I Soliti Ignoti - la Terrazza

"I soliti ignoti"
di Mario Monicelli (1958)

#35mm
 
Our Spanish Love Song

Charlie Haden (7 di 10)
"Always Say Goodbye" from: Quartet West: Always Say Goodbye
1994 (Verve)

#jazzlegends
 
The Stomachmouths - heart of stone

Stomachmouths - Almost There (Swedish Garage Rock/Psych 1987)

Raccolta striminzita, quella dedicata ai Signori del garage-punk scandinavo: dodici pezzi, tutti già editi, a fronte di quella monumentale Born Losers pubblicata venti anni fa e che, approfittando dello spazio offerto dal supporto compact, ne includeva ben ventitre. Questi compresi. Niente roba recuperata dai fondi dei cassetti dunque, ma solo un rapido excursus su episodi anche trascurabili (Eegah!, per esempio) che chi come me visse con trasporto quegli anni ricorda praticamente a memoria. Certo, quando ti passano sopra i cingoli uncinati di pezzi come Dr. Syn, Don’t Put Me Down, R&B No. 65, Don’t Mess with My Mind, Cry o quando assisti per l’ennesima volta alla scuoiatura a carne viva di un pezzo come Almost There non puoi non pensare che in fondo, nonostante ci abbiano detto che siamo fatti ad immagine di Dio, restiamo fondamentalmente prossimi alle scimmie e ai primati.

E non vorremmo essere in nessun altro posto se non qui, sui rami come loro.

Ad urlare come bertucce.

Come quarant’anni fa.

Come nella notte dei tempi.
 
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Ormai gli Oscar sono spaventosamente vicini, quindi ecco a' grassifica sui film nominati a Miglior film
 
Stray Cats - Stray Cat Strut (Official Video)

... e come dimenticare il buon rockabilly?
 
Piero Ciampi - Ma che buffa che sei

Sei come un purosangue, che non ha mai perso una corsa.
Sei tu che vieni avanti, sei rara come una sorpresa.
 
Bob Dylan - Absolutely Sweet Marie (Official Audio) chissà dov'è adesso la Sweet Marie?
 
Iron Maiden- be quick or be dead !!!Trovo pazzesco come suona il grande Nicko in questo pezzo!!!!
 
In Fear Of Fear (Live HP81) Bomba di live. Bomba di live.
 
STOMACH MOUTHS - DON'T PUT ME DOWN

Considerando il mics tra istinto primordiale, attitudine, melodia, suono… tra i miei preferiti in assoluto. IlConte

Quando Stefan Kéry mette su gli Stomach Mouths, nei primi anni Ottanta, è già un musicista “scafato”, nonostante la sua tenera età.

Ha già suonato come batterista nei Red Baron all’età di 9 anni e come chitarrista e cantante nei Pink Panthers, nei Firebirds, nei Dragonfly, nei Dogwayst a infine nei Rager Mar, diventati Stomach Mouths dopo l’ingresso di Martin Skeppholm.

Nel frattempo è diventato un avido collezionista di dischi: oscuri singoli psichedelici, folk, beat, rock ‘n’ roll, R ‘n B, surf, hardrock, punk, garage, canzoni per bambini, sigle televisive.

Tutto quello che i teenagers svedesi buttano via per qualche corona, lui lo ricompra, lo ascolta e lo impara.

Quando nascono gli Stomach Mouths, nel 1983, sa suonare un centinaio di cover.

Niente di straordinario, ma lui le sa suonare nel modo giusto: con l’impellenza peculiare dell’età giovanile, un misto di rabbia, desiderio sessuale, frustrazione e cinismo che emerge anche dalla sua voce al vetriolo, tirata fuori lacerando le corde vocali come fossero le calze di nylon di una ventenne.

È questa attitudine a fare di Something Weird un disco imprescindibile per la storia del neo-garage, un disco vivo, feroce e malato.

Sixties nella forma, punk nel cuore.

Ha la forza animale di una tigre dai denti a sciabola.

I Don’t Need Your Love, Don’t Mess With My Mind, Dr. Syn, Teenage Caveman, R&B n° 65, I Leave, Cry, Waiting, Down, Nightmares, Valley Surf Stomp, Coming Back Alive: ad ogni morso, un pezzo di carne che salta, la polpa di un muscolo che viene addentato, un osso che viene macinato, forato, strappato via.

E se la scelta di Born Loser come cover “di circostanza” può sembrare scontata (ma non lo è, vista la brutalità con cui gli Stomach Mouths ricoprono il pezzo di Murphy and The Mob di succhi gastrici inaciditi, NdLYS), singolare è la scelta di includere una versione di una canzone “domestica” come The Cat Come Back, un vecchio pezzo popolare del secolo precedente che Stefan custodisce nella sua sterminata collezione di vinile e che per anni (stiamo parlando dell’era geologica pre-wikipedia) nutrite schiere di lungocriniti scavafosse cercheranno di scovare in qualche oscura raccolta di brani beat, senza cavare un ragno dal buco.

There’s something in my kitchen, I think it‘s alive, it’s growin’ in my sink and now it’s six-feet high.

La Svezia aveva partorito il suo All Black and Hairy: era l’anno-zero della garage-scene scandinava.

Il Rev
 
The B-52's - Private Idaho (Official Audio)
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Grazie al suggerimento di @[mrbluesky] ho decretato l'ascolto del giorno!