José José - Gavilan O Paloma
gavilan o paloma pablo abraira djrally73

Il 2019 è stato un anno tragico, per la canzone melodica in spagnolo.
Ci hanno infatti lasciato, e a soli venti giorni l'uno dall'altro, Camilo Sesto (onnipresente nei jukebox degli anni '70 e protagonista, fra le altre cose, della versione iberica di Jesus Christ Superstar) e il messicano José José.
Definito 'El Príncipe de la Canción' per antonomasia, José José fu per lunghissimo tratto il maggior interprete mondiale di ballate e boleros. Naturalmente a sfondo sentimentale, naturalmente con quella vena tragica/patetica che tutti i cultori del genere, tutt'ora, gli riconoscono.
'Gavilán o Paloma', composizione dello spagnolo Pérez-Botija, è uno dei suoi successi senza tempo. Attorno alla canzone fu anche girato un film omonimo, nel 1985. Protagonista era lo stesso José José - già vittima dell'alcolismo e di altri guai di salute che, all'alba del nuovo millennio, l'avrebbero reso afono.
In Spagna, però, la versione che tutti gli ultracinquantenni conoscono a memoria non è quella di José José, ma quella di Pablo Abraira. Non altrettanto nota è la canzone da noi, tranne che per una versione italiana di Julio Iglesias dal titolo 'Amico', sull'album 'Sono un pirata sono un signore'.
Il brano racconta di come, al termine di una 'noche de copas', il maschio predatore sia fatalmente tratto nella rete di una donna misteriosa (e sola) che l'ha stregato con lo sguardo. L'avventura è inevitabile.
Senonché, al primo contatto con la maliarda, il maschio percepisce qualcosa di anomalo. Qualcosa di imprevisto si frappone tra lui e l'oggetto del desiderio.
Il calore dell'incontro, all'improvviso, si trasforma in gelo.
Al guardarti da vicino mi sentii tradito. Il tuo aspetto m'aveva ingannato.
E il maschio predatore, convinto di essere lui falco e lei colomba, realizzò che i ruoli si erano invertiti.

Julio non avrebbe mai potuto cantare un testo del genere. Il testo di 'Amico', infatti, non ha nulla a che vedere con l'originale: via gli uccelli, via i falchi e le colombe, rimangono una banalissima situazione a tre, un passaggio dato e un amico cornuto a cui Julio (pentito) si rivolge nell'accorato refrain.

..."per quelo che ti facio, io mi sento uno stracio..."

Ma per una volta, possiamo dirlo, il numero Uno non fu Julio.
 
Alberto Fortis - Bene, insomma
Dieci volte Alberto - come vengono (7)
E Bonus...
 
@[IlConte]
@[imasoulman]
@[macmaranza]
@[kyra1]

Visto che v'ha piaciato la versione originale postata dal Nobiluomo Reggiano, beccatevi un po' questa.... ci stanno Lennon, Eric Clapton, Keith Richards e Mitch Mitchell... vedete un po'...

John Lennon, Eric Clapton, Keith Richard and Mitch Mitchell - Yer Blues (Live)
 
Bentornati con l'ultimo appuntamento con la rubrica:
Le 10 canzoni più brutte ed inascoltabili del signor Daniele da Napoli stavolta in ordine sparso. PARTE 10
Pino Daniele - Senza peccato
Inedito tratto dalla raccolta "Yes I Know My Way" del 1998, e vorrebbe essere un rifacimento della stupenda canzone omonima. Inutile dire che si tratta di cagata bellebbuona. Atroce come poche..
@[dsalva] @[Farnaby]
 
little pretty thing
@[imasoulman]
@[Dislocation]
@[lector]
Ma questo album è effettivamente “scritto, suonato e prodotto” nel 1981?! Mai sentito ma sensazionale!
 
Rush - Natural Science
Il 1980 è stato l'anno in cui molte band hanno firmato l'ultimo capolavoro (Yes con il sublime Drama, Genesis con il pop di Duke salvato dalla stupenda titletrack...). Idem per i Rush che, nonostante non siano incappati nell'AOR, nella wave stile Buggles o nell'hard and heavy, non mi entusiasmano troppo da Signals (album avente l'ultimo gioiellino Subdivisions). Pezzi come Afterimage, Mysthic Rhythms o The analog kid sarebbero stati perfetti se fossero usciti da Permanent waves o Moving pictures.
 
Mi raccomando quando uscite...

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rebus a rovescio (frase 7, 2, 10)
 
Be Free - ARGENT
Quanto sono deliziosi? Coretti psych che potevao stare benissimo anche nel primo album dei Soft Machine e il Moog esattamente in mezzo tra Canterbury e Brian Auger.
 
Holdsworth - Endomorph (Dedicated to My Parents)
Come superare le atmosfere eteree e lo stile vocale di Sylvian?! Questo pezzo ne è l'esempio: voce sublime, musica totale che si trasforma in visione, pensiero, evento atmosferico e un chitarrista unico.
(A proposito, dopo anni si ascolti posso dire che Japan e Sylvian li trovo troppo wave/semplici)
 
#estratti (non sarò mai costante, per cui non metterò il numerino davanti)

"– Ma che cosa precisamente non ti è piaciuto in questa vita?
– Tutto; il continuo correre come a gara, l’eterno gioco delle miserabili passioncelle, specialmente dell’avidità, il mettersi vicendevolmente bastoni fra i piedi, i pettegolezzi, le chiacchiere, i reciproci dispetti e poi quello squadrarsi da capo a piedi; quando ascolti, ti vengono le vertigini, ti instupidisci. Ti pare gente intelligente, gente tutta piena di dignità, e non senti altro: «A questo hanno dato questo, quello ha avuto l’appalto». «Scusate, per quale ragione?» grida qualcuno. «Questo s’è rovinato al gioco ieri al club, quello prende trecentomila!» Noia, noia, noia! ... Dove va a finir l’uomo, qui? Dov’è la sua interezza? Dove si è nascosto? In quali sciocchezze si è sminuzzato?"

Ivan Aleksandrovič Gončarov, Oblomov
 
Buongiorno
e ben sintonizzati su
#radiocapish

Come ascolto di oggi vi proponiamo il terzo album in studio di un cantautore italiano ahimé troppo poco conosciuto: Flavio Giurato. "Marco Polo" (1984), pubblicato per la CGD, è una sorta di "Bildungroman" in piccolo del grande mercante veneziano. Ebbe talmente poco successo all'uscita (capirete il perché ascoltandolo), che finì per determinare il ritiro dalle scene del cantautore romano per più di due decenni.

Buon ascolto.

Flavio Giurato - MARCO POLO (CD version) Full Album (CGD, 1984)
 
Eccoci finalmente. SIgnori, signore, benvenuti alla parte finale di EDOARDO SMERDATO, ovvero quelle 12 canzoni evvia evvia. Oggi come non mai non c'è da dilungarsi, stiamo per andare a vedere il peggio del peggio, la punta dell'iceberg di questo ciclo infernale, il punto più basso di tutti. Il vincitore assoluto è....https://www.debaser.it/main/playlist_item.aspx?IdPlaylist=226801 tratta da quel gran bell'album che è La fantastica storia del pifferaio magico. Si, originale fare un concept sul pifferaio magico, così originale che Bennato l'aveva già fatto con quel E' arrivato un bastimento che ha lasciato un po' tutti perplessi (per me è a un passo dal #caposlavoro ). Sentirlo cantare in modo così banale fa solo che pensare..."Ed allora, c'era una volta
una citta che diventava brutta,
diventava cattiva ogni giorno di piu.."...IL LIVELLO E' QUELLO DI UN BAMBINO CHE ANCORA DEVE FINIRE LE ELEMENTARI! E l'arrangiamento non migliora di certo il tutto, con un inizio agghiacciante e degli accenti latini da far gelare le vene nel sangue (cit.). Abbiamo toccato il fondo e mai ci si potrà rialzare

Tag per l'ultima volta il povero torturato @[fabriziozizzi] @[Ditta] (che continua la sua tortura col nostro Pinuccio da Napoli) e @[Farnaby]
 
Thunderstruck
Una sveglia adeguata è importantissima, si sa...
 
Sunny Murray ‎- Sunny Murray (1966) FULL ALBUM

Sunny Murray - from "Sunny Murray"
1966 (ESP)

#jazzlegends
 
Rainbirds 'Sea Of Time' 1989
tutto il disco merita un ascolto. Attento
 
Le Cercle rouge - Trailer

Jean-Pierre Melville (4 di 4)
"I senza nome" - 1970

#35mm
 
#perleoscure
#dimenticatidadioedag liuomini
Jim Sullivan - UFO
Jim Sullivan 'U.F.O.', ''U.F.O.'' [1969]

Jim Sullivan il rocker che fu rapito dagli alieni.
Il 4 marzo del 1975, Jim Sullivan salutò sua moglie Barbara e suo figlio Chris e se ne partì da L.A. verso Nashville.
La sua carriera non decollava, a Nashville aveva qualche contatto, la speranza di lavorare come session man. Eppure i suoi gigs al Raft club richiamavano sempre la gente giusta: i bei tipi della new Hollywood, musicisti, belle ragazze, artisti....
Era diventato amico di Harry Dean Stanton, aveva avuto una particina in "Easy Rider", era entrato nel giro di Phil Spector che gli aveva messo a disposizione la sua leggendaria Wrecking Crew per registrare il suo primo LP.
E, cazzo, ne viene fuori un capolavoro!
No, non sto esagerando: un capolavoro: Gene Clark che incontra Tony Joe White, Tim Hardin con schitarrate acide, tappeti d'archi ed arrangiamenti barocchi che sembrano opera di David Axelrod. Ed un songwriting baciato dall'ispirazione. Canzoni che parlano di deserto, solitudine e viaggi.
E quel titolo: "UFO", cosa che assumerà un tono più assurdo che sinistro considerato ciò che accadrà.
Perché il disco non se lo fila nessuno e finisce nel mucchio dei "capolavori dimenticati". Jim ci riprova con un secondo disco a suo nome, prodotto da Hugh Hefner (si, quello di "Playboy") - disco non meno bello a detta di @[imasoulman] (e mia), e di Ima tocca fidarsi! - ma non va.
Così arriviamo a quel 4 marzo del 1975, quando Jim, caricato il maggiolino con le sue cose (chitarra, qualche vestito, uno scatolone coi suoi dischi e poco altro), se ne parte per Nashville. Quella sera una pattuglia di polizia lo ferma dalle parti del Nuovo Messico, lo trova pulito ai test di alcol e droga, ma gli ordina di trovarsi una stanza dove dormire e riposarsi. Jim si prende una stanza in un buco di motel, il "La Mesa", giù a Santa Rosa ma, prima di andare a dormire, decide di andare a cercare della vodka.
Non tornerà mai più al motel. Il 6 marzo la sua auto viene ritrovata 26 km più lontano, in mezzo al nulla. Dentro, le cose di Jim: la chitarra, i dischi, il portafogli, un quaderno coi suoi testi, i suoi vestiti....
Di Jim nessuna traccia.
Il suo corpo non verrà mai più ritrovato.
Dov'è Jim? Si è perso, ubriaco, nel deserto? Si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato (da quelle parti c'era il ranch di una certa famiglia Gennetti in odore di mafia e la sfiga, si sa, non va mai in vacanza)?
Oppure sono stati gli alieni che hanno voluto venire conoscere da vicino quel tizio che aveva cantato, così bene, di loro?