editoriale di vibration

Una mente acuta pensava che i nostri cani sono il legame con il Paradiso

In una giornata soleggiata il mio cane felice corre, mi guarda interrogativo avvicinandomi a un Paradiso dove oziare non è noia, è Pace.

La Pace interiore è Felicità?

Guardai il mio cane nero scodinzolante. Guardandolo negli occhi gli chiesi "Sei felice ? "

"Non ho idea di cosa sia la Felicità, figurati se mi rendo conto se sono felice"

Ma Io sono felice ?

Ho una vaga idea cosa sia la Felicità ?

Sono in vita mia stato felice ?

TRIS DI NO

Ulrlando la chiamo, nessuna risposta.

Prendo in braccio il cane e salto in un pozzo nero.Nella caduta non vedo niente.Il cane sorridente mi sussura "Se vedi la Felicità fermiamoci".

Continuo a cadere tenendomi per la coda del cane finchè non tocchiamo il fondo.Mi guardo intorno , "cos'è il dolore che sento al petto?',chiesi.

La Vita mi rispose, soltanto la Vita.

La Morte chiesi, mi guardò smettendo di scodinzolare, mi guardo fisso negli occhi con uno strano sorriso che valeva mille risposte.

Domande che non osai fare al mio cane nero 🖤, per ora.

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editoriale di HOPELESS

___________________________________ 5 - 4 - 3 - 2 - • - 0 (Prove Tecniche di Trasmissione: mindfuck express)
Eveline, primi anni del 2000, tutti i martedì notte o quasi, casa studenti a Napoli, sgangherato su un divano sfondato ritrovato tra i rifiuti della città, in splendida solitudine mentre gli altri abitanti della casa dormivano. Eveline fu una striscia temporale, uno spin-off di Fuori Orario. Documentari storici, telefilm, montaggi di reportage d'attualità o del recente passato mandati in onda sottoforma di raccoglitore anarchico, vaneggiante, onirico, sconclusionato, da quella redazione di critici, registi, esploratori delle prime ore del giorno nascente. Da lì sono passate vere e proprie suggestioni incancellabili.
I film di Leni Riefenstahl, Il Trionfo della Volontà, sull'enigma del consenso nazionalsocialista dei raduni di Norimberga, Olympia, corpi perfetti di giovani bellissimi, eroici ed erotici, sui confini di luci e ombre incredibili al rallentatore, in evoluzioni tecniche stupefacenti per gli anni '30, il suo cinema della montagna, Das Blaue Licht, romantico e disperato. Autobiografia di uno spettatore della notte prima sottoposto a Berlin Alexanderplatz di Rainer Werner Fassbinder. Le eveline furono delle rivelazioni di cose (mai) viste. Eveline stessa fu una visione.

Johnny’s in the basement mixing up the medicine, I’m on the pavement, thinking about the government...
Cut-up frenetici e talvolta volutamente incomprensibili, intossicati di immagini, suoni, informazioni in esubero, la squadra di Fuori Orario, Blob, Schegge, Vent'anni prima, La Magnifica Ossessione, mette in scena da quel 2 Novembre del 1989 quello che Burroughs e Gysin mettevano su carta e su nastro in letteratura. L'apocalisse della nostra cultura visiva. Televisione, musica, cinema, materiali costruiti-smontati-decostruiti e ricomposti in una forma quasi inedita di scrittura non-sequenziale affine a quella dell'ipertesto di Ted Nelson. Il loro punto di contatto, il loro luogo comune, il loro accordo segreto nel montaggio della grande frammentazione tradotta in immaginazione narrante. Unitarietà impalpabile, coerenza narrativa al flusso incessante di fotografie in movimento che si presentano nella loro abnorme frammentarietà, un'estrazione da una complessità che travolge articolazioni e interpretazioni che sfuggono a una comprensione immediata, ma data e posticipata, rimandata e differenziata, prima ancora del caos a venire della forma di vita aliena dell'internet.
Videodrome, un'operazione che da allora testimonia pure un'impossibilità, quella di una riduzione della complessità contemporanea insita nei media, vecchi e nuovi, e nella società, e che designa pure l'appartenenza dell'essere umano al caos mediatico stesso, affaticato sempre di più nella coscienza di esserne ripetitore, creatore e consumatore, stremato nel tentativo di interpretarne i frammenti comunicativi.
Un virus del linguaggio, un nastro a ciclo continuo che smonta e taglia e cuce il discorso politico-sociale e lo mette in discussione, estirpandolo dalla sua presunta omogeneità e coerenza argomentativa, incastrandolo in sequenze che lo fanno affluire nella metafora alle volte e quasi sempre insensata e paradossale della demenzialità di certa televisione pop. E sotto a tutto la risata subacquea di Eveline.

Sigla d'apertura leggendaria, che fino a poco tempo fa metteva insieme L'Atalante di Jean Vigo con il Patti Smith Group in un videoclip d'eccellenza, un format che probabilmente, anche inconsapevolmente, ha ispirato programmi locali sconosciuti per forza ai più come Effetto Notte, Girato Ieri, Stress di Notte... e poi la comparsa di quell'uomo che conoscono tutti i night-zappers del palinsesto notturno italiano. Un passato in aspect ratio 4:3 e in qualità VHS, voce attutita e filtrata da disturbi elettromagnetici, faccia rasata e slavata, t-shirt bianca su parete dello stesso colore, occhiali alla Elvis Costello, oppure in cuffie in una camera anecoica con giubotto di pelle e barba incolta, audio e video in perenne ritardo fuori-sync, Telefunken, Nordmende, il nostro signore delle riproduzioni, il portiere della notte senza fine. Détournements, psicogeografie, trattati di filosofia filmica e psicoderive televisive, i sabati notte sfasciati, tornando a casa e lasciandosi cullare dalle lenzuola e da documentari provenienti dal Belgio, da schegge impazzite di falsi movimenti, paleotelevisione, tubi catodici, film impossibili da vedere su altri canali, dalla Cina, dal Giappone, da tutta Europa, Filmstunde di Werner Herzog, Pola X di Leos Carax mentre fuori imperversava una tempesta d'acqua e vento, The Birth of a Nation di D.W. Griffith, Wenders, Antonioni La Notte, Zabriskie Point e Deserto Rosso, inesplorate diete mediatiche e frequenze personali da registrare, fratti di montaggi frammentati, tempi quasi dispari, diegesi e trionfi di spazio-tempo laterale, capodanni ipnotici con fasce lunghe di Blob annuali, indici che come un pulsante accendevano una nazione in cui a quell'ora era notte piena o molto nuvoloso, antenne, radiazioni, cultura della frammentazione, eveline che probabilmente erano un riferimento all'opera di Joyce o una semplice visione di qualcosa che prima appare e poi velocemente scompare nel nulla televisivo.
La visione surreale di Dita Parlo, Eveline.

Look out kid, it’s something you did, you don’t need a weatherman to know which way the wind blows... Mario Schifano dipinge e tutti i suoi televisori restano accesi. L'apparente incomprensibilità dei discorsi interpretativi televisivi di Enrico Ghezzi, mitigati da una sorprendente logica comunicativa e coerenza espressiva nelle conferenze stampa per ZAUM - Andare a Parare, tanto che i video mandati in onda erano sempre gli stessi e cambiavano solo i testi dell'autore, al punto che una volta un sordomuto arrivò a chiedergli per quali motivi notte dopo notte dicesse sempre le stesse cose. Un archivio impagabile da tramandare, impossibile da contenere. La fonte inesauribile del consorzio umano fornito dalla televisione stessa, ché in questo universo parallelo chiamato realtà Blob non sarebbe possibile se gli autori di questo processo collettivo non sondassero il daytime/daydrama televisivo... e poi succede che bene o male lo stesso staff di notte manda in onda Rashomon, guarda a Chantal Akerman e King Vidor e trasmette i Frammenti Elettrici, Keep On Touch, Mindadze su Chernobyl, Scorsese e After Hours, ma quello, certamente, è tutto un altro livello di estinti e autoscopie, e per accedervi bisognerebbe ancora andare a controllare la programmazione di Fuori Orario. Nostro vuoto e le ore antimeridiane, la vacuità e la vastità della notte, dove "non c'è nessuno, tranne noi (e i) mostri".
Gli ultimi giorni dell'umanità nell'acquario di quello che manca. McLuhan, Time Itself.
In principio c'era la parola, alla fine ci fu l'immagine. O'Blivion, tempo della memoria.
Love is the telephone (and) the night belongs to lovers... and to the Ghost of Marx.
Die Zeitgeist, come frammenti di vita. Contenitore notturno, buona visione. Eveline.

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editoriale di Falloppio

Sono un dormiente.

Lascio i Depeche Mode nel 1984 con Gore che prende a martellate un palo della luce e Gahan che lancia pentole giù dalle scale. Periodo di Blasphemous Rumours. Video inguardabile. Musica coinvolgente. Poche altre band dell’epoca spaccavano così con l’elettronica. I teenager vivevano questo movimento, Electrical New Wave, entusiasti. Yo tambien. Ci consideravamo Carbonari. Eravamo in pochi a vantarci di conoscere Tora! Tora! Tora!, My Secret Garden, Something to Do.

Poi esce Black Celebration e li lascio andare alla deriva della musica. Gore era passato dal palo della luce a martellare i miei coglioni. Sento ancora parlare dei Depeche. Ma sono nel dormiveglia e se ascolto, dimentico. Quindi meglio non ascoltare. Perdita di tempo.

Dopo 35 anni, mi risveglio. E che cazzo, i Depeche ci sono ancora.

Guardo un loro concerto e scopro che Gore suona la chitarra e la suona anche male. Non sta più dietro le tastiere a deliziarci con qual suono synt molto 80’s. Hanno persino un batterista che tra l’altro, ha una strumentazione da fare invidia al tour di Palasport dei Pooh. E Gahan? Gahan sembra sempre lo stesso. Voce ipnotizzante e grande presenza sul palco. Il viso di uno che ha vissuto fino in fondo. Un duro dei film in bianco e nero. Ricorda Clark Gable di Via col vento. Allora riprendo in mano tutta la produzione post Some Great Reward. Black Celebration è un discone. Cazzo perché dormivo quando è uscito? E poi? Poi Strangelove, Little 15, Never Let Me Down Again. Ma mica finisce qui. Il bello deve ancora arrivare. Personal Jesus e Enjoy the Silence sono un’accoppiata da brividi. Posso metterle in loop per ore. E come un trattore, macino tutto fino a Spirit.

Torno a fare il dormiente.

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editoriale di asterics

Lista completa (in ordine alfabetico):

1) '90-'99 :

Add N to (X) — On the Wires of Our Nerves (1998) *

Afghan Whigs — Gentlemen (1993) ***

After Crying — Overground Music (1990) *

Air — Moon Safari (1998) *

Air Liquide — The Increased Difficulty of Concentration (1994) *

Alice — Mezzogiorno sulle alpi (1992) *

Alice in Chains — Jar of Flies (1994) *

Alice in Chains — Dirt (1992) ***

Alice in Chains — Alice in Chains (1995) **

Anathema — Alternative 4 (1998) *

Anekdoten — Nucleus (1995) *

Anekdoten — From Within (1999) *

Änglagård — Hybris (1992) *

Änglagård — Epilog (1994) *

Atari Teenage Riot — Delete Yourself! (1995) *

Fiona Apple — When the Pawn Hits the Conflicts He Thinks Like a King What He Knows Throws the Blows When He Goes to the Fight and He'll Win the Whole Thing 'Fore He Enters the Ring There's No Body to Batter When Your Mind Is Your Might So When You Go Solo, You Hold Your Own Hand and Remember That Depth Is the Greatest of Heights and If You Know Where You Stand, Then You Know Where to Land and If You Fall It Won't Matter, Cuz You'll Know That You're Right (1999) **

Aphex Twin — Selected Ambient Works 85-92 (1992) ****

Aphex Twin — …I Care Because You Do (1995) *

Archers of Loaf — Icky Mettle (1993) *

Arrested Development — 3 Years, 5 Months and 2 Days in the Life Of... (1992) *

Ashra — Sauce Hollandaise (1998) *

Aurora Sutra — The Dimension Gate (1994) *

Autechre — Incunabula (1993) *****

Autechre — Amber (1994) *

Autechre — Tri Repetae (1995) **

Eric B. & Rakim — Don't Sweat the Technique (1992) *

Bad Religion — Against the Grain (1990) *

Bardo Pond — Bufo Alvarius, Amen 29:15 (1995) *

Bark Psychosis — Hex (1994) **

Franco Battiato — Gommalacca (1998) *

Lucio Battisti — La sposa occidentale (1990) *

Lucio Battisti — Cosa succederà alla ragazza (1992) *

Lucio Battisti — Hegel (1994) *

Beastie Boys - Check Your Head (1992) **

Beck — Mellow Gold (1994) *

Belle And Sebastian — If You're Feeling Sinister (1996) *

Big Pun — Capital Punishment (1998) *

Bonnie 'Prince' Billy — I See a Darkness (1999) ***

Bim Sherman — Miracle (1996) *

Biosphere — Substrata (1997) *

Björk — Post (1995) *

Black Heart Procession — 2 (1999) *

Black Moon — Enta da Stage (1993) *

Blahzay Blahzay — Blah Blah Blah (1996) *

Blur — Parklife (1994) *

Bohren & der Club of Gore — Midnight Radio (1995) *

Boris — Absolutego (1996) **

Bowery Electric — Bowery Electric (1995) *

Bowery Electric — Beat (1996) **

David Bowie — 1.Outside (1995) ***

David Bowie — Earthling (1997) *

Brainiac — Bonsai Superstar (1994) *

Brainiac — Hissing Prigs In Static Couture (1996) *

Breach — It's Me God (1997) *

The Breeders — Last Splash (1993) *

Jeff Buckley — Grace (1994) ****

Built to Spill — Perfect from Now On (1997) ***

J.J. Cale — Guitar Man (1996) *

Calexico — The Black Light (1998) *

Vinicio Capossela — Liveinvolvo (1998) *

Casino Royale — CRX (1997) *

Cathedral — Forest of Equilibrium (1991) *

Catherine Wheel — Ferment (1992) *

Nick Cave & the Bad Seeds — Henry’s Dream (1992) *

Nick Cave & The Bad Seeds — Murder Ballads (1996) **

CCCP Fedeli alla linea — Epica Etica Etnica Pathos (1990) **

The Charlatans — Some Friendly (1990) *

The Chemical Brothers — Dig Your Own Hole (1997) **

Vic Chesnutt — About To Choke (1996) *

Cocteau Twins — Heaven or Las Vegas (1990) *

Codeine — Frigid Stars (1991) ****

Company Flow — Funcrusher Plus (1997) **

Paolo Conte — 900 (1992) **

Julian Cope — Peggy Suicide (1991) *

Julian Cope — Jehovahkill (1992) *

C.S.I. — Linea Gotica (1996) ******

C.S.I — La terra, la guerra, una questione privata (1998) *

Cows — Sexy Pee Story (1993) *

Current 93 — Thunder Perfect Mind (1992) *

Cypress Hill — Cypress Hill (1991) *

Cypress Hill — Black Sunday (1993) *

Daft Punk — Homework (1997) *

Das EFX — Dead Serious (1992) *

Dead C — Harsh 70's Reality (1992) ***

Fabrizio De André — Le nuvole (1990) *

Fabrizio De André — Anime salve (1996) ****

Death — Human (1991) *

Deconstruction — Deconstruction (1994) *

Constance Demby — Æterna (1995) *

Depeche Mode — Violator (1990) **

Depeche Mode — Ultra (1997) *

dEUS — Worst Case Scenario (1994) *

dEUS — The Ideal Crash (1999) *

Digital Underground — Sex Packets (1990) *

Dirty Three — Horse Stories (1996) *

Dirty Three — Ocean Songs (1998) *

DJ Shadow - Endtroducing….. (1996) ****

Dr. Dre — 2001 (1999) *

Dream Theater — Images and Words (1992) *

Dream Warriors — And Now the Legacy Begins (1991) *

Duster — Stratosphere (1998) *

Bob Dylan —Time Out of Mind (1995) *

Earth — Earth 2: Special Low Frequency Version (1993) **

Earth — Pentastar (1996) **

Echolyn — Suffocating the Bloom (1992) *

Eels — Electro-Shock Blues (1998) ***

Elevate — The Architect (1996) *

EPMD - Back in Business (1997) *

Everything but the Girl — Walking Wounded Album (1996) **

Faith No More — Angel Dust (1992) **

Faith No More — King for a Day... Fool for a Lifetime (1995) ***

Fear Factory — Soul Of A New Machine (1992) *

fIREHOSE — Flyin' the flannel (1991) *

Fishbone — The Reality of My Sorroundings (1991) *

Five Horse Johnson — Blues For Henry (1996) *

The Flaming Lips — Transmissions from the Satellite Heart (1993) *

The Flaming Lips — The Soft Bulletin (1999) *

The For Carnation — Marshmallows (1996) *

The For Carnation — Promised Works (1997) *

Frankie Hi-NRG MC — La Morte Dei Miracoli (1997) *

Edith Frost — Telescopic (1998) *

John Frusciante — Niandra LaDes and Usually Just a T-Shirt (1992) *

Fugazi — Repeater (1990) **

Fugazi — In On The Kill Taker (1993) *

Fugazi — End Hits (1998) **

Fugees — The Score (1996) *

Fu Manchu — The Action Is Go (1997) *

The Future Sound Of London — Lifeforms (1994) *

The Future Sound Of London — Dead Cities (1996) **

Gang Starr — Hard to Earn (1994) **

Gastr del Sol — The Serpentine Similar (1993) *

Gastr del Sol — Camoufleur (1998) *

Gate — The Dew Line (1993) *

Lisa Germano — Geek the Girl (1994) ***

The God Machine — Scenes from the Second Storey (1993) **

Gomez — Bring It On (1998) *

Gorky's Zygotic Mynci - Tatay (1994) *

Grant Lee Buffalo - Mighty Joe Moon (1994) *

Gravitar — Gravitar (1992) *

David Grubbs — The Thicket (1998) *

Guru — Jazzmatazz, Vol. 2: The New Reality (1995) *

GZA — Liquid Swords (1995) *

Handala — Holom (1997) *

PJ Harvey — Dry (1992) *

PJ Harvey — Rid of Me (1993) **

PJ Harvey — To Bring You My Love (1995) **

PJ Harvey — Is This Desire? (1998) *

Hash Jar Tempo — Well Oiled (1997) *

The Heads — Relaxing With... (1996) *

Helmet — Meantime (1992) *

Heltah Skeltah — Nocturnal (1996) *

Lauryn Hill — The Miseducation of Lauryn Hill (1998) **

House of Pain — House of Pain (1992) *

Hum — Downward Is Heavenward (1998) *

I Hate Myself — 4 Songs (1997) *

Incognito — Positivity (1993) *

IQ — Ever (1993) *

Jane’s Addiction — Ritual de lo Habitual (1990) ****

The Jesus Lizard — Head (1990) *

The Jesus Lizard — Goat (1991) *

Daniel Johnston — 1990 (1990) **

The Jon Spencer Blues Explosion — Now I Got Worry (1996) *

Judas Priest — Painkiller (1990) *

June Of 44 — Four Great Points (1998) **

Ketama, Toumani Diabate, Josè Soto — Songhai 2 (1994) *

King Crimson — THRAK (1995) *

Thomas Köner — Teimo (1992) *

Kyuss — Blues For The Red Sun (1992) ***

Kyuss — Welcome to Sky Valley (1994) ***

Labradford — Labradford (1996) **

Landberk — One Man Tell's Another (1994) *

Landberk — Indian Summer (1996) *

Mark Lanegan — Whiskey for the Holy Ghost (1994) **

Lord Finesse — Funky Technician (1990) *

Lord Finesse — The Awakening (1996) *

Low — I Could Live in Hope (1994) *

Lycia — A Day in the Stark Corner (1993) *

Lycia — The Burning Circle and Then Dust (1995) *

Mad Season — Above (1995) ***

Madrugada — Industrial Silence (1999) **

Magic Hour — Will They Turn You On Or Will They Turn On You (1995) *

Magnetic Fields — 69 Love Songs (1999) ****

Massimo volume — Lungo i bordi (1995) **

Massive Attack — Blue Lines (1991) ***

Massive Attack — Mezzanine (1998) ***

MC Solaar — Prose Combat (1994) *

Melvins — Bullhead (1991) ***

Melvins — Lysol (1992) ***

Melvins — Stag (1996) ***

Mercury Rev — Yerself is Steam (1991) *******

Mercury Rev — Deserter’s Song (1998) *

Metallica — Black Album (1991) *

Pat Metheny — Secret Story (1992) *

Ministry — Psalm69 (1992) *

Mobb Deep — The Infamous (1995) *

Mogwai — Come On Die Young (1999) *

Roy Montgomery — And Now the Rain Sounds Like Life Is Falling Down Through It (1998) *

Monster Magnet — Spine of God (1991) *

Monster Magnet — Dopes to Infinity (1995) *

Gary Moore — Still Got the Blues (1990) *

Gary Moore — Blues for Greeny (1995) *

Mooseheart Faith — Golden Light (1992) *

Morphine — Good (1992) *

Morphine — Cure For Pain (1993) **

Morphine — Yes (1995) *

Morrissey — Your Arsenal (1992) *

Mos Def — Black on Both Sides (1999) *

Motorpsycho — Timothy’s Monster (1994) **

Mr. Bungle — Mr. Bungle (1991) **

Mr. Bungle — Disco Volante (1995) **

Mudhoney — Every Good Boy Deserves Fudge (1991) *

Muse — Showbiz (1999) *

My Bloody Valentine — Loveless (1991) ********

Nação Zumbi — Da Lama ao Caos (1994) *

Napalm Death — Utopia Banished (1992) *

Nation of Ulysses — Plays Pretty for Baby (1992) *

Nature and Organisation — Beauty Reaps The Blood Of Solitude (1994) *

Neurosis — Through Silver In Blood (1996) ****

Neutral Milk Hotel — In the Aeroplane over the Sea (1998) *

New Kingdom — Paradise Don't Come Cheap (1996) *

Nine Inch Nails — The Downward Spiral (1994) ***

Nine Inch Nails — The Fragile (1999) **

Nirvana — Nevermind (1991) ******

Nirvana — In Utero (1993) *

Noir Désir — Tostaky (1992) *

N.W.A. — Niggaz4Life (1991) *

Oasis — Definitely Maybe (1994) *

Oasis — (What's the Story) Morning Glory? (1995) *

Obituary — Cause Of Death (1990) *

Oblivians — The Sympathy Sessions (1996) *

Ol' Dirty Bastard - Return to the 36 Chambers: The Dirty Version (1995) *

Opeth — My Arms, Your Hearse (1998) *

The Orb — The Orb's Adventures Beyond the Ultraworld (1991) **

Orbital — In Sides (1996) *

Papa M — Live From A Shark Cage (1999) *

Adam Parfrey — A Sordid Evening Of Sonic Sorrows (1997) *

Pavement — Slanted & Enchanted (1992) **

Pavement — Crooked Rain, Crooked Rain (1994) **

Pearl Jam — Ten (1991) *

Pete Rock & CL Smooth — The Main Ingredient (1994) *

Phish — Picture of Nectar (1992) *

Placebo — Without you I'm Nothing (1998) *

P.M. Dawn — Of the Heart, Of the Soul and Of the Cross (1991) *

Polar Bear — Why Something Instead Of Nothing? (1999) *

Polvo — Today's Active Lifestyles (1993) *

Polvo — Exploded Drawing (1996) *

Popa Chubby — It’s Chubby Time (1992) *

Portishead — Dummy (1994) ********

Primal Scream — Screamadelica (1991) ****

Primus — Sailing the Seas of Cheese (1991) ******

Public Enemy — Fear of a Black Planet (1990) *

Public Enemy — Apocalypse '91... The Enemy Strikes Black (1991) *

Pulp — Different Class (1995) *

Queen Latifah — Nature of a Sista (1991) *

Queens of the Stone Age — Queens of the Stone Age (1998) *

Radiohead — The Bends (1995) *

Radiohead — OK computer (1997) *****

Rage Against The Machine — Rage Against The Machine (1992) ***

Rain Tree Crow — Rain Tree Crow (1991) *

Red Hot Chili Peppers — Blood Sugar Sex Magik (1991) *****

Red Hot Chili Peppers — One Hot Minute (1995) *

Red House Painters — Down Colorful Hill (1992) ***

Red House Painters — Red House Painters (Rollercoaster) (1993) **

Red Red Meat — There's a Star Above the Manger Tonight (1997) *

R.E.M. — Out of Time (1991) *

R.E.M. — Automatic for the People (1992) *

Ride — Nowhere (1990) *

Ride — Going Blank Again (1992) *

Cheikha Rimitti — Sidi Mansour (1994) *

Rodan — Rusty (1994) *

Roni Size & Reprazent — New Forms (1997) *

Fausto Rossi — L’erba (1995) *

Royal Trux — Twin Infinitives (1990) *

Arthur Russell — Another Thought (1994) *

Screaming Trees — Uncle Anesthesia (1991) *

Screaming Trees — Dust (1996) *

Sebadoh — Sebadoh III (1991) *

Sebadoh — Bakesalet (1994) *

Sepultura — Arise (1991) *

Shellac — At Action Park (1994) ***

Sigur Rós — Ágætis byrjun (1999) **

Silver Jews — Starlite Walker (1994) *

Paul Simon — Paul Simon's Concert in the Park (1991) *

Six Organs of Admittance — Six Organs of Admittance (1998) *

Slayer — Seasons in the Abyss (1990) *

Sleep — Sleep's Holy Mountain (1992) **

Slint — Spiderland (1991) **********

Slowdive — Just For A Day (1991) ***

Slowdive — Souvlaki (1993) *

The Smashing Pumpkins — Mellon Collie and the Infinite Sadness (1995) *

Smif-N-Wessun — Dah Shinin’ (1995) *

Elliott Smith — Elliott Smith (1995) *

Elliott Smith - Either/Or (1997) *

Smog — Julius Caesar (1993) **

Smog — Wild Love (1995) *

Sonic Youth — Dirty (1992) **

Soul Coughing — Ruby Vroom (1994) *

Soundgarden — Badmotorfinger (1991) ***

Spain — The Blue Moods of Spain (1995) *

Sparklehorse — Vivadixiesubmarinetransmissionplot (1995) **

Squarepusher — Hard Normal Daddy (1997) *

Squarepusher — Music Is Rotted One Note (1998) *

Stereolab — Transient Random-Noise Bursts with Announcements (1993) **

Subsonica — Microchip Emozionale (1999) *

Suede — Suede (1993) *

Superchunk — No Pocky for Kitty (1991) *

Supreme Dicks — The Emotional Plague (1996) *

Swans — White Light From the Mouth of Infinity (1991) *

Swans — Soundtracks for the Blind (1996) *

Swirlies — Blondertongueaudiobaton (1992) *

Talking Heads — Sand in the Vaseline: Popular Favorites (1992) *

Talk Talk — Laughing Stock (1991) ****

The Tea Party — The Edges of Twilight (1995) *

Teenage Fanclub — Bandwagonesque (1991) *

3rd Bass — Derelicts of Dialects (1991) *

Richard Thompson — Mock Tudor (1999) *

Three Mile Pilot — The Chief Assassin To The Sinister (1994) *

Tiamat — A Deeper Kind of Slumber (1997) *

Timoria — 2020 SpeedBall (1995) *

Tindersticks — Tindersticks (1993) *

Amon Tobin — Bricolage (1997) *

Today Is the Day — Willpower (1994) *

Tool — Ænema (1996) ****

Tortoise — Millions Now Living Will Never Die (1996) **

A Tribe Called Quest — The Low End Theory (1991) ***

A Tribe Called Quest — Midnight Marauders (1993) *

Tricky — Maxinquaye (1995) *

U2 — Achtung Baby (1991) **

Ui — Sidelong (1995) *

Underworld — Beaucoup Fish (1999) *

Unsane — Unsane (1991) *

Unwound — Fake Train (1993) *

Unwound — New Plastic Ideas (1994) *

Unwound — Challenge for a Civilized Society (1998) *

Urban Dance Squad — Life 'n Perspectives of a Genuine Crossover (1991) *

Vampire Rodents — Lullaby Land (1993) **

The Verve — A Storm in Heaven (1993) *

The Verve — Urban Hymns (1997) ***

Von LMO — Cosmic Interceptions (1994) *

Tom Waits — Bone Machine (1992) **

Tom Waits — The Black Rider (1993) *

Tom Waits — Mule Variations (1999) ***

Scott Walker — Tilt (1995) **

Weezer — Blue Album (1994) *

Wilco — Summertheet (1999) *

Wu-Tang Clan — Enter the Wu-Tang (36 Chambers) (1993) ****

Robert Wyatt — Dondestan (1991) **

Robert Wyatt — Shleep (1997) **

Steve Wynn — Fluorescent (1993) *

Neil Young — Mirror Ball (1995) *

Frank Zappa — The Best Band You Never Heard in Your Life [1988] (1991) *

Tom Zé — The Hips of Tradition (1992) *

John Zorn— Naked City (1990) **

John Zorn [Naked City] — Torture Garden (1990) **

2) 2000-’09:

Acid Mothers Temple & The Melting Paraiso U.F.O. – La Nòvia (2000) *

Acid Mothers Temple — Electric Heavyland (2002) *

Aesop Rock — Float (2000) *

Aesop Rock — Labor Days (2001) *

Alcest — Souvenirs d’un autre monde (2007) *

Alva Noto — Transform (2001) *

Anekdoten — Gravity (2003) *

Animal Collective — Spirit They're Gone, Spirit They've Vanished (2000) **

Antony and the Johnsons — Antony and the Johnsons (2000) *

Arab Strap — Monday at the Hug & Pint (2003) *

Arcade Fire — Funeral (2004) **

Arctic Monkeys —Whatever People Say I Am, That's What I'm Not (2006) **

Arctic Monkeys — Favourite Worst Nightmare (2007) *

Ashra — @shra + @shra Vol. 2 [1997] (2008) *

At the Drive-In — Relationship of Command (2000) *

Bachi da pietra — Non io (2007) *

Franco Battiato — Fleurs 3 (2002) *

Battles — Mirrored (2007) *

William Basinski — The Disintegration Loops (2002) **

Samuele Bersani — L’oroscopo speciale (2000) *

Bonnie 'Prince' Billy — Ease Down the Road (2001) *

Björk — Vespertine (2001) *

Björk — Medúlla (2004) *

The Black Angels — Passover (2006) **

Black Eyes — Black Eyes (2003) *

Black Keys — Thickfreakness (2003) *

Black Label Society — Mafia (2005) *

Black Mountain — Black Mountain (2005) *

Black Rebel Motorcycle Club — B.R.M.C. (2001)

Black Tape for a Blue Girl — The Scavenger Bride (2002) *

Black to Comm — Alphabet 1968 (2009) *

Blonde Redhead — Melody Of Certain Damaged Lemons (2000) *

Blonde Redhead — Misery Is a Butterfly (2004) *

BlueBob — BlueBob (2001) *

Boards of Canada — Geogaddi (2002) **

Bohren & Der Club Of Gore — Sunset Mission (2000) *

Bomb The Music Industry! – Album Minus Band (2005) *

Bon Iver — For Emma, Forever Ago (2008) *

Bonamassa — A New Day Yesterday (2000) *

The Books – Thought For Food (2002) *

The Books — The Lemon of Pink (2003) *

Bowery Electric — Lushlife (2000) *

Ian Brown — Music of the Spheres (2001) *

Jeff Buckley — Live at Sin-é (Legacy Edition) [1993] (2003) *

Burial — Untrue (2007) **

Bill Callahan — Sometimes I Wish We Were An Eagle (2009) *

Vinicio Capossela — Canzoni a manovella (2000) *

Vinicio Capossela — Ovunque Proteggi (2006) *

Carissa's Wierd — Songs About Leaving (2002) *

Castanets — Cathedral (2004) *

Crystal Castles — Crystal Castles (2008) *

Vic Chesnutt — North Star Deserter (2007) *

cLOUDDEAD — cLOUDDEAD (2001) ***

Clutch — From Beale Street To Oblivion (2007) *

Avishai Cohen Trio — Gently Disturbed (2008) *

Coil — The Ape of Naples (2005) *

Coldplay — Parachutes (2000) *

Comets On Fire — Field Recordings From The Sun (2002) *

Julian Cope — Black sheep (2008) *

Julian Cope —The Unruly Imagination (2009) *

Daft Punk — Discovery (2001) *

D’Angelo — Voodoo (2000) **

Dan Deacon — Spiderman of the Rings (2007) *

Fabrizio De André — In Concerto Volume II (2001) *

Francesco De Gregori — Per brevità chiamato artista (2008) *

Taylor Deupree — Northern (2006) *

The Dirtbombs — Ultraglide in Black (2001) *

Don Caballero — American Don (2000) *

Eels — Daisies of the Galaxy (2000) *

Eels — Blinking Lights and Other Revelations (2005) *

Ekkehard Ehlers — A Life Without Fear (2006) *

Electric Wizard — Dopethrone (2000) ***

El-P — Fantastic Damage (2002) *

The Enemy — We’ll Live And Die in These Towns (2007) *

Espers — Espers (2004) *

The Exploding Hearts — Guitar Romantic (2003) *

Extrawelt — Schöne Neue Extrawelt (2008) *

Faust vs. Dälek — Derbe Respect, Alder (2004) *

Fennesz — Endless Summer (2001) **

The Flaming Lips — Embryonic (2009) *

Fleet Foxes — Fleet Foxes (2008) **

Ben Frost — Theory of the Machines (2006) *

Fuck Buttons — Tarot Sport (2009) *

Alastair Galbraith — Cry (2000) *

Vincent Gallo — When (2001) *

Max Gazzè — Ognuno fa quello che gli pare? (2001) *

Lisa Germano — Lullaby For A Liquid Pig (2003) **

Girls In Hawaii — From Here To There (2004) *

Godspeed You! Black Emperor — Lift Your Skinny Fists Like Antennas To Heaven (2000) **

Godspeed You! Black Emperor — Yanqui U.X.O. (2002) **

Gorillaz — Gorillaz (2001) *

Gorillaz — Demon Days (2005) **

Manuel Göttsching — Joaquin Joe Claussell Meets Manuel Göttsching (2006) *

Gov't Mule — The Deep End, Volume 1 (2001) *

Gridlock — Formless (2003) *

Grouper — Way Their Crept (2005) *

Keiji Haino — “C'Est Parfait” Endoctriné Tu Tombes La Tête La Première (2002) *

Hala Strana — Fielding (2003) *

PJ Harvey — White Chalk (2007) *

Tim Hecker — Radio Amor (2003) *

High On Fire — Blessed Black Wings (2005) *

The Horrors — Primary Colours (2009) *

Rowland S. Howard — Pop Crimes (2009)

Interpol — Turn on the Bright Lights (2002) ****

Enzo Jannacci — The Best (Concerto vita miracoli) (2008) *

Japandroids — Post-Nothing (2009) *

Jay-Z — The Blueprint (2001) *

Jan Jelinek — Loop Finding Jazz Records (2001) *

Jurassic 5 — Power in Numbers (2002) *

Kasabian — Kasabian (2004) **

Kayo Dot — Choirs of the Eye (2003) *

Khanate — Khanate (2001) *

The Killers — Hot Fuss (2004) *

B. B. King & Eric Clapton — Riding with the King (2000) *

The Kooks — Inside in/Inside out (2006) *

Lambchop — Damaged (2006) *

Mark Lanegan — Fields Songs (2001) *

Mark Lanegan — Bubblegum (2004) *

Loose Fur — Loose Fur (2003) *

Low — Things We Lost in the Fire (2001) *

Le luci della centrale elettrica — Canzoni da spiaggia deturpata (2008) *

M83 — Dead Cities, Red Seas & Lost Ghosts (2003) *

M83 — Before the Dawn Heals Us (2005) *

Machinefabriek — Dauw (2008) *

Madrugada — The Nightly Disease (2001) *

Madvillain — Madvillainy (2004) **

Magma — K.A (Köhntarkösz Anteria) (2004) *

The Marked Men — Fix My Brain (2006) *

Matmos — A Chance to Cut Is a Chance to Cure (2001) *

The Microphones - The Glow Pt.2 (2001) *

Modest Mouse — The Moon and Antarctica (2000) *

Roy Montgomery — The Allegory of Hearing (2000) *

Mouse on Mars — Idiology (2001) *

Muse — Origin of Symmetry (2001) **

Natural Snow Buildings — Shadow Kingdom (2009) *

Joanna Newsom — Ys (2006) **

Nine Horses — Snow Borne Sorrow (2005) *

Oasis — Standing on the Shoulder of Giants (2000) *

Okkervil River — Black Sheep Boy (2005) *

Om — God Is Good (2009) *

The Orb — U.F.Orb (2007) *

Pan American — Quiet City (2004) *

Papa M — Whatever, Mortal (2001) *

Pelt — Ayahuasca (2001) *

Piano Magic — Ovations (2009) *

Pink Reason — Cleaning the Mirror (2007) *

Porcupine Tree — Lightbulb Sun (2000) *

Portal — Swarth (2009) *

Portishead — Third (2008) ***

Prefuse 73 — One Word Extinguisher (2003) *

Primal Scream — XTRMNTR (2000) **

Queens Of The Stone Age — Rated R (2000) *

Queens of the Stone Age — Songs for the Deaf (2002) *

La Quiete — La fine non è la fine (2004) *

Radiohead — Kid A (2000) ***

Radiohead — Amnesiac (2001) *

Radio Moscow — Radio Moscow (2007) *

Radio Moscow — Brain Cycles (2009) *

Reflection Eternal — Train of Thoughts (2000) *

Max Richter — Memoryhouse (2002) *

Steve Roden — Stars of Ice (2008) *

Röyksopp — Melody A.M. (2001) **

Shearwater — Palo Santo (2006) *

Shearwater — Rook (2008) **

Shipping News — Very Soon, and in Pleasant Company (2001) *

Sigur Ròs — Takk... (2005) *

Daniele Silvestri — Unò-dué (2002) *

Sleep — Dopesmoker (2003) ***

Elliott Smith — From A Basement On The Hill (2004) *

Soft Hearted Scientists — Uncanny Tales From The Everyday Undergrowth (2005) *

Sparklehorse — It’s a Wonderful Life (2001) *

Spring Heel Jack - AMaSSED (2002) **

Starsailor — Love is Here (2001) *

St. Germain — Tourist (2000) *

St. Vincent — Marry Me (2007) *

Sufjan Stevens — Illinoise (2005) *

Sunn O))) — Black One (2005) *

Supersilent — 6 (2003) *

System Of A Down — Toxicity (2001) *

System of a Down — Mezmerize (2005) *

Telefon Tel Aviv — Fahrenheit Fair Enough (2001) **

Timoria — Generazione senza vento (2003) **

Amon Tobin — Out from Out Where (2002) *

Today is the Day — Sadness Will Prevail (2002) *

Tool — Lateralus (2001) ****

The Unicorns — Who Will Cut Our Hair When We're Gone? (2003) *

Unsane — Visqueen (2007) *

Unwound — Leaves Turn Inside You (2001) *

Üstmamò — ÜstBestMamò (2003) *

Vibracathedral Orchestra — Dabbling With Gravity and Who You Are (2002) *

Wavves — Wavves (2008) *

White Stripes — De Stijl (2000) *

Wilco — Yankee Hotel Foxtrot (2001) ***

Wilco — A Ghost Is Born (2004) **

Brian Wilson — Smile (2004) **

Xiu Xiu — A Promise (2003) *

Yo La Tengo — And Then Nothing Turned Itself Inside-Out (2000) *

Yugen — Labirinto d’acqua (2006) *

Tom Zé — Jogos de Armar (2001) *

Zen Circus — Andate tutti affanculo (2009) *

1 * = 1 preferenza

(se il titolo dell’opera non è stato specificato, la menzione dell’autore vale come una preferenza ad ogni opera menzionata da altri di quell’autore; se invece nessun altro ha menzionato opere di quell’autore, il voto è stato considerato nullo)

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Sondaggio e Esito

Ascolti: 1990 - 1991 - 1992​ - 1993 - 1994 - 1995 - 1996​ - 1997​ - 1998​ - 1999​ - 2000 - 2001 - 2002 - 2003 - 2004 - 2005 - 2006 - 2007 - 2008-2009

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editoriale di Fratellone

Ebbene lo confesso: sono un disabile... occorre aggiungere "di merda", ovviamente.

Sono un disabile di merda, di quelli che è giusto prendere per il culo?

Certo, non voglio favoritismi solo perchè non si vede esteriormente che sono disabile, non può essere considerata una scusa. Parlo correttamente, non faccio smorfie ripugnanti con la faccia, cammino normalmente, non emetto versi o rumori strani, tranne flatulenze, ma sono considerate una virtù. Non sbavo e riesco a mangiare da solo. Però ho la necessità di riposarmi frequentemente. Non sono in grado di spostarmi velocemente, anche i miei pensieri sono più lenti del normale. Sono conseguenze delle instillazioni endovescicali di farmaci immunoterapici (BCG) che prendo da marzo a darmi una stanchezza infinita, cistiti croniche e sanguinamenti dalla vescica. Ecco sono disabile da poco, ma ci sono alcuni vantaggi innegabili, ho fattouna considerazione che reputo importante e che vado a raccontarvi.

Ho il pieno diritto di essere chiamato "disabile di merda", anzi voglio essere chiamato così. Vorrei che "facciaditopo" Donzelli me lo dica in faccia, oppure la sua "compagna sonomoltofiga" Flaminia Pace. Mi inorgoglisce essere considerato un disabile di merda da certe persone. Purtroppo sono persone che se vengono smascherate da un giornalista (ovviamente di merda!) ed additate al pubblico ludibrio, mancano di coraggio e smentiscono, oppure minimizzano. Non ci sono più i fascisti di una volta, un po' come le mezze stagioni o la neve d'inverno sugli appennini.

Disabile è disabile, magari ho un po' esagerato aggiungendo "di merda", ma in quel momento ha mollato una loffa terribile, questa potrebbe essere la dichiarazione di facciaditopo.

Ragazzi, drizzate quel poco che vi rimane della schiena, smettetela di comportarvi da femminucce o da checche isteriche, basta girarci intorno, basta glissare sulla domanda se credete o no nella costituzione antifascista (sulla quale avete giurato) urlatelo a squrciagola SONO FASCISTA E ME NE VANTO! Occorre gioire di un crimine, d'altronde LUI così disse in parlamento a proposito di un OMICIDIO, non di un semplice insulto, il 3 gennaio del 1925:

«(omissis) L’articolo 47 dello Statuto dice: «La Camera dei deputati ha il diritto di accusare i ministri del re e di tradurli dinanzi all’Alta corte di giustizia.» Domando formalmente se in questa Camera, o fuori di questa Camera, c’è qualcuno che si voglia valere dell’articolo 47. Il mio discorso sarà quindi chiarissimo, e tale da determinare una chiarificazione assoluta. ...(omissis)

Ebbene, io dichiaro qui, al cospetto di questa assemblea, ed al cospetto di tutto il popolo italiano, che assumo (io solo!) la responsabilità (politica! morale! storica!) di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere (omissis), a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato. (omissis)...

Oh, basta ipocrisie, basta nascondersi dietro ad un dito, drizzate quelle schiene, diventate finalmente a ragion veduta veri topi di fogna ed insultatemi, insieme a negri ebrei e comunisti!

Non ci sono più i fasci di una volta...

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editoriale di Abraham

Non mi è mai fregato nulla dei Nirvana.

Quando Kurt decise che sì, l'opzione era definitiva, trotterellavo in bici senza posa.

Lustri dopo, per caso, per puro caso, mi imbattei nel lascito, ed ebbi paura. Ne ho tuttora.

Dice: se ci fai un editoriale dovresti rileggerla, perlomeno, quella lettera. Vero, sacrosanto.

Mi dicono, mi arriva l'eco che si è appena celebrato l'anniversario della sua dipartita, il suo addio.

Quel testamento mi ha stremato le viscere, mi ha voluto punire. O forse, mi ha voluto tracciare una strada.

Certo è che mi sono sentito meno solo, ma lui non lo saprà mai e, con il senno di poi, non gliene sarebbe importato per un cazzo.

Peggio o meglio dell'angoscia, della paura e della tristezza vi è il nulla. Un nulla che però è ancora pregno di amore, e quell'amore non dipende da te. Quindi, realizzi che il buco nero che ti avvolge non è sonno criogenico, le sferzate arrivano e come puoi concioliare il nulla cosmico, che molti erroneamente chiamano autodistruzione, con l'amore incondizionato ?

Non puoi, non devi.

Kurt è stato lineare, non ha chiesto di sentire troppo. Ha sentito troppo, semplicemente, e la sua essenza, l'energia, gli hanno fatto capire che era giusto così, che basta.

Non ha scelto, si è permeato. Si è adattato. Ha capito che si può vivere, che la vita merita, che c'è spazio.

Non sarà mai troppo tardi, fratello.

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editoriale di iside

"Ci sono uomini che toccano il denaro come fosse energia" ( cit. Fausto Rossi Blues)

A nord di Brescia c'é un paesino che si chiama Nave. Dopo la seconda guerra mondiale, a Nave si inizia a produrre tondino, il cavo di acciaio che si mette nel cemento armato. Siamo nel periodo della ricostruzione, e il 70% del tondino nazionale viene prodotto qui, nelle ferriere di Nave e dintorni. Il margine di profitto è spaventoso, e i padroni di queste zone sono abituati a trattare gli operai come garzoni di bottega: li pagano una miseria, trattengono gli stipendi in caso di fluttuazioni economiche, chiedono straordinari che portano gli operai a lavorare anche 11 ore di seguito senza cambi turno. Si registrano i più alti tassi di incidenti sul lavoro della provincia, soprattutto in trafileria: il tondino viene piegato a mano e infilato con la forza delle braccia nel laminatoio, talvolta scappa dalle mani, e l'operaio ne viene tranciato.

I padroni riescono a mantenere per 15 anni questo stato di cose grazie ad una relazione diretta, individuale e paternalista coi propri operai: li invitano a bere a turno finito e gli forniscono prestiti per comprarsi l'automobile, così anche loro possono godere del miracolo economico.

Poi sono finite le braccia e c'é domanda di forza lavoro, allora arrivano i meridionali: a loro il padrone la macchina non gliela compra, li paga la metà, così poco che sono costretti a dormire a turni in baracche. Troppo poco, e allora succede che si incrina, per la prima volta, lo strapotere padronale: i terroni hanno l'ardire di chiedere un aumento, e per favore se gli straordinari ce li puoi mettere in busta paga. Il primo operaio che lo chiede, viene spedito a scavare una buca nel cortile della fabbrica. Quando ha scavato così tanto che non lo si vede più, il padrone gli urla di ri-riempirla. Non somiglia più tanto al babbo bonario di prima. È il 1970. Si organizza il primo sciopero, la FIOM entra, in ritardo di anni rispetto al resto della provincia, per la prima volta nelle fabbriche di Nave. Comini, il padrone, risponde con la serrata. Si contratta, la FIOM riesce a farsi riconoscere tutte le sue richieste (praticamente solo salariali, mentre nel resto delle fabbriche della provincia si avanzavano richieste sulla qualità e sul tempo di lavoro), ma il padrone non le rispetta. Secondo sciopero, seconda serrata di una lunga serie di scioperi e serrate. Si resta di nuovo tutti per mesi senza stipendio, e si campa con le raccolte fondi delle industrie della città, da cui arrivano anche i rinforzi per i picchetti. Anche Confindustria Brescia inizia a guardare a Nave, alla sua gestione del "problema rosso" a suon di serrate e violazioni di accordi sindacali. Tosto sto Comini! Gli iniziano a dare ruoli sempre più prestigiosi per la borghesia industriale: ad un certo punto lo fanno presidente del Brescia calcio.

Ma ad un certo punto nemmeno le serrate funzionano più, e dopo le serrate, si iniziano a chiamare i fascisti.

Comini e altri industriali della zona organizzano una cena con Almirante e gli pagano la campagna elettorale nelle circoscrizioni bresciane, si circonda di mazzieri della Cisnal, le aggressioni si moltiplicano. Alcune figure politiche cittadine chiedono esplicitamente a Confindustria nazionale di dissociarsi dalla gestione sanguinaria di Comini. Confindustria nazionale non risponde, anche loro guardano con interesse a questo modello di gestione dell'ordine in fabbrica.

È il 1973, ormai è chiaro che le battaglie di Nave non sono più scaramucce sindacali di una periferia di provincia arretrata e dimenticata da dio: hanno una rilevanza simbolica nazionale. Quando si sciopera a Nave, si sciopera anche in città.

Per i fascisti non basta più solo pestare: iniziano a mettere bombe, prima alla sede del PSI, poi davanti alla CISL, poi salta per aria Silvio Ferrari, diciannovenne militante in Ordine Nuovo, mentre trasporta esplosivo con la sua vespa.

Quando viene lanciata una manifestazione antifascista a Piazza Loggia per la mattina del 28 maggio 1974, è tutto questo che i compagni e le compagne vanno a denunciare con la loro presenza fisica in piazza: non una generica denuncia contro il fascismo, non una protesta contro la violenza e per la libertà di parola. Vanno in piazza specificatamente contro il fascismo come strumento della violenza padronale, che vuole ridurre a braccia obbedienti degli esseri umani e massacra chi chiede una vita degna, la solidarietà di Confindustria, il silenzio complice dello stato.

Tutto questo è stato ridotto nelle narrazioni sulla strage a formule come: apparati dello stato collusi, servizi segreti deviati, terrorismo nero, anni di piombo, quando va bene. Quando va male, tipo quest'anno, sale sul palco (telematico) a parlare il figlio di Bachelet, perché quegli anni sono stati proprio brutti brutti e fortuna che son finiti.

No. Non si spiega una bomba a Brescia così. Brescia non è Bologna, non è Milano, sarebbe un buco di culo se non fosse per le sue industrie. La storia della Strage di Piazza Loggia inizia lì dentro, ed è una storia di lotta di classe.

Clara Zecchini

28 maggio 2020

PS qua una notiziola per farvi capire come sono bravi certi imprenditori italiani... correva l'anno 1985. https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/10/19/contatori-truccati-brescia-per-rubare-energia-elettrica.html

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editoriale di Pinhead

21 agosto, si inizia a registrare.

C'è da arrivare al Media Sound, pieno centro città, nell'ora di punta il traffico è insostenibile e neppure spostarsi in metropolitana aiuta.

L'unica è fare una levataccia di prima mattina e mettersi in strada prima dell'alba, ma questo è l'ultimo dei problemi.

«Vanno sempre a letto presto e si svegliano di buon mattino». (Linda Stein)

Il peggio è andare tutti e quattro in macchina, la stessa macchina.

«Sono molto introversi. Stanno quasi sempre tutti zitti a guardare fuori dal finestrino, anche se di tanto in tanto c'è chi dice qualcosa». (Danny Fields)

Nello studio, in attesa, sempre loro, Ed Stasium e Tony Bongiovi.

Il Media Sound però è più grande del Soundragon.

«Gli spazi sono più ampi. Li sfruttiamo per i cori: utilizziamo maggiormente i cori, un sacco di “ooh” in più. È un'esperienza più ricercata e più sperimentale». (Ed Stasium)

Accade l'inverosimile.

«In Why Is It Always This Way Johnny suona la chitarra senza distorsione, un po' alla Steve Miller». (Ed Stasium)

Perfino gli assolo.

«Quello in Here Today, Gone Tomorrow è rivoluzionario quanto il primo assolo mai sentito, perché l'ascoltatore non se ne aspetta uno, è colto completamente di sorpresa». (Tom Carson)

Mancano solo gli upstroke, ma i fans non sono pronti a tanto.

E poi Tony Bongiovi, appena termina la sessione di registrazione, afferra i nastri e si precipita al Power Station per il missaggio.

«Usiamo la tromba delle scale a mo' di camera dell'eco». (Ed Stasium)

«Trasgrediamo tutte le regole dettate dalla scienza della registrazione, il mixer è messo a durissima prova». (Tony Bongiovi)

Va avanti così per 75 giorni, fin quando il mixer non alza bandiera bianca.

Però la missione è compiuta, il 4 novembre 1977 l'album è sugli scaffali dei negozi, è il primo disco pubblicato dalla Sire e distribuito in accordo con la Warner Bros: gli spazi sono invasi dai cartelloni che riproducono la copertina dell'album e la foto del gruppo a grandezza naturale.

La foto l'ha scattata Danny Fields e ricorda tanto quella scattata da Roberta Bayley per l'album di esordio: Roberta Bayley la rivedo sempre davanti agli occhi, colpita da una poltroncina divelta e lanciata verso il palco durante il concerto del 31 dicembre 1977 al Rainbow Theatre a Londra.

Ecco cosa succede ad accompagnarsi ai teppisti.

«Sono le persone più educate che potessi incontrare. Trovo buffo che ci siano persone a cui incutono paura: gente che mi chiede come faccia ad andare in tour con loro». (Linda Stein)

Qualcuno, quell'album, lo prende dallo scaffale, ne paga il prezzo per portarselo a casa, lo mette sul giradischi, ascolta e spara il suo giudizio, quale che sia.

«I Ramones dopo aver dimostrato fino a che punto si potesse sfrondare il rock'n'roll senza snaturarlo, ora esplorano la possibilità di reinserire in quella formula elementi che non alterino l'essenza della loro musica. Attenzione però: si tratta giusto di un po' di melodie e di linee vocali piuttosto scontate». (Robert Christgau)

«È l'album più riuscito dei Ramones e questo la dice lunga, perché mi arrischio a dire che nessuno dei nuovi gruppi pseudo rock merita di incidere più di un lp, e scommetto che, nel giro di due anni, la maggior parte sarà morta e sepolta; i Ramones invece hanno già fatto tre album validissimi e se non la smetto subito dovrò versare acqua ghiacciata sulla mia macchina da scrivere». (Billy Altman)

Per me, puramente e semplicemente, l'essenza autentica del rock'n'roll, come mai l'ho percepita.

E per chiudere la storia, ecco le parole di Johnny: «Non ci siamo giocati le nostre 14 composizioni migliori sul primo album, per poi ripresentarci con un secondo 33 giri meno riuscito: è quello che accade sempre alle band.

E non abbiamo apportato nessun cambiamento. Sembra sempre che un gruppo debba rinnovarsi, ma a parte i Beatles tutti gli altri complessi ogni volta sono peggiorati nel tentativo di provare nuove strade. Di solito le band che provano a cambiare non migliorano: anzi, succede il contrario perché perdono interesse per quello che fanno, oppure dimenticano il motivo per cui hanno iniziato. Diventano pretenziose. Noi abbiamo sempre cercato di stare attenti ai gusti dei fans, a cosa avrebbero potuto gradire o detestare. Non ascoltavamo chi ci stava intorno, perché dicevano un sacco di stronzate; affermavano che facevi cose fantastiche quando magari era tutto il contrario. Ho capito perché Elvis ha fatto tutte quelle cazzate, si è messo addosso tutti quei completi orribili e ha recitato in quei film idioti: avrebbe dovuto puntare i piedi e fregarsene della gente che gli leccava il culo».

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editoriale di Flame

Una delle ultime volte che sono venuto su a Turin sulla solita scatoletta di manzo di pendolare, mentre dentro si era tutti in attesa che la lasciassero entrare al Lingotto (stazione Lingotto, per chi non fosse mai stato a Torino, è un posto di una tristezza inenarrabile), sono andato a cercare meccanicamente con lo sguardo oltre il finestrino la tag dei miei eroi dove sapevo l’avrei trovata: su di un muro, sotto un ponte.

… e non c’era più!!! Come è possibile?! Mi sono messo a cercare meglio… niente … gli indomiti cowboy di onde di sesso contaminato erano stati cancellati.

Mentre cercavo faticosamente di farmene una ragione, la scatoletta manzotin si era rimessa in moto verso il Lingotto, e mentre si palesava davanti ai miei occhi l’enorme pisellone della Regione Piemonte in eterna costruzione mi è venuto da pensare che la Turin dei Gonorrea Surfers, la mia Turin, non esisteva più.

Quella con lo skyline senza i due piselloni, quella dell’intenso afrore di figa alle feste dell’ISEF che manco in piazza Duomo a Milano, quella dell'esame di matematica finanziaria al Palazzo del Lavoro prima che diventasse un ammasso di ruggine, quella del puttantour alla Pellerina, quella dei Murazzi un pelo prima che diventasse un posto per cabinotti e poi un bel niente per sempre, quella degli zamarri come mamma non ne fa più, quelli del Le Palace , quelli del tipo “Oh tu,minkia oh,ignorantedimmmerda, oh-vengo-li-e-ti-tiro-calci-nelle-costine”, quella del titolo di Gran Chiavone tra i goliardi del sangiuseppe, quella della pizzeria Arcicioch, quella dell’ultimo Gipo Farassino, quella dei Subsonica al Barrumba, quella del 10 stracolmo di ingegneri e di palazzonuovo stracolmo di fricchettoni radical chic quando non sapevano ancora di esserlo, quella di apple seed e ken shiro in mano agli studenti sui tram, quella di Jim Lee a Torino Comics, delle tequila bum bum al pub irlandese di Corso Vittorio, di Rock&Folk stracolmo di gente … adieu vecchia Turin … adieu Gonorrea Surfers … tempo fa avevo pensato anche ad un pezzo, ma mi erano venuti fuori solo un paio di versi del cazzo. Li riporto solo a titolo di saluto.

Al binario quattro c’è un Torino Salerno che non finisce più

Ringo scrive “Puttana la Uefa” sulla fiancata blu

Gino scrive “amore mio arrivederci”

Su un vagone di un treno merci

Vanda fa Minnie in guepiere sul rapido delle sette

Joe sbombola vicino ai binari con le chiappe strette

Gino esprime il suo bisogno di affetto

sul fianco di un vagone letto

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editoriale di sotomayor

Vi capita mai di ascoltare per caso dei vecchi dischi che quando eravate ragazzi per voi significavano tutto e di trovarli adesso invece sgradevoli, privi di contenuti. Praticamente inutili.

A me succede.

Non mi succede spesso perché be' seleziono sempre personalmente quello che ascolto: non mi capita molto spesso di stare in giro ultimamente e se sono in ufficio oppure a casa, decido io che cosa voglio ascoltare.

Per lo più cambio spesso: mi piace ascoltare continuamente cose nuove.

Ma chiaramente come tutti ho le mie preferenze, dischi che ascolto periodicamente e dischi nuovi che magari mi prendono in modo particolare e ascolto per giorni e giorni. Ma in generale mi piace cambiare, anche perché penso che ci sono così tante cose che mi piace provare ad ascoltarle tutte.

Ho avuto una discussione nel merito con mio fratello, anche lui un discreto appassionato di musica (passione che gli ho trasmesso io me medesimo) e tecnico del suono: secondo lui ogni disco (oddio proprio tutti no) meriterebbe di essere ascoltato molte volte per poterne cogliere ogni aspetto.

Va detto che lui è un perfezionista: a differenza di me, che sono evidentemente una testa di cazzo, i miei due fratelli, sono tutti e due più piccoli di me, sono due ragazzi veramente molto precisi e devo dire anche molto in gamba. Secondo alcuni dovrei essere geloso, ma non è così, sono contento: se posso avere contribuito in questo anche in minima parte, vuol dire che forse ho fatto qualche cosa di buono.

Però io penso che ascoltare molti dischi oppure ascoltare molte volte lo stesso disco in fondo sia la stessa cosa: c'è comunque un percorso di ricerca di qualche cosa e questo in fondo pure a livello tecnico e di sfumature nei suoni. Formi comunque una tua cultura musicale e un tuo 'orecchio' anche se passi da un disco all'altro senza soffermarti troppo a lungo su un lavoro in una maniera quasi enciclopedica.

Comunque la domanda è: come vi relazionate con il vostro passato di ascoltatori?

Chiariamoci: io non sto parlando neppure di cose che potrebbero essere deplorevoli come avere ascoltato Ambra Angiolini oppure non lo so Jovanotti. Sto parlando di ascolti degli anni delle superiori come possono essere stati (nel mio caso): i Radiohead, i Cure, i Pearl Jam...

I Radiohead in particolare sono stati a lungo la mia band preferita. Per me significavano veramente molto e ricordo che la prima trasferta on the road importante per vedere un concerto fuori Napoli l'ho fatta proprio per loro: ho considerato quella giornata per molto tempo come la giornata più bella della mia vita.

Com'è possibile che oggi, ascoltandoli, io non provi proprio nulla? Praticamente niente. Se non addirittura noia. Indifferenza totale.

Ho pensato che sia una questione anagrafica e per questo ho variamente definito i Radiohead come una band 'adolescenziale': effettivamente - ma questo è solo un mio pensiero e come tale discutibile - sono una band secondo me diciamo 'colta', ma i cui contenuti sono per lo più malinconici e adatti a un certo mood che può essere tipico diciamo di un ragazzo contro e molto solo e io ero esattamente così.

Forse sono ancora oggi così in qualche modo, solo che non sono più un ragazzo, ma sono invecchiato e oggi sono un uomo solo e invece che essere contro tutto e tutti, quando sei solo, finisci con essere contro te stesso e penso che comunque essere così non sia qualche cosa di positivo. Vedo quindi forse qualche contenuto negativo all'interno delle canzoni dei Radiohead? Non credo. Mi sembrerebbe quasi di entrare nel merito di una di quelle polemiche di qualche anno fa sulla musica di Marylin Manson oppure di Eminem e che dicevano che portava i ragazzi sulla cattiva strada. Cazzate.

Semplicemente quelle canzoni non mi dicono più niente: non riesco proprio a trovarci dentro nessun significato e non mi commuovono facendomi pensare a quando ero ragazzo, forse perché se mi guardo indietro, non trovo nessuna ragione valida per commuovermi ripensando a quegli anni. Sono stati anni del cazzo e basta. Mi va bene che sono passati. Non provo nessuna nostalgia.

Così considero questo mio cambiamento come una mia crescita personale e che non è solo una crescita come ascoltatore, ma proprio come individuo. Significa tuttavia che questi gruppi allora siano effettivamente adolescenziali come sostenevo poc'anzi? Significa forse che sono stati per me adolescenziali? La risposta è difficile da dare in assoluto. Perché per quanto mi riguarda sono tentato da dire che sì, che si tratta di musica da ragazzini, ma ci sono un sacco di persone che hanno la mia età o che sono anche più grandi di me che li ascoltano e voglio dire, allora questa mia dichiarazione mi sembrerebbe in qualche maniera presuntuosa.

Soprattutto mi domando anche: ho forse rinnegato me stesso? Sto forse rinnegando me stesso in una maniera strumentale per qualche ragione alla mia attuale situazione mentale in questa precisa fase della mia esistenza?

Forse semplicemente ciascuno ha una sua strada da percorrere e lungo questo cammino ogni cosa assume un significato diverso, come quando guardiamo un quadro oppure leggiamo una poesia e ognuno dà una interpretrazione diversa. Io ho interpretrato l'ascolto di determinati dischi e la mia vita in un determinato modo e ho scelto di non restare sepolto sotto un cumulo di quelli che evidentemente considero solo come dei vecchi dischi del passato. Cammino su dei cd fatti a pezzi come l'uomo sui pezzi di vetro di Francesco De Gregori. Voi fate come vi pare.

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editoriale di mrbluesky

C'era una vecchia radio in casa della zia D.

Credo che ci tenesse molto dato che stava lì solo per bellezza,sempre silenziosa, nella penombra di una stanza per ospiti che non sono mai arrivati.
Ricordo che era di bachelite, tutto sommato moderna per l'epoca, e che sulla banda delle frequenze c'erano i nomi di tutte le città, Tokio, Istanbul, Parigi, e poi il Monte Ceneri.
Io non ho mai saputo dove fosse in realtà questo monte, e nemmeno cosa avesse a che fare con la radio di mia zia, ma quando nelle sere d'estate scorrevo avanti e indietro la banda in onde medie, ricordo che ne uscivano fuori delle strane voci interrotte da scosse metalliche, come quelle di un temporale.
Per questo motivo ho sempre immaginato quel monte come un luogo oscuro, tetro e ventoso,e comunque inospitale.
Chissà se era realmente cosi, non l'ho mai saputo e non lo voglio sapere, preferisco che rimanga un luogo della mente, una delle tante cose a cui ho dato un anima, una connotazione dettata solamente dalla fantasia.
Oggi quella radio, dopo tante peripezie, è giunta fino a me.

Mi osserva là, dall'alto della libreria, silenziosa come sempre,mentre ho smesso da tempo di immaginare la vita.

Ma sembra che non gliene importi.

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editoriale di tia

Dovete sapere che da piccolo, diciamo dai 5 anni in su mi dilettavo ad ascoltare i 45 giri di mio fratello, nato 12 anni prima di me. Quindi da una parte lui ormai quasi maggiorenne e con ascolti ormai evoluti che spaziavano dai Talking Heads a Zappa, passando per Canterbury per incrociarsi con Miles Davis ed io dall’altra - da poco senza pannolino- che ereditai i suoi vecchi dischi che avidamente inserivo nel mangiadischi Penny di famiglia -di un colore arancione indimenticabile -per ascoltarmeli nel lettone di mamma e papà; correva l'anno settantasei settantasette o giù di lì..

I 45 giri erano in prevalenza italiani: Morandi, Tenco, Celentano, i Dik Dik, Ricky Shayne con "Uno dei Mods", i Rokes di " Ma che colpa abbiamo noi",Rita Pavone e Caterina Caselli si univano alle indimenticabili fiabe sonore per mischiarsi con alcuni ascolti in lingua straniera tra i quali Beatles (45 giri di Lady Madonna divorato), i Rolling Stones e per l’appunto i Doors..

E proprio questo 45 giri dei Doors del 1969 colpì la mia fulgida immaginazione di bimbo http://www.ebay.it/itm/Doors-RUNNIN-BLUE-Italy69-EX-EX-TOP-RARE-7-S00128/172327968917?hash=item281f8c2095:g:VFMAAOSwOdpXybtN Quel faccione in copertina mi inquietava ed al tempo stesso mi attirava; e fu così che un bel giorno estrassi il disco e l'ascoltai ignaro del suo contenuto.

Sorpresa delle sorprese: il disco che riposava nella copertina del 45 dei Doors “Running Blu - Do it” non era quello che avrebbe dovuto essere; il caso mi aveva giocato un brutto scherzo ed il disco altro non era che la storia -sanguinolentissima e tragicissima - di Barbalù e delle sue sette mogli…

Ecco voi potete capire come nella mia testolina il tenebroso e lungobarbuto Jim Morrison raffigurato in copertina non fosse altri che Barbablù in persona, in carne ed ossa venuto a movimentare le mie notti; la cosa mi scosse e per un po' non ascoltai più il disco e la storia ovviamente.

Il tempo sistemò tutto e feci pace con entrambi; capii che si trattava di una favola, con la capacità di lettura e con gli ascolti successivi dissociai le due identità, sistemai i dischi nelle loro corrette copertine e cominciai a capire che Jim Morrison era un cantante e Barbablù un personaggio di fantasia..

Sono passati 40 anni, ho la barba ( ora non più così lunga come il Jim della copertina ) e non credo più alle favole però porto sempre nel mio cuoricino un posto per Jim Morrison .

Ed uno per Barbablù, ovviamente.

Dovrò dirlo a mia moglie, o soprassiedo?

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editoriale di andisceppard

Se invece che un messaggio fosse una recensione, o un articolo, o un editoriale, allora dovrebbe avere un titolo.

E il titolo sarebbe Lee Aaker.

Che già. uno dice, pensa la sfiga di nascere con un cognome che inizia con due A. Cioè, a scuola, al massimo, ti può fregare una donnina allegra!

Di quelle mi chiamo AAA astenersi perditempo! Siccome però simili signorine di solito le scuole non le frequentano troppo, ecco che diciamo uno non è proprio contento del nome che gli è toccato.

Sì, perché se fosse una recensione, se fosse qualcosa d'altro, parlerebbe del nome che ti è toccato.

Come i tre pulcinetti, sopra al Pirellone, che il nome ancora non ce l'hanno mica.

Oh, da questo punto di vista, il mio prof di filosofia (quello che sa tutto) fu chiarissimo. Davvero, sai quelle cose illuminanti? Assiomi, quasi, non fosse che non è matematica. Dare un nome significa averci potere sopra.

Per dire radicedidue, quando è nata, mica si chiamava così.

Non si chiamava.

Non si poteva dire.

Perché dirla era ammettere che esistesse.

E se esisteva erano cazzi.

Così non la si chiamava in nessun modo. Semplicemente non la si diceva. Poi, ma ci sono voluti davvero migliaia di anni, le si è trovato un nome. E con un nome anche il modo di averci a che fare. Dici radice di due e dici infinite cifre non periodiche. Comincia con 1.414213563 eccetera. Infinite cifre. Non finiresti mai di dirle. Ma non periodiche. Non si ripetono mai.

Oh, le cifre sono 10, chiaro che riappaiono.

Ma uno schema mai. Una roba che non puoi mai prevedere cosa viene. Criminal Minds chiuderebbe, per dire.

C'è un cereal killer che uccide.

Che schema segue? Boh.

Si ripete? No.

Così gli dai un nome e la notte dormi tranquillo (ma solo perché non ci pensi abbastanza).

E' un nome anche bellino. Perché è verissimo - e quasi indiscutibile - dare un nome significa avere potere su quella cosa.

I tumori, fino a poco fa, si chiamavano un brutto male. Chiamarli per come sono è un gran bel segno.

Dici radice di due e dici quella stranissima infinità di numeri. Un numero lì vicino, che ha comunque infinite cifre, non periodiche, che magari è quasi tutto uguale a radice di due, meno una cifra. Un nome non ce l'ha. E per dirlo devi dire tutte le sue cifre. E dirle non puoi.

Sai, a scuola, la scuola che facevo io, mica era fatta perché se no mi deprimevo. Ma perché un paio di cose, un paio di assiomi, te li davano. Magari te li dava uno di filosofia. E non era proprio sicuro di dirti una cosa di matematica. (nel caso del mio prof sì, lui sa tutto).

Così i tre pulcinetti non hanno ancora un nome. Nemmeno si sa bene se sia un nome maschile o femminile, da dargli. Come se potessero essere qualsiasi cosa. Che è davvero anche bello. O forse no. Sarà più bello quando un nome ce l'avranno.

E quel nome sarà un nome d'amore.

E di tenerezza. E potranno essere mille cose, ma quella tenerezza, per prima.

Ecco, per questo, fosse un articolo, un editoriale, avrebbe un titolo.

Si chiamava Lee Aaker. E certo non ringraziava il cielo, la mattina a scuola, quando un prof diceva chi interrogo. Famoso perché - da piccolino - faceva Rusty. Quello di Rintintin. Dopo solo un sacco di cazzate. Alcool e droga e povertà. Però faceva Rusty.

Incidentalmente - fino all'ultimo suo giorno - il nome che mia mamma dava a me...

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editoriale di iside

Cioè, avete presente nascere e crescere in un posto chiamato La Noia?

Già, ti è toccato crescere in un borgo dove nessuno capita per caso, sbagliando strada o cercando qualcos'altro, lì chi ci va ci va perché deve.

Che t'importa se la sera gli ultimi duecento metri devi farli al buio più assoluto e, nelle notti di luna piena la tua stessa ombra ti mette paura? Però è bello nelle sere d'estate sentire i grilli cantare e rincorrere le lucciole o al pomeriggio andare al fiume spogliarsi e fare il bagno. Ogni tanto l'acqua sembra diversa sarà per colpa della fabbrica di detersivi un po' più a monte, meglio! Così dopo a casa puoi cenare senza lavarti.

Hai quattordici anni non puoi stare chiuso in casa, ogni sera affronti la strada buia e vai al bar in paese, l'oratorio...

L'oratorio è l'unico locale nel raggio di 10 chilometri che ha il pingpong e il calciobalilla, resti a giocare con gli amici d'infanzia, che poi gli amici d'infanzia mica te li scegli sono solo quelli che han fatto le scuole con te, poi a casa ci devi tornare e ci sono quei ultimi maledetti bui e insidiosi duecento metri... Inutile chiedere a qualcuno di accompagnarti, sono tutti cagasotto, così come tutte le sere sei solo, dietro di te le ultime case del paese e davanti il nero della notte, allora corri, corri, CORRI!! Fino a sbattere il naso alla porta di casa.

Poi viene il giorno che la tua vita cambia, qualcuno (con un sorriso addosso*) ti dice: ti accompagno io a casa, qualcuno (con un sorriso addosso*) ti dice: giochiamo insieme dai*.

Di colpo non hai più quattordici anni, di colpo sei la troia del paese.

Eppure tutti ti ricordano come un ragazzo sorridente, sempre felice, quello che girava in bicicletta cantando a squarciagola "belle la vita se te la dà" parafrasando il Carrozzone di Renato, quello che quando gli davamo un passaggio in auto non aveva paura a dirci "stò andando al cinema a succhiare il cazzo ai vecchi, mai che venga qualche bel ragazzo come voi." Quello che quando gli davo mille lire lo sapevo che erano per l'eroina, quello che ebbe cinque minuti di popolarità quando andò a "Domenica In" e si mise a palpare il culo a Pippo, quello che voleva cambiare il nome del paese natio in "culobeato" perchè se lui avesse parlato trequarti dei bigotti del paese avrebbe dovuto divorziare.

Bella la vita!

Se te la dà!

*cit. Qualcuno Mi Renda l'Anima Renato Zero

C'è Un posto Caldo

forse nella foto c'è pure lui.

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editoriale di Dislocation

Ci hanno prosciugato i dotti lacrimali, disseccati.
Ci hanno promesso una giustizia, non una qualsiasi.
Ci hanno abbeverati alla fonte della pietà.
Ci hanno fatto inorridire di noi stessi, quando abbiamo desiderato la pena di morte per i miliardari dei tessuti e del pedaggio e per i loro disgustosi scagnozzi alla ricerca della soddisfazione dei pescecani del surplus.
Ci hanno costretto, in quattro anni, a cambiare strada od a girarci dall'altra parte quando passavamo davanti ai monconi del ponte crollato od anche al nuovo ponte rifatto.
Ci hanno portato ad alzare a manetta il volume dell'autoradio quando passavamo sul nuovo ponte, lucido come uno specchio, freddo come un cancro.
Ci hanno persino fatto guardare con disprezzo gli operai al lavoro nei cantieri autostradali, sotto la pioggia o sotto il sole a 35 gradi di temperatura.

Ieri, un vecchio compagno, cancelliere in tribunale, prossimo alla pensione, davanti a fugassa e vin giancu, mi ha detto che i magistrati che hanno iniziato il processo "Morandi" hanno gli occhi spiritati, che raramente, in quarant'anni a Palazzo di Giustizia, ha visto dei giudici con lo sguardo fermo e deciso come il loro. "Darebbero tutte e due le braccia per non finire negli stralci, nelle derubricazioni o, peggio che mai, ad una scadenza di termini.... Mi accendono una debolissima speranza nella giustizia, e tu sai dove e da quanto lavoro io..."

Oggi tanta gente si accalca sotto al nuovo ponte, in quello spazio informe ed anonimo, risicato e rosicchiato, all'incrocio della Certosa, ad ascoltare gli infami senza dignità che sul crollo di quel tumore malcurato ci hanno costruito fortune politiche, il Gatto e la Volpe dell'agone politico genovese, cementatori presenzialisti e rotti a qualunque compromesso in nome di carriere tanto anonime quanto qualunquisticamente indegne, a sentire il vescovo e l'imam, due brave persone, due uomini buoni, ma due preti, insomma.
Tutti gli astanti si proteggono dal sole con ombrellini bianchi, tutti uguali, forniti dagli organizzatori, sembra una sfilata di moda di quart'ordine.


E poi i parenti, i parenti di quarantatré nessuno qualunque, colpevoli solo di aver preso un'autostrada per andare in vacanza od a lavorare, i parenti delle vittime, capitanati da una smunta signora consumata dal dolore, che ha sempre dignitosamente resistito all'usura del pianto e dell'Assenza, delle promesse e delle garanzie, orgogliosa e severa, col sorriso triste di un Don Chisciotte che ripensa a quant'erano grossi i Mulini A Vento, ed intanto parla ai convenuti senza guardare in faccia né politici né preti, parla di contratti di concessione che non avrebbe firmato un bambino dell'asilo, di disillusione, di speranza nel rispetto per le vittime e per il dolore dei congiunti.

E poi, tra le lacrime, cita una frase sentita da un parente di una vittima della strage di Bologna: "A forza di osservare minuti di silenzio sono passati anni di vergogna"

E poi musica ed applausi, la violoncellista che non strazia nessun animo, col cameraman della tivù locale di Cavalier Serventi che, per un attimo, nella noia che lo pervade, inquadra meglio i presenti, seduti, con gli ombrellini bianchi aperti, che occupano si e no due terzi dei posti a sedere disponibili.

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editoriale di TataOgg

Su questo sito siamo davvero poche donne, credo sia dominio pubblico, pure un sasso lo noterebbe. Anche un cieco lo vedrebbe.

Abbiamo interessi differenti, ascoltiamo musica differente, parliamo in maniera differente, commentiamo cose diverse e interagiamo con utenti diversi.. ma quando ci incontriamo è un vero piacere. Credo sia lo stesso piacere che provano i sardi quando si incontrano fuori dai confini dell'isola...

Andiamo, ajò! A chi di voi è capitato di andare a un concerto in piazza e non vedere una bandiera dei quattro mori sventolare e in breve non trovarci radunato sotto un bel gruppo di isolani che non si erano mai visti prima, che bevono mirto e ichnusa insieme, tanto che a volte sembra la sfilata di Sant'Efisio?

A Nessuno di voi è capitato perchè non è mai successo che due sardi sconosciuti non si scambino due parole se si incontrano sul continente. Siamo un milione-e-sei e sembriamo un miliardo. Ma siamo e restiamo quattro gatti.

Come le donne su Debaser.

Perchè non ci sono donne su Debaser?

Forse le donne non amano la musica? Forse le donne non guardano i film? Forse le donne non leggono? Forse le donne non scrivono?

Perchè su Debaser le donne son così poche?

Perchè è necessario fare una rassegna di “musica solo al femminile” per ri-scoprire le donne musiciste? Perchè scopro solo ora che le donne nella musica elettronica sono state storicamente importanti? Perchè è necessario fare una classifica di musica al femminile, non bastava quella di musica mondiale? Perchè non si fa mai una classifica di musica al maschile? Perchè la classifica di “musica al maschile” fa ridere solo a pensarlo? Perchè certe donne si fingono uomini per essere accettate quali scrittrici? Perche le donne regista sono poche? Potrei davvero continuare all'infinito.. Ma pare che abbiamo vinto, noi donne.

Questa settimana ho avuto modo di confrontarmi con qualcuno di voi sul femminismo. Una mia battuta rivolta al redattore di una recensione nel quale viene menzionata la parola “POMPINO” (scusate il maiuscolo ma sono una reduce della lettura del libro di Lenny Bruce e non riesco proprio a trattenerlo, è colpa tua Dolce Nobile!) viene interpretata quale accusa verso il recensore stesso, come se lo tacciassi di maschilismo. Fa più ridere il fraintendimento della mia battuta che la mia battuta, scritta male – lo ammetto- ma, letto e compreso il testo della recensione non avrebbe dovuto lasciar spazio a interpretazioni vaghe. Tant'è.

Quello che non fa ridere per nulla è quello che segue.

Scopro infatti di essere stata trollata dal femminismo.

Scopro che il femminismo ha vinto (grazie car_, non sapevo dell'esistenza del “redpill”, o forse la mia mente non reputandolo importante l'ha rimosso tempo fa... non so, ho la memoria selettiva, è un mio limite), scopro che l'uomo è vittima della donna, scopro in pratica che buona parte degli utenti ha una gran confusione mentale riguardo determinati temi.

Ora non voglio perdere tempo a citare articoli, perchè quando un tema è complesso non si può leggere un articolo e capire un argomento in poche righe, così, dall'oggi al domani, e farci un editoriale su Debaser.

Per chiarire faccio un paragone: Mi sono laureata e in cosa consista esattamente la professione che esercito grazie al mio titolo di studio lo scopro ogni giorno, ogni giorno è nuovo, ogni giorno devo aprire un libro e studiare, ogni giorno cambiano le leggi e le applicazioni-e-implicazioni sono tanto numerose che studio più ora di quando frequentavo l'università.

Come se non bastasse devo certificare il mio aggiornamento-costante, pena problemi legati all'iscrizione all'ordine professionale.

Allo stesso modo credo che per capire il movimento femminista oggi sia necessario un approccio lento e graduale ai temi trattati. Perchè per poterne seriamente parlare serve cognizione di causa, serve addentrarsi nei temi e serve capire le ragioni profonde che lo muovono e che lo fanno evolvere continuamente. Se credete che il femminismo si riduca a pochi postulati di colore “rosa” fidatevi, avete sbagliato tutto. Rivedete le fonti dal quale attingete le informazioni o almeno integratele.

Ed io è questo che faccio da anni, leggo.

E vivo sulla pelle certe discriminazioni di genere ogni giorno della mia vita, da quando sono nata, anche se lavoro e sono indipendente. Faccio un esempio: questa società mi vede strana perchè sono una donna e a quasi 40 anni non son sposata e non ho figli. Vi rendete conto?! No, non vi potete rendere conto se non siete donne e/o non siete discriminati per qualche vostra libera scelta/diritto.

Ma non voglio entrare nel merito dei cazzi miei (posso usare la parola cazzo senza essere considerata fallocentrica e scurrile, si? Mi è concesso? Si possono usare le parole? Tutte? Lenny ti amo, lo sai, e voglio bene anche a Lector) e risponderò a una sola delle cose suggerite dall'editoriale RedPill, e lo farò con qualche domanda (altre domande si, datele voi le risposte che siete bravi), tanto la verità in tasca non ce l'ha nessuno.

Volete vedere che a un uomo non è consentito tenere il proprio figlio dopo un divorzio perchè in una famiglia “tradizionale” è la donna che fino a ieri è stata relegata al ruolo di unica educatrice/nutrice? Volete vedere che questo “tenere” in casa la donna per secoli, in un rapporto davvero impari, vi si è rivoltato contro in una maniera di cui state - solo ora - cominciando a vedere i risvolti tragici? Volete vedere che non riuscite a dare un nome a questa cosa (si chiama discriminazione, benvenuti nel club)? Volete vedere che anche il luogo comune per cui “una coppia lesbica” forse-Si e “una coppia gay” Invece-Meglio-di-No, Non possono crescere un figlio in autonomia, fa parte di questo processo, di questo vicolo cieco in cui vi siete (ci siamo) cacciati?

Volete vedere che il machismo di cui vi fregiate da anni, come insensibili, donnaioli, gli unici che possono stare scapoli tutta la vita senza che si utilizzi un termine spregiativo come ZITELLA per definirvi, alla fine vi sta talmente stretto che state dando le colpe a noi? Volete vedere che, quindi, anche il machismo è una cazzata sovrumana?

Volete vedere che non c'è un corrispettivo maschile di “femminismo” perchè c'è già il femminismo che si occupa anche dei temi “maschili”, quelli per i quali soffrite anche voi? Si, è così. Non vi state aiutando demonizzandolo.

La battaglia “femminista” è iniziata anche con temi che oggi sembrano futili, ma ci sono stati anche dei temi importanti tuttora, come la pillola e l'aborto (ad esempio) che son state conquiste per TUTTI, donne e uomini compresi. E voi non potete negarli con un editoriale, con un commento sotto una battuta non capita sotto una recensione. Io non lo accetto e non sto zitta.

Se per voi sono femminista allora sappiate che io non reputo l'affidare il figlio al genitore di sesso femminile sia la miglior scelta, se la famiglia fosse flessibile e entrambi i genitori avessero lo stesso ruolo e importanza per i figli, allora i figli potrebbero stare indifferentemente con l'uno o l'altra, in base a scelte logiche e non supposte. Ed è quello che credono anche molte femministe come me (forse tutte, quelle vere almeno). Perchè vivo sul pianeta terra non sulla Luna.

E questo è solo un esempio tra i tanti introdotti dalla pillola rossa.

La cosa straordinaria è essermi scoperta femminista oggi, è da ridere proprio.

Il femminismo, quello vero, si batterà anche per voi.

Vi permettete certi atteggiamenti perchè qua siamo poche, non perchè il Deb debba diventare il Regno delle Amazzoni che combatte il Genere Oscuro Maschile, quello cattivo, ma perchè è facile fare i duri quando si è in maggioranza. Provate a mettervi nei miei panni e discutere di tutto questo da soli, con/contro tutti voi.

Io ho le spalle larghe, vi auguro lo stesso.

Ah, dimenticavo... a me gli Uomini piacciono molto! Tanto per chiarire ;)

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editoriale di pier_paolo_farina

La mia concreta, personale passione per il tennis sembrava circoscritta per sempre ad una fase della mia gioventù: un lustro d’anni, innescato dai trionfi del 1976 di Panatta a Roma, Parigi e Santiago, quest’ultimo colla squadra italiana di Coppa Davis. Mi intrigava soprattutto Bjorn Borg, svedese dall’aspetto e dal carattere molto svedesi, che zitto e quieto correva di qua e di là dal campo come nessun altro, ributtando la palla sempre dall’altra parte e vincendo di fisico, determinazione, umiltà, impegno, grinta.

Poi, all’alba degli anni ottanta, il raffreddamento dell’interesse, con Panatta ridimensionato dalle sue voglie di spassarsela e non sudare troppo, Borg che si ritira a ventisei anni sul più bello e che addirittura, più in là, sposa quella sciroccata della Bertè, perfetto esempio (tuttora) di cialtroneria italica… Basta allora, d’altronde il mio vero amore di sport era da sempre il basket, praticato a lungo e seguito per decenni.

Ovviamente, da maschietto appassionato medio di sport, di un certo numero di sport, avevo continuato a seguire non molto seriamente le vicende del tennis e quindi l’avvento di Lendl, Becker, Agassi, Sampras, fino allo stabilirsi dell’impareggiabile triade pigliatutto Federer/Nadal/Djokovic, epopea questa oramai in chiaro dissolvimento, seppur lento. La mancanza di un campione italiano decente, vero ovviamente influiva e talvolta, guardando uno spezzone di partita o più facilmente il resoconto di un torneo importante coll’immancabile vittoria di uno dei campioni di cui sopra, mi chiedevo come mai in questo nostro paese non si palesasse, da ormai mezzo secolo, qualcuno veramente forte colla racchetta.

Poi è successo che due anni fa, nel consueto zapping davanti al televisore, ho incocciato in un incontro delle Next Generation ATP Finals di Milano, torneo novembrino da qualche anno riservato ai migliori otto tennisti under 21 del mondo. Stava performando un roscio boccoloso allampanato che, pur secco come una betulla e senza muscoli in evidenza, tirava incessantemente scaldabagni dall’altra parte del campo addosso ad un povero disgraziato suo collega, più grosso e fisicamente formato di lui ma con una modesta frazione della sua velocità, concentrazione, equilibrio, naturalezza, leggerezza, predisposizione.

Guardo e ascolto, rapito, e vengo informato che il tizio è italiano, anche se ha nome e cognome tedeschi. È perché proviene dalla Val di Sesto, sopra le Dolomiti e al confine coll’Austria. Ha diciott’anni e qualche mese ed è effettivamente il più giovane degli otto tennisti presenti.

Mi concentro: cos’è che mi piace, che mi avvince di lui? Per cominciare lo schiocco della pallina sulla racchetta, netto e acuto, indice dell’estrema velocità con la quale viene colpita. Impressionante il diverso rumore fra il suo colpo e quello del suo avversario. Pare una partita uomo contro donna. È lì buona parte del talento: la velocità in vece della potenza, una palla “pesante” scagliata da un omino con settanta, massimo settantacinque chili a coprire il suo metro e novanta d’altezza.

E poi la agilità del gioco di gambe, che pur affusolate e senza muscoli si mostrano in grado di portare a spasso quel corpo leggero e piazzarlo in equilibrio ideale un istante prima di ogni colpo, in modo da scatenare la velocità assoluta di braccio in tutta la sua letalità. Apprendo d’altronde che ha fatto sci agonistico a lungo da ragazzino (e lo slalom gigante le gambe te le sveglia di brutto, sicuro), prima di scegliere definitivamente il tennis e addirittura auto deportarsi in Liguria per stare a tempo pieno accanto ai suoi maestri in una scuola di tennis. Scelta mica da ridere, a tredici anni… ci vogliono le pall…ine!

E ancora il viso, ovviamente lentigginoso e quasi imberbe, concentrato e privo di qualsiasi smorfia di narcisismo o supponenza. Però non ombroso come Borg, solo bello innocente e… interessato, dedicato: si vede che è sul pezzo, che si sta divertendo, che il tennis è tutto per lui; un lavoratore convinto che con il darsi da fare senza requie su qualcosa che si ama, e per la quale si ha inclinazione e talento, si può fare veramente molto bene.

È quel tipo di tennista definibile come attaccante da fondo campo: la sua strategia naturale è ributtare in campo avverso la pallina sempre più rapida, sempre più angolata, sempre più lunga ad un palmo dal fondo campo, oppure nei piedi o nella pancia dell’avversario fino ad aprirsi un pertugio, un metro o due irraggiungibili, verso il quale esplodere un dritto o un rovescio a 150 all’ora e mandare la sferetta gialla e pelosa spesso e volentieri a sbattere di rimbalzo nel telone dietro al malcapitato antagonista.

Non capisco gli appassionati che danno indefessamente del “pallettaro” a chiunque non abbia predisposizione a fare la corsetta verso la rete ad incocciare la pallina al volo per prendersi il punto, oppure ad eseguire la fatidica “smorzata”, cogliendo col rimbalzo i primissimi metri del campo avverso e costringendo il rivale ad una concitata corsetta ed eventuale, difficoltoso rinvio. Chissà perché uno ben capace di fare volée a un metro dalla rete è da considerare tennista più nobile e venerabile di un altro capace di sparare missili angolati e/o lunghissimi, altamente spettacolari, assolutamente e superiormente soddisfacenti per quanto riguarda la mia estetica su questo sport.

Certo, a un vero campione occorrono un po’ tutti gli aspetti del gioco perché arriva sempre, nelle partite importanti contro gente veramente forte, la necessità, l’opportunità di provare una smorzata, di correre a rete per fare una volée, di giocare di fino. Con gli scarsi basta tirare un po’ di lavandini vicino alle righe e l’altro si smonta subito, resiste il primo set e poi si squaglia al secondo. Ma con quelli bravi occorre variare, ogni tanto, ed è su questo che Jannik deve migliorare. Anche la battuta… è importante avere un colpo che ogni tanto ti raddrizza all’istante uno 0-30 o un 15-40 con due botte ben piazzate. A lui succede già, come no, ma non abbastanza, non sufficientemente ancora per gli altissimi livelli e i tornei più prestigiosi.

Sinner inizierà il 2022 da decimo al mondo e con 5 tornei già vinti, a vent’anni (Panatta 10, Fognini 9, Bertolucci 6, Berrettini e Barazzutti 5 come lui), C’è la concretissima possibilità che fra un anno o al massimo due diventi il tennista italiano più vincente di sempre. Certo, una carriera sportiva è legata anche a fortuna, salute, imponderabili altre vicissitudini, ma insomma il tizio è forte e lo si vede ad occhio nudo. Speriamo che vada tutto bene, e a lungo, nella sua carriera da chiaro predestinato.

Il tennis è uno sport di massacrante componente psicologica, talché faccio fatica ultimamente a guardarmi in diretta le partite di Sinner, preferendo aspettare che finiscano per poi gustarmele a risultato (positivo) acquisito. Sono coinvolto, e quindi non voglio soffrire, solo godere. Confido di gustarmi molte godurie a merito di Sinner nell’ormai prossimo 2022

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editoriale di editors

La prima cosa da fare è verificare se all'interno del DeDatabaser sia presente (o meno) il DeArtista autore della DeOpera (qualsiasi essa sia): questo lo puoi fare agevolmente griccando sull'apposito link "CERCA" ben visibile in alto in CasaPagina

- Se il DeArtista è presente occorre verificare se la DeOpera sia elencata tra quelle presenti e già associate al DeArtista.

- Se il DeArtista è presente ma la DeOpera desiderata NON è presente la si può sempre inserire all'interno della DePagina del DeArtista tramite il comodo tasto "Aggiungi Informazioni" in alto a destra.

Facciamo un esempio, accedi quà:
Anal Cunt - Recensioni, discografia

Lo vedi sulla destra il tasto "aggiungi informazioni"?

Cliccaci sopra.

Ora ti si dovrebbe aprire un menù a tendina con due opzioni:
- invia un'immagine
- invia un'opera


Questo ti consente di inserire e creare tutti i DeDischi che vuoi corredando il tutto con tante informazioni utili quali data di uscita, copertina e titolo.

Se viceversa il DeArtista NON è presente le cosettine iniziano lievemente à complicarsi: occorre dapprima inserire un nuovo DeArtista all'interno del DeDatabaser tramite l'apposito link

DeBaser: auténticati!

Visto chè ci sei procurati anche una bella immagine (non tua, per quanto Tu sia bellissim_ non ci serve in questa fase) del nuovo DeArtista da associare alla (nuova) DePagina appena creata del DeArtista (precedentemente mancante).

Una volta che hai creato il nuovo DeArtista (precedentemente mancante) puoi, volendo, ricorrere alla implementazione delle DeOpere di lui medesim_ seguendo la procedura indicatati per gli amabili Anal Cunt di cui sopra.

E, soprattutto, ricordati che noi non avremo cultura, ma in quanto a finezza non ce lo mette in culo nessuno.

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editoriale di JonatanCoe

È tutto un fermento di felicità il mese di Nostro Signore
I morti ammassati per strada, parbleu, che disonore!

Per non parlare di quei pargoletti dalle facce sporche e privi di lustrini
Quale cattivo esempio per i nostri bambini!

E non si dica che siamo insensibili e privi di cuore
Di Quelli in Parlamento ne abbiam discusso per ore

Il nostro buon Matteo per evitare che morissero in mare
Volle una legge che li impediva di salpare

Ha sempre avuto a cuore la salute di quella povera gente
E ora rischia la galera da innocente

E poi, crediamo veramente che tutta quella gente sia veramente morta?
Questo è l'ennesimo intrallazzo per spartirsi un'altra torta

Cosa credete, lo sappiamo meglio e bene qui
In quel modo si muore solo con la Wii.

Allora lancio un pubblico avvertimento alla Rai
"Attenta a quello che fai"

Lo stesso vale per La7, Mediaset e le altre TV
Se continuate così non mi vedrete più

Mai più palazzi bombardati e fatiscenti
Mentre rimuovo il cotechino dai denti

Giammai bambini accalcati con scodelle in mano
Quando mi sollazzo sul divano

Le file di siriani al confine con la Turchia
sono quelli che vanno a sciare, come noi in Alta Badia

I bagliori a Gaza di notte
Son solo fuochi accesi dalle mignotte

Bene, questo tenevo a dirvi, ora vado che sono molto stanco
Domani levata alle 6.00 per essere a messa nel primo banco.

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editoriale di De...Marga...

Li ho persi ad un mese di distanza.

Prima mamma, dilaniata dal Parkinson.

Poi papà distrutto nel corpo e soprattutto nello spirito dall'Alzheimer.

Da una parte sono anche in qualche modo contento e "libero", perchè in tutti questi anni di malattia di entrambi i miei genitori mi sono fatto in "dodici" per cercare sempre di curarli al meglio. Prima in casa, poi in strutture più adeguate per gestire situazioni che mese dopo mese si sono fatte peggiori. Fino all'epilogo finale.

Ho trovato conforto nella mia Musica, nella mia compagna di vita Marina, nel mio Diamante Grezzo, negli amici (tanti), nei parenti. Ed anche nella comunità folle ed indispensabile di Debaser.

Tanti di voi mi hanno raggiunto con messaggi privati; poche parole da persone che difficilmente riuscirò ad incontrare nella vita.

Però siete stati davvero grandiosi e mi avete aiutato, mi state ancora aiutando. E di questo vi sarò grato per sempre.

Una frase che mi ha scritto uno di voi mi ha "scosso" più di ogni altra: "I tuoi hanno tirato su un uomo in gamba".

Credo, con nessun dubbio, che il ragazzo del Friuli abbia detto la verità.

Un abbraccio infinito.

Lorenzo.

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