Il country è sempre stato un genere poco cagato in Italia.

 La sua calda voce riscalda come il solleone sulla Route 66.

La recensione evidenzia la difficoltà di comprendere appieno il country in Italia, ma riconosce in Brad Paisley un artista autentico. Mud on the Tires è un album che trasmette relax, passione e intimità attraverso arrangiamenti curati e il carisma del musicista. Nonostante qualche riempitivo, brani come 'Mud on the Tires', 'Celebrity' e 'Whiskey Lullaby' brillano e lasciano un'impressione allegra e genuina. Scopri l'autentico country di Brad Paisley con Mud on the Tires!

 Blaze Bayley ha inevitabilmente assaporato l'amaro gusto della vita, perdendo quella che era la sua zolletta di zucchero preferita.

 Un mestierante, ma uno di quelli coerenti con se stessi.

Promise And Terror è un album heavy metal di Blaze Bayley segnato dalla tragedia personale della perdita della moglie. Nonostante non rivoluzioni il genere, l’opera mostra un artista coerente e determinato a esprimere dolore e forza attraverso musiche aggressive e melodiche. Il disco mantiene livelli dignitosi e conferma la solidità della carriera solista di Bayley, con alcune tracce particolarmente incisive come "Madness and Sorrow" e "God of Speed". Ascolta Promise And Terror per entrare nell'anima di Blaze Bayley!

 In questa foto tracima una splendida tenerezza.

 Un padre che si appoggia a un figlio sconosciuto che sembra amare come se fosse suo.

La recensione analizza la celebre fotografia di Robert Capa scattata durante lo sbarco americano in Sicilia nel 1943, in un contesto di guerra e resistenza. L'immagine cattura la tenerezza e la solidarietà tra un giovane soldato e un vecchio pastore, avvolta nel mistero dell'identità del protagonista contadino. Viene raccontato il dramma civile che si consumò a Troina, focalizzandosi sul valore storico e umano dello scatto. Scopri la storia dietro l'icona fotografica di Robert Capa, un viaggio nella memoria della guerra in Sicilia.

 Ectoplasmi new wave slash post punk che si muovono tra coloro che son dannati e quelli in lista d'attesa per la redenzione.

 Niente di nuovo e per questo ci piace vedere fluttuare, i di loro ciuffi, mentre gli occhi rivolti al basso scandagliano gli inferi.

La recensione evidenzia il carattere nostalgico e oscuro di Synthstatic di Skywave, un album che richiama atmosfere post punk e new wave. Le chitarre vintage e gli effetti fuzz creano un sound abrasivo e coinvolgente, anche se non innovativo. Nonostante l'oscurità dei temi, si apprezza la capacità dell'album di trasmettere emozioni forti e un'atmosfera underground intrigante. Scopri l'energia oscura e vintage di Skywave con Synthstatic, un viaggio tra post punk e new wave.

 I pezzi sono un misto tra Brian Eno e Burzum veramente saturi.

 Questo Ep lo consiglio assolutamente, ma solo se non siete a digiuno con certa musica estrema.

L'album 'Arcane Runes Adorn The Ice-Wrought Monoliths Of The Ancient Cavern Of Stars' di Trollmann Av Ildtoppberg è una proposta drone/ambient/doom che unisce basso e tastiere dilatate senza batteria. Nonostante la sua ripetitività che può indurre alla narcolessia, è un lavoro molto apprezzato e consigliato a chi conosce il genere. La morte di James Baker ne segna un triste epilogo. Ascolta ora l'album se ami le atmosfere oscure e sperimentali.

 Bernstein restituisce un Tchaikovsky di estrema eleganza e raffinatezza, espressione di rara dolcezza, ma anche di magnifica cantabilità e sensualità.

 Con Celibidache sparisce il balletto, i tempi si dilatano e si apprezza nota per nota la bellezza della musica di Tchaikovsky.

La recensione approfondisce le registrazioni delle suite dei balletti di Čajkovskij, evidenziando la maggiore eleganza e sensibilità di Bernstein e Rostropovich rispetto ad altri direttori. Particolare attenzione è data alle dinamiche e ai caratteri delle varie suite, con elogi alla capacità di Celibidache e Mravinsky di trasformare l'ascolto in vere esperienze sinfoniche. L'edizione Rostropovich è considerata un punto di riferimento per le tre suite su CD. Scopri la magia dei balletti di Čajkovskij con queste leggendarie registrazioni!

 La religione del rock... obbligava questo suo adepto alla lettura costante e attenta delle sacre scritture che narrassero l’epica dei suoi protagonisti.

 Non bastano pallottole per uccidere la musica, la buona musica, quella fatta col sangue, gli sputi, l’anima, il cuore...

La recensione ripercorre il debutto visionario e duro dei Blue Öyster Cult, evidenziandone l'originalità musicale e lirica. Il disco del 1972, pur acerbo nella produzione, sorprende per testi enigmatici, atmosfere suggestive e tracce iconiche come "Then Came the Last Days of May" e "Don't Fear the Reaper". La copertina intensa affascina e invita all'ascolto di un'esperienza rock mistica. La versione rimasterizzata offre inoltre preziosi demo degli esordi della band. Ascolta ora il leggendario debutto dei Blue Öyster Cult e immergiti nell'epicità del rock anni '70!

 Nessuno potrà mai accertarsi la volontà di Jacko circa la loro pubblicazione, ci resta tuttavia un valido e gradevole album.

 Sony nasconderebbe, dietro a innocue intenzioni commemorative ... la più vile e spregiudicata messa in moto di una fruttuosa industria mediatica jacksoniana.

L'album postumo 'Michael' di Michael Jackson ha suscitato polemiche sull'autenticità e la speculazione mediatica. Tra collaborazioni con Akon e 50 Cent, propone un mix di ballads e brani più dinamici, confermando la tradizione pop/R&B del King of Pop con tentativi di modernizzazione. Pur dubitando sulle intenzioni della Sony, l'album è un ascolto interessante e rappresenta l'ultimo contributo musicale dell'artista. Scopri la verità dietro l'ultimo album di Michael Jackson, ascolta e giudica tu stesso!

 Il Technical Thrash/Death metal che ci offrono è un fantastico miscuglio dei tre generi: molto variegati e mai ripetitivi i riff di chitarra e altrettanto puliti e notevoli gli assoli di Davidson.

 Do un cinque pieno a questo lavoro per la sua unicità e per la sua capacità di essere davvero travolgente!

La recensione esalta il secondo album dei Revocation, 'Existence Is Futile', definendolo un lavoro superiore al debutto grazie a una tecnica migliorata e una varietà sonora elevata. Vengono analizzate le singole tracce, sottolineando l'eccellenza negli assoli di chitarra e la combinazione vocale di scream e growl. L'album è considerato travolgente, creativo e non ripetitivo, con un voto massimo. Una band da scoprire per gli appassionati di technical thrash/death metal. Ascolta 'Existence Is Futile' e scopri il technical thrash metal al massimo livello!

 La proposta del quartetto è sempre rimasta avvincente anche se qualcosa comincia a cambiare e 'Appeal To Reason' ne costituisce la prova.

 Un disco che riesce comunque ad adempiere al suo scopo primario, quello di regalare mezz'ora di intrattenimento, facendoci per un po' allontanare dalle preoccupazioni della vita quotidiana.

La recensione evidenzia come 'Appeal to Reason' rappresenti un'evoluzione nei toni dei Rise Against, caratterizzata da un sound più melodico e mid-tempo. La varietà delle tracce alterna momenti più energici a sfumature più intime, pur con qualche riserva sulle parti urlate quasi assenti. Nonostante ciò, l'album mantiene viva la proposta della band, regalando mezz'ora di intrattenimento di qualità. Scopri l’evoluzione musicale di Rise Against con Appeal to Reason!

 Mayer è un ottimo chef, ma questa musica è dolce, ma riesce a lasciare l'amaro in bocca.

 John ci sa fare, ma ha sbagliato a fare la spesa. O legge meglio le etichette o cambia il supermercato.

La recensione valuta l'album Battle Studies di John Mayer come un'opera ricca di talento e varietà sonora, ma criticata per le scelte musicali. La miscela di country, folk, rock e pop è apprezzata, ma la coesione complessiva del disco lascia un senso di delusione. Le tracce migliori sono 'Assassin' e 'Crossroads', che riscoprono il lato rock del cantante. L'album è visto come una tappa di evoluzione, non priva di difetti. Scopri l'evoluzione musicale di John Mayer con Battle Studies!

 Quel fottuto premolare continuava a farmi girare la testa; soprattutto dovevo ancora capire chi cazzo fosse quel tipo sulla copertina di Quick as Rainbows.

 Tutto sommato mi considero fortunato per avere riscoperto questa band britannica che, oltre alle belle melodie, amava distinguersi in cucina come sul palco.

La recensione narra di una giornata travagliata segnata da un dolore dentale, che conduce l'autore a riscoprire l'EP "Quick as Rainbows" dei Kitchens of Distinction in un negozio di dischi. Nonostante il malessere fisico e gli eventi bizzarri, il disco viene apprezzato per la sua unicità sonora e le sue melodie sognanti. L'autore critica le descrizioni standardizzate di altri critici e sottolinea l'originalità della band. Quattro tracce di alto livello che meritano di essere ascoltate e riascoltate. Scopri oggi l’EP Quick as Rainbows e lasciati trasportare dalle sue melodie ipnotiche!

 "Da Wild Mood Swings non mi danno più lo stesso brivido."

 "Dovrebbero reiniziare ad osare."

4:13 Dream è il trentesimo album dei The Cure, accolto con affetto da un fan di lunga data. L'inizio, con 'Underneath the Stars', è promettente, ma la maggior parte dei brani risulta piuttosto piatta e poco innovativa. Solo gli ultimi pezzi ravvivano l'ascolto, sebbene troppo tardi per salvare completamente il disco. La recensione invoca un ritorno a sperimentazioni più audaci da parte della band. Scopri se 4:13 Dream dei The Cure fa per te leggendo la recensione completa!

 No! Tu non passi. È inutile che ti sposti, cazzo! Ho detto che non passi!

 La potenza di due occhi a mandorla inermi, rabbiosi, ingenui, che filtrano la feritoia di un bestione blindato per fulminare il cuore di un carrista.

La recensione racconta la storia dietro la celebre fotografia di Jeff Widener, ritraente il Tank Man, il giovane ribelle che si frappose ai carri armati durante le proteste di Tiananmen nel 1989. Viene descritto il contesto politico, la vicenda del fotografo e l'impatto simbolico di quell'immagine, ancora oggi potente e carica di significato. La recensione evidenzia il coraggio e la determinazione del ribelle sconosciuto in un evento drammatico e storico. Scopri la storia dietro l'immagine simbolo della libertà a Tiananmen!

 "Back Where I Belong è anche una rivincita personale di Tony Martin, dimostrando di poter brillare di luce propria anche fuori dal contesto Black Sabbath."

 "Un album di ottimo AOR: pulito, orecchiabile ed ispiratissimo, senza la benché minima concessione a ruffianerie alla Bon Jovi tipiche di questo genere."

Tony Martin, noto per il suo ruolo nei Black Sabbath, si afferma da solista con 'Back Where I Belong', un album AOR ispirato e vibrante. Supportato da collaborazioni di valore come Brian May e Neil Murray, offre un prodotto di grande personalità e qualità musicale. L'album spazia tra rock classico, funk e ballads emozionanti, risultando un'opera vibrante e apprezzata. È anche una rivincita artistica che conferma la sua indipendenza dal passato con i Black Sabbath. Ascolta 'Back Where I Belong' e riscopri il talento unico di Tony Martin!

 La cantautoral ciambella, amici miei, non è venuta col suo bel buco, e questa è l'amara, ma non del tutto disperante, realtà.

 Il nostro (fu?) grande Lucio non canta più bene... l'attacco che un tempo era una fucilata, ora è una cosina malferma e maltenuta.

La recensione esplora le differenze tra il concerto e l'album Work in Progress di Lucio Dalla e Francesco De Gregori, evidenziando un'intensa carica emotiva sul palco ma alcune imperfezioni nel disco. La voce di Dalla è considerata meno intensa e fragile, mentre gli arrangiamenti appaiono eccessivamente elaborati e alcune scelte musicali risultano fredde. Nonostante ciò, l'opera resta un tassello importante del cantautorato italiano, con brani inediti di grande valore che affiancano classici amati. Scopri le emozioni e le sfumature di Work in Progress, un album imperdibile per ogni appassionato di cantautori italiani.

 raramente ebbi modo di sentire qualcosa di altrettanto giocondo, ludico, pastiche-ato e allo stesso tempo solidamente avanguardistico

 mi ricorda quanto può essere gioioso e divertente fare musica

La recensione analizza 'Casse-tete' di Bernard Bonnier, una raccolta di brani di musica concreta realizzati tra gli anni '70. L'album si distingue per un approccio giocoso e avanguardistico, ricco di field recordings e sperimentazioni sonore non convenzionali. Sebbene non sia immediatamente memorabile, trasmette gioia nel fare musica e un forte senso di divertimento creativo. L'autore apprezza il carattere unico e la spontaneità del disco, consigliandolo a chi ama l'innovazione sonora. Ascolta 'Casse-tete' e scopri un capolavoro di musica concreta tra ironia e avanguardia!

 "Una nota di merito va ai testi di Jim Morrison, sempre belli, visionari e altamente intellettuali."

 "Roadhouse Blues apre l'album con la classica e trascinante melodia della chitarra e del piano elettrico."

Morrison Hotel segna un ritorno al rockblues elettrico per i Doors, abbandonando l'orchestrazione del precedente album. L'album del 1970 offre brani intensi come Roadhouse Blues e Peace Frog, accompagnati da testi visionari e maturi di Jim Morrison. Un'opera apprezzata sia musicalmente che commercialmente, che mostra una nuova direzione per la band. Ascolta Morrison Hotel e scopri il lato rockblues dei Doors!

 "Suonano senza pretese (...) da 20 anni, non vogliono salvare il mondo con le loro canzoni."

 "Un lavoro leggero, ingenuo, spensierato, cazzone e ripetitivo, piatto in senso buono."

La recensione celebra 'From Scene to Shining Scene', il terzo album dei Chixdiggit, come un lavoro leggero, spensierato e perfetto per evocare l'atmosfera estiva. Il sound semplice e diretto, con melodie orecchiabili, si adatta bene a chi cerca musica pop punk senza pretese e carica di valore affettivo. L'autore riconosce all'album un mix di nostalgia e leggerezza invernale, con canzoni che ricordano momenti estivi passati. Scopri l'album e lasciati trasportare dall'energia spensierata dei Chixdiggit!

 ‘Roadhouse Blues’ apre il concerto scontata e spenta, con un pubblico ipnotizzato e freddo.

 La voce di Morrison sembra uscita da un venditore ambulante un po’ ubriaco.

La recensione analizza il doppio cd live 'Live In Vancouver' dei Doors, registrato nel 1970. Nonostante la partecipazione di Albert King, il concerto è giudicato fiacco e scontato. L'audio ha bassa fedeltà e il pubblico appare disinteressato. Solo 'When The Music’s Over' emerge leggermente, ma nel complesso il live non aggiunge nulla di interessante alla discografia della band. Scopri altri live imperdibili dei Doors e scegli bene i tuoi acquisti musicali!