"Mi sto stancando della mia voce. Mi sto stancando del banjo."

 L'album presenta "una formula felice" di fusione tra elementi tradizionali e ritmi digitali, seppur con momenti di eccesso e confusione.

The Age of Adz segna una netta svolta per Sufjan Stevens, che abbandona il folk tradizionale per sperimentare un sound elettronico innovativo. L'album presenta arrangiamenti complessi e un uso marcato di effetti vocali, suscitando reazioni contrastanti. Pur perdendo un po' della sobrietà del passato, il lavoro evidenzia la volontà dell'artista di rinnovarsi e spingersi oltre i limiti precedenti. Un punto di partenza per future evoluzioni musicali. Scopri la rivoluzione musicale di Sufjan Stevens con The Age of Adz!

 MMXII è una sorta di summa di quanto proposto dalla band, ma una sintesi di spiccata qualità, non una scialba riproposizione del passato.

 L’inizio è nebbioso, i tempi sono eterei ma ben cadenziati, fino a quando ‘Pole Shift’ esplode in un vortice sonoro difficilmente abbandonabile.

La recensione analizza l'album MMXII dei Killing Joke come una potente sintesi delle esperienze sonore della band, caratterizzata da freschezza e solidità. I temi apocalittici dominano il concept, supportati da sonorità che spaziano dal post-punk all'elettronica fino al metal. L'album viene definito un ascolto consigliato sia ai fan storici che a nuovi ascoltatori. Il lavoro si distingue per qualità e varietà, con momenti di grande intensità e innovazione. Scopri l'energia senza tempo di Killing Joke con MMXII, un album da non perdere!

 “Spirito di novità, spirito di stupidità.”

 “Un capolavoro mancato che non raggiunge ‘War’ come numero di grandi canzoni.”

La recensione analizza 'The Unforgettable Fire' degli U2 come un album ambizioso ma incompiuto, caratterizzato da brani eccezionali alternati ad abbozzi. Pur lontano dal successo e dalla perfezione di 'War' e 'Joshua Tree', mostra la volontà di innovare e sperimentare con l'aiuto di Brian Eno e Daniel Lanois. Alcune tracce come 'Pride' e 'Bad' sono definite capolavori, mentre altre avrebbero beneficiato di più tempo di lavorazione. L'album è considerato un grande passo evolutivo, ma sotto pressione commerciale manca di coesione e completezza. Scopri l'evoluzione degli U2 con la nostra recensione approfondita di 'The Unforgettable Fire'.

 "Alienazione è il cancro che permea ogni singola opera dei Radiohead; una nube tossica che si può inalare a pieni polmoni dopo il duecentesimo ascolto di Ok computer."

 "'Hail to the Thief' è la storia di questo mondo, una piscina piena di merda in cui bisogna sbattere con forza le braccia per tenersi a galla cercando di ingoiarne il meno possibile."

La recensione esplora 'Hail To The Thief', sesto album dei Radiohead, evidenziandone il mix di sonorità rock ed elettroniche e le tematiche di alienazione e disperazione. L'autore mette in luce la continuità con opere precedenti come 'Ok Computer' e l'affinità con la denuncia sociale di Bianciardi. Nonostante non apporti novità assolute, l'album è giudicato un ottimo lavoro, consigliato a più ascolti. Ascolta 'Hail To The Thief' e immergiti nel mondo oscuro dei Radiohead.

 Buchanan è colui che ha scritto 'Hats', uno dei dischi più preziosi della mia discoteca.

 Con questo autunno che minaccia un inverno freddissimo potrebbe bastarmi solo questa coperta e la voce del buon vecchio Paul che languidamente mi sussurra: Ale, non uscire...

La recensione analizza 'Mid Air' di Paul Buchanan, un album essenziale composto solo da voce e pianoforte. Pur riconoscendone la bellezza e il fascino, si evidenzia una lieve mancanza di spessore sonoro rispetto ai precedenti lavori. I fan dei Blue Nile potrebbero attendersi di più, ma l'ascolto rimane piacevole e adatto a momenti di introspezione e tranquillità. Scopri l'intimità di Paul Buchanan con 'Mid Air', ascolta ora!

 "Ventuno minuti pesanti come un macigno."

 "Una preghiera ripetuta, senza un minimo accenno di canto, che è il simbolo di una tristezza che lambisce e scarnifica la carne."

La recensione analizza 'Fortune Teller' di Xiu Xiu, un pezzo di 21 minuti che si presenta come un mantra vocale ripetitivo e carico di desolazione. L'opera sfugge alle categorie musicali tradizionali pur mantenendo un forte impatto emotivo. Jamie Stewart e Angela Seo mostrano ancora una volta la loro creatività unica, offrendo un'esperienza sonora intensa e straniante. Il brano provoca riflessione e coinvolgimento emotivo profondo. Ascolta Fortune Teller per un'immersione unica nell'emozione sonora di Xiu Xiu.

 Si tratta in sostanza di un ottimo disco, privo dei manierismi e degli esasperati virtuosismi tecnici e ritmici.

 Il sound appare maggiormente equilibrato che in passato e questa versione della Mahavishnu appare meno aggressiva e più raffinata.

Visions of the Emerald Beyond, album del 1974 di Mahavishnu Orchestra, è un disco di fusion con forte influenza funk, registrato in Electric Lady Studios. La formazione, guidata da John McLaughlin, offre un sound più equilibrato e meno aggressivo rispetto al passato. Brani come Eternity’s Breath e On the Way Home to Earth si distinguono per sperimentazione e raffinatezza. Il disco è consigliato sia ai fan storici che ai nuovi ascoltatori. Scopri Visions of the Emerald Beyond, un classico della fusion funk anni '70 imperdibile!

 Il titolo dell'album deriva da un festival di mongolfiere parigino di inizio '900, con la Francia che ha influenzato anche le sonorità.

 Forse è proprio la durata leggermente elevata l'unica pecca di quello che, altrimenti, poteva essere un ottimo disco.

The Flying Club Cup di Beirut è il secondo album di Zach Condon che si distingue per un mix di sonorità francesi e balcaniche. L'album mostra una crescita artistica rispetto al debutto, pur soffrendo di alcuni brani finali meno convincenti. L'uso di strumenti come l'ukulele e il pianoforte impreziosisce le melodie, creando un'atmosfera malinconica e raffinata. Nonostante qualche calo nella seconda parte, il disco si mantiene su livelli mediamente alti. Scopri l’atmosfera unica di The Flying Club Cup, il viaggio musicale di Beirut da non perdere!

 Ogni composizione è ammantata dalla luce ardente di mille crepuscoli fiammeggianti, di afflati marmorei eroici ed eterni.

 È cristallina ed onirica, è corallo e madreperla, con quegli svettanti soffi trombettistici a dir poco immensi e totalizzanti.

La recensione celebra 'But, What Ends When the Symbols Shatter?' come un capolavoro emozionale e artistico dei Death In June. L'album rappresenta una rinascita musicale e spirituale per la band e Douglas Pearce, con melodie intense, atmosfere oscure illuminate da una forza vitale. Il contributo di David Tibet in una traccia aggiunge ulteriore profondità. L'opera è descritta come un rifugio estetico e morale, ricco di liriche toccanti e costruzioni sonore di altissimo livello. Scopri l'oscurità luminosa di Death In June in questo capolavoro senza tempo.

 Un lavoro compatto e violento, in linea col già citato predecessore.

 Nel suo insieme e di primo impatto l'impressione più condivisibile è però quella di un lavoro non all’altezza quantomeno dei due dischi antecedenti.

La recensione analizza il decimo album in studio dei Cradle of Filth, "The Manticore And Other Horrors", evidenziandone un sound compatto e violento, ma meno innovativo rispetto ai lavori precedenti. L'opera si posiziona tra gothic e metal estremo, con sezioni classicheggianti e liriche oscure. Nel complesso un disco apprezzabile soprattutto dai fan della band e degli ascoltatori più estremi, anche se non pienamente all'altezza dei predecessori. Scopri il lato oscuro dei Cradle of Filth con questa recensione dettagliata!

 "Quando sei incazzato e depresso puoi lamentarti di ogni cosa... invece se sei felice, eh no, non funziona."

 "Di notte bisogna combattere contro i propri demoni, o al limite fare sesso. Io per ora scelgo la prima (scelgo?)."

La recensione esalta 'Nightlight' di Aesop Rock, evidenziando la forza espressiva di testi complessi e intensi, accompagnati da beat potenti firmati da Blockhead. L'opera è una riflessione notturna su solitudine, dubbi e lotta interiore, resa con grande pathos e originalità. Il recensore sottolinea la difficoltà di interpretare il testo, ma ne apprezza la genialità e la profondità emotiva. L'album è consigliato a chi cerca musica rap d'autore e intensa. Ascolta Nightlight e lasciati rapire dall'oscurità di Aesop Rock!

 “C’è qualcosa che non va?” Harrison rispose: “Non ci va la tua cravatta”.

 “Dovevamo mettere fine a quella follia dei Beatles, per ritrovare lo spazio di respirare e riacquistare una dimensione più umana.”

La recensione racconta come il libro di Mark Hertsgaard offra un'immersione profonda nella vita e nelle dinamiche dei Beatles, dalla loro formazione al successo e scioglimento. Attraverso aneddoti, riflessioni e interviste, emerge l'umanità dietro la leggenda, con particolare attenzione alla musica, alle sfide e al ruolo di George Martin. Un racconto che unisce emozione e comprensione alla storia di quattro ragazzi di Liverpool diventati icone mondiali. Immergiti nella storia più intima e vera dei Beatles con questo libro imperdibile!

 Linda Ronstadt è la voce nei primi anni '70 del cuore dell'America più genuina e polverosa.

 Un prodotto molto soffice e piacevole ideale per questo periodo autunnale in cui si cerca sempre qualcosa di caldo.

Heart Like A Wheel è l'album che chiude la prima fase artistica di Linda Ronstadt, fondendo country genuino e rock con una produzione raffinata. Le melodie sono leggere e calde, perfette per l'autunno. La voce di Linda emerge passionale e sensualissima, accompagnata da una ricca schiera di ospiti. Un disco di successo, da riscoprire per apprezzare la sua essenza e il fascino della musica americana anni '70. Ascolta Heart Like A Wheel e riscopri la leggerezza del country anni '70!

 Il corposo post-thrash tirato a lucido dalle moderate inflessioni wave/hardcore che traspira dai nuovi undici brandelli rimanda a più riprese ai momenti più congrui partoriti oramai eoni fa.

 Per inaugurare il nuovo corso ci si affida a un siderurgico trittico d’apertura dal diversificato impatto ma dai riconoscibili connotati.

La recensione analizza il nuovo album 'Carved Into Stone' dei Prong, evidenziando la nuova formazione e le sonorità post-thrash con influenze wave/hardcore. Pur non completamente fresco, l'album si distingue per l'energia e i riferimenti ai lavori passati. Un ritorno convincente del frontman Tommy Victor, supportato da Tony Campos e Alexei Rodriguez. Scopri l'energia di Prong in 'Carved Into Stone' e rivivi il post-thrash metal.

 Rilassamento, e di nuovo palpitazione. La noia è un ospite che a quel tavolo non si è mai seduto.

 Se il piacere (così come il vizio) è una stanza chiusa, di certo Trey Spruance ne possiede la chiave.

La recensione esplora l'album 'Le Mani Destre Recise Degli Ultimi Uomini' dei Secret Chiefs 3 come un viaggio sonoro oscuro e affascinante. L'ascoltatore viene trasportato in atmosfere ipnotiche e inquietanti, grazie a strumenti etnici e composizioni complesse che si susseguono senza mai annoiare. Trey Spruance emerge come l'anima creativa capace di aprire porte musicali misteriose e seducenti. L'esperienza è descritta come un incanto musicale che fonde sogno e realtà. Scopri il fascino misterioso di Secret Chiefs 3, ascolta l’album ora!

 fa muovere il culo

 ascoltando il disco si ha più l’impressione di assistere ad una jam continua più che ad un’ordinata sequenza di canzoni

Rocket Juice & The Moon, supergruppo composto da Damon Albarn, Flea e Tony Allen, presenta un album esordio fresco e sperimentale nel panorama funk e afrobeat. L’opera si caratterizza per una forte componente jam session, assenza di potenziali singoli e tante collaborazioni di spessore. Ogni membro si pone al meglio, con Allen in uno stile unico e Flea in grande forma. Un progetto che supera le aspettative e risulta divertente e coinvolgente. Ascolta Rocket Juice & The Moon per un viaggio funk-afrobeat imperdibile!

 Copeland tralascia completamente gli anni dell'ascesa al successo planetario dei Poliziotti, costruendo sotto forma di un "diario delle stranezze".

 Questo libro probabilmente è la rivendicazione del suo autore come musicista oltre i Police, allontanatosi dalla prestigiosa bolla dorata.

L'autobiografia di Stewart Copeland si concentra sul suo percorso musicale successivo alla fama con i Police, raccontando esperienze e progetti meno noti. Il libro è strutturato come un diario confuso ma godibile, con poca attenzione agli anni di massimo successo della band. La reunion del 2007-2008 viene narrata solo verso la fine, evidenziando tensioni personali tra i membri. Un testo che cerca di rivendicare un'identità artistica al di fuori della celebrità. Scopri l'incredibile viaggio musicale di Stewart Copeland oltre i Police!

 "Sounds that can't be made non aggiunge niente alla terza era artistica dei Marillion, ma consolida una linea ben precisa di qualità sonora."

 "Sounds è godibile da un punto di vista atmosferico, è una bella giornata primaverile soleggiata e senza vento, dopo un temporale."

La recensione evidenzia la maturità artistica dei Marillion nel loro album 'Sounds That Can't Be Made'. Pur mantenendo una linea stilistica consolidata dalla terza era con H, il disco offre atmosfere soleggiate e arrangiamenti curati. Le tracce più intense come 'Gaza' e 'Montreal' sono considerate perle del lavoro. Pur non essendo un capolavoro assoluto, l'album viene apprezzato come una solida conferma della band. Scopri l'evoluzione sonora dei Marillion con questo album raffinato e pieno di atmosfera!

 Vent’anni per riuscire finalmente ad incontrarli.

 In definitiva un concerto molto soddisfacente, elegante ed emozionante allo stesso tempo.

La recensione racconta l’attesa e l’emozione di assistere al concerto dei Dead Can Dance a Milano dopo vent’anni, lodando la musicalità matura e consapevole del duo. Viene apprezzata la performance dal vivo, con una scaletta incentrata soprattutto sul nuovo album Anastasis. Nonostante qualche modifica nelle versioni live di certi brani, l’esperienza è stata elegante, coinvolgente e molto soddisfacente. Scopri il fascino senza tempo di Dead Can Dance con il loro live perfetto!

 Quest’opera non lascia nessuno indifferente scatenando reazioni contrastanti.

 Il suo album è considerato alla stregua di un 'Dark Side of the Moon' dei Floyd o di 'In the Court of the Crimson King' dei King Crimson.

Ys è un album prog italiano degli anni '70 particolarmente controverso, acclamato da molti come capolavoro e criticato da altri. Il Balletto di Bronzo con l'ingresso del giovane tastierista Gianni Leone ha creato un'opera estrema e sperimentale, unica nella scena italiana. Il concept affronta tematiche spirituali e l'ambientazione della città leggendaria di Ys. La voce insolita di Leone e i cori di Giuni Russo aggiungono fascino a un disco che ha influenzato appassionati anche a livello internazionale. Scopri il leggendario Ys: un viaggio unico nel prog italiano!