenziando la tecnica impeccabile della band. Nonostante il successo commerciale mancato all'epoca, si tratta di un lavoro potente e autentico. La recensione ne sottolinea l'importanza storica e l'influenza di icone come Led Zeppelin, oltre alla reunion della band negli anni 2000. Un disco che fonde passato e presente in un'esplosione di energia musicale. Ascolta Out of Uranus e riscopri un capolavoro hard blues unico nel suo genere!

 «Anomalisa si è rilevata essere una di quelle pellicole speciali.»

 «Non avrei mai pensato di trovare la scena di sesso più umana che abbia mai visto in un film fatto con dei pupazzi.»

Anomalisa di Charlie Kaufman è un film d'animazione in stop-motion che affronta con straordinaria profondità temi come solitudine e incomunicabilità. La pellicola usa una metafora visiva originale e un realismo emozionale raffinato per esplorare l’esperienza amorosa e la monotonia sociale. La regia e le performance vocali completano un’opera unica, capace di suscitare forti emozioni. Scopri l'intensità emotiva di Anomalisa, un film che parla al cuore.

 Mesarthim è il suo nome. Sembra inospitale, ma è bellissimo. Molto strano. Molto... particolare.

 Spire è un E.P. il cui scopo è fornire all'ascoltatore attimi di riflessione introspettiva in cui potersi isolare dal mondo, come un astronauta nella sua navicella.

L'EP 'Spire' di Mesarthim è un viaggio sonoro di poco più di dieci minuti che immerge l'ascoltatore in atmosfere cosmiche ed eteree. Le due tracce evocano un paesaggio alieno e un'esperienza introspettiva profonda, dominata da melodie elettroniche e ritmi semplici. Questo lavoro sfida le aspettative del black metal tradizionale per offrire un'esperienza musicale contemplativa e riflessiva. Un must per gli appassionati di musica ambient e atmosferica. Ascolta 'Spire' di Mesarthim e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico.

 Alla fine anche in questo album Com Truise propone quello che ci si aspetta da un artista synthwave.

 È sostanzialmente motivata dal fatto che si tratta di un disco piacevole da ascoltare caratterizzato da buone idee melodiche e ritmiche.

La recensione esplora l'album Galactic Melt di Com Truise, evidenziando la sua radice synthwave con elementi ritmici che richiamano l'IDM. L'autore riconosce la difficoltà di collocare l'artista in un genere preciso, apprezzando però le buone idee melodiche e le scelte sonore anni '80. L'album si distingue per l'uso di drum machine e minimoog, e per dinamiche originali, pur mantenendo coerenza stilistica. Una proposta piacevole e innovativa nell'ambito della musica elettronica. Scopri il sound synthwave unico di Com Truise con Galactic Melt!

 Questo lavoro è ciò che non ti aspetteresti mai di sentire da chi suonava tre accordi triti e ritriti fino a ieri.

 Se non altro, si sono spinti oltre la propria zona di comfort, andando a osare.

Aeon dei Burn After Me si presenta come un concept album metalcore basato sulla Divina Commedia di Dante, con tre sezioni distinte: Inferno (metal aggressivo), Purgatorio (sperimentale djent) e Paradiso (melodico soft rock). Il disco è curato sia in produzione che in artwork, dimostrando coraggio nell'innovazione musicale, anche se alcune transizioni tra le parti risultano troppo nette. Un progetto che lascia buone basi per il futuro della band. Ascolta Aeon e vivi l'avventura musicale tra inferno, purgatorio e paradiso!

 Il misterioso Grimm tocca i misteri della vita in chiave comico/tragica, con un progetto quasi folle come la miglior tradizione favolistica nord-europea.

 Un 4 è ben meritato soprattutto per il coraggio dimostrato nell’essersi messo in gioco con una proposta musicale così fuori delle righe.

Il demo 'Fiabe Occulte' di Grimm si distingue nel panorama underground per la sua originalità e atmosfera misteriosa, ispirata alle fiabe dei fratelli Grimm. Composto da tre tracce, mostra influenze dei Goblin e richiama le atmosfere di Dario Argento. Pur con qualche limite nel cantato, il progetto dimostra coraggio e potenziale, ottenendo un voto di 4 su 5. Interessante attesa per futuri lavori più curati e oscuri. Ascolta ora il demo di Grimm e scopri un rock underground fuori dagli schemi!

 Le splendide animazioni sono fornite dall’Industrial Light & Magic, alla sua prima prova per un intero film in CGI.

 Rango è in realtà una favola esistenzialista su un camaleonte imbranato smarrito dentro se stesso, con echi pirandelliani.

Rango, film d'animazione del 2011 diretto da Gore Verbinski, si distingue per uno stile visivo eccezionale e una colonna sonora di Hans Zimmer. Nonostante un canovaccio classico, emergono temi esistenzialisti e riferimenti culturali maturi, rendendolo adatto a un pubblico adulto. Il cast vocale, con Johnny Depp protagonista, è di alto livello. Un film sottovalutato all'uscita, merita una seconda visione oggi. Scopri Rango, un western animato unico dal cuore adulto e visivamente sorprendente!

 Malgrado la solita strabiliante prova tecnica, sono la produzione e la composizione a non convincermi del tutto.

 Geddy Lee è sempre il Bassista di Dio, e non smetterò mai di amare la professionalità, la perizia, e l’instancabile vitalità di questi tre giganti.

La recensione di CLOCKWORK ANGELS evidenzia la tecnica inconfondibile dei Rush ma esprime dubbi sulla produzione e la composizione meno ispirate rispetto ai capolavori passati. Alcuni brani sono apprezzati per il loro impatto, mentre le ballate metal risultano meno convincenti. Nonostante le riserve, l'autore mantiene ammirazione per la professionalità e il talento del gruppo. Scopri la nostra recensione di CLOCKWORK ANGELS e condividi la tua opinione sui Rush!

 La cover di Simon & Garfunkel ripresa nel titolo è magistrale nella sua semplicità.

 Gabriel, Birds e la torch song Horses In The Room trovano forza nell’espressività e nella sensibilità di Tracey.

L'EP 'The Only Living Boy in New York' del 1993 degli Everything But The Girl è un lavoro acustico di grande impatto, con arrangiamenti semplici e interpretazioni sensibili di Tracey Thorn e Ben Watt. La cover di Simon & Garfunkel spicca per la sua eleganza minimalista. Il disco anticipa il successo mondiale successivo del duo, confermando un decennio di ottima musica. Ascolta ora questo EP acustico e riscopri la magia di Everything But The Girl.

 Forse le opere di Penderecki, per alcuni, fanno paura. Non hanno mai ascoltato questo disco.

 Un girone dantesco. Sarà per questo che quando ho trovato “Qui dove tu ci chiami” di Pierangelo Sequeri, ho intuito almeno un briciolo di narrativa.

La recensione analizza l'album 'Qui dove tu ci chiami' di Pierangelo Sequeri, un lavoro che si colloca tra la musica sacra tradizionale e approcci più semplicistici post-Concilio Vaticano II. L'autore sottolinea l'estetica elementare dell'album, il contesto storico degli anni Settanta e la valorizzazione di arrangiamenti liberi, evidenziando una certa freschezza rispetto alla pesantezza di altre produzioni liturgiche coeve. Il tono è ironico e critico verso certe usanze musicali dell'epoca, ma riconosce anche il valore narrativo e artistico dell'opera. Ascolta 'Qui dove tu ci chiami' e scopri la musica sacra fuori dagli schemi!

 Uno dei testi più inquietanti che possiate avere fra le mani.

 L'intero universo evoca un grande interrogativo iniziale: che cos’è la virtù?

Il "Manoscritto trovato a Saragozza" di Jan Potocki è un romanzo complesso e inquietante, caratterizzato da una narrazione polifonica e circolare che mischia elementi fantastici, filosofici e mistici. L'opera esplora la virtù attraverso un labirinto di storie intrecciate, riflettendo la sensibilità illuministica e romantica dell'autore. La recensione sottolinea lo stile incalzante e la profondità tematica, collocando il testo tra i grandi classici del fantastico europeo. Scopri questo capolavoro inquietante e lasciati avvolgere dalle sue avventure senza tempo.

 La musica dei BH è fatta della stessa sostanza dei sogni, e Thank Your Lucky Stars non fa eccezione.

 Oops!…They Did It Again

La recensione evidenzia come Thank Your Lucky Stars confermi il consolidato sound onirico dei Beach House. L'album ripropone con coerenza una formula musicale amata dai fan, introducendo qualche novità nella resa della chitarra e nel ruolo della voce. Con riferimenti a band come Cocteau Twins e atmosfere creative simili, il duo si conferma fedele alla propria identità e offre un’opera che soddisfa appieno le aspettative. Scopri l’incanto onirico di Beach House con Thank Your Lucky Stars!

 Rock’n’roll o morte, magari è solo una variante del rock’n’roll che ti salva la vita.

 Poi di cosa canti Jimmy Scavafosse lo si intuisce facile... basta ed avanza per non chiedere oltre.

La recensione celebra l'album 'Sotto Questo Cielo Nero' dei The Bone Machine, un concentrato di rock'n'roll italiano selvaggio e coinvolgente. La band, nota per la sua forte identità visiva e sonora, propone un mix di influenze rock anni Cinquanta e atmosfere da film cult. I testi in italiano, spesso ironici e grotteschi, raccontano storie di zombie e scavafosse. L'autore invita a dare ascolto a questo disco originale e graffiante, che ha conquistato una nicchia fedele di fan. Ascolta 'Sotto Questo Cielo Nero' e scopri il rock’n’roll più selvaggio d’Italia!

 Il mare è nero e il mare ha fame.

 Nulla a questo mondo possiede la forza e il fascino del vuoto, rassegnato.

La recensione descrive 'The Host Of Seraphim' dei Dead Can Dance come una potente esperienza sonora capace di evocare l’infinito e l’oblio, paragonando la musica a un mare nero e vasto che ingoia tutto. Il brano è visto come una colonna sonora del lamento eterno, un’ode al vuoto e alla rassegnazione che trasporta l’ascoltatore in dimensioni profonde e spirituali. Scopri l’intensità senza tempo di Dead Can Dance con questa traccia unica.

 Sono molto affezionato a quel dualismo che si viene a creare quando sovrapponi il piacere della musica al degrado umano che ti circonda.

 Una rosa. La risposta a tutto è una rosa.

La recensione riflette sul legame emotivo tra l'ascoltatore e la musica di Sergio Endrigo, soprattutto in 'Lontano Dagli Occhi'. L'autore descrive un momento quotidiano di disagio urbano mitigato dalla profondità e dalla bellezza della musica del cantautore, che riesce a esprimere temi universali di lontananza e sentimenti con delicatezza. Endrigo è valorizzato come figura significativa e spesso dimenticata della musica italiana, con particolare attenzione alla sua carriera e agli aspetti innovativi della sua produzione. Ascolta 'Lontano Dagli Occhi' di Sergio Endrigo e scopri un viaggio emotivo senza tempo.

 “Bene è da sempre stata una parte di me. Dalla prima volta che l’ho ascoltata, forse addirittura prima che nascessi.”

 “Francesco ci porta in un mondo tutto suo, fatto di sogni, speranze, amori e poesia.”

La recensione celebra l’album d’esordio di Francesco De Gregori del 1974, sottolineandone la poetica intensa e le tinte di ribellione giovanile. Le canzoni, scarne negli arrangiamenti, mettono in risalto testi ricchi di immagini e delicatezza. L’autore riflette sul valore intimo e nostalgico di brani come “Bene” e riconosce l’influenza di Fabrizio De André. Un lavoro che segna la maturazione musicale e personale del cantautore romano. Ascolta l’album di Francesco De Gregori e immergiti nella sua poesia unica.