Morgen - Welcome To The Void
Zio cane, sempre strepitoso questo album
Madooooooooooooo
 
The Chocolate Watchband - 03 - The Inner Mystique
Praticamente psaico strumentale proto ambient World Music
Dovrebbe piacere anche a @[CosmicJocker] come pezzo antesignano...
 
Reale Accademia Di Musica - Lavoro in città
Insieme alle tre perle Il mattino, Padre e Vertigine.
 
Maria Maddalena

Non me la ricordavo... capolavoro
 
Rain Parade - Talking in my sleep
una volta mi piacevano, adesso meno ma ogni tanto si lasciano ascoltare. un brano alla volta...pian piano.
 
E' qvesta l'Aqva Velva givsta!

Beati Voi, lì, che il 28 di ferragosto lavorate e diventate (tutti) ricchisfondati.

Poi mi date la ricetta anche a mè: ma senza fretta.
 
Risotto allo zafferano di Carlo Cracco @[turkish] Mettete la velocità a 1.75 e diventa Claudio Bisio. Ma non "più o meno Bisio", diventa Claudio Bisio in persona.
 
Ovviamente il Maestro @[korn] rimarrà sempre e comunque inarrivabile, ma come dimenticare questo GENIO della letteratura e della poesia? Vivere O Niente - Vasco Rossi - recensione
 
The Chocolate Watch Band "Let's Talk About Girls"
Riascoltiamo quegli anni

Quando riesci a leggere le presunte storie di queste band rimani sempre esterrefatto per le “stranezze” ed eccitato per quei misteri, quelle realtà che sembrano leggende così tanto surreali...
Ma c’era un fermento senza fine, si vivevano agitazioni ed emozioni multiple ... erano i sessanta dove tutto era possibile e dove un anno valeva come dieci ora, venti...
 
PATTI SMITH: Horses + Hey Joe OGWT, 1976
Non sono mai stato un amante dei LIVE ma mi spiace di essermela persa (in quegli anni)
 
Osanna - Lady Power
Gli italiani erano molto più camaleontici degli inglesi. Se una band britannica faceva blues difficilmente faceva apparire altre influenze, magari psych o proto prog. Ugualmente per chi suonava folk. Qui, invece, molti gruppi che avevano una base blues sono riusciti ad ampliarla con dark folk, prog e psych. La voce di Vairetti ricorda molto quella dei Free ma, a mio parere, gli Osanna spaccano cento volte di più.
 
rebus 4, 12 ehm, era del '76

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sfascia non è che non lo seppia anzi, oggi più che mai...
 
era del '76

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ehm, sfascia non è che non lo seppia...
 
Buongiorno
e ben sintonizzati su
#radiocapish

Come appendice, spero gradita, della nostra rubrichetta estiva sul Jazz nel cinema Noir, vi proponiamo, quest'oggi, la colonna sonora suonata da Quincey Jones & Orchestra (n. 1933) del film di Sidney Lumet (1924 – 2011) del 1964 "L'uomo del banco dei pegni" (The Pawnbroker).

Buon ascolto!

Main Title: The Pawnbroker
Harlem Drive
The Naked Truth
Death Scene