editoriale di MaledettaPrimavera

Truman Capote parlava incessantemente: si racconta che un giorno un ospite resistette per ore prima di rischiare il collasso. “Che scortese che sono” – se ne accorse Truman. “Non ho fatto nient’altro che parlarti di me, adesso tocca a te. Cosa pensi di me?”.
Dal 1984, anno in cui allietò il fegato con un ultimo brindisi, Truman Capote raggiunge lo scopo più difficile: parlare di sè anche una volta morto. Il racconto i suoi ultimi anni di vita: la stesura di “In Cold Blood”, il primo romanzo giornalistico della storia, basato sulla vicenda di due derelitti che passarono il pomeriggio tagliando gole. La loro condanna a morte sarebbe stata un efficace finale ma quando arrivò all’ultimo capitolo Capote stava ancora pregando per accorciare l’attesa: con un capitolo vuoto e il bicchiere pieno Truman attese sette anni che due uomini non gli sopravvivessero – un tempo che lo rese alcolizzato e quasi pazzo.
Philip Seymour Hoffman è un attore straordinario e “Capote” un film bellissimo, perchè quando Dio ti dona il talento lo accompagna con una frusta così che tu possa flagellarti.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Il sito Stereogum ha indetto Miss Indie 2005, serviva a dimostrare un legame tra gusti musicali e libido: io credevo che mi arrapasse Fiona Apple, invece mi tocca la faccia cadaverica di Louise degli "Sleepers" e allora vaglielo a dire che sono anni che soffro d'insonnia. Per votare dovevi essere una specie rara, selezionato come un animale in estizione, raccoglievi i punti ed io ho raggiunto quasi il massimo dall'indipendenza: dieci anni di università, dieci di eiaculazioni precoci, qualcuno di astinenza, un'eternita' di droga di merda e poi a scelta genitori facoltosi o un lavoro del cazzo. L'unico requisito che mancavo era la pretesa di un'espressione da fallito che non potevo fingere.
"Si sta meglio adesso che quando si stava peggio" si lamenta mio padre al telefono e probabilmente gli era uscita Tina Turner. Strana bestia mio padre: mi dice "ma perchè non ti trovi un lavoro normale" e poi si emozionò quando scrissi la tesi sugli operai della Fiat. Gli dicevo: "Babbo questi sono i miei eroi, evviva la resistenza proletaria!" e lui mi elencava i dati della disoccupazione.

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editoriale di MaledettaPrimavera

"Excuse me" mi sento dire per tre volte e siccome alle 4 di mattina a Brixton c'è sempre un buon motivo per scusarsi alla terza mi giro: Ieri sera mi hanno piantato un cacciavite in testa – segna il punto e probabilmente è successo che s’era scordato di scusarsi. Comunque sei un fenomeno: qualche tempo fa mi sono innamorato e quando ha detto “scusami” ho sanguinato per una settimana - non si convince e allora gli dò una sterlina e finalmente possiamo ricominciare ad odiarci.
Torno a casa a cercare un motivo per lamentarmi, riempio il bicchiere e rimetto gli Arctic Monkeys perchè quando non trovo un motivo per lamentarmi mi viene il tormento. Sono dei fenomeni: dopo 5 giorni eletto uno dei dischi della storia dall’NME, dopo 7 record di vendite, dopo quindici un Grammy.
“Excuse me” si sente dire per tre volte e siccome di questi tempi in un negozio di dischi c’è sempre un motivo per scusarsi alla terza si gira. “Lo cambio, dammi un disco di merda” e l’unico motivo per lamentarmi è una bella cassiera che mi guarda schifata.

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editoriale di MaledettaPrimavera

L’altro giorno stavo scorreggiando mentre leggevo il giornale: una tipa mi raccontava la sua storia, nessun particolare talento ma era ricca e allora per consuetudine mi doveva interessare. Un amico di famiglia l’ha presa a cinghiate forti sui denti e io penso: l’avrà mandato un parente. Lisa Voice invece ha aperto un vivace dibattito: l’amico del mio amico e' impazzito perche' si fumava roba strana, e siccome la legge per consuetudine è dalla parte dei ricchi stanno ridefinendo il concetto di freak, li mettano tutti dentro e se non c’e' posto riapriamo i manicomi. E io che pensavo: saranno tutte quelle domande – da dove vengo, dove sto andando, ma chi cazzo sono – mi dicevo: sto diventando pazzo, e invece era la roba scadente.
Finisco di scorreggiare e riprendo l’ultima biografia su Nick Drake. Secondo Trevor Dann il mio supereroe preferito avrebbe deciso di traslocare in un mondo migliore di questo perche' si fumava troppa erba e allora e' impazzito senza riuscire a capire chi cazzo era. L’altro giorno un paio di tipi se lo chiedevano a bottigliate sui denti in un pub da quattro soldi e allora ci siamo sbronzati brindando ai ricchi e alla legge.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Sulle riviste inglesi ogni settimana stilano qualche classifica definitiva e vince sempre una new entry col The, qualcosa che stia davanti a Beatles e Rolling Stones e dopo una quarantina di anni ci metta tutti d’accordo. "Ho un paio di biglietti per i The Kooks" mi ha detto una tipa ieri mentre cercavo di innamorarmi. "I che?". "I The Kooks". "Belli i The Kooks".
Sull’NME e' finito il concorso del 2005 e ha vinto Pete Doherty: miglior gruppo, peggior gruppo, miglior live, peggiore, uomo piu' sexy, meglio vestito, peggio - ha vinto tutto lui: si sono inventati la categoria "furfante dell’anno" solo perche' vincesse, e tutto questo e' reale. Scusa il francese ma cosa cazzo significa Dogs Die In Hot Cars - il mio e' morto sotto, muiono tutti sotto. Mi ricorda della battuta di Tom Waits sulla canzone degli America: "ma che cazzo significa 'Cavallo senza nome'? Io avrei cantato un cavallo senza una zampa". Fico, ci sono i Chin Up Chin up, stasera si spacca, hey che ora è, dopo i Test Icicles suonano i The 5 o’clock heroes.
Ho sempre amato gli anti-eroi, gli sconfitti di classe, dopo la lotta ho trovato il fallimento una cosa romantica. "Tutto ruota intorno a me!" si vantava Stavrogin, poi si metteva un cappio al collo, Dostoevskij voleva sapere da che parte stavo e si incazzava che non avevo capito niente.

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editoriale di G

Sulla mia televisione privata hanno iniziato ad apparire spot della presidenza del con(s)iglio. Il conflitto di interessi è evidente. Alla presidenza del consiglio interessa molto informarmi circa le mirbolanti opere (in)compiute. A me interessa una mazza essere (in)formato. Sono uno che preferisce (in)formarsi da solo... è il carattere sai. Allora poi, quando mi formo da solo ti scopro che la canzoncina di sottofondo che tanto amorevolmente accompagna gli spot è un'orribile versione taroccata di "Last Train Home" di Pat Metheny.
Torno in mimiera canticchiando. Cambio qualche notina qui qualche notina li. Per sicurezza sai, tante volte non sbuchi il nano egoista d'autore a chiedermi i diritti.

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editoriale di MaledettaPrimavera

"I wanna sleep with common people like you" - disse lei. "Well, I'll see what I can do". Mi faceva tanto ridere Jarvis Cocker, uno dei miei primi eroi: passeggiavo per le strade e individuavo le donne peggiori, "voglio dormire con fallite come te" le dicevo e loro vedevano quello che si poteva fare. Prendevo una chitarra e cominciavo a sognare di essere speciale - poi gli anni passano ed evidentemente qualcosa ha funzionato male. "Fingi di non avere denaro" direbbe Jarvis, e lei sorridendo: sei molto divertente. Ah sì? Non ci vuole molto: io non vedo nessun altro ridere in questo posto. "What I am sayin' and what I mean" - ripete con una voce inspiegabilmente incazzata la cantante delle The Like, poi parte in un giro punk mentre la coreografia mi bombarda di fuck - fuck you, fuck him, fuck the fuck, shut the fuck up. E sebbene dopo un contratto major esce dal mio target poiché poco comune, rimango un tipo romantico per tutta la canzone. "What I am sayin' and what I mean" - ripete in quelli che mi saranno sembrati i 3 accordi più lunghi della mia vita - poi all‘improvviso finisce tutto ed avevo aspettato invano. Non lo so, amica mia, non so cosa stiamo dicendo. "The next song is called ‘I Don’t Understand You‘".
Non ci pensare.

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editoriale di giov

A giorni volerò in Irlanda per ritirare il premio mensile assegnatomi dal Guinness dei primati come "il ragazzo dalle occhiaie più profonde" del mondo. Dopo di me, a Dicembre, si sono classificate persone del calibro di Benicio Del Toro, che lo aveva vinto ininterrottamente ogni mese dal 1987 e Rocco Siffredi, una prosciugata new entry (non del tutto inaspettata). Accendo il computer e c'è Tommaso che mi approccia simpaticamente con un "depresso segaiolo da tastiera" mentre invece, privatamente, mi contatta un tizio proponendomi di scrivergli 8.120.558.000 cartelle e lui in cambio mi spedirà una mela via posta prioritaria. Forse. Non so se accetterò (ma mi conforta sapere che quasi sicuramente Nick è messo peggio), comunque è meglio scrivere piuttosto che parlare direttamente: anche solo al telefono m'impiccio di brutto e dico cose insensate. A volte parlo con frasi famose di altri che in genere non funzionano mai. L'unica persona con cui hanno funzionato sta con me da anni ma c'è cascata solo perché probabilmente all'epoca dei fatti non conosceva Bukowski. L'altra sera entro in un pub e chiacchierando con una tipa del più e del meno, dopo un po', gli dico "…Well I Bet That You Look Good on the Dancefloor…" e lei, dopo avermi guardato schifata a iosa, mi fa "Cu cazz' vu?".
Probabilmente non masticava l'inglese.

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editoriale di giov

Kele Okereke dei Bloc Party mi deve ancora dieci risposte ad un intervista, Liela Moss dei Duke Spirit solo 5 ma mi accontenterei anche di una sola cosa non proprio giornalistica; a Umberto Giardini in arte Moltheni sono debitore di un "vaffanculo" e chissà, magari lo incontro per Bologna e mi sdebiterò al più presto. Mio cugino mi deve poco più di due euro per una partita di calcetto organizzata da lui che, invece di costare x, costava x alla seconda perché eravamo solo in sette e alla fine mi veniva anche da svenire. Entrance mi deve indietro una mega figuraccia tridimensionale grazie alla quale la mia ragazza mi prende per il culo da un anno, che se la racconto qui la mia carriera di fasullo esperto indie rock è finita per sempre. Devendra Banhart una più piccola ma sempre roba da vergognarsi forever and beyond, mentre a Samuel Beam sono debitore di un piccolo favore "di scrocco" ma lui non ne sa niente (anzi, neanche sa chi sono misà…) quindi rimarremo sempre così credo. Dio mi deve ancora quei dieci centimetri in più promessi in altezza e mai arrivati a destinazione sopra la mia testa. E manco a dire li avesse messi tutti da qualche altra parte, porca miseria! Vabbèh, Liela, chi si accontenta gode no?

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editoriale di MaledettaPrimavera

Il giornale del King’s College mi ha chiesto di andare a nord per recensire "Son Of Dave" e siccome anche se io sono gratis non mi chiama mai nessuno allora accetto. Sulle note che mi danno questo tipo suonerebbe un genere chiamato "Solo D.I.Y. Approach" e io penso a quanto sarebbe frustante esser pagati per scrivere su queste cose. Ben Darvill fa parte di quella categoria di artisti che - o non possono permettersi spese o nessuno li sopporterebbe - si chiamano One Man Band, solo che questo suona tutti gli strumenti contemporaneamente: con un piede mette il sampler, con la bocca suona l’armonica e canta, con l’altro piede gli effetti e con le mani così tante cose che non ne vedevo dall’ultimo film porno. Violini, campane, cimbali, trombette di plastica, il tutto mentre si agita come uno spastico. Alla fine gli faccio un agguato e dico che mi ricordava David E.Edwards, credevo di fare il dolce e invece non c’è stato verso di intenderci - era troppo più sbronzo e non c’è stato neanche verso di recuperare.
Con una media di 70 articoli proposti al mese e 68 rifiutati sto avendo le prime soddifazioni: un tipo mi ha scritto "sei troppo demente, quando ti incontro ti spacco la faccia, spacco tutto" ed evidentemente qualcuno mi aveva pubblicato. A proposito di pubblicazioni: un certo Datam credeva che avessi scritto un libro e probabilmente aveva letto da qualche parte una parodia di me stesso. Se lo vedete ringraziatelo da parte mia.

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editoriale di giov

Questi giorni piove. Tantissimo. E l'asfalto sembra quasi risputarmela in faccia, tutta quest'acqua. Sono capitato a vivere in un periodo storico di merda. Nessuno ti paga equamente per ciò che dai, nessuno guarda oltre. Tutto è materiale, tutto è tornato a livello base: mangiare, dormire, ripararsi. Punto. Prossima frontiera, il baratto. L'arte non esiste. L'artista è una tipologia di vita dannosa.
Un giorno riuscirò a diventare anche più enigmatico di Thomas Pynchon, costi quel che costi. E che si fotta la pioggia.

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Quando scoprivo i Belle & Sebastian ci si poteva ancora definire alternativi, ma ora i tempi son cambiati: con un mega concorso sono stati votati la migliore band scozzese di tutti i tempi - e uno potrebbe pensare: figurati, la Scozia - ma scorrendo i concorrenti si ha una forte impressione. Travis al 2, Wet Wet Wet al 4 (!), Jesus & Mary Chain, Primal Scream, Franz Ferdinand al 15, Cocteau Twins al 44 (?). Potevano partecipare cani e porci e infatti ho partecipato anch’io e sono arrivato 158esimo. Avevo votato Simon Rivers, un postino poeta che nel '99 coi suoi Bittersprings mi aveva fatto innamorare due volte e in una delle due volte stava da solo. Poi i Belle & Sebastian mi hanno abbandonato ma lui, anche contro le due certezze insormontabili della vita - il primo amore non si scorda mai e qua nessuno è fesso - continua a tentare di farmi innamorare. Me lo porto con me un po' arrapato e dico alle fanciulle: hey guarda questo è arrivato al numero 158 del mega concorso e loro mi guardano spaventate che non capisco se è perché si aspettano che lo tiri fuori o che mi metta a suonare la cornamusa.

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Il giorno che sono nato usciva "Anarchy in the Uk": festeggiarono con 3 note perchè 2 erano poche ma 4 erano sinceramente troppe. Nove mesi prima mio padre festeggiava mentre usciva "Awaken" degli Yes, un sasso di 20 minuti perchè ad un certo punto qualcuno si era addormentato. Mi ci vollero un paio di decenni e di rivoluzioni ma quando me ne accorsi fu come se m'avesse accoppato da un cavalcavia.
Con un calcio nel culo ho trovato lavoro negli uffici di un casinò online: mi metto una cravatta e aspetto quanto una canzone dei Mars Volta, ogni tanto viene qualcuno che mi chiama ladro e io gli do il certificato di garanzia. Nei 15 minuti d'aria mi godo una panoramica del fiume e 3 note dei Mars Volta, mentre aspetto che mi arrivi una schioppettata. Ho pure cambiato casa per la seconda volta nel giro di un Lato A dei Mars Volta: questa gente un paio di rivoluzioni fa fu lanciata dalla finestra con un calcio nel culo e ora sono rientrati dalla porta e si toccano le palle seduti sul divano. Ad ogni modo nella nuova casa a mala pena abbiamo le sedie: alla sera mi godo una panoramica di un fiume di pisciate mentre aspetto che qualcuno mi accoltelli, e se proprio deve succedere speriamo che duri quanto tre note punk.

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- Dietro il talento di Britney Spears, Celine Dion e Backstreet Boys si nasconde il genio di Max Martin, una volta leader indiscusso della scena heavy metal europea (suonava negli It's Alive ed è davvero lui che ha scritto "Baby One More Time").
- All'inizio della loro carriera i Sex Pistols divennero definitivamente famosi dopo l'infausta apparizione al "Bill Grundy show" (passarono la serata a bestemmiare, Steve Jones chiamò il presentatore fottuto bastardo): alla EMI la cosa non andò giù ed implorò con 30000 sterline che la band si togliesse dai coglioni (25 anni dopo ne offrirono 71 milioni a Mariah Carey per continuare a fracassarli ma questi è un'altra storia). Ad ogni modo i Pistols non si fecero pregare a lungo e la famosa prima pagina del Daily Mail ("The filth and the fury") divenne successivamente il titolo di un bellissimo documentario sull'epoca.

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Nel paese dove sono nato c'è un sindaco comunista e io quando ci penso mi emoziono sempre. Ha vinto grazie al primo caso di congiunzione universale degli interessi umani - ha approfittato come un boomerang del potere del mezzo mediatico: al corteo contro l'inceneritore l'hanno ripreso mentre un poliziotto lo prendeva a manganellate sul cranio e siccome nessuno vuole morire incenerito l'hanno tutti votato (ad ogni modo se entri in città e vai a destra ci trovi la discarica della monnezza).
Nel paese dove sono nato durante le feste di Natale viene a suonare Gianni Celeste e io quando ci penso mi emoziono sempre. Mi ricorda di quando ero ragazzo: scendevamo per le strade e ci prendevamo a sputazzate in faccia, cantavamo tutti insieme "Un latitante non tiene speranze!" e nel video c'era questo latitante che piangeva mentre abbracciava la moglie, le diceva "A natale vulesse turnà ma non posso" e allora anche la moglie cominciava a piangere mentre abbracciava i figli (e quanti figli: non finivano mai), poi il video sfumava con un disoccupato che piangeva mentre un poliziotto lo manganellava, probabilmente perchè c'era qualcuno della televisione.

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"Come talk to me" - Peter Gabriel (Ti prego, parlami)
"I don't want to talk about it" - Rod Stewart (Non mi va stasera)
"Gimme some truth" - John Lennon (E' l'ora della verita')
"It looks like a dead end to me" - A.Van Winkle (E' suonata la sveglia?)
"Sex me, talk me" - Berlin (Ti faccio un regalino dopo)
"The king is dead" - Kent (Non me ne parlare)
"Talk about our love" - Brandy (Mi ami ancora?)
"Let's not talk about love" - Heather Nova (Sono davvero stanco stasera)
"We gotta talk" - Jennifer Lopez (Eh no stronzo, invece parliamo eccome)
"Shut the fuck up!!" - Brides Of Destruction (Non ho davvero voglia stasera, cara).

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editoriale di MaledettaPrimavera

Se all’inizio dell’anno mi avessero detto che un ex ufficiale di guerra sarebbe stato il più venduto e Michael Jackson si fosse rifugiato nel golfo probabilmente avrei seguito il consiglio dello “Stool Pigeon”, che mi ha rispedito gli articoli suggerendo di lasciar perdere con la musica (fossi in voi mi offenderei). “What’s wrong with you, punk?” urla Alan dei The Rakes, quindi si lancia su di noi, noi lo rispediamo sul palco del Barfly e allora si butta il chitarrista e cosi’ passiamo la serata: secondo l’NME tre canzoni dell’anno sono loro.
Te lo dico io what’s wrong, Alan: l’articolo. La Strada, I Numeri Magici, I Ragazzi Ordinari, Gli Assassini: sembrate tutti uguali così. Stasera hanno aperto dei tipi che si chiamavano I Tipi, ieri suonavano Gli Eroi Delle 5 Del Pomeriggio, o era Di Mattina non ricordo bene. “Il mondo sta cambiando”, scrive “Q”: in copertina c’è Bono uomo dell’anno che dice “Sarebbe fico se fossi Papa!” e ha un’espressione spaventosa che l’unica domanda che ti verrebbe da fare è “what’s wrong with you, punk?” ma probabilmente non risponderebbe. Da “Q” neanche me l’hanno rispediti e allora non lo so se gli sarebbe piaciuto l’articolo.

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Significherà qualcosa se nel ’97 album dell’anno fu “Deserter’s songs”, l’anno dopo i Flaming Lips, quello prima gli Spiritualized e quest’anno i Bloc Party: tra me e loro qualcuno sta peggiorando. Singolo dell’anno per i Futureheads – la testa sarà pure nel futuro ma il resto è rimasto al 1986. “Oh oh oh” – vogliono che canti “perseguitato dall’amore oh oh oh” e mi bombardano di “oh oh oh” fino a far credere a tutti che sia rincoglionito. “Gli Smiths, i Nirvana e gli Stone Roses della nostra generazione”, scrive l’NME in prima pagina: io pensavo ad un mostro genetico ed invece erano gli Arctic Monkeys che rincorrevano pulzelle sulla pista da ballo.
Poi alla sera spengo tutto e vado dai Blonde Redhead – gli unici ad avere la testa al posto giusto – che riempiono un locale delizioso di centinaia di anime: due siciliani sbocciati a New York che come supporto si portano dietro un video di Scott Walter e io ci avevo sperato tutto il giorno che si poteva essere cool e intelligenti allo stesso tempo.

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"Nessuno vive mai per sempre" cantava Chris Cornell in "Wave goodbye", e però il problema non era sopravvivere a lungo ma invecchiare male. Nessuno vive per sempre e chissà Jeff, che in questi giorni avrebbe festeggiato 39 anni, come sarebbe invecchiato. Avrebbe suonato al Live8 con Elizabeth Fraser. Cantato per i soldi e poi contati. Suonato di supporto ai Coldplay o (magari un po’ schifato) nemmeno mai suonato. Qualunque cosa ti venga in mente per ricordare Jeff, scrivila quì: newsletter@jeffbuckley.com. Tim ha festeggiato tatuandosi il braccio, Katrina ha aiutato il destino e chiamato suo figlio Buckley Jr., Will ha comprato una torta con la ragazza, hanno espresso un desiderio e niente di che ma beati loro.
"Nessuno vive mai per sempre" si lamentava Chris in un disco che ho tanto amato, e quanto ho amato pure lui ma il problema è che alla fine ce l'ho fatta, mi sono scordato di entrambi e siamo tutti un po’ invecchiati male.

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editoriale di MaledettaPrimavera

Nel 1929 alla fermata di Charing Cross intrattenevano il volgo con una mostra di animali imbalsamati. Foche, uccelli, topi morti perdevano la coincidenza per Highgate mentre con una targhetta spiegavano i vari perchè della vita. 80 anni e 80 miliardi di perchè dopo, al posto del topo morto per andare a Highgate mi consigliano la carriera di Maria Carey: ha appena vinto l'edizione dei Vibe Awards e se è cosi' c'è da fidarsi che sia stata una carriera elettrizzante - all'ultima edizione un paio che avevano perso si sono accoltellati. "Tutti mi chiedono perchè" si lamentava Nikolaj Stavrogin. "Sono 2000 anni che gli uomini si domandano il perchè senza ottenere risposta e ora lo chiedete a me" - il topo anche se non l'aveva letto condivideva.
L'ora di picco per i suicidi sotto il treno è alle 11 - intrattenevano il volgo mentre ammirava il topo - e anche se un po' morto gia' lo sembrava, si scordava tutte le volte di avere le palle imbalsamate.

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