Ma la tempesta sono io, così sensibile, così libero...

 Storm at Sunup non scalò le classifiche come il suo predecessore, ma di sicuro resta un disco meraviglioso, da rivalutare e da riscoprire.

La recensione celebra Storm at Sunup come una pietra miliare della carriera di Gino Vannelli. L'album si distingue per raffinati arrangiamenti jazz-fusion, omaggi a icone come Stevie Wonder e Isaac Hayes e una varietà stilistica notevole. Si evidenzia la qualità delle composizioni e la maturazione dell'artista. Il disco viene consigliato come una gemma da riscoprire e apprezzare. Scopri o riscopri Storm at Sunup: lasciati trasportare dalla magia di Gino Vannelli.

 Ma mancano le intuizioni veramente riuscite, i pezzi trainanti, la spinta verace di una band in salute e non al crepuscolo.

 È il disco più 'tranquillo' di carriera, per discreta parte semiacustico e introspettivo.

La recensione analizza 'Resolution', decimo album dei 38 Special pubblicato nel 1997, evidenziando il ritorno di Don Barnes e la perdita di altri membri storici. L'album è giudicato discreto, con arrangiamenti più acustici e meno tastiere rispetto al passato, ma manca di brani davvero memorabili. Emergono alcuni episodi riusciti, pur prevalendo una sensazione di declino rispetto ai vecchi fasti della band. Scopri se 'Resolution' merita un ascolto e rivivi il sound dei 38 Special.

 "Un album di culto che non è per nulla invecchiato"

 "Un cielo oscuro, ma ricco di bagliori luminosi, attraversato da una musica tagliente, secca e all’apparenza quasi glaciale"

La recensione esalta 'Broken English' come il punto più alto della carriera di Marianne Faithfull, segnando la sua rinascita sia artistica che personale. L'album unisce testi forti e impegnati a una produzione new wave tagliente e intensa. Vengono analizzati brani chiave, le collaborazioni di rilievo e la nuova voce di Faithfull, simbolo della sua evoluzione. Viene valorizzata anche la potenza visiva della copertina. Il giudizio è entusiasta e ne consiglia l'ascolto. Scopri o riscopri Broken English: un ascolto che lascia il segno.

 You’re Weird Now non solo è una sorta di ritorno a Twisted Crystal, ma cinque volte meglio.

 Quest’album è un’ode all’eccentrico, agli strambi, al sale della vita, qualunque esso sia.

La recensione celebra You're Weird Now come il miglior lavoro dei Guerilla Toss, lodando il ritorno a uno stile eclettico e psichedelico. L'autore sottolinea la capacità della band di reinventarsi senza perdere la propria identità, mescolando ironia, energia e influenze disparate. Non mancano accenni affettuosi al passato e un'analisi sui punti di forza di brani e produzione. Un album consigliato agli amanti dell’insolito che vogliono evoluzione e divertimento. Scopri il gioiello eccentrico dei Guerilla Toss: ascolta You're Weird Now e lasciati sorprendere!

 E’ una lunga e quasi epica saga familiare, che parte dalla prima occupazione israeliana a Jaffa nel 1948...

 Finale amarissimo, e poetico al tempo stesso.

La recensione celebra il nuovo film di Cherien Dabis per la sua capacità di raccontare la storia palestinese da un punto di vista familiare, attraverso decenni di conflitto e cambiamento sociale. Apprezzato lo stile accessibile e ritmato, capace di fondere gusto occidentale e profondità orientale. Il film spicca per alcune sequenze memorabili e scelte morali forti, nonostante qualche lieve difetto narrativo. Una visione consigliata per chi cerca cinema di qualità su temi attuali. Scopri questa intensa saga familiare: guarda il film in lingua originale!

 La sensazione è lo stesso entusiasmo che mi regalarono gli Sniffers all’esordio – la cosa più bella capitata al punk nel nuovo secolo.

 I Prize non sono punk, non sono hard-rock, non sono glam, non sono powerpop, ma sono un po’ tutte queste cose insieme, rock’n’roll puro e incontaminato e indefinibile.

La recensione celebra 'In The Red' dei The Prize come un vortice di energia e suoni, capace di fondere powerpop, hard rock e punk. L'autore traccia la crescita della band da Melbourne, sottolineando la forza delle tre chitarre e il carisma della batterista Nadine. L'album viene definito sorprendente e vitale, dando nuova linfa al rock australiano. Scopri il nuovo album dei The Prize e fatti travolgere dal loro sound unico!

 Si alternano passaggi furiosi e iconoclasti ad altri più atmosferici e inquietanti.

 Questo è il Black Metal: una coalescenza di malinconia romantica, gelo siderale, ricami folcloristici e furia nera... scaldati al calor bianco dell’amor di patria.

Il debutto full-length dei misteriosi Stahlnacht, ‘Blood Victory’, spicca nel panorama black metal americano del 2025. Il disco miscela influenze norvegesi, tedesche e francesi con poetica malinconica, declamazioni epiche e tratti melodici. Atmosfere gelide e passaggi iconoclasti si alternano armoniosamente, offrendo un'esperienza cruda e intensa. Un album consigliato agli amanti del Black Metal più puro e atmosferico. Lasciati travolgere dal gelo e dalla furia di Blood Victory: ascolta ora!

 "Il mondo si divide in due categorie di diversa ampiezza… quelli che non hanno mai sentito parlare di Jan Švankmajer e quelli che hanno visto i suoi lavori e sanno di essersi trovati faccia a faccia con un genio."

 "Un'opera tanto geniale quanto disperata, tesa a raccontare ciò che si è soliti nascondere, e che non lascia alcuna traccia di positività."

La recensione esalta il genio inimitabile di Jan Švankmajer attraverso 'Possibilità di dialogo', cortometraggio che fa dell'animazione stop motion un linguaggio visionario e inquietante. Il film esplora la natura umana e l'impossibilità di autentica comunicazione, mescolando arte, cibo ed eros in uno stile unico e irreplicabile. L'autore sottolinea la rilevanza dell'opera anche all'interno del cinema animato dell'Est europeo. Scopri il mondo visionario di Švankmajer e lasciati stupire dalla sua animazione inimitabile!

 "Bromsen danno vita a un pop rock elettronico che guarda all’Europa, ma resta ancorato alle proprie radici."

 "Un disco che non spicca, ma non delude."

La recensione di AK47 analizza l'album Data Highway dei Bromsen, duo berlinese. Il giudizio è moderato e sottolinea le influenze synth pop ed electro rock, senza entusiasmi né stroncature. Un lavoro che si inserisce nella scena indipendente europea. Leggi la recensione completa e condividi la tua opinione su Data Highway!

 "Ce n’è insomma per chiunque, a cadenza se si vuole schizofrenica: una volta tondi e l’altra quadrati, ad accontentare tutti e nessuno."

 "Ma questo è un lavoro di gente che ci sa fare e quattro stelle ancora se le fa assegnare, purtroppo per l’ultima volta."

La recensione approfondisce Bone Against Steel dei 38 Special, sottolineando la capacità della band di alternare southern rock e melodia AOR in un contesto di forte cambiamento musicale nei primi anni '90. Tra brani trascinanti e altri più anonimi, si evidenzia la qualità degli esecutori e la varietà stilistica. Il disco viene apprezzato come l'ultimo colpo di coda prima del declino causato dall'avvento del grunge. Scopri l’ultimo grande album dei 38 Special e rivivi la transizione del rock anni '80 verso i ’90!

 Morin prende il più puzzone dei nostri conviviali luoghi e lo trasforma in un palcoscenico di redenzione e dannazione.

 La vera salvezza non è nel pulito, ma nell’accettazione del proprio sporco impossibile.

La recensione di Flush di Grégory Morin esplora il film come viaggio claustrofobico e allegorico negli abissi dell'anima. Il bagno di un nightclub diventa luogo di redenzione e dannazione, in cui il protagonista affronta umiliazioni e introspezioni tra poesia e grottesco. Morin trasforma il water in metafora della crisi occidentale, raccontando la necessità di accettare il proprio 'sporco'. Un film che scuote lo spettatore con coraggio e originalità. Scopri come Flush cambia per sempre il modo di guardare il cinema... e il bagno!

 Spunti pop di circa due minuti, spunti però perfettamente compiuti, rotondi, contraddistinti da una chiara identità.

 Il vero capolavoro è il primo mini mix, dove è anche più riuscita la transizione di un brano nell’altro.

La recensione elogia il talento dei Magdalena Bay con Mini Mix Vol. 1-3, raccolta di brevi brani pop dal taglio artistico unico. L'autore apprezza in particolare l'originalità e la cura nelle produzioni del duo, indicandoli come una delle migliori band del panorama contemporaneo. Un viaggio tra atmosfere dance, romanticismo e sperimentazione, con una menzione d’onore per l’identità distintiva del progetto. Scopri il mondo synth-pop di Magdalena Bay e lasciati sorprendere dai loro mini mix!

 È in questo dialogo fra il presente e le origini che si compie davvero la 'sublimazione' evocata dal titolo.

 Sublimazione – Live non è un greatest hits né un’operazione celebrativa fine a se stessa, ma il racconto di un rito musicale che dura da tre decenni.

Il nuovo live album dei Il Segno del Comando celebra trent’anni di carriera, rinnovando i brani storici con energia e intensità. La band ligure rilegge il suo repertorio senza nostalgia e con uno sguardo contemporaneo, tra atmosfere gotiche e progressive. La produzione essenziale e l’artwork suggestivo completano un disco che vive di autenticità e ricerca artistica. Scopri l'intensità e la forza della rinascita live de Il Segno del Comando!

 Battiato sembra volerci dire 'guardate che sono meglio come le ho rifatte io', e in alcuni casi il giochetto funziona.

 Alla fine 'Fleurs' è solo un giochino per accontentare il proprio ego, la propria voglia di giocare con la musica, farla propria, masticarla, vomitarla e darla in pasto all'ascoltatore pronto a giocare e farsi giocare.

La recensione analizza Fleurs di Franco Battiato, album di cover pubblicato nel 1999. L'autore sottolinea l'approccio minimale e malinconico, giudicando riusciti pochi esperimenti e criticando la monotonia degli arrangiamenti. Alcune reinterpretazioni sembrano eccessivamente dolorose, altre ben riuscite, ma nell'insieme l'operazione appare più un esercizio di ego che un rinnovamento artistico. Scopri tu stesso se Fleurs di Battiato saprà sorprenderti o deluderti.

 Una ballatona paracula intitolata ‘Second Chance’ che non ha niente, ma proprio niente degli abituali 38 Special.

 È un album bipolare: rock’n’roll para-sudisti... alternati puntualmente ad hard-pop intonati dalla tenorile emissione del nuovo venuto.

La recensione sottolinea il cambio di direzione dei 38 Special con 'Rock’n’Roll Strategy': l’ingresso di Max Carl introduce melodie AOR e synth, allontanando il gruppo dal classico southern rock. Il disco è ritenuto ibrido ma compositivamente rinvigorito, con alcuni brani efficaci e altri meno riusciti. Spiccano la hit 'Second Chance' e il ritorno di assoli di chitarra, a fronte di un sound più leggero che divide i fan storici. Vuoi riscoprire i 38 Special? Ascolta Rock’n’Roll Strategy e condividi la tua opinione!

 I riff di Carpenter ti sciolgono la faccia, ma poi arriva una soave ventata di shoegaze o post rock che ti manda in brodo di giuggole.

 Sai che quando vedi un animale bianco in copertina, ti puoi fidare.

La recensione evidenzia come Private Music confermi i Deftones ai vertici del metal moderno, mescolando riff potenti e atmosfere shoegaze. Pur non rivoluzionando il loro sound, l’album viene lodato per la solidità e l’emozione trasmessa. Spiccano brani come ‘souvenir’ e ‘cut hands’, sebbene manchi un vero guizzo innovativo. Un disco da non perdere per i fan e i neofiti. Scopri se Private Music merita un posto tra i tuoi album preferiti: ascoltalo ora!

 I wanna fuck my computer, cause no-one in the world knows me better

 Una schiccheria che raderebbe al suolo qualsiasi discoteca tra fiumi alcolici di sudore e corpi indiavolati

Il debutto di Ninajriachi con 'I Love My Computer' è una potente scarica di energia electro-pop, perfetto per scatenarsi in pista. L'album unisce melodie nostalgiche e sensualità moderna, con momenti di intimità che sorprendono. Un esordio fresco destinato a dominare la scena dance dell'anno. Scopri l'electro-pop di Ninajriachi e lasciati travolgere dalla sua energia!

 E io lo metto e mi mette tranquillo come quel lupo in copertina.

 È tipo uno sotto il portico che canta alla luna, a volte ulula.

La recensione elogia Armchair Boogie di Michael Hurley & Pals, descrivendolo come un album folk-country sghembo e rasserenante. L’autore evidenzia l’effetto tranquillizzante dell’ascolto e la genuinità delle tracce, menzionando in particolare il brano Sweedeedee. Vengono citate anche altre canzoni notevoli e le caratteristiche peculiari delle copertine. Nel complesso, l’opera viene consigliata agli amanti del folk autentico. Lasciati avvolgere dalla malinconica semplicità di Armchair Boogie: ascoltalo anche tu!

 La forza evocativa del suono, del cantato e delle atmosfere che si creano attorno a ogni canzone è la stessa che cogliamo in qualche dipinto di Charles Marion Russell o di George Caleb Bingham, se non in qualche film western indipendente.

 Mosaic è un album pregevole e a mio avviso è quello più indicato per avvicinarsi sia ai Woven Hand, sia ai 16 Horsepower, in quanto racchiude la miglior scrittura e la migliore sintesi mentale di David Eugene Edwards.

La recensione esalta Mosaic dei Woven Hand come uno degli album neofolk più affascinanti degli anni Duemila. Il disco, nato dall’evoluzione creativa di David Eugene Edwards dopo l’esperienza con i 16 Horsepower, si distingue per atmosfere gotiche, introspezione e una maggiore sperimentazione. Le tracce mescolano radici sudiste a sonorità cupe, richiamando scrittori come Faulkner e artisti come Nick Cave. L’opera viene considerata un perfetto punto di ingresso sia ai Woven Hand sia al precedente progetto dell'artista. Scopri il viaggio sonoro di Mosaic e lasciati trasportare tra oscurità e redenzione.

 Il loro hard rotondo, rotondissimo [...] piega decisamente verso una banalizzazione, una poppizzazione, una commercializzazione della proposta.

 Approcciarli da questi solchi rischia di essere una scelta controproducente, per chi ancora non li conosce.

La recensione sottolinea la delusione verso 'Strength in Numbers' dei 38 Special, colpevole di aver ceduto alle mode anni '80, perdendo groove e autenticità. La produzione fredda, le melodie semplicistiche e l'uso forzato delle voci fanno di questo album il punto più basso della loro carriera, anche se il brano 'Like No Other Night' si distingue. Migliori lavori seguiranno. Vuoi scoprire come i grandi possono cadere anche nelle mode? Leggi la recensione completa!