joe strummer

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 Difficilmente mi dilungo sugli attori, ma in questo caso l’attore fa il film.

 Se fare film diventa una ripetizione quasi documentaristica di fatti storici, il cinema muore.

Le Mans '66 è un film sportivo sulla leggendaria sfida Ford vs Ferrari, ben confezionato ma non esaltante. La performance di Christian Bale è il vero motore del film, capace di rendere autentico e avvincente il racconto, nonostante una storia vista e rivista e una narrazione che talvolta stanca. Il film riflette anche sulle dinamiche interne aziendali e sul rischio di un cinema troppo legato alla realtà storica senza inventiva. Scopri la performance intensa di Christian Bale in Le Mans '66!

 Ci vuole coraggio per sputare in faccia alla borghesia, canzonarla in questo modo.

 Un cinema che raccontando il mondo vorrebbe renderlo un posto migliore.

Parasite di Bong Joon-ho è un film che unisce satira feroce e realismo sociale, dipingendo con brutalità e ironia le contraddizioni della società borghese. La recensione apprezza l'abilità del regista di raccontare la povertà senza snobismi e con un mix di commedia e dramma, offrendo una riflessione profonda e innovativa. Si sottolinea la capacità del film di emozionare e intrattenere, rendendolo un capolavoro moderno del cinema coreano. Scopri Parasite, un capolavoro da non perdere sul divario sociale e l'ironia tagliente.

 Amare questo film richiede un atto di fede un po’ cialtrona, un po’ disperata.

 Il film dice un’altra cosa... racconta della dipendenza del discepolo verso il maestro, ma al contempo quella del maestro verso il discepolo.

La recensione invita a un approccio meno razionale e più emozionale per apprezzare The Master, film che rappresenta la fede cieca e la dipendenza con una narrazione e una forma volutamente ambigue e lente. L'autore evidenzia come Anderson costruisca ogni film come un gioco tra forma e contenuto, riflettendo la complessità dei personaggi. La lentezza e la confusione sono scelte narrative funzionali a trasmettere l'angoscia della fede. Infine, emerge un ritratto intenso e umano di Freddie, simbolo di ognuno di noi nella ricerca di qualcosa in cui credere. Scopri la profondità emotiva di The Master e lasciati coinvolgere da Paul Thomas Anderson.

 Il fratello scemo di First Man. Una schifezza che sarà costata almeno cento milioni di dollari e si preannuncia come un bel flop al botteghino.

 Tutto ciò che hanno detto di buono quei film viene qui dimenticato o bellamente ignorato.

Ad Astra viene giudicato un film deludente e costoso che vorrebbe essere una grande odissea spaziale ma risulta invece un potpourri confuso e poco originale. La trama lenta e scontata, unita a personaggi poco coinvolgenti, rende l'esperienza monotona. Il tentativo di imitare film più pensosi come First Man fallisce, mentre alcuni effetti sembrano quasi ridicoli. La recensione evidenzia un fallimento sia narrativo che emotivo, sottolineando un finale vuoto e forzato. Scopri perché Ad Astra non ha colpito la critica spaziale!

 Joaquin Phoenix basta e avanza a fare un bel film.

 La danza isterica su quella scalinata vertiginosa dice tutto, laddove la costruzione verbale del personaggio non spicca per raffinatezza.

La recensione definisce Joker un film imperfetto con una scrittura insufficiente, ma che si regge sull’eccezionale performance di Joaquin Phoenix. La pellicola è apprezzata per il coraggio della Warner nel proporre un film sul cattivo senza scene d’azione, ma presenta meccanismi narrativi discutibili. Il film si distingue per un rischio sociale forte e un’antieroicità affascinante, nonostante le sue debolezze strutturali. Scopri il lato oscuro del cinema con la recensione completa di Joker!

 Kill Bill è una parte di me, una fetta della mia visione estetica, sezionata per bene con una spada di Hattori Hanzō.

 È tutta una coreografia, un gioco estetizzante che viene prima della storia, prima della protagonista, prima dei contenuti morali della vicenda.

La recensione evidenzia come Kill Bill (Vol. 1 e 2) rappresenti una pietra miliare personale e artistica per l'autore. Tarantino crea un cinema estetico, coreografico e complesso, dove la violenza si presenta come danza e moralità emerge tra sottili contrasti. L'approfondimento su personaggi e la narrazione spezzettata mostra un film ricco di digressioni, tensioni emotive e paradossi materni. Scopri ora l'universo di Kill Bill e immergiti in un viaggio cinematografico unico!

 Distrugge il cinema e lo ricostruisce, annienta la storia e la realtà, la falsifica.

 Lo spettatore, come il mondo di Hollywood, è uno degli obiettivi polemici.

La recensione ritrae "C'era una volta... A Hollywood" come il capolavoro di Quentin Tarantino, un film complesso e meta-cinematografico che sfida le aspettative del pubblico. È un'opera che distrugge e ricostruisce il cinema, illustrando la tensione tra realtà e finzione. Tarantino mette sotto accusa l'autoreferenzialità del cinema moderno, offrendo una sincera riflessione sull'autenticità artistica. Pur risultando spiazzante e poco convenzionale, il film incarna il testamento di un regista che parla per sé e per la storia del cinema. Scopri il lato più profondo e controverso di Tarantino con questa analisi imperdibile!

 La guerra dei mondi di Spielberg fa cagare proprio come film.

 Il mestiere diventa maniera, inesorabilmente.

La recensione esprime un giudizio fortemente negativo sul film 'La guerra dei mondi' di Steven Spielberg. Sebbene fedelmente ispirato al romanzo di H.G. Wells, il film appare datato e macchinoso, con effetti speciali e tecniche visive ormai consunte. La regia è considerata minima e priva di anima, mentre il cast non brilla. Nel complesso, un blockbuster poco emozionante e sterile. Scopri perché questo blockbuster di Spielberg non convince più.

 Martin Eden è il dramma della coerenza in un mondo che muta e si ribalta.

 La faccia di Marinelli a fare il film, con quegli occhi grandi, dolci e furibondi.

Martin Eden di Pietro Marcello è un film denso e poetico che racconta la lotta di un marinaio ambizioso e la sua trasformazione in scrittore di successo. La pellicola colpisce per la cura estetica e linguistica, offrendo un ritratto intenso di un uomo diviso tra mondi sociali opposti. Nonostante alcune eccessive complessità narrative, il film lascia un'impressione forte e apre a futuri lavori promettenti del regista. Scopri la bellezza e le contraddizioni di Martin Eden, un capolavoro del cinema italiano contemporaneo.

 Tipo Sin City, ma nella Napoli degli anni Settanta.

 È come un fastidio che provo nel vedere le sparatorie così allegramente dipanate, così estetizzate. Non mi piace, non se si parla di camorra.

Igort tenta di trasferire sul grande schermo l'atmosfera noir del suo fumetto '5 è il numero perfetto', ambientato nella Napoli degli anni Settanta. L'estetica è curata e le interpretazioni solide, ma la trama risulta troppo scheletrica e la narrazione poco corale. Sebbene vi siano spunti interessanti, l'adattamento non riesce a pieno a coinvolgere, lasciando quella sensazione di potenziale non sfruttato. Un esperimento coraggioso che non convince del tutto. Scopri l'adattamento di Igort e valuta tu stesso questo noir napoletano unico nel suo genere.