Un'opera molto compatta e suggestiva che regala alla nostra attività cerebrale un bel viaggetto mistico around the world.

 Due universi paralleli che si attraggono liberando un’armonia trascinante e inattesa.

L'album 'Suuns and Jerusalem In My Heart' unisce due mondi musicali apparentemente opposti, il rock elettronico canadese e l'elettronica mediorientale. Il risultato è un lavoro compatto e suggestivo che esplora atmosfere psichedeliche e sonorità etniche. Ideale per chi ama il rischio e la contaminazione musicale, l'album offre un'esperienza trascinante e piena di immaginazione. Scopri l'album che unisce suoni lontani in un viaggio unico, ascolta ora!

 Oscura sacerdotessa officia un nero rito partorito da una esasperata angosciante sperimentazione figlia di una disturbante elettronica.

 Una meraviglia persa nel caos ordinato.

Let Them Grow di Maja Osojnik è un album di elettronica oscura e sperimentale che fonde jazz, industrial e noise. La voce solitaria si muove in un paesaggio sonoro denso e inquietante. Il disco è descritto come una meraviglia persa in un caos ordinato, capace di evocare angosce e sogni deliranti. Scopri l’affascinante mondo sonoro di Maja Osojnik e lasciati trasportare dall'elettronica sperimentale.

 Quei due devono aver trovato la macchina del professor Balthazar.

 Linee di piano tintinnanti e mistiche avvolte dalla loro stessa luce... rifrangenze raga... frasi di synth all’infinito a risvegliare i suoni della camera dell’inconscio...

La recensione racconta l'ascolto magico e personale dell'album "Cluster & Eno", sottolineandone l'essenzialità e la qualità ipnotica. A metà tra ricordo e analisi, emerge l'incontro tra sperimentazione sonora e suggestioni narrative. Il testo evoca inoltre figure e ricordi che rendono la musica quasi tangibile, celebrandone la capacità di evocare atmosfere delicate e intense. Scopri l'incanto sonoro di Cluster & Eno, un capolavoro dell'elettronica!

 Sono gustosamente surreali quando cavalcano il mito con la zoppicante interpretazione di GOD SAVE THE QUEEN.

 Chiamami KILLI sarò il tuo BILLI, l’ingresso è libero, la consumazione pure e, si sa, chi non viene è un Giovanardi.

I Killi Billi firmano un primo singolo originale e acustico che rilegge il punk con ironia e semplicità. Il loro stile mescola strumenti insoliti e un'attitudine punk autentica, ideale per live informali in birreria. La cover di 'God Save The Queen' si trasforma in un omaggio dadaista, dimostrando creatività e voglia di divertimento. Un debutto coinvolgente e genuino per chi ama la musica alternativa e l'atmosfera vintage. Ascolta il singolo dei Killi Billi e lasciati conquistare dal loro punk acustico unico!

 Essere ovviamente influenzato, ma con il proporre una dose originale, sfacciata e novizia che permette di far espandere un genere musicale.

 La scomposizione sonora è l’ideologia che ciba le loro sensazioni.

La recensione celebra l'esordio del gruppo Dedalus come un capolavoro di jazz sperimentale italiano anni '70, capace di influenzare e anticipare sonorità internazionali. L'album si distingue per originalità e una raffinata sperimentazione sonora, evitando cliché e manierismi. Il lavoro viene paragonato a band come Soft Machine e Henry Cow, ma conserva una forte identità italiana e innovativa. Ascolta ora l'esordio innovativo di Dedalus e scopri un jazz senza confini.

 "Quando i tuoi ricordi più belli e quelli più neri coincidono c'è solo una colonna sonora: Alice In Chains. Punto."

 "Il demo ‘I Can’t Have You Blues’ è la prima sorpresa, un pezzo stupendo che ti entra in testa per non uscirne più."

La recensione celebra la raccolta 'Music Bank' degli Alice in Chains come un'opera essenziale per i fan della band e del grunge di Seattle. L'autore esprime ammirazione per i brani demo e inediti contenuti, sottolineando la qualità intuitiva di Layne Staley e la forza dei riff. La collezione è descritta come rara e preziosa, ideale per chi vuole approfondire il percorso della band. Alcuni pezzi sono evidenziati come particolarmente coinvolgenti, mentre pochi appunti sono mossi solo a qualche brano meno riuscito. Immergiti nell'universo oggi con la raccolta Music Bank di Alice in Chains!

 Rob Younger ed Alan Thorne: la coppia più bella del mondo rock mai appaiata in uno studio di registrazione.

 "The Orphans Parade" non è un capolavoro, ma un disco che fa bene avere in discoteca anche dopo trent'anni.

La recensione celebra l'album City Kids - The Orphans Parade come un lavoro genuino e coinvolgente, frutto della produzione di Rob Younger in Italia nel 1986. L'album si distingue per un rock nervoso ma non convenzionale, arricchito da elementi wave e orchestrali. Viene sottolineato il valore storico e la bella copertina, riconoscendo al disco un posto di rilievo nell’ambito della musica alternativa, pur non definendolo un capolavoro assoluto. Ideale per gli appassionati di rock d'autore da riscoprire. Ascolta The Orphans Parade e riscopri il rock d'autore degli anni Ottanta con un tocco internazionale.

 Iggy si è rotto le palle degli amplificatori a tuono, di chitarre aspre e dure, di contorsioni dietro l’asta del microfono.

 Il tempo è passato via, adesso Iggy non vuole più fare il cattivo e cerca la sua "Gardenia".

Post Pop Depression è un album in cui Iggy Pop, affiancato da Josh Homme, propone un sound più calmo e meno energico rispetto ai classici lavori degli anni '70. Il disco richiama atmosfere passate ma senza la stessa carica esplosiva, riflettendo il passaggio del tempo e una nuova fase della sua carriera. Nonostante la mancanza dell'energia punk originale, il lavoro è ben orchestrato e segna un momento di introspezione per il leggendario frontman. Scopri il nuovo volto di Iggy Pop in Post Pop Depression!

 I brani di questi Padrini sembrano funzionare bene nonostante il passare inesorabile degli anni.

 Si divertono e fanno divertire questi Padrini, una band che suona col sorriso sulle labbra.

La recensione celebra il ritorno dei Padrini con l'album 'Demoni', che mantiene intatta l'energia punk-rock degli anni '90. La band sarda, attiva dal 2005, propone brani coinvolgenti e ritornelli efficaci. Il disco è apprezzato per il suo sound diretto e la capacità di far divertire, confermando la band come protagonista della scena punk italiana attuale. Ascolta 'Demoni' dei Padrini e riscopri il vero spirito punk italiano!

 La fortuna di progetti come il loro è l’aver trovato il giusto equilibrio in sede vocale, dove addirittura troviamo tre tonalità differenti.

 Un lavoro più che soddisfacente che ci mostra una band dall’ampio raggio d’azione.

Gli EVA esordiscono con 'Far Enough', un album alternative rock che unisce tre diverse tonalità vocali a riff metalcore e passaggi math-rock. Nonostante qualche pecca nella durata e coesione, l'album si lascia ascoltare con piacere. Il gruppo mostra competenza e potenziale, proponendo un sound variegato e interessante nel panorama rock italiano. Un debutto che incuriosisce e intrattiene senza stravolgere il genere. Scopri il debutto alternative rock degli EVA con 'Far Enough' e lasciati conquistare dalla loro energia.

 Questi Nasty Farmers sanno come farsi amare.

 La semplicità insomma ha avuto la meglio e credetemi questo potrebbe essere il grosso punto a favore dei Nasty Farmers.

The Strawman Fallacy dei Nasty Farmers segna un’evoluzione positiva rispetto al debutto, con un sound rock anni '70 meno stoner ma più personale e coinvolgente. L’album si distingue per la sua semplicità efficace, la voce protagonista e un artwork ispirato a Rob Zombie. La band dimostra maturità e fascino, confermandosi come interpreti validi del rock vintage con un approccio diretto e intuitivo. Scopri il sound vintage e autentico dei Nasty Farmers con The Strawman Fallacy!

 Questi 8 ragazzi di Birmingham decisero di approcciare il reggae nonostante il colore bianco della loro pelle.

 L’album non può meritare le 5 stelle perché solo Marley lo può vantare in tema reggae, ma 4 stelle sono meritatissime.

La recensione celebra il debutto degli UB40 con l’album Signing Off, sottolineandone l’originalità e la qualità nonostante la giovane età della band. Viene evidenziato il successo commerciale e la capacità di fondere la musica reggae con un’impronta britannica. Alcuni brani e l’apporto strumentale sono apprezzati, riconoscendo il valore dell’album ma senza paragonarlo a leggende del genere come Bob Marley. Ascolta Signing Off e scopri la freschezza unica degli UB40!

 ‘Quella che io definisco addirittura la miglior accoppiata chitarra e voce oggi in circolazione sotto l’aspetto melodico.’

 ‘La suite omonima doveva essere la torta e invece è un normale piatto di pasta.’

Il quarto album dei Subsignal conferma la band come uno dei punti di riferimento del prog-rock melodico attuale. L'alchimia tra la chitarra di Markus Steffen e la voce di Arno Menses regala melodie incisive e brillanti. Le parti acustiche e influenze flamenco arricchiscono il sound, nonostante una suite lunga che risulta sottotono e un uso meno ispirato delle tastiere. Nel complesso un disco raffinato, capace di conquistare gli amanti del genere. Scopri il raffinato prog-rock dei Subsignal con questo album imperdibile.

 Il finale fa schifo. Ma schifo sul serio, una robetta pigra e raffazzonata ai livelli di quello di Mass Effect 3.

 Compagni che non possono più morire in combattimento: molto meglio, si approfondiscono meglio e sono più utili strategicamente.

La recensione evidenzia un'esperienza complessivamente positiva con Fallout 4, apprezzandone la storia, i personaggi e il gameplay più accessibile. Tuttavia, l'autore critica il finale e alcune scelte estetiche come l'armatura atomica. Il confronto con Fallout New Vegas mette in luce sia pregi che difetti. Il giudizio finale è incoraggiante, in attesa di futuri DLC che potrebbero migliorare l'esperienza. Scopri se Fallout 4 fa per te e preparati a un'avventura post-apocalittica coinvolgente!

 Il tentativo di sdoganare l'immagine di arrangiatore, per proporsi sempre maggiormente come autore, proseguirà nei successivi lavori.

 La title track finale, grazie all'apporto determinante di John Tropea, inaugura alla grande il brano con una lunga suite che mette in luce le doti di Deodato alle tastiere.

Whirlwinds del 1974 rappresenta per Eumir Deodato una prosecuzione del suo stile vincente, con raffinati arrangiamenti e collaborazioni di rilievo. Tuttavia, l'album non aggiunge nulla di nuovo rispetto ai lavori precedenti, perdendo terreno nel confronto con gli originali. Il lato B mostra un tentativo coraggioso di spostare l'attenzione verso la creatività dell'artista, ma senza il successo sperato. La presenza di John Tropea e Billy Cobham rimane un punto di forza, mentre l'album nel complesso ottiene un giudizio onesto di 3 stelle su 5. Scopri l'evoluzione di Eumir Deodato con Whirlwinds, ascolta l'album ora!

 Un collettivo di tanti e diversi strumenti si rincorrono per ogni composizione concatenandosi in grooves che raggiungono sempre il massimo della stabilità.

 L’impronta di questa musica del passato è molto più che ben ricalpestata, e dai primi 90s... hanno con grande probabilità inciso un esemplare disco cardine di questo neo jazz psichedelico.

Il disco 'In the Raw' dei Whitefield Brothers propone un jazz-funk strumentale ispirato agli anni '70, con forti influenze afrobeat e kraut-funk. L'album si distingue per groove profondi, una produzione impeccabile e un'impronta vintage ma attuale. Rivaluta sonorità ancestrali con un tocco psichedelico che lo rende emblematico nel neo jazz funk. Ottima proposta dell'etichetta Now-Again, ideale per gli amanti delle sonorità d'autore e dei ritmi coinvolgenti. Scopri il groove vintage di 'In the Raw' e lasciati trasportare dal funk d'autore!

 Se siete ancora in orbita con i Spacemen 3 provata un aggancio con i Discolor.

 Alla fine vi delizierà con una space narco versione di 'In My Room'.

La recensione valorizza l'album 'I' dei Discolor, sottolineandone le influenze da Spacemen 3 e Sonic Boom. Si apprezzano le percussioni leggere e i ricordi folk, che creano un'atmosfera alienante e coinvolgente. L'album viene descritto come un intrigante mix di space rock e narco space, capace di deliziare gli ascoltatori. Esplora ora l'album 'I' dei Discolor e lasciati trasportare nello spazio sonoro!

 È come se si stesse sprofondando in un canyon che inghiottisce tutto ciò che lo circonda.

 Bloodiest è una creatura sfuggente che sorprende per la qualità degli innesti che fanno perdere il senso d’orientamento.

La recensione evidenzia Bloodiest, progetto di Bruce Lamont, come un album profondamente avvolgente e stratificato. Il sound è disturbante ma controllato, con atmosfere oscure e ritualistiche. La produzione di Sanford Parker contribuisce alla perfetta amalgama sonora, che rende l'ascolto un'esperienza continua e intensa. L'album è definito un capolavoro sperimentale che incanta per la qualità delle componenti e la potenza della sezione ritmica. Ascolta Bloodiest e lasciati travolgere da un viaggio sonoro unico e oscuro.

 Cinque ragazzi dai capelli a caschetto, con il profumo da mercatino dell'usato si aggirano annoiati per proletarie vie di una bianco e nero New York sfumatura Bob Dylan.

 Per fortuna la tedesca "Screaming Apple" nel 93 ha recuperato queste singole registrazioni pubblicando un disco da conservare gelosamente.

Forever And Day dei The Optic Nerve cattura lo spirito degli anni '80 con un sound folk rock intriso di influenze da Bob Dylan e i Byrds. Cinque musicisti appassionati, armati di chitarre Vox e organi, offrono un album raccolto e prezioso. La pubblicazione da parte dell'etichetta tedesca Screaming Apple nel 1993 ha permesso di riscoprire queste gemme garage da custodire con cura. Ascolta Forever And Day e immergiti nel fascino vintage del garage folk rock!

 Questa ristampa del 2015 ci offre sapientemente una delizia dal sapore arcaico.

 Quando si viene a conoscenza di queste opere, il formato canzone standard ti sembrerà un ricordo infantile e senza senso.

La recensione celebra "Antico Adagio" di Lino Capra Vaccina come un capolavoro sperimentale degli anni Settanta che unisce jazz, world music e raga. L'album è apprezzato per originalità, cura e ricerca sonora, posizionandosi nel sottovalutato underground italiano. La ristampa del 2015 rilancia un'opera unica, capace di offrire un'esperienza sonora intensa e innovativa. Influenze internazionali arricchiscono un lavoro emblematico e senza tempi morti. Un ascolto imperdibile per chi ama la musica d'avanguardia. Ascolta Antico Adagio e scopri un gioiello nascosto della musica sperimentale italiana.