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 Deus Ignotus è un monolite oscuro e minaccioso in cui domina l'harmonium e il fragore delle percussioni.

 Il canto di Andrew King è un ruggito inverecondo che si perde nel fango dei secoli, irruente e dolce al tempo stesso.

Deus Ignotus di Andrew King è un lavoro neo-folk intenso e complesso, che fonde sonorità medievali con influenze industriali. Non è una musica facile o immediata, ma con un ascolto attento rivela un'opera colta e raffinata. Il canto potente di King guida l'ascoltatore in un viaggio tra tradizione, storia e atmosfera arcana, supportato da musicisti esperti come Hunter Barr, John Murphy e Maria Vellanz. Un album consigliato agli amanti del genere e a chi cerca un'esperienza musicale profonda e ricca di significati. Scopri l'oscurità e la profondità di Deus Ignotus, un viaggio musicale unico nel neo-folk.

 «Be generous with your life, with your love, be generous always.»

 «Art Holds a Unity that Hystory does not.»

«Die Aesthetik Der Herrschafts-Freiheit» di Rome è un imponente trittico musicale che esplora la storia e la resistenza attraverso un folk apocalittico maturo e lirico. Jerome Reuter si conferma artista coerente e ambizioso, capace di fondere impegno politico e intensità emotiva in un'opera colta e profonda. L'album si distingue per la sua immediatezza sonora, riflettendo un ritorno alle radici neo-folk mescolate a cantautorato impegnato. Un capolavoro da assaporare lentamente, arricchito da un messaggio positivo e utopico raro nel genere. Scopri ora il capolavoro folk apocalittico di Rome e immergiti in un viaggio musicale unico.

 Alla fine della fiera val la pena spendere due parole sul debutto di una delle più grandi ed originali band metal degli anni novanta.

 Con professionale disincanto, uno scavo archeologico che può condurci al massimo ad un buon disco di death metal, sicuramente acerbo, ma non privo di salienti spunti di interesse.

La recensione esplora il debutto 'Sumerian Cry' dei Tiamat, un album di death metal svedese grezzo e acerbo ma con spunti interessanti. Pur con una produzione povera e un'interpretazione tecnica scolastica, il lavoro evidenzia già i semi della futura evoluzione gothic/doom della band. L'autore valuta il disco come un'importante testimonianza storica nel panorama del metal estremo degli anni '90, sottolineandone i limiti e le potenzialità. Un ascolto consigliato a chi vuol esplorare le origini del sound di Johan Edlund e compagni. Scopri l'origine del metal estremo con Tiamat e il loro debutto storico!

 “A Strange Thing to Say è una perfetta macchina del dolore, piagnistei orchestrati al millimetro su una base altrettanto cronometrica dove tutto è al posto giusto, ma dove evidentemente manca qualcosa.”

 “Ma l’idea dove è finita? Dove l’ispirazione? Dove, soprattutto, il colpo di genio?”

L'EP 'A Strange Thing To Say' di Sopor Aeternus conferma lo stile unico dell'artista, tra musica da camera e horror-pop, arricchito da un tono più ironico e grottesco. Pur con una produzione curata e atmosfere barocche, il lavoro risulta però prevedibile e ripetitivo, rischiando di annoiare chi cerca novità e ispirazione. Solo la bonus track sembra riportare qualche scintilla della grandezza passata. Scopri l’atmosfera unica e controversa di Sopor Aeternus con questo intrigante EP.

 La voce di Almond è superlativa (Almond è meglio di Antony), e stupisce come il nostro folletto dell’elettro-pop si trovi a suo agio fra fisarmoniche, clarinetti, violini e molta balalaika.

 Vi consiglio l’ascolto di “Orpheus in Exile” SOLO SE siete fan sfegatati di Marc Almond e non potete fare a meno di ogni sua uscita discografica.

La recensione analizza 'Orpheus in Exile', album in cui Marc Almond omaggia il tenore russo Vadim Kozin, esiliato durante l'era staliniana. Pur riconoscendone la qualità musicale e l'interpretazione emozionante di Almond, il lavoro risulta stilisticamente distante dai gusti moderni. Consigliato soprattutto ai fan accaniti di Almond o a chi è interessato alla musica russa storica e ai suoi temi di esilio. Ascolta 'Orpheus in Exile' per scoprire la straordinaria voce di Marc Almond in un viaggio nell'esilio e nella musica russa.

 Un monicker come Psychonauts non tradisce del tutto le aspettative.

 Songs for Creatures può realmente far viaggiare la mente, seppur non sia in grado di traghettarla troppo lontano.

La recensione descrive Songs For Creatures degli Psychonauts come un album elettronico dal forte sapore british, ricco di influenze trip-hop, acid house e psichedelia vintage. Mogg e Clements dimostrano grande perizia tecnica e creano atmosfere crepuscolari e avvolgenti, perfette per ascolti solitari e notturni. Sebbene l'album non sia innovativo, la sua fruizione è piacevole e ben curata, con momenti di rilievo come le tracce vocali e i riferimenti a grandi nomi del passato. Scopri il vintage elettronico british di Psychonauts in Songs For Creatures!

 La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.

 Bright Yellow Moon è un disco visionario che procede in modo piuttosto scolastico, dove cozzano l'indole tragica e fragile di Tibet e lo spirito dadaista di Stapleton.

Bright Yellow Moon è un album fondamentale nel percorso spirituale di David Tibet, frutto di un momento di crisi e riflessioni sulla vita e la morte. La collaborazione con Steven Stapleton di Nurse With Wound aggiunge atmosfere dark ambient e surreali a un lavoro visionario. Nonostante alcune fragilità compositive, l'album resta un'opera intensa e da ascoltare per chi ama musica d'avanguardia e tematiche profonde. Scopri il lato visionario e mistico di Bright Yellow Moon, ascolta ora l’album di Current 93 e Nurse With Wound!

 "Anna/Varney Cantodea m’ha rotto il cazzo!"

 "È veramente difficile arrivare al termine dell’opera, e quando si arriva alla fine dell’ascolto, non si ha francamente molta voglia di rimettere il disco sul piatto."

La recensione analizza 'Have You Seen This Ghost?' di Sopor Aeternus come un album tecnicamente curato e unico, ma ripetitivo e difficile da apprezzare per chi segue da tempo l'artista. Nonostante la qualità lirica e la coerenza con lo stile gotico-barocco, manca innovazione e freschezza, risultando faticoso da ascoltare fino alla fine. L'autore esprime affetto verso il progetto ma evidenzia una certa stanchezza per la ripetitività delle atmosfere e delle tematiche. Esplora l'universo di Sopor Aeternus e scopri se questo album è per te!

 Il death metal degli Ulcerate è quanto di più bello possa capitare alle nostre orecchie bramanti sonorità annichilenti ma fresche.

 Monumentale.

La recensione analizza "The Destroyers Of All" degli Ulcerate, evidenziando un death metal evoluto che unisce brutalità, complessità tecnica e atmosfere apocalittiche. L'album si distingue per la performance eccezionale della band, in particolare per la batteria di Jamie Saint Merat e le chitarre di Michael Hoggard, e per un concept che denuncia un pessimismo verso l'umanità e il pianeta. Un lavoro monumentale che innova il genere pur mantenendo le radici estreme grazie anche ai richiami a band storiche e nuovi linguaggi musicali. Scopri l'innovativo death metal degli Ulcerate con 'The Destroyers Of All' e immergiti in un viaggio sonoro apocalittico.

 «Dove diavolo sono finiti i riff gelidi come paesaggi innevati?»

 «Hoest si riconferma tutto sommato un chitarrista dal riff facile e un musicista prolifico e ispirato.»

La recensione confronta con nostalgia il debutto di Taake 'Nattestid Ser Ported Vid' con il più recente 'Noregs Vaapen', evidenziando la forte ispirazione old school del primo e le sperimentazioni a volte contrastanti del secondo. Pur mancando un'atmosfera compatta e definita, l'album del 2011 si rivela comunque ricco di momenti avvincenti e di creatività, con ospiti importanti che contribuiscono a impreziosire il lavoro di Hoest. Un ascolto impegnativo ma non privo di spunti intriganti. Scopri la nuova sfaccettatura di Taake e immergiti nel black metal norvegese!