Se sono riuscito ad incuriosirvi non posso che augurarvi buon ascolto.

 Fate conto che ci potrete trovare un incrocio molto gradevole e suggestivo fra l’impressionismo musicale di Debussy-Ravel e le colonne sonore di Ennio Morricone.

La recensione svela il concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Robert Muczynski, un’opera breve ma intensa che fonde l’impressionismo di Debussy e Ravel con atmosfere evocative da colonne sonore. L’autore, non esperto tecnico ma appassionato, consiglia l’ascolto per il suo fascino emotivo e la piacevole scoperta di un compositore poco noto. Curioso e coinvolgente, un invito a lasciarsi trasportare dalla musica. Ascolta ora il Piano Concerto No.1 e scopri un tesoro nascosto della musica classica!

 Chi di Battisti ama soprattutto Anima Latina potrebbe innamorarsi perdutamente di questo album.

 Come pezzi suonati dal fondo di un sogno.

La recensione celebra 'Durazno Sangrando', il secondo album della band argentina Invisible guidata da Luis Alberto Spinetta. L'autore condivide la sua recente scoperta dell'artista, sottolineandone l'eccezionale valore musicale spesso ignorato in Italia. L'album viene paragonato ad atmosfere di Lucio Battisti e Pink Floyd, caratterizzato da un sound onirico e jazz-rock, con influenze latine ed etniche. Consigliato vivamente ai fan del prog e della musica raffinata. Scopri l'universo sonoro di Invisible con Durazno Sangrando, un capolavoro prog da non perdere!

 Fa sembrare facili le cose difficili.

 Un atto onanistico alla quarta potenza sotto forma di album musicale.

La recensione esalta l’album di Dente, sottolineando l’unicità di un progetto interamente realizzato da un solo artista. Nonostante una voce non tradizionale e uno stile ironico, l’opera si distingue per la qualità compositiva e le tematiche originali, segnando una sfida alla musica mainstream. La varietà e le influenze sono ampiamente apprezzate, così come l’onestà artistica e l’autenticità di Dente. Ascolta 'Canzoni per metà' e riscopri l’autenticità della musica italiana indipendente.

 Un album difficile, impegnativo, molto elettronico, senza batteria, con tre/quattro brani usati come armi di distrazione di massa per i nostalgici dei Flaming Lips degli anni duemila.

 Una delle pochissime volte che mia moglie ha detto di un album di cui le imponevo l'ascolto in macchina: "Questo disco mi piace".

La recensione racconta un forte legame personale con i Flaming Lips, iniziato nel 2000 e rinnovato con l'ascolto di Oczy Mlody. L'album viene percepito come un viaggio sonoro nostalgico e più elettronico rispetto al passato, che mantiene atmosfere suggestive, sebbene più decadenti. Pur risultando impegnativo, il disco è apprezzato per la sua originalità e per alcuni momenti memorabili, come la collaborazione con Miley Cyrus. Scopri l'evoluzione sonora dei Flaming Lips con Oczy Mlody, un album da ascoltare con attenzione!

 Non sono solo importanti le cose che accadono, ma anche, e forse sopratutto, l'ordine in cui esse accadono.

 Questo album contiene tantissimo mellotron, che io in quanto progster, adoro.

La recensione di Endkadenz Vol. 1 di Verdena sottolinea l'importanza dell'ordine dei brani per un'esperienza musicale completa. L'album è definito un quasi capolavoro prog grazie al ricco uso del mellotron e a una batteria creativa che ricorda band come i Flaming Lips. L'autore ne apprezza particolarmente l'atmosfera evocativa e invita ad ascoltarlo senza fretta, nel giusto ordine. Un disco che conquista per profondità e arrangiamenti raffinati. Ascolta Endkadenz Vol. 1 nell'ordine giusto e lasciati trasportare!

 Per me davvero orrendo. Detto questo, e liberatomi da ogni pregiudizio derivante dal titolo (per me orrendo) dell'album, provo a parlare di questa nuova fatica della band scozzese.

 Un bell'album dance ..., ma alla Belle and Sebastian.

La recensione affronta con sincerità il titolo poco convincente dell'album, ma celebra il suono unico di Belle and Sebastian, capace di intrecciare ritmi dance a melodie malinconiche. Si evidenziano tracce con voci femminili insolite e si rimarca la presenza dominante di Stuart Murdoch. L'album mescola influenze elettroniche senza tradire l'identità della band, offrendo brani innovativi e suggestivi. La copertina, pur criticata, riporta a suggestioni visive storiche della band. Merita certamente un ascolto approfondito. Scopri l’evoluzione sonora di Belle and Sebastian con questo album imperdibile!

 "Ogni tanto ti penso spesso" e "Mi manchi quando sei con me" condensano l'anima confusa dei rapporti.

 "C'è un vantaggio ad essere ritenuti degli stupidi, nessuno pensa che tu possa avere un secondo fine."

La recensione esplora l'album 'Almanacco del giorno prima' di Dente, sottolineando la profondità poetica dei testi e il contrasto tra la voce particolare dell'artista e la sua musica curata, con toni a volte esoterici. Nonostante una produzione a tratti troppo levigata, il fascino dell'opera conquista chi si concentra sui contenuti. Il commento ironizza sul carattere percepito di Dente, che nasconde un'intelligenza musicale particolare. Scopri l'universo poetico e sonoro di Dente in Almanacco del giorno prima!

 Questo album a me, che non sono Dente, al primo ascolto, vari anni fa, aveva fatto cagare.

 I testi delle canzoni, molto più validi, colti, e sopratutto intelligenti, di quelli dei Modà.

La recensione racconta la riscoperta personale dell’album "Non c’è due senza te" di Dente, evidenziandone la ricchezza dei testi e la musica essenziale. L’autore apprezza la profondità poetica e l’intelligenza delle canzoni, contrastando il minimalismo sonoro con la qualità lirica. L’album emerge come un’opera di cantautorato raffinato e intimista, consigliata a chi cerca contenuti più profondi rispetto al mainstream. Ascolta l’album di Dente e scopri la poesia dietro ogni canzone.

 Elliott Smith aveva seri problemi di droga ma non era un drug-addict depresso che casualmente sapeva scrivere grandi canzoni ma un grandissimo cantautore schiavo dell’eroina e della depressione.

 Il suono della chitarra posata pesantemente e violentemente per terra alla fine del brano è una metafora della sua morte tragica che penso non serva commentare.

La recensione racconta la riscoperta della musica di Elliott Smith attraverso una toccante performance live nel 2003. L’autore descrive la sensibilità estrema e la sincerità delle sue canzoni, evidenziando il legame tra la musica e i tormenti personali di Smith. La versione live di 'I Better Be Quiet Now' viene vissuta come un momento unico e profondamente emozionante, capace di trasformare anche chi inizialmente non apprezzava il cantautore. Ascolta ora la struggente performance di Elliott Smith e scopri il suo mondo emotivo.

 Mi piace per il senso di malinconica serenità che trasmette.

 Sono arrivato a casa dopo circa quattro minuti, completamente fradicio e felice, lavato nell’anima e nelle scarpe.

La recensione racconta un'esperienza vissuta ascoltando i brani 'Child Bride' e 'Laramie' di Lose, il secondo album di Cymbals Eat Guitars. Particolare attenzione è data alle atmosfere malinconiche e psichedeliche che accompagnano l'ascoltatore, intrecciate a una testimonianza personale. L'album, dedicato alla memoria di un amico del cantante, viene presentato come un lavoro intenso e coinvolgente, consigliato con calore. Ascolta Lose di Cymbals Eat Guitars e lasciati trasportare dalle sue emozioni!