Levinson racconta, con grande pulizia tecnica, una storia commovente ma allo stesso tempo imperniata di ilarità.

 Rain Man è un film che ha saputo conquistare le platee mondiali grazie ad un'impalcatura semplice ma assolutamente valida e toccante.

Rain Man, diretto da Barry Levinson, è un film classico e commovente che esplora il legame tra due fratelli di fronte all'autismo. Dustin Hoffman offre una performance premiata con l'Oscar, affiancato da Tom Cruise. Il film unisce sentimento e ironia con una regia pulita e una colonna sonora coinvolgente di Hans Zimmer. Nonostante alcune critiche sul buonismo, rimane un'opera di successo universale e toccante, celebrata da 4 Premi Oscar. Guarda Rain Man per una storia intensa e premiata sul rapporto tra fratelli e l'autismo.

 Betsy mostra subito i suoi limiti fin dalla partenza, ma non per questo brutto o noioso.

 L’album si differenzia rispetto a quello delle altre dive per un sound più potente e duro.

L'album solista di Betsy Weiss del 1988 segna un tentativo deciso di affermarsi nella scena hard rock/heavy metal femminile. Pur mostrando limiti vocali e mancanza di originalità rispetto a dive come Lita Ford e Lee Aaron, offre un sound potente e brani heavy convincenti, con un secondo blocco particolarmente efficace. Il disco è apprezzato per la sua genuinità e approccio senza compromessi, risultando una proposta valida e intensa nel panorama metal dell’epoca. Scopri un heavy metal autentico con il disco di Betsy, un classico nascosto da riscoprire!

 Il più grande ed ambizioso progetto concepito dall'avanguardia inglese degli anni '70.

 Un muro di noise e cacofonia ossimoricamente sublime, dove Berio incontra Pharoh Sanders.

La recensione celebra 'Septober Energy' di Centipede, un progetto orchestrale ambizioso guidato da Keith Tippett e prodotto da Robert Fripp. L'opera unisce jazz, rock e musica sinfonica in un unico lungo brano diviso in quattro parti, ricco di improvvisazioni e atmosfere contrastanti. Sebbene complesso e ostico, è riconosciuto come un capolavoro storico dell'avanguardia inglese. L'ascolto richiede attenzione e curiosità, premiando chi si immerge in questo viaggio sonoro unico. Ascolta 'Septober Energy' e immergiti nell'avanguardia inglese degli anni '70.

 Il riff al catrame è subito servito con la titletrack opener, che gira benissimo attorno ad una chitarra irriverente e maleducata.

 In Do It Till It Hurtz si sente una band che, pur pestando come Los Angeles comanda, mantiene vivi echi e maniere dell’adult oriented rock.

Do It Till It Hurtz è il primo autoprodotto album del 1989 degli Sweet Teaze, band sleaze/street/glam rock del Michigan. Il disco mescola sonorità tipiche del genere con influenze di adult oriented rock canadese, con riff potenti e un sound vintage. Alcuni brani brillano per originalità mentre altri risultano più convenzionali, ma nel complesso si tratta di un lavoro solido e da premiare. La produzione rudimentale rende il disco autentico e d'impatto. Scopri il fascino vintage degli Sweet Teaze con Do It Till It Hurtz, un classico sleaze rock da riscoprire!

 Lo spazio è troppo immenso per un uomo solo.

 Planetes ti entra dentro perché, al di là delle incertezze narrative, ha un grande messaggio da veicolare.

Planetes di Makoto Yukimura è un manga seinen in quattro volumi che racconta la vita di netturbini spaziali impegnati nella raccolta di detriti orbitali. La storia esplora tematiche esistenziali profonde e l'immensità dello spazio come specchio dell'interiorità umana. Sebbene la narrazione soffra di compressione, l'opera colpisce per la qualità artistica e la profondità filosofica. Consigliato anche l'anime, che amplia la trama con maggiore efficacia. Scopri Planetes, un manga unico che unisce scienza e introspezione umana.

 Incredibile a mio avviso, come il cantautore sia riuscito a rendere questa canzone un trionfo di strumenti in armonia, uniti a un bel testo e alla sua voce ruvida.

 Il risultato è una coerente fusione di generi, con influenze di molti artisti importanti, tra cui John Martyn, Van Morrison, Otis Redding, Ray LaMontagne, Stevie Wonder e Cat Stevens.

La recensione di "Undiscovered" di James Morrison evidenzia un album vario, capace di fondere soul, rock, blues e pop con una voce ruvida e testi coinvolgenti. Le canzoni mostrano un’evoluzione musicale interessante, con brani che spaziano dal duetto intimo alle atmosfere rock energiche. L’album si ispira a grandi artisti come Stevie Wonder e Otis Redding mantenendo però una propria coerenza. Scopri l’album Undiscovered di James Morrison e lasciati conquistare dal suo mix di generi!

 "Il Michael Stipe migliore di sempre... con le parole dei primi dischi comprensibili ma non per questo meno enigmatiche."

 "I R.E.M. come li conoscevamo, dopo tanto tempo."

Il live album 'Live at the Olympia' di R.E.M. segna un ritorno valido dopo il deludente 'Around the Sun'. Registrato in cinque serate a Dublino, il doppio disco presenta 39 brani tra classici poco suonati e inediti. Michael Stipe è in grande forma e la band offre performance solide senza eccessive improvvisazioni. Un album ideale per chi cerca la vera essenza dei R.E.M. dopo il loro cambio di formazione. Scopri ora il live che celebra la vera essenza dei R.E.M.!

 Non è che sia un brutto disco. Solo che mi ha c-o-m-p-l-e-t-a-m-e-n-t-e s-p-i-a-z-z-a-t-o.

 Odd Blood non è spiacevole. Tradisce le aspettative ma non lascia delusi, amareggiati si.

La recensione analizza il secondo album degli Yeasayer, Odd Blood, evidenziandone un netto cambio di sound verso un pop più anni '80 rispetto all'esordio sperimentale All Hour Cymbals. Seppur energico e prodotto con esperienza, l'album divide per la sua compattezza sonora e la perdita dell'atmosfera indefinibile del primo disco. Il recensore si dichiara in parte amareggiato ma curioso di scoprire il futuro della band. Ascolta Odd Blood e scopri la nuova direzione degli Yeasayer!

 Una cosa che ti fa dire che le colonne non sono male. Ma la verità è che questa non è una colonna sonora.

 Death Is The Road To Awe con quei suoi cazzo di crescendo... Magnificamente.

La recensione riflette il disamore iniziale dell'autore per le colonne sonore, superato dall'ascolto di The Fountain di Clint Mansell. L'album, arricchito dalle collaborazioni con Mogwai e Kronos Quartet, si distingue per la sua forza emozionale e per alcuni brani memorabili come 'Death Is The Road To Awe', rendendolo un'opera che trascende il semplice ruolo di colonna sonora. Pur non avendo visto il film, l'autore ne ha apprezzato profondamente la musica, ascoltandola all'infinito. Ascolta The Fountain di Clint Mansell e lasciati trasportare dall'emozione della musica.

 Il Dylan amaro e amareggiato, armonica a cucire i tagli, chef di parole come serpenti, suono definitivo e chiarificatore mette la marcia e si ubriaca da solo.

 Che disco. Se non ce l'avete, be', io vi ho avvisato.

La recensione esprime una profonda ammirazione per Blood On The Tracks di Bob Dylan, concentrandosi sulle prime quattro tracce, in particolare "Idiot Wind", come espressione di amarezza e talento lirico. L'autore mescola ricordi personali di Londra con il senso di autenticità e qualità della musica di Dylan, lodando la forza e la sincerità dell'album. Ascolta Blood On The Tracks e scopri il Dylan più autentico e tagliente.

 "Sagebrush Serenade" è un capolavoro del country-rock, una gemma abbagliante che unisce arpeggi acustici e steel guitar celestiale.

 Il timbro alto e pulito di Tim Schmit è una delizia per le orecchie e surclassa inevitabilmente quello baritonale di Cotton.

La recensione celebra 'Cantamos' dei Poco come un capolavoro del country rock, concentrandosi sulla formazione classica della band e sulle eccellenze strumentali e vocali. Vengono evidenziate tracce come 'Sagebrush Serenade' e l'apporto dei membri Rusty Young, Tim Schmit e Paul Cotton, con un'analisi puntuale dei brani e delle singole prestazioni. Nonostante alcuni pezzi meno ispirati, l'album conferma la qualità della band in un momento di transizione storica. Scopri ora le sonorità intramontabili di 'Cantamos' dei Poco!

 Quando si parla di artisti del calibro di Leonard Cohen non ci si può non vergognare della propria inutilità.

 Probabilmente il miglior concerto di Cohen. Da avere assolutamente.

La recensione esalta la straordinaria performance dal vivo di Leonard Cohen all'Isle of Wight nel 1970, descrivendo un concerto intimo, magico e tecnicamente impeccabile. Si sottolineano le versioni rivisitate e arricchite dei suoi brani più famosi e l'importanza storica del DVD allegato. L'autore esprime grande rispetto e ammirazione per l'artista e consiglia caldamente l'acquisto di questo gioiello musicale. Scopri ora questo capolavoro live e lasciati trasportare dal genio di Leonard Cohen.

 Un disco nudo, intimo e riflessivo, da ascoltare sul divano buono (con il rischio di addormentarsi, però).

 Peter Gabriel ricanta tutte le canzoni a modo suo pigiando l’acceleratore della lentezza, pregio e difetto del progetto.

Scratch My Back di Peter Gabriel è un album di cover realizzate con pianoforte e orchestra, dall'atmosfera intima e riflessiva. L'approccio lento e personale trasforma molti brani in nuove esperienze, con alcune cover riuscite più di altre. Non è un disco facilmente accessibile né radiofonico, ma piuttosto un lavoro di grande introspezione e qualità artistica. La produzione di Bob Ezrin aggiunge valore al progetto, pensato come una pausa creativa prima di un futuro album originale. Scopri l'intimità delle cover di Peter Gabriel, ascolta Scratch My Back ora!

 Dove sono finiti gli espedienti sonori di un tempo? Dove sono finiti i mondi paralleli, le streghe e gli inquietanti macellai che sembravano usciti da un film di Pupi Avati?

 Assemblare chitarre metal e/o industrial rock con un cantato baritonale, puzza di già sentito!

La recensione analizza il terzo album dei Malombra, 'The Dissolution Age', evidenziandone un drastico cambiamento stilistico rispetto ai lavori precedenti. Seppur con qualche momento di grinta ed epicità, il disco manca di fascino e originalità. Le sonorità si allontanano dal neo-prog e dal dark degli esordi, avvicinandosi a atmosfere industrial meno convincenti e tematiche polemiche. Viene consigliato di ascoltare i primi due album e di ignorare questo capitolo finale. Scopri gli esordi progressivi di Malombra, ma evita questo deludente album finale.

 Il punto debole del quarto album in studio della band lombarda è proprio la registrazione.

 La drammaticità evocativa dei lavori precedenti è in buona parte persa, ma la bravura nel creare composizioni oscure e complesse è rimasta intatta.

Il quarto album in studio di Doomsword, My Name Will Live On, offre composizioni epiche e veloci ispirate alle guerre tra Romani e Galli. Tuttavia, la registrazione curata da Dragonheart risulta inferiore alle produzioni precedenti, compromettendo la chiarezza del suono e la presenza vocale. Nonostante ciò, l'album mantiene un buon livello qualitativo senza cali evidenti. La maggiore presenza della chitarra solista e l'intensità delle tracce lo rendono interessante ma lontano dal classico sound del gruppo. Scopri l’epic metal di Doomsword e giudica tu stesso questo album controverso!

 Alla title track 'Scacco matto' consiglio di ascoltare solo la canzone, dimenticando che si tratta di Povia.

 Trovo che sia un cantautore tutto sommato genuino, prolifico, che sa parlare di argomenti difficili con molta delicatezza.

La recensione invita a superare i pregiudizi su Giuseppe Povia per apprezzare il suo EP 'Scacco matto'. L'autore evidenzia la delicatezza con cui Povia affronta temi difficili, come nel brano 'La verità', e sottolinea la musicalità e le metafore politiche presenti. Pur riconoscendo alcune canzoni meno incisive, si considera la title track come un capolavoro. L'album scorre fluido e mostra un cantautore genuino e prolifico. Ascolta 'Scacco matto' e scopri il lato autentico di Povia!

 "It's night, it's raining, it's bohren time."

 Non c'è un cazzo di motivo per essere felici.

La recensione esplora 'Gore Motel', il secondo album del 1994 di Bohren & Der Club Of Gore, pionieri del Doom Jazz. Caratterizzato da un sound lento, oscuro e pulito, l'album crea un'atmosfera opprimente e affascinante. Si evidenziano le radici doom e l'influenza jazz, con un tono emotivo e malinconico distintivo. Il disco si pone come un caposaldo dell'underground e anticipa sviluppi futuri del genere. Immergiti nell’atmosfera unica di 'Gore Motel' e lasciati avvolgere dal fascinò del Doom Jazz.

 La mente va subito a nomi come The Dillenger Escape Plan, Kylesa, Today is The Day e, appunto, i Converge che hanno segnato gli anni zero con una serie di album stupefacenti.

 Converge hanno confezionato un ottimo album... che si merita più di un ascolto per essere apprezzato totalmente.

Axe To Fall è un album che sintetizza la potenza e l'originalità del sound dei Converge, mischiano hardcore, metal e influenze elettroniche con grande tecnica. Il disco si distingue per le collaborazioni di rilievo e un songwriting curato che mantiene intensità e variazioni emozionali. Pur non raggiungendo il livello iconico di Jane Doe, rimane un'opera di grande valore, accessibile anche ai neofiti. Le liriche personali di Bannon e l'artwork contribuiscono a completare un progetto coerente e stimolante. Scopri Axe To Fall, l’innovazione hardcore che racconta rabbia e introspezione.

 Quel terrore generato dagli eventi soprannaturali è ciò che rende un film horror un bel film horror.

 Paranormal Activity non è un capolavoro ma una rivincita. Un ritorno alle origini.

Paranormal Activity viene apprezzato per la sua capacità di generare paura autentica, nonostante il suo stile found footage amatoriale che per alcuni rompe l'illusione cinematografica. Il film si distingue come un ritorno alle origini del cinema horror, puntando sulla tensione sottile e sull'invisibile, senza effetti eccessivi. È una provocazione contro l'horror-pop moderno e un'esperienza reale di terrore per lo spettatore. Scopri l'horror che fa davvero paura, guarda Paranormal Activity!

 “Al mondo non c’è nulla di più importante del buon vecchio rock and roll.”

 “Rock and Roll Heart è una bomba a orologeria sul punto di esplodere.”

La recensione racconta, con toni intimi e vividi, l’esperienza del narratore legata all’album Rock and Roll Heart di Lou Reed. Attraverso racconti di vita notturna, riflessioni personali e il rapporto con la musica e i musicisti, emerge l’importanza del rock come forza vitale. L’album diventa metafora di una realtà turbolenta ma autentica, celebrando il valore del buon vecchio rock and roll. Scopri l’essenza del vero rock con Lou Reed e Rock and Roll Heart!