Un disco consigliato, anche se non raggiunge i livelli del suo predecessore.

 Uno dei picchi emotivi dell’album è 'Noro', con la voce di Lacey che esorcizza i suoi demoni.

La recensione del disco Daisy di Brand New evidenzia un album che esplora nuove strade, con momenti di coraggio e sperimentazione ma senza raggiungere l'intensità del precedente capolavoro. Sebbene alcune tracce seguano la formula tradizionale del gruppo, brani come "Be Gone" e la chiusura con "Noro" offrono spunti interessanti. Nel complesso, un lavoro apprezzabile ma non al livello delle attese dei fan. Ascolta Daisy di Brand New e scopri un lato più sperimentale della band.

 I Creedence Clearwater Revival sono come un pugno in piena faccia, fanno male alla prima impressione, con la loro furia selvaggia e rabbiosa contro il mondo.

 È stato un match di pugilato molto sanguinolento il mio primo ascolto con i CCR, mi ha steso a suon di montanti, jab e ganci, ma ne ho imparate di lezioni, tante.

La recensione esalta Cosmo’s Factory come uno dei migliori album della storia del rock, sottolineandone la forza emotiva e la critica sociale. Viene descritta la varietà musicale e la potenza dei brani, con particolare attenzione ai testi profetici e alla performance di John Fogerty. L’autore ammette un impatto forte e personale, raccontando come il disco abbia cambiato la sua percezione del southern rock. Una celebrazione emozionante e attuale di un album senza tempo. Ascolta ora Cosmo’s Factory e scopri il pugno emotivo del rock autentico!

 È Cosmo's Factory... la recensione finisce qui, non proseguo oltre.

 Che capolavoro...

La recensione esprime un entusiasmo totale per Cosmo's Factory, definendolo semplicemente un capolavoro. L'autore non sente il bisogno di aggiungere altro, sottolineando con poche parole l'alto valore dell'album di Creedence Clearwater Revival. Ascolta Cosmo's Factory e scopri il capolavoro di Creedence Clearwater Revival!

 Per dirla semplice: la più bella canzone d'amore italiana.

 Un deflagrante sisma dell’anima che smembra le fondamenta dell’io e fa crollare le pareti dell’autostima ed il tetto dell’amore.

La recensione celebra 'Insieme a te non ci sto più' come una delle canzoni d'amore italiane più intense e significative, interpretata dalla giovane Caterina Caselli. Il brano, nato in un contesto storico di ribellione negli anni '60, viene descritto come un'esplosione emotiva che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama musicale italiano. Nonostante qualche limite vocale dell'interprete, il pezzo colpisce per la sua profondità e autenticità. L'autore della recensione invita a considerare questa canzone un caposaldo irrinunciabile della musica nazionale. Scopri il capolavoro emozionale di Caterina Caselli e lasciati trascinare dal suo fascino senza tempo.

 «È giusto che tu soffra» è l’unica consolazione che il cardinal Lamberto può donare per redimere l'anima di Michael.

 La scena finale con la morte dell’innocenza supera ogni prospettiva artistica e cinematografica.

La recensione esalta The Godfather Part III come un finale carico di dolore e passione alla celebre trilogia. Viene analizzata l'evoluzione interiore di Michael Corleone e il prezzo della redenzione. Si sottolineano la forza dei temi familiari e politici, le performance del cast e il valore emotivo della colonna sonora. Nonostante le critiche, il film merita rispetto per la sua complessità e profondità simbolica. Scopri perché The Godfather Part III è un capolavoro da riscoprire.

 Un album non eccelso, questo sicuramente.

 Oh, all I need was someone to love me... There's no one who cares.

La recensione analizza 'The Neon God: The Rise', concept album dei W.A.S.P. del 2004, evidenziando una narrazione potente e la presenza del genio creativo di Blackie Lawless. Tuttavia, la produzione non sempre valorizza la musica e alcune parti risultano ripetitive rispetto al passato. L'album è considerato un passo indietro rispetto a 'The Crimson Idol' ma mantiene comunque qualità notevoli, dimostrando la longevità della band. Scopri il concept e la musica di W.A.S.P. con questa recensione dettagliata!

 "Eskimo è un album da vivere più che da ascoltare, un’opera unica nel suo genere."

 "Quest'album ridefinisce totalmente il confine tra musica e ciò che non può essere definita come tale."

L'album Eskimo dei The Residents, pubblicato nel 1979 dopo tre anni di gestazione, è un progetto ambizioso che unisce musica minimalista e suoni ambientali per creare un documentario sonoro sulla cultura eschimese. L'opera non segue una narrazione tradizionale ma lascia spazio all'immaginazione, rendendola un'esperienza da vivere più che da ascoltare. Un capolavoro unico e fondamentale nella musica contemporanea. Scopri l’esperienza unica di Eskimo, il capolavoro sperimentale dei The Residents.

 La tua vita è un joystick e la mano che lo muove a piacimento è il denaro.

 Non c'è speranza, lo strazio e il dolore montano costantemente, ineluttabilmente.

Pietà di Kim Ki-Duk è un film drammatico intenso che esplora la redenzione di un violento strozzino nei sobborghi di Seul. La pellicola è segnata da uno squallore visivo e da un dolore che cresce inesorabilmente, dominata dal tema del denaro come forza motrice delle emozioni umane. Premiato con il Leone d'Oro a Venezia, è un'opera simbolica e cruda che evita colpi di scena forzati per puntare sulla profondità emotiva. Scopri il dramma emotivo e la crudezza di Pietà di Kim Ki-Duk, un capolavoro del cinema coreano.

 La tua vita è un joystick e la mano che lo muove a piacimento è il denaro.

 Non c'è il sole, non c'è il mare, non ci sono sorrisi. Solo dolore e sofferenza.

Pietà di Kim Ki-Duk è un film drammatico e simbolico ambientato nei sobborghi di Seul, che racconta la storia di Kang-do, uno strozzino violento confrontato con il ritorno della madre. Il film esplora temi quali la sofferenza, la redenzione e il potere del denaro. La regia sobria e la fotografia asciutta ne accentuano il tono cupo e tragico. Vincitore del Leone d'Oro a Venezia 2012, rappresenta un ritratto crudo e implacabile dell'umanità. Scopri il potente dramma di Pietà, un film che colpisce nel profondo.

 Il monumentale Infinite Jest è la summa di tutto ciò che è stato David Foster Wallace: un narratore, un innovatore/restauratore, un accademico/anti-accademico.

 La nostra natura è qualcosa di irrimediabilmente perso nella solitudine e nel dolore, e siamo costretti ad oscillare tra il dolore e una distrazione da tale dolore tramite la dipendenza.

La recensione celebra Infinite Jest come un'opera complessa e innovativa che trascende i generi letterari, raccontando in modo surreale e ironico la dipendenza e la solitudine umana. Wallace viene paragonato a un grande compositore per la varietà stilistica e la profondità filosofica del suo lavoro. Il romanzo, monumentale e senza trama tradizionale, è visto come una grande commedia umana dei nostri tempi, capace di indicare una possibile via di salvezza interiore e sociale. Immergiti in Infinite Jest e scopri un viaggio unico nella mente e nella società moderna.

 Quando Nick ci passa vicino urlo il suo nome. Si volta e i nostri sguardi per un attimo si incrociano; lo richiamo e lui mi viene incontro e mi abbraccia.

 Il concerto è stato intenso ed incredibile... adrenalinico e drammatico come poche altre volte mi è capitato di vedere.

La recensione racconta il concerto di Nick Cave & The Bad Seeds del giugno 1994 al Palalido di Milano. L'autore descrive il caldo opprimente che ha caratterizzato la serata e diverse emozioni intense vissute durante lo show. Il momento clou è l'incontro ravvicinato con Nick Cave, seguito da performance musicali potenti. La serata si chiude tra preoccupazioni e sollievo per un episodio di disidratazione di una compagna di viaggio, sottolineando un legame profondo con la musica e i ricordi. Scopri la magia e l’intensità dei live di Nick Cave leggendo questa emozionante recensione.

 Le chitarre Fender Telecaster sono le vere protagoniste dall’inizio alla fine.

 Non certo un capolavoro assoluto, ma che merita almeno un ascolto.

La recensione segnala l'album del 1994 'The Return of the Hellecasters', prodotto da Michael Nesmith e caratterizzato da virtuosismi alle chitarre Fender Telecaster. Il disco, pur non essendo un capolavoro assoluto, è consigliato per gli amanti della chitarra e degli album ben fatti. Vengono menzionati i musicisti Jerry Donahue e John Jorgenson, noti virtuosi e polistrumentisti. L'autore invita chi ha più competenze a elaborare una recensione più approfondita. Ascolta l'album per scoprire il virtuosismo delle Fender Telecaster!

 Il miglior mix di world music, folk siciliano, ritmo forsennato e verve elettronica.

 Difficile vedere condividere in un solo disco tecnica, idee, voglia di divertirsi e di far ballare, qui ci si riesce alla grande.

La recensione celebra 'Tutti pari' degli Ipercussonici come un mix vincente di world music, folk siciliano e percussioni ipnotiche. L'album punta su strumenti acustici e testi in dialetto che riflettono un forte legame territoriale. Riconosciuta la voce di Alice Ferrara e l'impronta raggamuffin positiva. Un disco che unisce tecnica, idee e divertimento. Ascolta 'Tutti pari' e lasciati trasportare dal ritmo autentico e coinvolgente degli Ipercussonici!

 Il risultato finale? Un carosello giocoso/sinistro come un coniglio a molla che piange senza lacrime.

 Scoprendo, grazie anche alla lezione di babbo Eno, che non sempre è necessario essere musicisti per fare musica...

Spirocheta Pergoli con 'Fuzzi Bugsi Tumpa Il Bongo!' offre un viaggio sonoro giocoso e a tratti inquietante, costruito con suoni da giocattoli e nastri manipolati. L'album si distingue per la sua originalità e spirito creativo, riflettendo una musica che non pretende di essere tecnica ma autenticamente evocativa e folle. Un'opera che mescola ironia, follia e poesia sonora in un caleidoscopio di stimoli emotivi. Ascolta ora l'alchimia sonora unica di Spirocheta Pergoli!

 Vanishing Point suona allucinato come mai prima d’allora.

 Se Screamadelica è un calcio alla testa, Vanishing Point vi prende a sprangate per poi portarvi a letto.

Vanishing Point dei Primal Scream rappresenta un punto di svolta nella carriera della band, con un sound più oscuro e sperimentale. L'album mescola rock, elettronica e atmosfere urbane claustrofobiche, evocando sensazioni intense e notturne. Influenzato dalla scena dance e acid house, l'album si configura come una colonna sonora perfetta per il cinema e la vita metropolitana. È un capolavoro che premia chi osa in musica. Ascolta Vanishing Point e immergiti in un viaggio sonoro senza precedenti.

 The strepitosa vocalità ed i testi malati di Finn Andrews rimangono la stella attorno alla quale il suono della band cresce e si assesta.

 Ad ogni album i Veils ci hanno abituati a repentini cambi di sound ed umore, e anche questo disco non fa eccezione.

Total Depravity, il quinto album dei The Veils, mostra un sound più cupo e coeso, con forti influenze electro e atmosfere malinconiche. Finn Andrews brilla con una vocalità carismatica e testi intensi, confermando la crescita artistica della band rispetto ai lavori precedenti. Il disco si distingue per la sua varietà stilistica e la collaborazione di rilievo con El-P. Ascolta Total Depravity per un viaggio musicale intenso e coinvolgente.

 “Io lavoro e penso a te” ha la duplice valenza di un attacco e di una ritirata.

 “E’ troppo grande la città per due che come noi non sperano però si stan cercando” è un capolavoro, l’opera di un genio lirico.

La recensione offre una personale interpretazione di 'E penso a te', evidenziandone la complessità emotiva e lirica. Il brano descrive il conflitto tra dovere e desiderio, la routine della vita quotidiana e l'amore diviso tra una donna reale e una ideale. L'autore sottolinea l'abilità di Mogol nel sintetizzare profonde emozioni in pochi versi, definendo il pezzo un capolavoro della canzone italiana. La canzone è vista come una dichiarazione universale d'amore e una protesta contro l'omologazione sociale. Ascolta 'E penso a te' e scopri il suo significato profondo!

 «City Slang, monolito inattaccabile del rock’n’roll nella sua più folgorante apparizione.»

 «Se quell’unica canzone è 'City Slang', caro il mio saputello, prostrati dinnanzi al rock’n’roll.»

La recensione celebra con passione Sonic's Rendezvous Band e il loro singolo unico City Slang, considerato un capolavoro del rock di Detroit e uno dei pezzi più intensi della scena. Viene descritta la genesi della band e il legame con gruppi storici quali MC5 e gli Stooges. Nonostante problemi produttivi e di distribuzione, City Slang ha resistito come monolite imprescindibile. L'autore esalta il coraggio e la qualità della band, sottolineando l'importanza del brano nella storia del rock. Ascolta City Slang e scopri il cuore autentico del rock di Detroit!

 Il ritmo striscia euforico e viscido sotto la pelle come ad elevare questo tripudio a paradiso.

 Do Hell! esclama il forsennato padre del fuoco, mentre i cori femminili svaniscono tra un riff funky ed un giro di basso trascinante.

Hell di James Brown è un album degli anni '70 che fonde il funk con tematiche oscure di lussuria, potere e sofferenza. Tra ritmo trascinante e atmosfere incendiarie, il disco include cover interessanti e versioni alternative di classici del padrino del funk. Un viaggio sonoro intenso che evoca passione e lotta interiore. Ascolta ora Hell e lasciati travolgere dal funk infuocato di James Brown!

 SÌ, RIO è un capolavoro!

 I Duran Duran sono un gruppo formato da ragazzi intelligenti e colti; con Rio hanno sfornato un fottutissimo e meraviglioso lavoro musicale.

La recensione celebra 'Rio' come un capolavoro imprescindibile degli anni Ottanta, lodato da critici e artisti. L'album mostra grande creatività e ispirazione, con tracce memorabili e arrangiamenti curati. Nonostante qualche brano meno apprezzato, il lavoro nel complesso rappresenta l'apice artistico e commerciale dei Duran Duran, evidenziando anche la splendida copertina di Patrick Nagel. Ascolta 'Rio' e scopri il capolavoro che ha definito un'intera era musicale!