Sono noi, siamo loro.

 Autori così ci attraversano la vita e vanno assaporati nell’arco di un’intera esistenza.

La recensione riflette sull'impatto duraturo delle canzoni di Fabrizio De André, narrate attraverso esperienze di vita e sentimenti profondi. L'autore racconta come la musica e la poesia dell'artista si mescolino con le proprie fasi personali, offrendo liberazione dal moralismo e una profonda empatia verso i personaggi raccontati. Un viaggio che evolve con la maturità e apre alla comprensione e accettazione di sé. Scopri la magia senza tempo di Fabrizio De André e lasciati emozionare dalle sue parole.

 "La musica e il messaggio veicolato dagli Stones erano chiaramente universali e tali da scavalcare ogni diffidenza storica."

 "Solo così si comprende cosa significhi l'energia animalesca sprigionata dal rock."

Il documentario "Charlie Is My Darling" di Peter Whitehead offre un prezioso sguardo inedito sui Rolling Stones giovani, filmati durante una tournée nel 1965 in Irlanda. Il film cattura l'energia, il talento e la magia delle loro esibizioni dal vivo, mostrando anche la profonda connessione con il pubblico irlandese nonostante le tensioni storiche. Un documento storico in bianco e nero che restituisce l'intensità e l'incredibile successo della band in uno dei loro momenti d'oro. Riscopri l'energia autentica dei Rolling Stones con questo documentario imperdibile!

 Pixar è famosa per il suo storytelling ricco e originale; Cars 2 non lascia assolutamente nulla.

 Toy story 4 poteva essere tra i migliori Pixar, ma i personaggi storici trascurati lo penalizzano pesantemente.

La recensione propone una classifica parziale dei film Pixar, soffermandosi sulle produzioni meno riuscite come Cars 2 e Il viaggio di Arlo fino a titoli più apprezzati come Gli Incredibili 2. Vengono analizzati storytelling, personaggi, animazione e problemi di produzione, con un approccio equilibrato e dettagliato. L'autore evidenzia pregi e difetti senza mancare di sottolineare le abilità tecniche e narrative della casa di animazione. Scopri la classifica completa dei film Pixar e scegli il tuo preferito!

 Striscia la Notizia è Ezio Greggio. Ezio Greggio è il nostro luminare.

 La frase è: "LE VELINEEEEEEEE". Quante sere rallegrate dalla sua bonomia, dalla sua faccia di tolla che però esprimeva saggezza e allegria.

La recensione celebra Ezio Greggio come l'anima di Striscia la Notizia, portatore di saggezza e allegria attraverso la sua ironia e le sue celebri frasi. Considerato lo zio dell'italiano medio, egli ha segnato la storia della satira televisiva italiana. Il testo ripercorre alcune delle sue battute più iconiche e il ruolo centrale nel programma. Riscopri l'ironia unica di Ezio Greggio in Striscia la Notizia!

 Il vecchio Steven non sente il bisogno di dire sostanzialmente nulla di nuovo, di diverso, di attuale rispetto a quanto fatto nel film di sessant’anni fa.

 Al cinema, non può essere un semplice balletto quello che ti conquista. Non basta. Ci vuole forza nella visione, ci vuole l’intuizione geniale.

La recensione sottolinea la magnifica resa estetica e la perfezione tecnica del West Side Story di Spielberg, ma evidenzia una mancanza di innovazione e intensità narrativa. Il film diverte ma non coinvolge profondamente, lasciando lo spettatore con una sensazione di mancata freschezza, soprattutto confrontato con l'opera originale. Il musical è impeccabile ma troppo rassicurante e prevedibile. Scopri se il musical di Spielberg fa per te: leggi la recensione completa!

 Ogni persona ha un dono. Qualche volta è difficile scoprirlo. Il mio l’ho scoperto. Ed è incredibile.

 Non posso perdere - chiunque tu sia - se sento la forza della vita. Mai, per nessun motivo.

La recensione riflette con intensità sulle tematiche dell’album "La forza della vita" di Paolo Vallesi. Attraverso metafore personali, come il gioco degli scacchi, l’autore racconta la scoperta del proprio dono e la forza che la musica può donare nei momenti difficili. È un invito a riconoscere e coltivare ciò che rende unici, ricordando che la vita offre a ciascuno un talento da scoprire e proteggere. Scopri come la musica di Paolo Vallesi può ispirare anche la tua forza interiore!

 Le classiche sonorità di EBTG si arricchiscono allora di affascinanti sfumature jazzate intrecciate alle liriche romanticamente melanconiche di Ben Watt.

 Prendiamo «Meet Me In The Morning»: “I haven’t come to be a stranger / I haven’t come to break your home / I haven’t come to harm your children / I’ve come to be your love”.

Il quinto album Everything But The Girl, The Language of Life (1990), rappresenta il vertice del loro sophisti-pop elegante. La produzione di Tommy LiPuma e le collaborazioni jazz impreziosiscono l'opera, mentre le liriche mostrano sensibilità e autocoscienza femminile. Le atmosfere sofisticate e la voce ammaliante di Tracey Thorn ne fanno un classico raffinato. Anche la grafica, curata dal celebre Nick Knight, è impeccabile. Ascolta ora The Language of Life per un viaggio nel sofisticato sophisti-pop.

 Hai presente quando il rumore è una specie di silenzio? Niente pop, niente rock. Niente di niente.

 Ogni dato sensibile è il chirugo che scava nella ferita. Cura e dolore coincidono.

La recensione esalta il lato più intimo e confessionale di Sparklehorse in questo probabile bootleg disponibile solo online. L'autore percepisce la musica come un'incanto triste e silenzioso, paragonandola alle sonorità di Neil Young e Nick Drake. Le tracce sono descritte come sottili, quasi eteree, in cui voce e silenzio si fondono per creare un'esperienza profonda. La musica è vista come un'arte capace di scavare nella ferita e curarla simultaneamente. Ascolta Sparklehorse Radio Sessions e immergiti in un viaggio sonoro intimo e unico.

 La figura di DFW ne esce alquanto ridimensionata (soprattutto da se stesso), in quanto rivela una profonda fragilità emotiva e psicologica.

 In Lynch ci sono una freddezza e una cattiveria che non mi piacciono ma che al tempo stesso mi affascinano. Insomma, il sadismo ci piace guardarlo da una certa distanza.

La recensione analizza 'Come diventare se stessi', una lunga intervista di David Lipsky a David Foster Wallace del 1996. Il libro mette in luce la profonda fragilità emotiva e psicologica di Wallace, che però si trasforma in forza creativa. Vengono inoltre esplorate le influenze di musica, cinema e letteratura sullo scrittore. Un ritratto intimo e intenso, arricchito dal riferimento al film 'The End of the Tour'. Scopri il ritratto intimo di David Foster Wallace in questa intervista imperdibile!

 Il film si alza e cammina, corre e prende il volo.

 Il finale è un benservito a tutti i coglionazzi che vanno al cinema credendosi intelligenti.

La recensione del film America Latina dei Fratelli D’Innocenzo esalta la fotografia brillante e la profondità emotiva del protagonista interpretato da Elio Germano. Il film sfida lo spettatore con una trama complessa ma raccontata con cuore e semplicità, offrendo un finale consapevole e potente. Un’opera che sorprende per onestà e intensità, lontana dagli intellettualismi comuni. Un invito a lasciarsi coinvolgere e a dimenticare preconcetti. Scopri il cinema intenso e sorprendente dei Fratelli D’Innocenzo con America Latina!

 Biagio Antonacci non manca il suo appuntamento col destino nemmeno nel 2004.

 Col dolore sto… convivendo.

La recensione di Convivendo, parte 1 di Biagio Antonacci è un mix brillante di ironia e apprezzamento per il cantautore italiano. L'autore racconta aneddoti esilaranti legati alla genesi dell'album e sottolinea il successo commerciale e emotivo delle canzoni. Non mancano battute e giochi linguistici sui nomi, mentre si evidenzia la musica melodica e popolare dell'artista. Scopri la musica di Biagio Antonacci con una lettura divertente e originale!

 Già il titolo del disco è un programma: Cosa sta a significare? Dobbiamo riempire questi spazi o lasciarli vuoti?

 Fausto come sempre riesce, con la sua poetica e la sua sofferenza, a parlarci di argomenti forse troppo alti per lasciarli nell’ambito pop.

Blank Times è il terzo capitolo della trilogia interbeat di Fausto Rossi, un album che segna un ritorno al blues-rock dopo esperimenti più elettrici. L'opera si distingue per testi profondi e poetici, accompagnati da canzoni intense come Tu Non Lo Sai e Down Down Down. La recensione mette in luce la capacità dell'artista di sorprendere e di parlare di temi complessi fuori dal mainstream pop. Scopri il mondo blues-rock di Fausto Rossi con Blank Times, ascolta ora!

 Ogni volta scopro un dettaglio diverso, ogni volta ne soppeso le infinite sfaccettature, il taglio delle inquadrature, le scelte di montaggio, i sospiri degli attori perfino.

 La pacatezza del demonio. Ed è quasi assurdo, ma in fondo geniale, che in qualche modo sia lui il vero protagonista, perché Llewelyn non ha alcun privilegio narrativo rispetto a Chigurh.

Questa recensione offre una lettura intensa e riflessiva di 'Non è un paese per vecchi' dei fratelli Coen. Sottolinea la complessità dei personaggi, l'assenza di eroi, e l'atmosfera di caos e violenza che permea il film. Viene evidenziata la potenza espressiva della regia e la profondità morale e metaforica della trama. Il confronto tra i personaggi principali riflette un mondo crudele e privo di senso, dominato da una malevola entropia. Scopri il genio oscuro dei Coen in questo capolavoro indimenticabile!

 "Una potente miscela che è tipicamente Underøath ma anche un'inedita proiezione delle visioni artistiche del combo di Tampa."

 "Ascoltare 'Hallelujah' per credere: nemmeno il tempo del 'pronti, via' ed è il riflessivo auto-attacco della band al proprio passato religioso."

L'album "Voyeurist" segna un ritorno potente e dinamico per gli Underøath, capace di integrare la loro storia musicale con sonorità nuove e intense. Il synth di Chris Dudley emerge come elemento chiave, arricchendo arrangiamenti metalcore energici e oscuri. Le liriche affrontano con introspezione temi personali e sociali, offrendo un lavoro tra i più completi della band. Un disco che cattura e sfida l'ascoltatore ad un ascolto profondo e ripetuto. Scopri l'innovativo suono di Underøath con 'Voyeurist' oggi stesso!

 Questo film con il fratello non sarebbe mai venuto alla luce.

 Joel Coen non è l’ultimo arrivato di certo. Il suo si presenta come un Macbeth estremamente raffinato e colto.

La recensione celebra la prima regia solista di Joel Coen, senza il fratello Ethan, con una versione di Macbeth elegante e colta. Il film si distingue per la sua raffinata estetica che richiama l'espressionismo tedesco. Denzel Washington e Frances McDormand offrono interpretazioni eccezionali. Il racconto mantiene una sobrietà nell'espressione della tragedia, regalando un'esperienza visiva appagante che arricchisce il panorama delle trasposizioni di Shakespeare. Guarda The Tragedy of Macbeth su Apple TV e scopri l’eleganza del cinema di Joel Coen.

 Per integrarsi con quella che viene definita società serve una tecnica. Non distinguersi.

 Il retrogusto che resta alla fine è acre. La sensazione è negativa, e più volte durante la lettura ti chiedi se non ci sia qualcosa di gratuito in tutto questo.

Il Bambino di Dio è un manga sperimentale e provocatorio dei fratelli Nishioka che esplora un mondo dominato dal Male e dalla banalità della crudeltà. Con uno stile visivo intenso e quasi privo di dialoghi, rappresenta una parabola nichilista senza compromessi sulla natura umana e le dinamiche sociali. Questa opera disturbante lascia un segno profondo, ponendo una forte riflessione sulla società e l'innocenza perduta. Scopri questo manga estremo e lasciati provocare da una visione senza compromessi.

 Il basso nodoso e perfetto di Dave Schools tiene coesi i solisti in una jam psichedelica da spavento.

 Southern rock morbido e rotondo come in Europa non saremo mai capaci di fare.

Il disco Ball dei Widespread Panic del 2003 è un lavoro ricco di atmosfere Southern rock e psichedeliche con influenze di Santana e sonorità anni '70. La recensione mette in luce la qualità degli arrangiamenti e la coesione del gruppo, pur segnando il passaggio delicato tra i chitarristi Houser e McConnel. Brani come 'Nebulous' e 'Meeting of the Waters' evidenziano la capacità della band di creare momenti ipnotici e coinvolgenti. Un album da scoprire e amare per gli appassionati di rock americano. Ascolta Ball e lasciati trasportare dal groove unico dei Widespread Panic!

 La media qualitativa è altissima, non ci sono fillers ed il suono, la produzione, la varietà, la libertà espressiva hanno il vento in poppa.

 Risultato finale: una figata!

La recensione esamina 'Til the Medicine Takes', sesto album dei Widespread Panic, evidenziandone la poliedricità e la qualità artistica. Il disco alterna momenti funk, rock blues e country, mostrando grande libertà espressiva e una produzione curata. Con una line-up solida e arrangiamenti vari, la band conferma la sua maturità senza ricorrere a brani di riempimento. È un lavoro robusto e coinvolgente, apprezzabile sia dagli appassionati di musica americana sia dai cultori delle jam band. Scopri l'energia unica di 'Til the Medicine Takes' dei Widespread Panic!

 Una formazione di mirabile qualità media, una perla nascosta qui in Italia, un privilegio conoscerli a fondo.

 In meno di quattro minuti il ritmo cambia una dozzina di volte fra tre o quattro soluzioni diverse, e insomma non ci si annoia di certo.

La recensione esamina il quinto album 'Bombs & Butterflies' dei Widespread Panic, evidenziandone la qualità media elevata e l'evoluzione stilistica rispetto al disco precedente. Si apprezza l'equilibrio tra rock, funk e ballate southern rock, con particolare menzione degli arrangiamenti e della performance degli strumenti. Pur non superando il secondo album, resta un lavoro solido e rappresentativo della band. Scopri ora l'universo musicale di Widespread Panic con 'Bombs & Butterflies'!

 La nuova produzione fa suonare i Widespread leggermente più mainstream, più gruppo sudista fra i tanti che ensemble votata al groove.

 Il meno interessante lavoro dei Panic sin qui, e forse in assoluto. Ciò non vuol dire che non sia più che dignitoso.

Il quarto album dei Widespread Panic, Ain't Life Grand (1994), presenta un suono più duro e meno funk dovuto al cambio di produttore. La voce del tastierista John Hermann appare debole rispetto a John Bell, che rimane il punto di riferimento vocale. Il disco si sposta verso un rock sudista più mainstream, perdendo parte della spontaneità e delle jam psichedeliche tipiche del gruppo. Alcuni brani emergono per interesse melodico, ma nel complesso l'album risulta meno memorabile rispetto ai precedenti. Scopri l'evoluzione rock dei Widespread Panic con Ain't Life Grand!