La magia dei primi due dischi, tra i massimi esempi di quanto il metal possa essere originale ed eterogeneo, è quasi del tutto scomparsa.

 Per capire cosa avessero in mente Mustaine ed Ellefson quando licenziarono Poland e Samuelson dovremmo chiedere direttamente a loro.

Il terzo album di Megadeth segna un importante cambio di formazione e di suono, con l'uscita di Chris Poland e Gar Samuelson e l'ingresso di Jeff Young e Chuck Behler. L'album perde parte dell'originalità e della raffinatezza dei precedenti, adottando un approccio più scarno e punk. Problemi personali e tensioni interne influenzano il risultato, rendendo il disco meno convincente ma comunque interessante per gli appassionati. Scopri la storia dietro a uno dei dischi più controversi di Megadeth!

 "Il film è fortissimo, un piccolo cult animato degli anni Novanta."

 "Beavis e Butt-head, due ragazzini idioti che si fanno amare per la loro totale mancanza di rimorsi."

Il film 'Beavis e Butt-head alla conquista dell'America' è un cult anni Novanta diretto da Mike Judge. Con ironia e demenzialità, racconta le follie di due adolescenti ribelli immersi in situazioni assurde, senza mai perdere la loro identità originale. La pellicola fonde satira generazionale, road movie e umorismo grottesco, con una colonna sonora rock d'eccezione. Divertente e irriverente, è un must per chi conosce la serie e il suo spirito anticonformista. Rivedi il cult anni '90 di Beavis & Butt-head e tuffati nell'irriverente follia!

 Un documento storico che ci mostra appieno le possibilità del metal nel 1986.

 Mustaine canta bene e forgia ritmiche e assoli quasi dionisiaci nella loro carica crepuscolare.

La recensione celebra 'Peace Sells... But Who's Buying?' come il capolavoro indiscusso dei Megadeth, frutto di un mix unico tra thrash metal e influenze jazzistiche. Il disco, prodotto con grande professionalità e passione, esplora tematiche profonde e testi incisivi firmati da Mustaine. La perizia tecnica dei musicisti e la storica copertina ne fanno un documento imprescindibile per gli amanti del metal. Rimane un punto di riferimento insuperato nella carriera della band. Scopri il leggendario sound di Megadeth con Peace Sells ora!

 Un indie sofisticato, con soluzioni musicali originali che scorrono bene grazie a Niccolò Contessa.

 Musiche ottime e testi mai banali possono portare solo a una cosa, ovvero a un ottimo album.

Merce funebre è l'album d'esordio di Tuttifenomeni, progetto solista di Giorgio Quarzo, che mostra una maturazione dopo esperienze rap/trap iniziali. Il disco, prodotto da Niccolò Contessa, si distingue per un indie sofisticato e testi ricchi di riferimenti culturali. Le canzoni spaziano da riflessioni sociali a ironie linguistiche, offrendo un ascolto piacevole e stimolante. Un lavoro particolare e fresco, adatto al panorama musicale attuale. Ascolta Merce funebre di Tuttifenomeni e scopri un indie ricco di cultura e freschezza.

 Johnny Marsiglia potrebbe essere per certi versi il rapper perfetto: flow caldo e nobile, ma anche in grado di evolversi in una metrica pazzesca.

 Un disco che esprime l'animo e la purezza del rapper e del produttore.

Memory di Johnny Marsiglia & Big Joe è un album rap nostalgico e tecnicamente raffinato, che racconta momenti di vita vissuta con uno sguardo autentico e personale. Il disco si distingue per il concept incentrato sulla nostalgia, la qualità dei testi e la produzione di Big Joe. Un lavoro che spicca nella scena hip hop italiana per la sua freschezza, sensibilità e capacità di evocare immagini vivide senza retorica. Un viaggio che merita di essere ascoltato. Scopri il viaggio emozionale nell’hip hop di Johnny Marsiglia e Big Joe ascoltando Memory.

 Quel beat e quel basso ti accompagnano su un sentiero delicato come un ricordo che fa male.

 Il semi-falsetto di Mango è il più celebre ed evocativo della penisola; un fare epico ma delicato con cui sovrastare la landa sonora.

L'album 'Adesso' di Mango è un mix di melodie calde e mediterranee fuse con influenze new wave, impreziosito dai testi di Lucio Dalla. Canzoni come 'La Bella D'estate' e 'Dove Andrò' evidenziano un'intensità emotiva e una cura musicale rara. Il disco, pubblicato dopo la partecipazione di Mango a Sanremo '87, mostra un artista maturo e riflessivo. L'uso del semi-falsetto di Mango arricchisce ulteriormente l'atmosfera malinconica e coinvolgente dell'opera. Ascolta ora 'Adesso' di Mango e lasciati trasportare dalle sue melodie uniche.

 «Mai giudicare un libro dalla copertina»

 «Un groove pulsante che farebbe smuovere il culo ad una statua di granito»

La recensione esamina The Black Gladiator di Bo Diddley, un album del 1970 che, pur lontano dai suoi lavori più celebri, fonde con successo rock'n'roll e funk. Nonostante una copertina e un look discutibili, il disco offre groove potenti e un’anima nera vibrante. Le tracce come ‘Elephant Man’ e ‘Black Soul’ mostrano sonorità ricche di organo e coriste, mentre la chitarra resta protagonista in brani blues. Un ritorno valido e significativo per un padre fondatore della musica nera. Scopri il groove unico di Bo Diddley con The Black Gladiator!

 Questo crepuscolare western suscita in me sensazioni contrastanti che fa sì che ogni volta che viene trasmesso in tv non posso fare a meno di guardarlo.

 Trovo il film ben fatto e con notevoli pregi ma non riesco a considerarlo quel capolavoro che è per i più… mi sembra piuttosto freddo e calcolato.

La recensione analizza Gli Spietati di Clint Eastwood, un western di grande successo con 4 Oscar e ampi riconoscimenti. Pur apprezzando fotografia, personaggi e atmosfere, l'autore evidenzia alcune debolezze nella credibilità dei protagonisti e nella colonna sonora. Considerato da molti un capolavoro, per il recensore resta un film ben fatto ma eccessivamente idealizzato e meno coinvolgente di quanto sperato. Scopri il fascino controverso de Gli Spietati, un classico western da rivedere con occhi nuovi!

 Il film è la sagra dello splatter sul piano visivo: sangue che schizza a fiumi, carne letteralmente strappata dal corpo.

 Non c'è amore, non c'è pietà, e soprattutto non c'è ritmo.

La Passione di Cristo di Mel Gibson si presenta come un film controverso e ultra-violento che divide il pubblico. Pur con alcune interpretazioni convincenti e scenografie apprezzabili, la pellicola soffre di un'eccessiva esasperazione delle scene cruente che rischiano di appesantire la visione. Il ritmo lento e l'assenza di speranza rendono l’esperienza poco coinvolgente, accompagnata da scelte discutibili sul piano artistico. Scopri la nostra recensione approfondita de La Passione di Cristo e forma la tua opinione!

 Il disco della pandemia globale. oscurità che dilaga.

 Nel nulla una piccola fiamma. Speranza? Bellezza? Resta quella, l’oscurità diventa contorno.

Double Negative dei Low è un album che parte dal songwriting per poi distruggerlo con un'elettronica disgregante e malata. Rappresenta la condizione di oscurità e dolore della pandemia globale, ma lascia spazio a una luce di speranza e bellezza che emerge dal buio. Un'opera intensa e sperimentale valutata positivamente. Scopri il viaggio audio tra oscurità e speranza con Double Negative dei Low.

 Se esistesse la rappresentazione musicale del principio di indeterminazione di Heisenberg questa sarebbe efficacemente tratteggiata dai Tètèma.

 Disco dell’anno, poche storie... DEAD STILL...

Necroscape, il secondo album di Tètèma, è un'esplosione sonora che miscela PostMetal, grindcore e sperimentazioni avant-garde. Con la produzione di Ipecac Records e la partecipazione di nomi come Mike Patton, Guthrie e Veltheim, l'album propone un magma musicale enigmatico e imprevedibile. Le atmosfere claustrofobiche e le variazioni vocali di Patton caratterizzano un'opera intensa e affascinante, definita come disco dell'anno dal recensore. Scopri Necroscape, l’album che ridefinisce i confini del postmetal!

 Come Manchester risorga, non è dato saperlo. L'unica cosa che conta sono le tenere profezie di morte che il lupo novella alla pecora.

 Art-Core Punk... un termine che racchiude un genere che non esiste, che a me piace che esista.

La recensione celebra il disco di Document come un autentico ritratto della scena post-punk di Manchester, evocando atmosfere oscure e autentiche influenze da band storiche. Il termine 'Art-Core Punk' emerge come definizione originale di un genere che unisce duro cuore e sperimentazione sonora. L'autore esorta a documentarsi e immergersi in questa proposta musicale originale e potente. Scopri l’energia oscura di Document e il suo Art-Core Punk oggi stesso!

 "Lo stile di disegno ... ha un che di fanciullesco ed inquietante allo stesso tempo, abbastanza efficace per tenere in piedi un po’ tensione nera… se solo non ficcasse dentro alle tavole ogni due per due dell’umorismo super deformed che fa cascare tutto."

 "Aspetto che arrivino i pompieri di Fahrenheit 451…"

La recensione ripercorre la prima esperienza italiana con Ushio e Tora, evidenziando un buon inizio macabro ma un uso eccessivo di umorismo che indebolisce la tensione. L'autore intreccia riflessioni personali e dialoghi ironici con un amico immaginario, mostrando nostalgia ma anche critica verso il manga. Nonostante i difetti, emerge un certo interesse per il potenziale narrativo della serie. Scopri la recensione completa e lasciati sorprendere da Ushio e Tora!

 Il film in un ipotetico 80% è un dialogo unico, in cui ogni cosa viene spiegata come se fosse lo stesso Blatty a leggere il suo romanzo allo spettatore.

 La sequenza terrificante dell’infermiera in ospedale è uno dei jump scared più spaventosi che abbia mai visto.

L'esorcista III, diretto da William Peter Blatty, propone un horror con un cast solido e buone sequenze inquietanti, ma soffre di un ritmo troppo lento e una sceneggiatura poco incisiva. La regia non riesce a valorizzare le potenzialità della storia, risultando spesso piatta, con un finale poco soddisfacente. Le interpretazioni di George C. Scott e Brad Dourif emergono come i punti di forza del film. Nel complesso, un'opera interessante ma non all'altezza del cult originale. Scopri la nostra recensione completa e immergiti nel mondo oscuro de L'esorcista III!

 Il messaggio positivo è che esiste il dolore, esistono i problemi, e possono accompagnarti per tutta la vita senza finire per distruggertela.

 Van Sant non cala la mano sul sentimentalismo, ma esprime i sentimenti con delicatezza, come velati da uno sguardo imparziale, esterno.

La recensione analizza il film di Gus Van Sant, un biopic che racconta la vita del vignettista John Callahan dopo un incidente che lo rese paralizzato. Con uno stile delicato e documentaristico, il film esplora temi come alcolismo, dolore e accettazione. Pur criticando alcune scelte di casting, l'autore apprezza l'approccio evocativo e sincero del regista, insieme alle interpretazioni di Joaquin Phoenix e Jonah Hill. Scopri ora questo intenso biopic di Van Sant su Amazon Prime!

 È la voce della terra e delle montagne, del mare e del vento, del tuono e del lampo.

 Psarantonis ha il cuore di un bambino e la forza di Poseidone.

La recensione celebra Psarantonis come uno dei grandi artisti del secolo, una voce della natura e della tradizione cretese. L'album Treats of Zeus è visto come un pretesto per avvicinarsi alla sua musica unica e potente, che trascende le etichette musicali e incarna la forza primordiale di monti e mare. La sua capacità di evocare passioni ancestrali e il rispetto di artisti come Nick Cave ne sottolineano il valore artistico e culturale. Ascolta Psarantonis e immergiti nell'energia ancestrale di Treats of Zeus.

 "Un concentrato di brani avvincenti e vincenti, dove domina la componente street, sporcata a più riprese da molteplici sfumature blues."

 "'Kiss Of Death' (la loro 'November Rain'), suo vertice assoluto, arriva la voglia di ricominciare l'ascolto e di perdersi nel circolo vizioso."

Il disco Vicious Circle dei L.A. Guns rappresenta un momento complesso della band, segnato dall'assenza temporanea di Tracii Guns e da influenze grunge. Nonostante qualche scelta discutibile nella tracklist, l'album presenta numerosi brani energici e coinvolgenti che fondono punk, blues e rock urbano. La chiusura con Kiss Of Death è indicativa della forza residua della band, capace di attirare di nuovo l'ascoltatore. Scopri i dettagli di Vicious Circle e rivivi il rock urbano degli anni '90!

 The Meg ha un insospettabile verve e una vitalità che mi hanno fatto divertire non poco.

 Puoi anche avere effetti di merda e storie vergognose, ma se la sceneggiatura tiene, piglio & ritmo sono quelli giusti, allora tutto può funzionare.

The Meg si presenta come un b-movie brillante e divertente, con un mix di azione, effetti speciali e humor volutamente ignorante. Jason Statham guida un cast convincente in una storia che, pur non priva di cliché, mantiene ritmo e scorrevolezza. La pellicola si distingue per la sua capacità di non prendersi sul serio, regalando momenti di puro intrattenimento e ironiche citazioni al filone horror marinaro. Un film non perfetto, ma efficace nel suo intento di divertire senza pretese. Guarda The Meg per due ore di azione esilarante e divertimento senza pensieri!

 Ci vuole talento per sussurrare ninnananne.

 La città è quieta. Vegliata dalle ciglia di raffinatezze digitali che fendono una pioggerellina di tabla.

La recensione celebra Quiet City di Pan•American come un album che, con delicatezza e talento, crea atmosfere notturne e sussurrate, perfette per chi vive un'inquietudine interiore. L'opera combina elettronica, ambient e psichedelia con suoni discreti e suggestivi, evocando una città addormentata e vigile allo stesso tempo. La voce frammentaria di Mark Nelson aggiunge un effetto intimo e misterioso. Un lavoro raffinato che induce al dormiveglia e alla riflessione. Ascolta Quiet City e lasciati cullare dalle sue atmosfere uniche.

 “La destrezza con cui il Nostro blandiva il potere, l'abilità da chef consumato con cui cucinava spaccati di eterna Commedia Umana farcendoli con l'uvetta e i canditi della propaganda politica.”

 “Il Giulio Cesare suona in effetti come un precedente storico, un ammonimento, un messaggio in codice rivolto a Elisabetta I o, se non direttamente a lei, almeno alla sua corte.”

La recensione evidenzia come il Giulio Cesare di Shakespeare non sia solo una tragedia storica ma un messaggio politico rivolto a Elisabetta I e alla sua corte, un ammonimento sul potere e la sua gestione. Attraverso un’analisi ricca e dettagliata, l’autore mette in luce la complessità dei personaggi e le dinamiche di potere che si riflettono sia nella Roma antica sia nell’Inghilterra del XVI secolo. Un'opera di grande attualità e profondità. Scopri il dietro le quinte di Giulio Cesare con questa lettura approfondita e coinvolgente!