#perleoscure
Pianosaurus - Groovy Neighborhood
Pianosaurus Ready to Rock - Psychotic Reaction 1987
The Letter - Pianosaurus
#dimenticatidadioedagliuomini

a proposito di Capish da podio olimpico.
Fare del rock'n'roll a misura di asilo, suonando nell'ordine: la chitarrina di carnevale, l'organetto Bontempi senza galvaniche e infine la batteria dei Muppets, come lo vogliamo considerare?
E' cio che fecero (pregasi guardare le facce) questi tre nerds ante litteram del New Jersey,
prodotti nientemeno da quell'altro nerds da competizione a nome Peter Holsapple (e se non sapete chi è, peggio per voi...c'è sempre tempo per rifarsi una vita degna di essere vissuta, ma bisogna sbrigarsi però).
PS: e che gusti, c'avevano pure costoro: quando si sceglie di coverizzare un classicone come 'The Letter' (l'Alex Chilton prepuberale dei Box Tops), da simpatici si diviene di colpo amici fraterni...
 
#perleoscure
Universal Congress Of - Prosperous and Qualified
universal congress of - spreadin' the malice
universal congress of - hightime
#dimenticatidadioedagliuomini

Esiste qualcosa di più 'Capish' del punk-jazz?
In principio erano i Saccharine Trust, Joe Baiza ne era il leader.
Joe Baiza è uno di quelli che fanno trooooppo 'Capish', genietto deviato della chitarra elettrica cresciuto però a pane e free-jazz, quello che ci devi avere proprio le orecchie ben allenate per fartelo piacere. Nel giro sud-californiano, di quello che a inizio Ottanta faceva musiche non troppo convenzionali ('dammi tre parole...ESSE-ESSE-TI...') era venerato per quel che era e mostrava, un riverito mammasantissima quasi trentenne, tanto che giovani promesse come Gregg Ginn, Chuck Dukowski, Mike Watt e D. Boon lo volevano nei propri dischi.
Allo stesso tempo, i Saccharine Trust, di quel catalogo fantastico erano probabilmente i più alieni, un post-punk che parte per ogni tangente e davvero devi essere un 'Dark Magus' per non perdere la strada che dalle stelle ti riporta a casa.
Beh...non avevamo ancora sentito niente! Quando dopo la metà degli Ottanta, Baiza decide di dar
vita agli Universal Congress Of, per rendere ancor più esplicita quella libertà assoluta propria del be-bop, quell'impro mai fine a sè stesso, il mondo si scoperchiò ancora una volta.
Provate questo e l'ancor più minimale-radicale 'This is Mecolodics'.
A quel punto, statene certi, Ornette Coleman vi apparirà dalla copertina suggerendovi 'The Shape of Punk-Jazz to come'...

PS: ve ne metto due, ma bisognerebbe mettere l'integrale
 
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#perl eoscure
The Zulus - 'Down on the Floor' (1988 Slash records)
The Zulus: "Kings in the Queen City" (1985)
 
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Rikki and The Last Days of Earth - '4 Minute Warning'
For the Last Days / City of the Damned