Quella rosa sul davanzale che all’improvviso diventava strumento de bello e conquista, da quel sound pantagruelico implodeva questo dancefloor del post rock.

 Sono trascorsi oltre 35 anni da quando uscì questo 'Above the fruited plain', Ep composto da cinque gemme, orfano sia della produzione di Philip Glass che dell’importante contributo e del violino di Tommy Robertson.

La recensione celebra l'EP "Above The Fruited Plain" dei Polyrock, esplorandone l'atmosfera evocativa e la raffinata fusione di synth, chitarre e ritmi post rock. Viene messo in luce il carattere low profile e quasi invisibile della band, capace di creare un sound etereo e profondamente suggestivo. Il testo enfatizza l'originalità e la ricchezza musicale nonostante la scarsa popolarità del progetto, evocando immagini di estati intense e sogni romantici. L'ascolto viene descritto come un viaggio emotivo che si apre a suggestioni a metà tra arte, musica e memoria. Scopri l'atmosfera unica di Polyrock con Above The Fruited Plain, un viaggio sonoro imperdibile.

 A revolutionary can die; a revolution cannot die.

 Dovremo vincere, stravincere e allora saranno costretti ad ascoltarci.

La recensione analizza il film di Shaka King che narra la storia del giovane leader Fred Hampton e la sua lotta per i diritti civili con il Black Panther Party. Attraverso una regia intensa e coinvolgente, il film mostra la contrapposizione con la spia dell'FBI e le difficoltà di un'America divisa. L'opera è descritta come coraggiosa e necessaria, capace di risvegliare la consapevolezza su temi ancora attuali come il razzismo e il potere popolare. Un film da vedere assolutamente, capace di emozionare e riflettere. Scopri la forza rivoluzionaria di Judas and the Black Messiah in sala!

 «...tra la realtà ed il suo doppio, tra il Reale e Fantasmagoria.»

 «Illuminando in quella notte fragrante di eternità, con il chiaror de le lucciole, il disperato e lirico abbraccio tra Juste ed Agathe.»

Vif Argent, il debutto di Stephane Batut, racconta la storia onirica e sospesa di Juste, un giovane tra realtà e sogno nei paesaggi parigini. Ispirato allo stile fluido di Jean Vigo, il film si distingue per una fotografia evocativa e un racconto lirico che esplora memoria, vita e oltre. Il finale emozionante suggella un viaggio tra carne e spirito con intensa poesia visiva. Scopri l'affascinante mondo sospeso di Vif Argent, un film che unisce sogno e realtà.

 La vita è solo un sex & drugs & rock’n’roll live set visionario in grado di sprigionare una letale e contagiosa claustrofobia.

 Shadow Of a Rose possiede un sound di millenaria bellezza, che stordisce e seduce dal primo ascolto, un’opera che riporta la coscienza e l’ascolto in un effluvio dei sensi sospeso.

La recensione celebra Shadow of a Rose, il secondo album dei Movie Star Junkies, come un'opera intensa e ipnotica. Il lavoro si distingue per la sua poesia profonda, le influenze blues, punk e indie, e un sound che seduce e provoca riflessioni esistenziali. L'album è descritto come un cult per un pubblico di appassionati, capace di evocare atmosfere sofisticate e mitologiche attraverso una musica potente e raffinata. Ascolta Shadow of a Rose e lasciati avvolgere dal suo fascino oscuro e visionario.

 ‘Solo il mimo canta al limitare del bosco’

 ‘Ti Amo, la curva dei tuoi occhi intorno al mio cuore, ruota un moto di danza e di dolcezza’

La recensione celebra 'Alphaville' di Jean-Luc Godard come un capolavoro innovativo della Nouvelle Vague, che fonde una distopia futuristica con riflessioni poetiche e sociali. Attraverso la figura di Lemmy Caution, il film affronta temi di tecnocrazia, perdita delle emozioni e resistenza umana. L'ambientazione parigina moderna accentua l'atmosfera cupa e riflessiva di questa opera che sfida il tempo e il cinema tradizionale. Scopri il fascino unico di Alphaville, un classico senza tempo da vedere assolutamente.

 Se tu mi lasci per lei non potrai che morire, ricordatelo.

 Opera gravitazionale, sospesa tra Mito e Urbanistica, in mezzo la trama occulta del pensiero di Petzold lascia poche certezze e molti punti di domanda.

La recensione descrive 'Undine' di Christian Petzold come un'opera che fonde mito, storia urbanistica e un racconto d'amore tragico ambientato nella Berlino contemporanea. Il film utilizza simboli potenti e un'atmosfera magica per esplorare temi come la memoria, il cambiamento e la ciclicità dei sentimenti. La narrazione, sospesa tra leggenda e realtà, cattura lo spettatore con una regia elegante e una colonna sonora intensa. L'autore sottolinea il valore poetico e culturale del film, invitando a una visione attenta e riflessiva. Scopri il magico connubio tra mito e città in Undine: un film da non perdere!

 Si vola delicatamente sul velluto, solfeggiati da una calda e disattesa sintonia estiva sopra i promontori del Texas.

 Mordechai è un lavoro fresco e spontaneo da assaporare languido e malinconico, sorseggiando uno Spritz Saint Germain durante un tramonto estivo in una spiaggia semideserta.

La recensione descrive Mordechai dei Khruangbin come un viaggio musicale avvolgente e raffinato, dove si fondono influenze world, soul e psichedeliche. L’album si distingue per la sua spontaneità e delicatezza, sostenuta da un’eccellente perizia strumentale e una raffinata atmosfera estiva. La voce di Laura Lee aggiunge ulteriore eleganza a un lavoro che invita a una fruizione rilassata e contemplativa. Ascolta Mordechai e lasciati trasportare in un viaggio sonoro unico.

 Viene solo chiesto all’Arte di potersi manifestare, all’interno del proprio spazio storico, vitale e avvolgente.

 In Filodiffusione il giorno dopo la tempesta, uno stormo di gabbiani in plen air ed una tavolozza di colori pastello annunciano l’ultimo diamante di Offermose.

La recensione descrive l'album di Offermose come un'esperienza artistica che unisce natura, tecnologia e spiritualità. Attraverso immagini suggestive e un linguaggio poetico, emerge una riflessione profonda sul ruolo dell'arte nelle sue molteplici forme e dimensioni. Un invito ad accogliere la manifestazione artistica nella sua complessità e forza evocativa. Scopri l’ultimo album di Offermose e lasciati trasportare dalla sua magia sonora.

 Gli ultimi 7 minuti dell'Eclisse sono in un fotogramma la semplice anticipazione della Fine dell'umanità.

 Vittoria è la malinconia che rende questa opera di Antonioni un’opera umana e non solo post umana.

La recensione analizza il film L'Eclisse di Michelangelo Antonioni mettendo in luce la profonda alienazione e incomunicabilità dei protagonisti. Attraverso silenzi e immagini evocative, il film rappresenta la modernità come un mondo disumano e freddo. Vittoria incarna la malinconia e il desiderio di evasione, mentre la regia usa simboli e long take per denunciare una crisi esistenziale. L'opera si chiude con un climax che anticipa una fine emotiva e umana. Scopri il capolavoro di Antonioni e immergiti nell'alienazione degli anni '60.

 “Ma se quel brano non era di Bowie ...di chi Era …”

 “In ‘Howl’ viene mistificato un tempo in cui invece l’arte fioriva direttamente dalle sommità della cultura letteraria e musicale.”

La recensione di Howl di John Foxx and the Maths esplora un album sospeso tra passato e presente, dove la musica elettronica si intreccia con reminiscenze punk e riflessioni esistenziali. L'autore valuta la complessità sonora e il forte richiamo culturale, evidenziando la mancanza di sperimentazione attuale ma apprezzando il carattere evocativo e la mescolanza di influenze storiche. Howl emerge come una chiamata all'avanguardia, fra malinconia e rabbia, invitando a riscoprire le radici musicali in un mondo digitale. Ascolta Howl e scopri il nuovo ciclo di John Foxx and the Maths.