"Musica densa di emozioni e rabbia, quella del celebre contrabbassista, suonata molto bene."

 "Sarebbe una sconfitta grave per Brescia, incapace di valorizzarsi culturalmente, capace solo di eventi estemporanei."

La recensione racconta il concerto dal vivo dei Quintorigo, impegnati a interpretare le opere di Charles Mingus durante la Festa di Radio Onda d'Urto a Brescia. L'autore sottolinea la qualità musicale e l'emozionalità della performance, affrontando anche le difficoltà culturali di una città provinciale che fatica a valorizzare eventi culturali alternativi. Non manca una critica politica rivolta alle restrizioni imposte all'evento e un invito alla difesa della scena musicale locale. Scopri l’emozione unica dei Quintorigo in omaggio a Mingus, non perdere questa performance coinvolgente!

 "Motorpsycho sono stronzi. Si saran detti: 'cazzo, noi nell'adolescenza andavamo avanti ad LP. Vogliamo farvi sentire cosa voleva dire ascoltare un Disco, con che spirito lo sentivamo'".

 "Quaranta minuti tiratissimi, in cui sono basso -distorto, metallico - e batteria - semplicemente incontenibile - a portare avanti i pezzi, in uno stato d'intesa perfetta."

La recensione celebra il ritorno dei Motorpsycho al vinile con l'album 'Child Of The Future', un disco potente e ispirato che segna il ventennale del gruppo. Con la produzione di Steve Albini e l'ingresso del batterista Kenneth Kapstad, l'album mescola riff stoner, passaggi acustici e influenze progressive. Il vinile è un omaggio al passato e alla musica su formato fisico, apprezzato anche da chi ricorda il rito dell'ascolto in famiglia. Un ritorno convincente che riconferma il trio come uno dei migliori power-trio in circolazione. Scopri l'energia vintage di Motorpsycho con 'Child Of The Future' in vinile!

 L'Apprendista è, infatti, opera di più ampio respiro e di più marcata (ed ispirata) matrice progressive rispetto ai suoi predecessori.

 Una nota di merito per l'originalità del cantato 'corale' che, pur non eccellendo in qualità, restituisce una certa personalità al gruppo.

L'Apprendista degli Stormy Six rappresenta un punto di svolta nel progressive italiano, con arrangiamenti barocchi e un sound più ampio rispetto alle opere precedenti. Il gruppo, attivo per quasi vent'anni, emerge con un album omogeneo e ispirato che supera i confini della sola matrice politica, offrendo brani ricchi di originalità e dettagli sonori. Il cantato corale conferisce identità al disco, che si distingue per la qualità e l'innovazione nella scena musicale italiana degli anni '70. Scopri l'iconico album progressive italiano che ha segnato gli anni '70!

 Riff di chitarra incendiari (lo so è una frase fatta ma ho sempre sognato scriverla).

 I Problematics coi loro suoni crudi e sporchi rappresentano alla perfezione il punk rock degli anni '70, quello più autentico.

La recensione celebra The Problematics e il loro album 'Kids All Suck' come un esempio autentico del punk rock americano della fine degli anni '70. Viene evidenziata la natura grezza e selvaggia del suono, le voci potenti di Todd e Alec, e l'energia che richiama band come Heartbreakers e Dead Boys. L'album è considerato una garanzia per gli appassionati del genere underground e punk'n'roll. Ascolta Kids All Suck e immergiti nel vero spirito punk anni '70!

 La malinconica felicità che si lega ai propri ricordi e a quelli del libro.

 Il filo conduttore del sonno che unisce i personaggi in un sogno dove non tutto va bene.

La recensione esplora 'La Casa del Sonno' di Jonathan Coe, un romanzo che intreccia passato e presente attraverso personaggi complessi e un'ambientazione suggestiva. Il libro affronta temi come il sonno, i sogni e la memoria, offrendo un racconto coinvolgente e riflessivo, caratterizzato da uno stile asciutto e immersivo. È un testo da rileggere più volte durante la vita. Scopri il viaggio tra sogno e realtà con La Casa del Sonno di Jonathan Coe!

 "Scott Finch è un chitarrista sincero. Nessun volo pindarico musicale riesce a fare capolino nella sua Strato bianca, proprio perché non è nelle sue corde."

 "Un live incendiario e straripante con il Verbo di Hendrix sempre e costantemente (e volutamente) in agguato."

La recensione celebra il live album "Live Groove!" di Scott Finch & Blues O'Delics come un elemento sincero e passionale del panorama rock blues. Viene evidenziata la forte influenza di Jimi Hendrix, la qualità delle performance live e la cura nelle composizioni originali. L'autore ricorda con affetto il momento della scoperta del disco e il calore degli ambienti in cui è stato registrato, sottolineando l'autenticità e il valore dell'opera nel circuito underground. Scopri l'anima autentica del rock blues con Scott Finch e il suo Live Groove!

 Il regista Chris Fisher sembra lanciare una sfida a Richard Kelly, giocando con i confini spazio-temporali come un bambino gioca con i tasti rewind e forward del videoregistratore.

 Film contorto, irrisolto, trascurabile. Una palese arrampicata sugli specchi.

S. Darko, sequel di Donnie Darko diretto da Chris Fisher, risulta un film confuso e cervellotico, incapace di raggiungere la profondità del predecessore. La trama è affollata da troppi personaggi e complicazioni inutili, con riferimenti forzati e citazioni già viste. Nonostante alcune buone scelte musicali, il film appare più come una forzatura commerciale che un degno prosieguo. Scopri perché S. Darko non è all'altezza dell'originale Donnie Darko!

 "La nave affonda e il capitano con lei."

 "Il seme della discordia, singer meno azzeccato non poteva essere scelto."

La recensione analizza l'album 'The Unspoken King' dei Cryptopsy, evidenziando una forte delusione rispetto ai lavori precedenti come 'None So Vile'. Nonostante la tecnica elevata, la band si perde in contaminazioni metalcore poco convincenti e un cantato spesso fastidioso. La nuova line-up e le scelte musicali ricevono critiche aspre, con poche tracce salvabili. L'album è visto come una caduta di stile e un allontanamento dalle radici brutal death metal. Scopri se 'The Unspoken King' di Cryptopsy merita il tuo ascolto metal!

 "Quando ho fatto questo disco, alla casa discografica non era piaciuto. Loro volevano un singolo da classifica. Ma Big Daddy non era costruito in questo senso."

 "Big Daddy ha un proprio cuore che batte indipendentemente dai dischi gloriosi che lo hanno preceduto."

Big Daddy è un album intimo e introspettivo di John Mellencamp, che esplora temi sociali profondi attraverso un sound folk e roots rock. Nonostante la casa discografica non lo volesse come sequel commerciale, il disco si distingue per la sua maturità artistica e le liriche impegnate. Brani come "Jackie Brown" e "Pop Singer" emergono per la loro intensità emotiva e critica. Richiede diversi ascolti per essere apprezzato appieno, rivelandosi un'opera autentica e coraggiosa. Ascolta Big Daddy per scoprire il lato più profondo di John Mellencamp.

 Era bellissimo ascoltare gli effetti sonori scaturiti da ogni pugno assestato, pensando divertiti e senza ombra di dubbio agli sganassoni di Bud Spencer e Terence Hill.

 Grandissimo videogioco accompagnato da una bellissima e indimenticabile colonna sonora che amo ancora fischiettare.

La recensione celebra Double Dragon come un classico intramontabile dei videogiochi arcade del 1987, evidenziandone il gameplay coinvolgente e la forte componente nostalgica. L'autore ricorda con affetto gli elementi di azione, la colonna sonora e la sfida condivisa tra amici. Il racconto è arricchito da aneddoti divertenti e un tono personale e affettuoso. Il gioco è apprezzato soprattutto per il suo divertimento senza tempo e il valore emotivo. Riscopri Double Dragon e rivivi l’emozione del vero arcade anni '80!

 Ho avuto i brividi al solo toccare la copertina e la confezione, che già valgono l’esborso di 30 euro dalle mie misere tasche di studente.

 Se sapessi l’inglese inoltre potrei gustarmi l’intro ad ogni canzone da parte del nostro Percy!!

La recensione analizza il bootleg "That’s Alright New York" dei Led Zeppelin, evidenziando alcune imperfezioni audio iniziali ma sottolineando esecuzioni memorabili. L'ascolto è descritto come un'emozione autentica, con particolare attenzione agli assoli di Jimmy Page e alle performance dei singoli brani. Nonostante alcuni difetti tecnici e un taglio brusco in "Whole Lotta Love", il bootleg è apprezzato come testimonianza storica del mitico concerto al Madison Square Garden nel 1975. Scopri questo imperdibile bootleg per rivivere il mito dei Led Zeppelin dal vivo!

 "Le sonorità misteriose e notturne colpiscono al primo ascolto."

 "La voce di Ronnie James Dio come al solito non delude mai e rappresenta una garanzia."

Master of the Moon, il decimo album in studio dei Dio, si distingue per atmosfere oscure e suggestive, segnate da sonorità più fredde e misteriose rispetto ai lavori precedenti. Pur non essendo tra i più amati nella discografia della band, offre un impatto emotivo forte e una performance vocale impeccabile di Ronnie James Dio. Il disco raccoglie influenze dal passato, pur mantenendo un’identità propria e affascinante, con brani come la title track e The Man Who Would Be King. Un lavoro da scoprire e apprezzare nel suo contesto. Scopri l’oscurità suggestiva di Master of the Moon e lasciati conquistare da Dio.

 "Il Paese delle Meraviglie, una volta paradiso dei nonsense, ora rinasce terrificante nel coma di Alice."

 "Veramente un capolavoro. Consigliato a tutti gli amanti dell’assurdo, del nonsense, delle ambientazioni oscure."

American McGee's Alice è un capolavoro videoludico che trasforma il classico di Lewis Carroll in un incubo dark e surreale. Con ambientazioni terrificanti, una storia intensa e una colonna sonora immersiva, il gioco conquista per originalità e stile. Il gameplay è accessibile e la caratterizzazione di Alice, mutilata e malinconica, rende unica l'esperienza. Consigliato agli amanti dell'horror psicologico e del nonsense. Prova subito American McGee's Alice e immergiti in un mondo oscuro e surreale!

 È un disco suonato con il cuore, con una passione difficilmente riscontrabile ai giorni nostri.

 Questo non è un semplice disco di musica: siamo di fronte all’heavy metal vero, suonato con l’orgoglio e la passione.

La recensione celebra 'Warning Of Danger', il secondo album degli Omen del 1985, un capolavoro di heavy metal ricco di passione. Nonostante la scarsa popolarità, il disco è considerato immortale e fonte di ispirazione per molte band. Le sonorità classiche, la voce ruvida di Kimball e i ritornelli epici lo rendono un lavoro unico e apprezzato dagli amanti del metal autentico. Un album da custodire gelosamente, capace di suscitare emozioni profonde. Ascolta ora 'Warning Of Danger' e riscopri l’essenza autentica dell’heavy metal.

 Questo disco al sottoscritto è piaciuto tantissimo, sicuramente più del precedente The Apostasy.

 Inferno: un batterista che non ha nulla da invidiare ai vari Hellhammer e Nicholas Barker.

La recensione lodata Behemoth per il loro album Evangelion, definendolo un capolavoro tecnico ed estremo che supera il precedente The Apostasy. L’autore evidenzia l’equilibrio tra ferocia e melodie, l’eccezionale lavoro alla batteria di Inferno e la performance vocale di Nergal. Viene sottolineata la qualità della produzione e la varietà delle tracce, con menzioni speciali per brani come Lucifer e Ov Fire and the Void. Un album destinato a lasciare il segno nel panorama metal. Scopri ora Evangelion, alza il volume e vivi l’estremo potere dei Behemoth!

 “Questo disco di debutto, anno 1997, è un mezzo capolavoro.”

 “Ascoltando ‘Tarantism’ vi troverete a schivare pallottole e sgabelli lanciati a mezz’aria da contrabbandieri tatuati, cantando ‘Don’t Look Back, Don’t Look Back...!!’”

Tarantism, il disco di debutto di Tito & Tarantula, è un mezzo capolavoro che fonde rock sudista, blues e atmosfere dark. Supportati da Robert Rodriguez, la band crea un sound unico che evoca storie di confine, passioni e pericoli. I brani offrono un viaggio sonoro intenso, che affascina e coinvolge chi ama il rock fuori dagli schemi. Un album da ascoltare immersi in atmosfere di deserto e mistero. Ascolta 'Tarantism' e immergiti in un rock tex-mex unico e coinvolgente!

 Sembra proprio che siano ripartiti da dove li avevo lasciati più di 10 anni fa.

 Alle 03.00, Eugenia visibilmente felice ed io con una bellissima pace nel cuore.

La recensione racconta il ritorno emozionante dei Marlene Kuntz al Cube Festival di Parco Gondar dopo anni di distanza. L'autore descrive l'esibizione come una rinascita della band con una formazione solida e coinvolgente. Il pubblico è stato rapito da un mix di brani storici e recenti, in un'atmosfera suggestiva. L'esperienza live riaccende la passione per il miglior rock italiano, arricchita da un'impronta personale e nostalgica. Scopri l'emozione del ritorno live dei Marlene Kuntz e rivivi la magia del miglior rock italiano!

 «Da qui tutti i limiti di fruizione di una non-musica amatoriale forgiata per costituire il sottofondo consono alla pratica di riti cabalistici.»

 «Una pessima pronuncia della lingua inglese ed una registrazione fatta con i piedi non aiutano.»

L'album 'III' di Ain Soph conclude una trilogia di registrazioni rituali degli anni '80, rappresentando il lavoro meno convincente del trittico. Realizzato quasi interamente da Crucifige, l'album alterna momenti ipnotici e originali a passaggi prolissi e dall'esecuzione discutibile. Le sonorità si avvicinano allo stile di Current 93, con evidenti limiti tecnici e una resa sonora spesso problematica. Resta comunque un documento importante per gli appassionati del dark-industrial e della musica occulta. Scopri il lato oscuro della musica con Ain Soph - III, per veri cultori del genere.

 «L’unica cosa definita nel dipinto sembra essere il viso, naturale, in opposizione ai visi fittizzi di oggi.»

 «La donna prende le distanze dalla donna oggetto, ha la sua indipendenza, lo sguardo fiero e pacato ti cattura.»

La recensione esalta l’opera Madamoiselle Lanthelme di Giovanni Boldini, sottolineando il forte impatto emotivo del ritratto e la sua collocazione nel contesto del modernismo. Il volto della donna, vivo e autentico, emerge tra pennellate libere, rappresentando la femminilità indipendente e reale in contrapposizione agli standard dell’epoca. L’opera viene interpretata come una testimonianza dell’arte moderna e del ruolo ambivalente della borghesia nel suo mecenatismo. Esplora l'arte moderna di Boldini e lasciati catturare dal fascino di Madamoiselle Lanthelme!

 Dave Hill, una delle voci heavy più belle e sottovalutate di sempre.

 Il più bel disco di una band tra le migliori della New Wave Of British Heavy Metal.

The Plague è il terzo album dei Demon del 1983, che sposta lo stile verso un heavy metal più progressivo pur mantenendo potenza ed orecchiabilità. Con la grande prova vocale di Dave Hill e le chitarre virtuose di Mal Spooner, l'album offre brani memorabili come 'Fever In The City' e ballate psichedeliche che ricordano i Pink Floyd. Considerato uno dei migliori dischi della band e un classico della NWOBHM, il disco è un gioiello spesso sottovalutato. Scopri ora l'album cult The Plague e immergiti nell'epoca d'oro del metal!