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DeRango : 9,32 • DeEtà™ : 2746 giorni

 La rottura e lo sguardo.

 Le crepe e i cocci sono là da sempre. Manca solo il crac.

La recensione celebra 'Monica e il desiderio' di Bergman come un capolavoro che osserva profondamente la fragilità umana. Con un linguaggio poetico e sintetico, il testo richiama le rotture inevitabili della vita e delle relazioni. Un giudizio molto positivo confermato dal massimo punteggio. Scopri il fascino senza tempo di Bergman con 'Monica e il desiderio'.

 Con le sue dita nelle corde d’una lira di frassino... dice tutto quel che si può dire. E lo fa tacendo.

 Fuma, nel bruciaprofumi foggiato da mani adatte al bronzo, un suono indicibile che par di resine o di giacinto.

La recensione celebra l'album 'Oriente - Occidente' di Jordi Savall come un viaggio sonoro che va oltre la separazione culturale, unendo tradizioni musicali con strumenti antichi e atmosfere evocative. Il testo evoca la magia degli strumenti come oud e percussioni, trasportando l'ascoltatore in una sinestesia di suoni e profumi. L'opera viene descritta con un linguaggio lirico e coinvolgente, esaltandone la profondità emozionale. Ascolta l'album e immergiti in un viaggio musicale unico tra Oriente e Occidente.

 Il disco perfetto.

 Il suo vero motore è la ripetizione. Il ritmo ossessivo.

La recensione celebra 'Tago Mago' dei Can come un disco perfetto e senza confini di genere. Descrive l'album come un viaggio interiore potente e ripetitivo, dove caos e ordine si intrecciano in una struttura ciclica unica. L'ascolto diventa un'esperienza personale e profonda, capace di trasportare l'ascoltatore oltre l'ordinario e le convenzioni musicali. Ascolta Tago Mago e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico.

 Soltanto nelle sue mani un violoncello può galleggiare, tra nembi scarlatti e vespri ammantati di lavanda.

 Un chamber-jazz, assonnato o vispo, di un crocevia nubeggiato che sa inondare di rosa antica e di turchese ogni angolo.

The Colours of Chloë di Eberhard Weber è un album che evoca atmosfere tenui e colorate attraverso un jazz raffinato e unico. La musica si distingue per un chamber jazz sospeso tra calma e tempesta interiore, capace di creare paesaggi sonori densi di delicatezza e poesia. Sebbene non sia il lavoro più cesellato di Weber, conserva il suo marchio distintivo di cromie musicali sensibili e profonde. Ascolta The Colours of Chloë per un viaggio musicale indimenticabile.

 Nei fondali del non cercato s’è andato a depositare, tra innominati relitti, “Sing Like Scaffold”.

 L’unico modo per comprenderlo è ascoltarlo. Non c’è altro modo.

La recensione descrive "Sing Like Scaffold" dei Fifty Foot Hose come un'opera musicale unica e difficile da classificare, caratterizzata da un dialogo tra canto e rumore sperimentale. L'album emerge come un’esperienza sonora affascinante, che unisce evocazioni storiche e atmosfere contemporanee. L'ascolto diretto è l’unica via per cogliere la sua natura complessa e sfuggente. Ascolta ora "Sing Like Scaffold" e scopri un mondo sonoro inesplorato.

 Un tempo, le sgombre stanze che gli scalcinati muri oggi rinserrano, ospitavano un insonne ambasciatore ed un giovane musicista.

 Ora può dire tra sé e sé il novello Teseo, tornando alfine sui suoi passi: so cos’è il barocco: questo strano senso di vertigine.

La recensione descrive le Goldberg-Variationen di Bach come un complesso e raffinato edificio sonoro, paragonato a un palazzo barocco o a un labirinto. Il brano è concepito come un viaggio emozionale, in cui il compositore conduce l'ascoltatore tra variazioni articolate, richiamando un senso di vertigine e meraviglia tipico del barocco. La musica è vista come un'architettura che unisce semplicità apparente e profonda complessità. Immergiti nel mondo barocco delle Goldberg-Variationen di Bach e lasciati avvolgere dal suo fascino senza tempo.

 Non basterebbero tutte le copeche di San Pietroburgo per comperare un briciolo dell’immaginazione di Nikolaj Vasil'evič Gogol'.

 Il formicolare del Nevskij prospekt non è ritratto, ché ciò sarebbe poco; sarebbe morta lettera. Piuttosto, esso vive nelle sue pagine, respira nell’andirivieni degli occhi.

La recensione celebra la singolare immaginazione di Nikolaj Vasil'evič Gogol' nei Racconti di Pietroburgo, con la loro miscela di realismo magico e vivido ritratto della città. Tra ironia e nostalgia, il testo evoca atmosfere e personaggi indimenticabili, come il burocrate Akakij Akakijevic. L’opera viene descritta come un tuffo nell’anima tumultuante e magica di San Pietroburgo, capace di trasportare il lettore in un universo letterario unico. Scopri l’incanto di San Pietroburgo con i Racconti di Gogol.

 Un altro Tati non esisterà mai, poco ma sicuro.

 La vita, come in ogni film di Tati, è ritratta con pochissimi gesti, che rendono le parole superflue.

La recensione racconta il film d'animazione di Sylvain Chomet che rende omaggio a Jacques Tati, un illusionista degli anni '50 in declino tra musica hall e boyband. Attraverso un delicato racconto che unisce memoria familiare e stile cinematografico, il film evoca l'essenza di Tati con un'animazione unica. Pur adottando un mezzo espressivo differente, il film conserva la sottile satira e la grazia dei gesti tipici del maestro francese, raccontando anche un rapporto immaginario con la figlia. Scopri l'incanto animato di L'illusionista, un omaggio a Jacques Tati da non perdere!

 Pe’ fassi garbare e’ Gatti Mézzi bisogna ave’ ben presente Pisa, l’aria che si respira su i’ lungarno la sera.

 Di tutti i dischi de’ du’ bimbi pisani, questo solo si sarva, per me, alla lunga.

La recensione esalta l'atmosfera unica di Struscioni, album dei Gatti Mézzi che racconta Pisa con un linguaggio vernacolare e provinciale. Pur segnalando qualche pezzo meno convincente, sottolinea l'autenticità e la capacità dei due artisti di evocare luoghi e sensazioni con originalità. Il disco è paragonato a grandi figure come Paolo Conte e Fred Buscaglione, e resta apprezzabile nel tempo. Ascolta Struscioni e immergiti nell’anima di Pisa con I Gatti Mézzi!

 Quello che, avessi saputo leggere, avrei potuto chiamare Umanamente uomo: il sogno.

 L’oggettività, in questo caso, è muta di fronte all’imponderabilità di una scelta.

La recensione si focalizza su un ricordo personale legato all'ascolto di 'Umanamente uomo: il sogno' di Lucio Battisti, enfatizzandone la forza emotiva e la connessione con l'infanzia. Nonostante l'ammissione di una scrittura semplice, l'autore evidenzia la profondità soggettiva dell'opera, distante da classifiche e valutazioni oggettive. Il testo riflette su come la musica possa evocare sensazioni e memoria personali spesso inesplicabili. Scopri l'emozione nascosta in 'Umanamente uomo: il sogno' di Lucio Battisti!