E molte di più, un mondo di più, nel mondo parallelo della rete.
E c'era anche DeBaser.
Che se volevi dire la tua su un disco, qualcun altro la leggeva pure. Diceva la sua. E sentivi anche dei pezzettini. E una cosa tira l'altra... E scoprivi che a volte quelli che ci scrivono sono più attendibili dei giornalisti quelli veri. Che certe paginette, magari brevissime e strampalate, ti facevano venir voglia di conoscere dischi imprevedibilmente bellissimi. O anche solo curiosi. Che mica è poco.
Un posto che c'è, non sai nemmeno perché. E qualcuno ogni giorno ne ha cura, lo aggiorna, modifica qualche dettaglio, lo rende più accogliente e funzionale. Un posto che è fatto anche, in piccolissima parte, di te. Sei la cellula di un organismo.
Ma sempre, sempre, sempre c'è stato (e sempre ci sarà) qualcuno a cui della musica non importa un bel niente. E degli altri anche meno. Che ha bisogno di apparire, anche senza esserci.
E prima provi a chiedergli di rispettare il luogo in cui si trova. E gli altri. E la musica.
Poi hai voglia di mandarlo a fare in culo, di liberarti di lui. Di rispondergli per le rime.
E tutto peggiora. Anche tu.
Poi capisci che il mare è grande, e che c'è spazio per tutti. Che forse, in fondo, svuotandole qui, dove il danno è minimo, riverserà meno schifezze su altri, in carne ed ossa, che campano vicino a lui tutti i giorni. Che tanto l'home page si modifica continuamente e, insieme a pagine belle e brutte, la ruota si porta via, in qualche altro punto dell'ormai straripante magazzino, anche le peggio scorie sparse tra i commenti.
Una cosa sola resta fermamente al suo posto e non teme l'oblio.
Una cosa che io amo in particolar modo.
Resta il bovino, accovacciato lassù.
A vegliare, imperturbabile, sul flusso incessante di parole che scorre sotto di lui.
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- Bèl (01)
- Brü (00)
-
(05)
-
(05)