Lubezki è la colonna portante del film grazie alle sue trovate innovative e alla sua innata e innegabile maestria nel comporre e scegliere scenari mozzafiato.

 Iñárritu probabilmente dopo il successo di Birdman si è montato un po' troppo la testa andando al di là delle sue reali capacità.

La recensione di The Revenant sottolinea la maestria visiva di Emmanuel Lubezki e le interpretazioni solide di DiCaprio e Hardy, ma critica la regia di Iñárritu e la scarna caratterizzazione dei personaggi. Il film, pur coinvolgente e tecnicamente notevole, risulta a tratti pedissequo e deludente rispetto alle alte aspettative. L'aspetto storico delle popolazioni indigene viene tuttavia ben rappresentato, aggiungendo valore al racconto. Una visione consigliata per amanti del cinema visivamente potente ma con riserve sul contenuto. Scopri se The Revenant vale le tue aspettative, leggi la recensione completa ora!

 Di Steven Wilson non si butta via nulla!

 4 1/2 è il classico lavoro "OK" pensato esclusivamente per i fan terminali di Steven Wilson e collezionisti.

Il nuovo EP di Steven Wilson, 4 1/2, raccoglie remix e brani inediti dalle sessioni di due album precedenti, offrendo un prodotto interessante per i fan più appassionati. Alcune tracce, come My Book of Regrets e Don’t Hate Me, mostrano virtuosismi e arrangiamenti curati, mentre altre risultano meno memorabili. È un lavoro di buon livello, ma pensato soprattutto per gli estimatori dell'artista, senza rivoluzionare il suo catalogo. Scopri l'EP 4 1/2: un must per ogni fan di Steven Wilson!

 Fanculo la vapor. Ho voglia di musica bella evocativa per affondare i denti nella sincera nostalgia di tutto ciò che degli anni 80 andrebbe dimenticato senza rimpianti.

 La sua musica sembra appagare il languorino di cui ho detto. Ha però un piccolo problema secondo me, le partenze vengono bene a Kavinsky, ma poi non riesce ad andare troppo lontano da quello che dice nei primi secondi.

La recensione analizza 'Outrun' di Kavinsky, un album synthwave che evoca la nostalgia degli anni 80 con sonorità elettroniche retrò. L'artista, con un alter ego cyborg, propone atmosfere evocative ma mostra limiti nel far evolvere i brani oltre l'inizio. Brani come 'Blizzard' e 'ProtoVision' sono i preferiti della recensitrice. Un prodotto interessante, ma che non sempre mantiene la promessa iniziale. Scopri Kavinsky e lasciati trasportare dalla synthwave anni 80.

 Non ne fanno più di film così, non c'è più stile, creatività, leggerezza o meglio leggiadria.

 Una boccata d'ossigeno, una leggera e piacevole scossa elettrica ai circuiti del nostro cervello.

La recensione celebra Arianna, film del 1957 diretto da Billy Wilder, per la sua scrittura impeccabile e i dialoghi eleganti. Con un cast d'eccezione e ambientato a Parigi, il film si distingue per la modernità e il ritmo sostenuto, rivelandosi ancora oggi fresco e coinvolgente. La pellicola è una boccata d’ossigeno nei tempi attuali e rappresenta un perfetto esempio di commedia brillante americana. Guarda Arianna e lasciati conquistare dalla maestria di Billy Wilder!

 Dentro «Duets» c’è del sano divertimento.

 Michael Bublé sarò pure un innocuo fessacchiotto, ma un brano come «Real Real Gone» è una botta di vita e di gioia.

L'album "Duets: Re-working The Catalogue" di Van Morrison rappresenta un progetto audace che rilegge brani meno noti con vari collaboratori. Non tutte le collaborazioni sono riuscite (soprattutto Joss Stone e Mick Hucknall), ma la maggior parte dei duetti offre nuove emozioni e valore aggiunto al repertorio di Van. Tra gli highlight spiccano le performance con Steve Winwood, Michael Bublé e George Benson, che esaltano la classe di Morrison e rinnovano l’interesse per le sue canzoni. Un disco consigliato agli appassionati di soul e blues d’autore. Scopri le nuove emozioni di Van Morrison con Duets: ascolta ora l’album!

 Ho ingerito quantità spropositate di pece liquida... poi mi sono lasciato risucchiare da un loop di buchi neri.

 Nessun Paradiso, nessun Inferno, nessun Purgatorio. È una dimensione dove le tenebre regnano sovrane.

La recensione descrive l'album live di Sunn O))) 'Agharti Live 09-10' come un'immersione profonda in un abisso di suoni oscuri e trascendentali. L'ascoltatore viene catturato da un'atmosfera ipnotica e astratta, che evoca una dimensione senza paradiso né inferno, dominata dall'angoscia e dalla desolazione. L'esperienza è intensa, alienante e quasi metafisica, un viaggio nei territori più estremi della musica drone metal. Esplora ora l'oscurità sonora di Sunn O))) con Agharti Live 09-10.

 Gli Avatarium sono una delle poche sicurezze rimaste in un genere in veloce disfacimento.

 La monotematicità e la ripetitività sono due aspetti peculiari e limitanti, ma qui la qualità rimane alta.

The Girl With The Raven Mask conferma la forza degli Avatarium nel panorama doom metal, con una riuscita alternanza tra sonorità classiche e influenze gothic psichedeliche. Pur mantenendo la stessa direzione del debutto, l’album evidenzia qualità e coerenza senza cedimenti. La voce di Jennie Ann Smith emerge come punto di forza in un genere tradizionalmente ripetitivo. Scopri ora la magia dark degli Avatarium in questo classico del doom metal!

 Nera scultura scolpita da un Canadese solitario, un gioiello dal fascino magnetico.

 Amo la musica, un proiettore che fa vivere immagini, suoni, memorie musicali, ricordi personalissimi.

La recensione celebra "Anthem for Catharsis" di THISQUIETARMY come un'opera intensa e magnetica, capace di attrarre e disturbare allo stesso tempo. L'autore esprime il valore della musica libera e la scoperta di tesori nascosti spesso ignorati. Con suoni che spaziano dal doom all'ambient e allo shoegaze, l'album è descritto come un viaggio emotivo personale e profondo. Ascolta Anthem for Catharsis e immergiti in un viaggio sonoro unico e profondo.

 Il disco è viaggiatore e gitano: le radici partono dall’India e si trasferiscono in Spagna.

 Un approccio contaminato, colorato e meno classico a questa meravigliosa musica.

Traveller di Anoushka Shankar è un album che unisce radici della musica classica indiana con il Flamenco spagnolo, creando una fusione musicale moderna e affascinante. Tra brani virtuosi e dolci ninna nanne, l'artista esplora nuovi orizzonti sonori mantenendo il sitar protagonista. Il disco presenta una varietà di atmosfere, dal lirico al ritmico, arricchito da racconti personali e collaborationi importanti. Scopri il viaggio sonoro unico di Anoushka Shankar nel suo album Traveller!

 "Flying Teapot sembra di viaggiare dentro una navicella, sfiorando droni, uccelli stellari, cavallucci marini."

 "Dynamite / I Am Your Animal è tutto questo, è solo anarchia e gestione della libertà, ma solamente con una cosa: la consapevolezza di unire arte e divertimento."

La recensione esalta "Live Etc." dei Gong come un viaggio sonoro unico tra krautrock, folk psichico e space fusion degli anni '70. Viene sottolineata la genialità di Daevid Allen e Steve Hillage, capostipiti di un suono innovativo e visionario. L'album combina anarchia creativa, ironia e spunti di protesta, con performance live evocative e atmosfere ipnotiche. Un classico senza tempo per gli amanti della musica sperimentale e psichedelica. Scopri il viaggio sonoro unico di Gong - Live Etc. e lasciati trasportare dall'energia psichedelica degli anni '70!

 Il concept di "Alienatura" si concentra sul conflitto fra l’uomo e, appunto, la natura.

 Sostanzialmente "Alienatura" è un ottimo album che si dimostra superiore all’esordio e conferma tutto il valore di uno dei gruppi migliori del prog italiano attuale.

Alienatura è il secondo album de Il Tempio delle Clessidre, che conferma e supera il valore del loro esordio. Il gruppo torna con un nuovo cantante, Francesco Ciapica, che mantiene vivo l'eredità vocale del precedente frontman. L'album si caratterizza per sonorità più articolate e un concept che esplora il conflitto tra uomo e natura. Le performance di Elisa Montaldo e del resto della band esaltano l'opera, richiedendo più ascolti per apprezzarne pienamente la profondità. Scopri Alienatura e immergiti nel meglio del prog italiano contemporaneo!

 ‘No-One’s Land’ garantisce a Curadi un posticino nella storia della musica psichedelica con una chitarra acida che rievoca lo spirito di John Cipollina.

 Un cd che tutti gli amanti della musica di qualità dovrebbero avere.

La recensione celebra gli Steeplejack come uno dei gruppi più ispirati della neo-psichedelia italiana, guidati dal geniale Maurizio Curadi. Gli album 'Serena Maboose' e 'Pow Wow' sono descritti come capolavori di chitarra acida e atmosfere lisergiche, intrisi di influenze anni '60. La ristampa e i demo inediti sono un prezioso regalo per gli appassionati. La scena psichedelica pisana e i collegamenti con band come Birdmen of Alkatraz sono valorizzati come elementi fondamentali del genere in Italia. Ascolta ora Steeplejack e scopri l'essenza della psichedelia italiana!

 Quando si dice avere la musica nel sangue...

 Il meraviglioso suono esotico di questo strumento ci fa chiudere in una trance meditativa e spirituale

L'album 'Anoushka' di Anoushka Shankar, figlia del celebre Ravi Shankar, mostra una maturità tecnica e compositiva sorprendente a soli 17 anni. L'ascolto trasporta in una dimensione meditativa grazie al dialogo tra sitar, tablas e tambura. Una miscela di tradizione e originalità che incanta e purifica corpo e mente. Ascolta l'album di Anoushka Shankar e lasciati trasportare in un viaggio musicale unico!

 Leave Me Alone è un album che trasuda istintualità, semplicità, divertimento e sano cazzeggio.

 Con la consapevolezza dei propri limiti, senza pretese e senza inutili orpelli, le Hinds confezionano un disco d’esordio, divertente e divertito.

Leave Me Alone, l’esordio delle Hinds, è un album che mescola garage pop e attitudine punk con una freschezza solare e ingenua. Pur mostrando limiti tecnici, il gruppo spagnolo conquista con semplicità, energia e un sound che ricorda Black Lips e Mac DeMarco. Le voci intrecciate e i riff immediati rendono il disco adatto a chi cerca spontaneità e divertimento senza pretese. Un debutto promettente che riflette fedelmente l’urgenza espressiva delle Hinds. Scopri il debutto fresco e spontaneo delle Hinds, perfetto per chi ama il garage pop senza fronzoli!

 Tutto quello che poteva essere noise condito da feedback e voci offuscate andava bene.

 ‘Just Like Honey’ è la loro ‘Heroin’. Una ballata mielosa sciolta nell’acido.

La recensione celebra l’esordio del 1985 dei Jesus And Mary Chain, singolarmente innovativo nel panorama della psichedelia e del noise. ‘Just Like Honey / Head’ viene definito un capolavoro che unisce melodie dolci e chitarre distorte, creando un nuovo genere. L’influenza di band come Velvet Underground e Byrds è evidente, così come il ruolo fondamentale del feedback e del drone sonoro. Un punto di svolta nella musica alternative e psichedelica. Ascolta ora ‘Just Like Honey / Head’ e immergiti nel suono rivoluzionario dei Jesus And Mary Chain.

 Quel torvo reverbero unito alle sospensioni dei geometrici dialoghi elettronici sono lo stemma anche in questo doppio album.

 È un intrigante balletto voodoo tra androidi e molecole chimiche.

Spanners, pubblicato nel 1994 da Black Dog Productions, è un doppio album che rappresenta una pietra miliare dell'IDM vecchia scuola. Con influenze drum'n'bass, chill out e lounge, il disco presenta tracce dalle atmosfere fredde ma vive, con arrangiamenti sofisticati e suggestivi. L'opera è ancora oggi un riferimento per la musica elettronica, con sonorità innovative e una produzione impeccabile. Scopri ora l'album che ha consacrato l'IDM con sonorità senza tempo!

 "Un muro sonoro distruttivo!!"

 "Una autentica rasoiata che in tutti questi anni non ha perso un grammo di efferatezza."

La recensione analizza 'Seven Deadly Sins' dei Daemon, un album Death'n'Roll degli anni '90, nato dall'unione di Nicke Andersson e Anders Lundemark. Il disco si distingue per la sua potenza musicale, il sound crushing tipico del death metal scandinavo e la velocità estrema. Brani come 'Sloth' e 'Lust' rappresentano perfettamente la furia e il vigore dell'opera, che si conclude con la atmosferica e intensa traccia strumentale 'The Eighth Sin'. Un esordio che rimane una pietra miliare nel genere. Ascolta ora 'Seven Deadly Sins' e vivi l’intensità del Death Metal scandinavo!

 Ogni capitolo si chiude con una nuova rivelazione, ogni rivelazione amplia il raggio della trama: una spirale che si concluderà solo nell’epilogo.

 Molti dei personaggi sono prigionieri del proprio passato, ma Stefan Lindman riuscirà a sconfiggere questo fatalismo ricordando dettagli dimenticati.

Il romanzo di Henning Mankell si svolge nell'isolata regione di Harjedalen e segue l'investigatore Stefan Lindman alle prese con un omicidio e una riflessione profonda sul passato e il destino. La narrazione si distingue per un'atmosfera intensa e una fine caratterizzazione psicologica. La trama appassiona e si dipana con continui colpi di scena fino all'epilogo, mostrando lo stile asciutto dell'autore e un thriller coinvolgente. Scopri il mistero nascosto nel freddo nord con Mankell, inizia la lettura ora!

 McKay riesce a farci sorbire dei pistolotti sulla finanza senza per questo rendere pesante e insopportabile il film.

 Dopo lo sforzo didascalico della prima ora di film, era così problematico continuare a mettere delle brevi note in concomitanza di alcuni passaggi un po' complessi?

La Grande Scommessa eccelle nel chiarire la complessa crisi finanziaria del 2007-2008 grazie a originali soluzioni didattiche e personaggi ben caratterizzati. Tuttavia, la seconda parte perde coerenza stilistica e diventa difficoltosa da seguire senza un adeguato supporto narrativo. L'ironia iniziale lascia spazio a una serietà che non sempre funziona, compromettendo l'efficacia complessiva. Nonostante gli aspetti imperfetti, il film resta un contributo importante per comprendere un evento storico cruciale. Scopri il lato nascosto della crisi finanziaria con La Grande Scommessa.

 Kurzel resta incorruttibile, fedele al testo: lavora di fino nei minuscoli interstizi lasciati liberi dall’incalzare dei dialoghi.

 La sequenza della battaglia finale, con il suo rosso fuoco che diventa rosso sangue e la sua astrazione concettuale, illumina una luce nuova anche i passaggi precedenti.

Il Macbeth di Justin Kurzel si distingue per la sua fedeltà al testo originale di Shakespeare, mantenendo un linguaggio poetico e complesso. Sebbene la regia sia a tratti statica, la scelta di paesaggi stilizzati e una concettualizzazione della battaglia finale regalano al film un carattere unico. Kurzel evita facili spettacolarizzazioni, offrendo una visione intensa che riflette profondamente il dramma shakespeariano. Scopri l'intensità poetica del Macbeth di Justin Kurzel, un adattamento cinematografico unico.