I Verdena sono energia pura!

 Chi dice che il rock è solo rumore, avrebbe di certo carne per le sue orecchie perché di rumore come questo ce ne vorrebbe molto di più!

La recensione celebra Endkadenz Vol. 2 dei Verdena come un album energico che unisce rock aggressivo e atmosfere psichedeliche. Il lavoro, secondo volume di un progetto in due fasi, è lodato per le tracce dinamiche come 'Cannibale' e 'Troppe scuse'. Nonostante testi a tratti indecifrabili, la potenza musicale e la qualità strumentale risultano intense e coinvolgenti. Scopri l’energia psichedelica dei Verdena con Endkadenz Vol. 2!

 Il basso è l’elemento fondamentale, come legge degli anni Ottanta.

 Cazzarola quanto sembra facile suonare, quando ascolti questa roba qua.

La recensione celebra 'Academy Fight Song' dei Mission Of Burma come un inno generazionale degli anni '80, caratterizzato da un mix originale di punk e proto noise. Il basso e il cantato diretto emergono come elementi chiave di un suono autentico e incisivo. L'album 'VS' viene citato come pietra miliare del gruppo, in grado di influenzare la scena underground. Il testo evidenzia come la musica dei Mission Of Burma riesca a far sembrare semplice il talento e l’energia espressi nel brano. Ascolta Academy Fight Song e scopri l’essenza del punk anni ’80!

 Dischi da toccare con le mani velate.

 La bellezza sta nella ricchezza. Allora beccatevi l'agonia di dieci minuti colorati di buio.

Drive Like Jehu è un album hardcore carico di energia e innovazione, capace di fondere anni '70 con sonorità moderne. La voce intensa di Rick Farr e l'originalità dei brani come 'Spikes To You' e 'If It Kills You' lo rendono un classico del post punk e noise rock. Un disco che spazia tra caos e armonia, dimostrando grande ricchezza musicale e pathos. Ascolta Drive Like Jehu e scopri il cuore pulsante dell'hardcore anni '90!

 "Un show portato avanti da un bassista, da solo sul palco, immerso in un generatore di un bel po’ di elettronica! Goduria!"

 "Breakbeat con accelerazioni supersoniche e frenate improvvise. Imballabili secondo una recensione che ho letto da qualche parte."

La recensione esplora l'album Go Plastic di Squarepusher con particolare attenzione ai ritmi complessi e all'uso innovativo del basso. L'autore apprezza soprattutto i primi tre brani per la loro architettura ritmica e l'elettronica sperimentale. Pur trovando talvolta la musica troppo sintetica, riconosce il talento del musicista nel cesellare suoni e ritmi unici. L'album è descritto come un'esperienza sonora intensa e originale. Ascolta Go Plastic e scopri l'elettronica ritmica di Squarepusher!

 "È un album che ha delle atmosfere clamorose; raccontano di una fusione tra due mondi lontani spesso non riuscita, sovrapposta, forzata, poco fluida."

 "Ceremony è un album che ha un qualcosa che altri lavori di genere non hanno: l'acre sapore del tentativo."

La recensione analizza 'Ceremony', lavoro sperimentale di Pierre Henry e Spooky Tooth, che mescola elettronica e prog con temi religiosi. Pur segnando la fine della carriera del gruppo, è un album dal carattere forzato e particolare, capace di creare atmosfere uniche e conflittuali. L'autore mantiene un tono ironico e distaccato, riconoscendo il valore artistico ma sottolineandone le difficoltà di fruizione e reception negativa. Un esperimento audace che divide. Scopri l'audace fusione di elettronica e prog in Ceremony, un album che sfida ogni previsione.

 Kevin Junior è stato uno dei più grandi e probabilmente incompresi musicisti e scrittori di canzoni della sua generazione.

 Il talento, quello vero, sarebbe in verità qualche cosa di ingeneroso perché in cambio pretende sempre qualche cosa in più di quello che ti può effettivamente dare.

La recensione racconta la vita travagliata e il talento di Kevin Junior, musicista sottovalutato ma dotato di grande sensibilità. 'Ruins' raccoglie brani rari e testimonia la qualità della sua scrittura. La sua carriera, influenzata dal rock classico e alternative, è segnata da successi e profonde difficoltà personali. Il disco è un omaggio autentico alla sua arte e alla sua eredità. Ascolta 'Ruins' e scopri un talento rock dimenticato ma intenso.

 "Un disco che troppo spesso è stato messo da parte, non conosciuto, non reperibile neanche su Youtube e per questo bistrattato."

 "Se ascolterete questa perla e 'Painkiller' appena dopo, vi sfido a non farvi salire un'adrenalina addosso da far paura."

L'album 'Timebomb' di U.D.O., uscito nel 1991, è una pietra miliare dell'heavy metal, caratterizzato da potenza, tecnica e la voce unica di Udo Dirkschneider. L'ascolto offre un'esplosione di energia e adrenalina, con tracce che si distinguono per la loro aggressività e composizione musicale. Un disco sottovalutato e poco reperibile ma imperdibile per i fan del genere. Questa recensione celebra il valore storico e artistico di 'Timebomb' nel panorama metal. Ascolta 'Timebomb' e vivi l'energia pura del metal di U.D.O.!

 Un intro di chitarra effettata da chorus e di piano memorabile seguito da una dedica amorosa contraddistinta dal solito velo apocalittico e dalla verve made in Anderson.

 My Dark Star presenta secondo me una delle più belle melodie mai composte dal gruppo, che dipinge sullo sfondo dei palazzi inglesi narrati le promesse di ascesa da parte della ragazza indiana protagonista.

La recensione analizza 'Stay Together', singolo del 1994 della band Suede, segnato dall'ultima partecipazione del chitarrista Bernard Butler. Il brano riflette le tensioni interne alla band e temi difficili come la dipendenza da eroina. Nonostante i contrasti e la riluttanza di Butler, il pezzo si distingue per la melodia memorabile e la forza espressiva di Brett Anderson, cuore pulsante del gruppo. Scopri o riscopri il capolavoro oscuro e seducente dei Suede con Stay Together!

 ‘Joe Bataan, l’inventore del “salsoul”, una fusione di soul e salsa incredibile, concepita da questo genio folle.’

 ‘Quando ascoltate la vostra roba da bianchi immusoniti ed incazzati, pensate che quello che ci tiene lontani da questa musica è il fatto che non ne sopportiamo la carnale vitalità.’

La recensione racconta il viaggio personale dell'autore nell'ascolto e nella comprensione della salsa attraverso Joe Bataan, inventore del salsoul. L'album 'Saint Latin's Day Massacre' del 1972 viene descritto come un capolavoro che fonde soul e salsa, portando il calore caraibico ad Harlem. Il testo esplora le radici culturali della salsa e celebra la musica come espressione di gioia e vitalità, opponendosi a chi disdegna questo genere. Ascolta Joe Bataan e lasciati coinvolgere dalla magia del salsoul!

 Qui il folk inteso come melodia ultraterrena si fa tutt’uno con la dilatazione psichedelica.

 Non stupisce ma incanta... è un incanto che rischia di sfuggire, una farfalla dal volo così leggero che quasi non ti accorgi.

La recensione esplora con lirismo e passione 'Sad-eyed Lady of the Lowlands', capolavoro di Bob Dylan. Racconta la magica atmosfera del brano e la sua fuoriuscita dal tempo e dallo spazio, tra folk e psichedelia. L'autore condivide riflessioni personali sul mistero della creazione artistica di Dylan, evidenziando la profondità poetica e l'incanto di questa composizione. Ascolta 'Sad-eyed Lady of the Lowlands' e lasciati incantare dall'infinito mondo di Bob Dylan.

 Le chitarre taglienti si susseguono in quasi tutti i brani, creando assieme alla voce eterea della Halliday e ai beat di Garcia un connubio travolgente e romantico.

 Interessante la dinamica del duo, con la vocalist che esorcizza la sua malinconia accennando un senso di abbandono, accompagnata da una dura e inesorabile successione di battiti elettronici.

Gift di Curve riassume le caratteristiche distintive del gruppo, con influenze evidenti di Alan Wilder e Flood. L'album si distingue per chitarre taglienti, una voce eterea e beat elettronici che creano atmosfere coinvolgenti e romantiche. Particolarmente suggestiva la traccia Hung Up, che unisce malinconia e dinamismo. Ascolta Gift di Curve e lasciati travolgere dalle sue atmosfere uniche!

 Swing Set è l'introduzione perfetta, in alcuni punti commovente!

 Un ottimo album, che dimostra la volontà di cambiare da tutti i punti di vista di questo gruppo.

Moving Mountains cambia direzione musicale e abbraccia sonorità pop/alternative-rock, mantenendo la propria verve e introducendo atmosfere più intime e coinvolgenti. L'album mostra una crescita artistica con testi più distanziati dal tema del lutto e una strumentazione dominata da chitarre acustiche e arrangiamenti ricchi. Un lavoro quasi ottimo che conferma la band come un gioiellino per gli amanti del genere. Scopri l'evoluzione sonora dei Moving Mountains con questo emozionante album!

 La loro bravura viene messa sotto la lente d’ingrandimento grazie alla pazzia che li contraddistingue dagli inizi.

 Un album che sa sorprendere e divertire allo stesso tempo. Quasi perfetto.

Il terzo album degli Adebisi Shank conferma la loro unicità con otto tracce di robot-rock psichedelico e elettronico. Il disco unisce pazzia e maturità artistica, sorprendendo e divertendo. Evidente il lavoro sulle melodie e la cura nella produzione. Nonostante un accenno di malinconia nel brano finale, il risultato è quasi perfetto. Ascolta il terzo album di Adebisi Shank e lasciati sorprendere dalla loro follia elettronica!

 Incazzati come solo i sedicenni sanno essere.

 Ributtanti debuttanti. Cambiate canale.

La recensione analizza 'Stupido Teatro' di Waka Waka con un tono ironico e critico, sottolineando un sound derivativo e uno stile ribelle tipico dei sedicenni punk. L'album richiama atmosfere post punk anni '90 ed evidenzia una derivazione da band punk italiane storiche, ma senza innovazioni rilevanti. La critica invita a cambiare canale, evidenziando un giudizio di sufficienza mista a stanchezza verso questa proposta musicale. Scopri se Stupido Teatro di Waka Waka fa per te: ascolta ora!

 Quello che davvero emoziona qui è la voce di Demi, che sussurra parole molto espressive con una sincerità impressionante.

 Un album autobiografico, che parla di rinascita dopo un periodo buio, le cui musiche sono spesso all’altezza dei magnifici testi.

Unbroken è il terzo album di Demi Lovato, un'opera autobiografica che racconta la sua rinascita dopo una fase difficile di vita. Tra ballad intense e brani dance, Demi mostra una performance vocale matura e sincera. Le collaborazioni risultano piacevoli ma meno memorabili, mentre le ballad, in particolare 'For the Love of a Daughter', sono i momenti più emozionanti dell'album. Un disco promosso per la sua sincerità e crescita artistica. Ascolta Unbroken e scopri l’emozione dietro le parole di Demi Lovato.

 "House In the Tall of Grass è un disco molto più compatto e se possibile con una linea di continuità"

 "Abbiamo parlato prima di quello che è un viaggio nel quale hanno lavorato per accrescere e liberare il corpo e la mente"

La recensione analizza l'album 'House in the Tall Grass' dei Kikagaku Moyo, evidenziando la maturazione artistica della band. Vengono illustrate le radici storiche della psichedelia giapponese e il ruolo di Julian Cope nella sua riscoperta. Il disco è descritto come più compatto e coerente rispetto al passato e capace di fondere influenze tradizionali e rock psichedelico. L'autore ne apprezza la crescita e il potenziale futuro. Ascolta ora House in the Tall Grass e scopri la nuova psichedelia giapponese.

 "Red State è il lavoro che ha rilanciato la carriera di Kevin Smith, nonché la sua opera più devastante, straniante e cattiva."

 "Smith mette in scena funzionari che fanno fuori possibili testimoni, altri che non sanno neanche che lavoro fanno e soprattutto la scelta finale di chi impartisce gli ordini, pronto a salvare se stesso."

Red State segna un netto cambio di genere per Kevin Smith, da commedie a thriller duro e politico. Il film esplora con forza il fanatismo religioso, la facilità di reperimento delle armi e la corruzione istituzionale negli USA. Con una narrazione divisa in tre parti, la pellicola offre una critica spietata della società americana e della sua polizia. Un’opera che rilancia la carriera di Smith con un tono cupo e sferzante, mai arrivata nelle sale italiane. Scopri il thriller più duro e politico di Kevin Smith: guarda Red State!

 Gli Orchid sono derivativi, ma rappresentano un residuo di speranza per un genere vicino al suicidio.

 Questo EP è un 'già sentito' che merita comunque di essere ascoltato, capace di risvegliare vecchie emozioni.

La recensione descrive l'EP 'Sign Of The Witch' degli Orchid come un lavoro derivativo ma autentico, che richiama fortemente il doom metal anni '70 e la figura di Iommi. Nonostante la mancanza di originalità, l'EP rappresenta una speranza per il genere metal ormai in crisi, offrendo atmosfere vintage e suoni riconoscibili. Quattro brani semplici ma efficaci, che riflettono il blues californiano e il sound dei Sabbath. Ascolta l'EP 'Sign Of The Witch' degli Orchid e riscopri il vero doom metal vintage.

 La questione centrale non è tanto la sopravvivenza nella foresta, quanto piuttosto la ricerca di un motivo per cui valga la pena vivere.

 La freschezza con cui viene presentato il contesto matrimoniale lascia spazio, da un certo momento, a una insistenza e una ridondanza melliflua difficili da sopportare.

La foresta dei sogni di Gus Van Sant è un film che ha diviso la critica, accolto con disapprovazione al Festival di Cannes. La storia si concentra più sul senso della vita e sul donarsi agli altri che sulla mera sopravvivenza. La sceneggiatura presenta momenti efficaci ma anche passaggi banali e ripetitivi. Regia e recitazione mantengono la pulizia tipica del regista, ma senza grandi picchi. Un film non memorabile, ma tutt'altro che un disastro totale. Scopri se La foresta dei sogni è il film giusto per il tuo prossimo viaggio emotivo.

 Troy rappresenta quasi l’archetipo di come gli americani trattino certe cose europee come l’epica, facendo un taglia e cuci abbastanza libero.

 Un buon prodotto di intrattenimento, che tra tante infedeltà riesce in qualche momento a far baluginare la grandezza ciclopica del mito.

La recensione analizza Troy come un film epico con evidenti infedeltà al mito e un montaggio a tratti confuso, ma con momenti di equilibrio e interesse narrativo. La regia e le battaglie sono viste come non del tutto convincenti, con un abuso di dettagli cruenti e un eccessivo focus su momenti emotivi forzati. Nel complesso è un prodotto di intrattenimento solido, ma lontano dal capolavoro. Scopri una recensione approfondita e decidi se rivedere Troy in Director's cut!