Nightmares of the Decomposed rappresenta forse il peggior disco Metal a tutto tondo che abbia ascoltato negli ultimi 10 anni.

 È come se avessero preso tutti i già roboanti difetti degli ultimi 3-4 album riuniti in un'unica opera, consegnando sé stessi al linciaggio mediatico più totale.

La recensione deprime l'ultimo album dei Six Feet Under, definito il peggior disco metal ascoltato negli ultimi dieci anni. Il lavoro è accusato di essere privo di idee, con riff banali, cattiva esecuzione e la voce di Chris Barnes lontana dai fasti passati. La band appare stanca e ripetitiva, producendo un’opera che sembra una brutta parodia del death metal, nonostante l'etichetta Metal Blade. Scopri perché questo album ha deluso anche i fan più affezionati.

 Sembrava di viaggiare su una Rolls Royce e invece eravamo su una vecchia topolino dai siedimi accanto non chiedo di meglio.

 Ho l’impressione di essere al cospetto di una persona superiore, di essere di fronte ad un semidio.

Il documentario 'Paolo Conte - Via con me' diretto da Giorgio Verdelli è un viaggio in oltre cinquant'anni di carriera del grande cantautore italiano. Attraverso interviste di artisti e amici, si racconta l'uomo e l'artista, con episodi toccanti e curiosità. Un ritratto rispettoso e ammirato, capace di mostrare il fascino e la poetica di Paolo Conte anche in età avanzata. Scopri il fascino e i segreti di Paolo Conte in questo toccante documentario!

 Juggernaut sviluppa infatti una storia complessa e articolata che non avrebbe nulla da invidiare ai blasonatissimi Metropolis pt. 2, Tommy e chi più ne ha più ne metta.

 È impossibile negare che ascoltando questo ciddì sia possibile cogliere un’aria di coraggio e audacia nel voler superare sé stessi e i propri limiti.

Juggernaut, diviso in due album, rappresenta per l'autore il capolavoro della band Periphery, grazie a un concept album coraggioso e dalle atmosfere cinematografiche. La tecnica, il songwriting e la produzione elevano il disco, che nonostante qualche brano sottotono resta un punto alto della musica Djent moderna. L'opera, sperimentale e audace, divide pubblico e critica ma conquista per l’energia e la coesione narrativa. Ascolta Juggernaut per un'esperienza metal unica e coinvolgente!

 "Open Up Said The World At The Door è un pezzone di otto minuti con elementi di jazz, musica classica, sitar e chitarre elettriche eseguiti magnificamente!"

 "'Looking On' sprizza energia e virtuosismo tra un crescendo di voce e chitarra e ottimi riff di piano."

La recensione celebra l'album 'Looking On' dei The Move come un'opera rock ricca di sperimentazioni e virtuosismo. Brani come 'Open Up Said The World At The Door' e 'What?' si distinguono per la complessità e l'atmosfera unica. Il disco viene consigliato per la sua ricchezza sonora e la capacità di sorprendere ad ogni ascolto, dimostrando valore anche senza confronti con altri lavori del gruppo. Ascolta ora 'Looking On' dei The Move e lasciati sorprendere dal suo sound unico!

 "Se ti chiami dottor Stranamente Strano te lo devi meritare, cazzo. E se te lo meriti io ti voglio bene."

 "Grazia incosciente e scalcagnata, come dei principianti assoluti, come dei buskers."

La recensione celebra l’album "Kip of the Serenes" di Dr. Strangely Strange come un viaggio folk spontaneo e incosciente. Le tracce alternano purezza, anarchia e dolcezza, con armonie vocali a volte angeliche, a volte imperfette. Il disco evoca un’atmosfera tra infantile e ancestrale, richiamando l’influenza di band come l’Incredible String Band. Un’opera unica e affascinante che conquista con la sua grazia sgangherata. Scopri ora l’incanto unico di Dr. Strangely Strange con Kip of the Serenes!

 “Ma se quel brano non era di Bowie ...di chi Era …”

 “In ‘Howl’ viene mistificato un tempo in cui invece l’arte fioriva direttamente dalle sommità della cultura letteraria e musicale.”

La recensione di Howl di John Foxx and the Maths esplora un album sospeso tra passato e presente, dove la musica elettronica si intreccia con reminiscenze punk e riflessioni esistenziali. L'autore valuta la complessità sonora e il forte richiamo culturale, evidenziando la mancanza di sperimentazione attuale ma apprezzando il carattere evocativo e la mescolanza di influenze storiche. Howl emerge come una chiamata all'avanguardia, fra malinconia e rabbia, invitando a riscoprire le radici musicali in un mondo digitale. Ascolta Howl e scopri il nuovo ciclo di John Foxx and the Maths.

 «Un tripudio di violenza inaudita, fisica e psicologica, dove sesso e morte si incontrano in un vortice di follia.»

 «Il finale rappresenta una delle cose più devastanti e sinistre che abbia mai visto su schermo.»

A Serbian Film è un horror allucinante e brutale che racconta la discesa di un ex porno attore in un incubo di violenza e follia. La sceneggiatura inganna lo spettatore e lo porta a un climax di crudeltà unica nel genere. Pur mancando di profondità, la regia e la recitazione sono molto efficaci. Un film da evitare se si cerca solo intrattenimento leggero, ma imperdibile per chi vuole emozioni forti e turbamenti profondi. Scopri A Serbian Film solo se sei pronto a un horror senza compromessi.

 La parola d’ordine è distorsione, nella cui pozione prende il sopravvento quel che ad orecchio mi sembra un tremolo medio, messo un po’ su tutto come la maionese, pure la voce.

 Melodie pop sghembe cantate da un gremlin, chitarre e bassi belli compresi e iper distorti.

La recensione evidenzia come Ruban Nielson e la sua band Unknown Mortal Orchestra utilizzino la distorsione e la manipolazione della voce per creare un sound unico e originale. Nonostante una voce poco piacevole dal vivo, in studio la voce filtrata contribuisce a un risultato psichedelico e multicolore, adatto come colonna sonora autunnale. L'album viene apprezzato per il suo carattere onirico e melodie sghembe. Ascolta l'album per immergerti in un'atmosfera psichedelica e distorta!

 I vampiri sono fortunati, si nutrono degli esseri che trovano. Noi invece divoriamo noi stessi.

 The Addiction è uno scavo nell’anima, uno squarcio nella mente.

La recensione considera The Addiction un capolavoro di Abel Ferrara che esplora il Male, la dipendenza e la redenzione. Il film utilizza la metafora dei vampiri per trattare temi filosofici, religiosi e antropologici con profondità. La critica sottolinea la forte componente intellettuale e spirituale dell’opera, esaltata da una brillante interpretazione di Lili Taylor. Un lavoro intenso, breve ma significativo, capace di lasciare un’importante riflessione sull’umanità e la storia. Guarda The Addiction per un viaggio intenso nel Male e nella redenzione.

 Un misto di dissonanze, tempi stranissimi, atmosfere cupe e lugubri, suoni ricercatissimi per un Tech Death che non è Tech Death.

 Un disco comunque molto bello, adatto come sottofondo per un incubo a sogni aperti in una giornata di pioggia.

La recensione esalta 'The Veil Of Control' dei Dysrhythmia come un album difficile ma affascinante, che fonde prog, tech death e ambient in un'opera unica e ricercata. Non facile da ascoltare, richiede attenzione e dedizione, offrendo però un viaggio introspettivo e sonoro di grande impatto. Consigliato agli appassionati di sonorità estreme e avanguardistiche. Scopri l’innovativo sound di Dysrhythmia con The Veil Of Control, un viaggio sonoro unico ti aspetta!

 "Un elettro synth pop dark wave che scorre che è un piacere."

 "Jsem smutná, jsem veselá... è proprio la psicopatia sobria del disco che partecipa e fa partecipare nelle sue lucide devianze casalinghe."

La recensione racconta l'ascolto dell'album Kazety della band ceca omonima, edito dall'etichetta X Production. Pur non offrendo nulla di innovativo, il disco conquista per il suo synthpop oscuro, le atmosfere new wave e l'uso intelligente di frasi ripetute e sovrapposte. L'ascolto regala un mix di ironia e malinconia, confermando l'album un piacevole ritorno a sonorità passate, coinvolgenti e ben realizzate. Ascolta Kazety e lasciati coinvolgere dalla sua dark wave affascinante!

 Marco lascia "le luci accese in tutte le stanze" e filma la nostra noia, le nostre miserie, filma l'inaccettabile.

 Se si piegano i binari fino ad unirli, succede il deragliamento psichico del rifiuto.

La recensione analizza 'Dillinger è morto' di Marco Ferreri come un ritratto spietato e poetico della noia, delle miserie umane e della realtà che spesso rifiutiamo di vedere. Il film sovverte le abitudini narrative per coinvolgere lo spettatore in una riflessione profonda sul senso dell'esistenza. La poetica di Ferreri emerge attraverso l'uso di simboli come la pistola a pois e la figura del protagonista che affronta il suo passato e le sue illusioni. Scopri l'intensità di 'Dillinger è morto' e riflettine il messaggio profondo.

 Se ci fosse scritto un qualsiasi altro nome invece che Periphery, questo Hail Stan sarebbe stato un grandissimo disco.

 PIV avrebbe funzionato molto di più come EP, ma la quantità industriale di cliché e filler appesantiscono una minestra riscaldata.

La recensione di Periphery IV: Hail Stan evidenzia un album tecnicamente notevole ma poco ispirato rispetto ai lavori precedenti. Solo pochi brani emergono, mentre la maggior parte risulta anonima o poco convincente. La produzione e la performance vocale di Spencer sono apprezzate, ma non bastano a salvare il disco da una sensazione di riutilizzo di cliché e troppi filler, rendendo l'album inferiore agli storici Juggernaut e alla triade PI-PIII. Scopri se Periphery IV è davvero all'altezza dei capolavori passati, leggi la recensione completa!

 Il ritorno di Jackson Mould alla chitarra, combinato alle galoppate di un Joe Nixon mai sotto sforzo, porta gli Slick Shoes al ‘next level’.

 Le composizioni si fanno di una qualità eterea, adorante, che eleva alcuni passaggi ad una sorta di 'gospel skate punk', vibrazioni uniche nel genere.

Dopo 17 anni di silenzio, gli Slick Shoes tornano con 'Rotation & Frequency', un album carico di nostalgia ma fresco e tecnicamente raffinato. Il rientro di Jackson Mould e le performance di Joe Nixon portano la band a un nuovo livello, unendo atmosfere skate punk a passaggi hardcore. Un ritorno molto apprezzato sia dai fan storici sia dagli appassionati di punk alternativo. Ascolta ora 'Rotation & Frequency' e riscopri il punk melodico degli Slick Shoes!

 Ho provato un amaro dolore ed un senso di tenerezza nel vedere queste poco più che bambine affacciarsi, ignare e indifese, al mondo dei “grandi”.

 Mignonnes si focalizza sull’assenza di un rapporto concreto tra genitori e figli, lasciati in balia del mondo esterno e dei suoi impulsi.

Mignonnes racconta la storia di Amy, un'undicenne senegalese-francese che si confronta con le rigide tradizioni familiari e la complessità del mondo esterno. Il film, diretto da Maïmouna Doucouré, ha suscitato controversie riguardo la presunta sessualizzazione precoce, ma si rivela una commovente analisi della crescita, dell'ingenuità e della mancanza di dialogo famigliare. Le interpretazioni delle giovani attrici e la regia intensa rendono il film coinvolgente e ricco di spunti di riflessione. Scopri il commovente ritratto dell'infanzia tra tradizione e modernità in Mignonnes.

 Sesso. Sangue. Morte. Ancora Sesso. Ancora Morte.

 Il regista gioca più per divertire che per spaventare.

Cabin Fever, opera prima di Eli Roth, è un horror splatter che mescola sesso, sangue e morte con una buona dose di ironia. La trama semplice e spesso ridicola viene salvata da un'atmosfera avvincente e colpi di scena pungenti. Nonostante la qualità limitata, il film è divertente se preso con leggerezza e perfetto per una serata informale tra amici. Scopri Cabin Fever per una serata horror ironica e frizzante!

 Come se tutta la malinconia del mondo mi venisse a trovare, quando certe sue canzoni in particolare bussano alla mia porta.

 Il tuo ultimo messaggio in segreteria, il tuo saluto, senza parole, che ha lasciato gli altri, per una volta, appesi all’altro capo.

La recensione descrive un rapporto intenso e ciclico con la musica di Elliott Smith, in particolare con l'album Figure 8. L'autore evoca un'atmosfera malinconica ma anche speranzosa, sottolineando la profondità emotiva e la poeticità dell'artista. La presenza live di Smith, la sua fragilità e il suo talento sono raccontati con empatia, così come la sua travagliata vita che si riflette nelle canzoni. Figure 8 emerge come l'opera più amata e rappresentativa dell'autore. Ascolta Figure 8 e lasciati avvolgere dall’anima di Elliott Smith.

 Gli scarafaggi fuggirono dal suo appartamento alla massima velocità consentita dalle loro zampette, e in fila per di più. L’avevano sentita? Avevano capito?

 Dormendo, sognò di continuare la discesa sulla scala mobile. Al risveglio... si accorse che non si era trattato di un sogno ma della realtà...

La raccolta di racconti di Thomas M. Disch, pubblicata nella collana Urania, offre una serie di storie non facilmente catalogabili nel solo genere fantascientifico. Le atmosfere kafkiane, drammatiche e poetiche si intrecciano in racconti che esplorano solitudine, angoscia e situazioni surreali. Le copertine ispirate a Kafka valorizzano ulteriormente l’opera di un autore sottovalutato ma di grande spessore. Consigliata ai lettori alla ricerca di narrazioni fuori dall’ordinario. Scopri l'inquietante e poetico universo di Thomas M. Disch, leggendo queste antologie uniche!

 Una minestra riscaldata così insipida non può che risultarmi indigeribile.

 Mi sentivo incredibilmente triste, una merdaccia per non averle dato il numero... ma ciò che sovrastava ogni cosa, era l'avvilente sensazione di essere stato violato nel sacro tempio della mia memoria.

La recensione paragona l'ultimo album dei Deftones, Ohms, a un ricordo perso e sbiadito, rivelando un sentimento di delusione e stanchezza artistica. Pur riconoscendo la buona titletrack, l'autore considera il resto del disco debole e poco ispirato, lontano dal sound che li ha resi celebri. Un confronto amaro fra la band di un tempo e la loro recente espressione musicale. Scopri perché l'ultimo album dei Deftones ha deluso aspettative e cosa ne pensa la critica.

 Una canzone che potreste mettere ad una festa danzereccia come ad un concertone Metal.

 Forse il proverbiale less is more rappresenta la verità.

La recensione evidenzia la trasformazione di Bring Me the Horizon dal metalcore al pop contaminato da industrial ed elettronica in Ludens. Il brano è descritto come catchy e ben costruito, con una produzione potente e cristallina. Pur non essendo un capolavoro, Ludens rappresenta un importante risultato per una band spesso mal giudicata in passato, dimostrando maturità e capacità di innovare. Ascolta Ludens e scopri la nuova dimensione di Bring Me the Horizon.