SydBarrett96

DeRango : 4,32 • DeEtà™ : 5119 giorni

Francesco De Gregori: Bufalo Bill
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Un accattivante manifesto, dove nessun tassello è assolutamente fuori posto. Musicalmente è il suo migliore anni '70, non ci sono cazzi. Ed aveva ragione Lucio Dalla a commuoversi su "Santa Lucia". Capolavoro.
Francesco De Gregori: Scacchi E Tarocchi
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Opera sottovalutata, forse in parte adombrata dal successo de "La Donna Cannone". Bel dischetto comunque, che anche solo per quel capolavoro assoluto de "La Storia" e per la produzione di Ivano Fossati meriterebbe un voto medio-alto. "Voglio vivere come i gigli nei campi, e come gli uccelli nel cielo campare. Voglio vivere come i gigli nei campi, e sopra i gigli nei campi volare." (A Pa')
  • east of eden80
    2 apr 15
    Sei proprio un amane di D.G. io ho solo rimmel e alice... ovvio che è un grande, però non ho nient'altro...
  • east of eden80
    2 apr 15
    La prima volta che lo ascoltai fu durante il militare mentre mi trovavo a Piazza Armerina nel mese di marzo, grazie ad un mio amico che aveva una antologia... mentre facevamo la servizio alla porta carraia! Le canzoni che mi sono piaciute di più: Il Ragazzo, Pablo, Alice, Non c'è niente da capire, è stata un'esperienza bellissima, però poi non ho più approfondito, tranne i due album già citati! : )
Francesco De Gregori: Francesco De Gregori
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Inquietudine, poesia e tanta tanta rabbia adolescenziale, e molteplici i riferimenti alla poetica di Cohen e di Drake. Testi ispiratissimi e profondi, tanto da fare innamorare Fabrizio De André. La lotta con "Rimmel" per il titolo d'opera d'arte in assoluto del Principe è dura. "Bene", porca miseria.
  • Mauro82
    10 gen 20
    Forse "Rimmel", a livello di arrangiamenti è superiore. Ma parlando di testi, non c'è un migliore. Entrambi capolavori assoluti.
  • Ditta
    12 mag 20
    Personalmente, mi emoziona di più questo. "Rimmel" è il disco per antonomasia del Principe, ma questo è (per mio gusto personale) il migliore
Francesco De Gregori: De Gregori
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Un disco profondo, colmo di inadeguatezze e quesiti esistenziali. De Gregori, a due anni di distanza dal Processo del Palalido, cerca di ritornare alle proprie radici e di scavare dentro sé stesso. Sullo sfondo di un'Italia fragile, e ricca di contraddizioni. "Mai stato così lontano dalla dolcezza a cui tutti hanno diritto."
Francesco De Gregori: Titanic
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco memorabile per la sua discografia e per tutta la musica italiana. Fantastici i tre pezzi sul famoso transatlantico (diversissimi tra loro ma dotati di uguale bellezza), stupende "Caterina" e "Belli Capelli", storia "La leva calcistica". E poi c'è pure "San Lorenzo", bella e dimenticata. Apice targato anni ottanta, assieme all'EP successivo.
Francesco De Gregori: La Donna Cannone
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Questo EP è la poesia. Non c'è un solo tassello fuori posto. Perfezione.
Francesco De Gregori: Terra di Nessuno
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Disco sofferto, sentito, cocente, non si sentiva un De Gregori così messo a nudo dall'omonimo del 1978. Il più bello della sottovalutata trilogia 85'-89', e quello dove risplendono il maggior numero di gemme lucenti: "Pilota di guerra", "Pane e castagne", "Mimi sarà" ed "I matti" sono pezzi stupendi. 4,5 pallonze molto strette.
Francesco De Gregori: Prendere e Lasciare
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il miglior De Gregori dagli anni 90' in giù: un album splendido con delle perle indissolubili, nonché picco più alto della magnifica trilogia 92'-01'. Sulle note di "Un Guanto" c'è da piangere.
  • Mauro82
    1 gen 20
    Onestamente, tra la trilogia 92-01 penso che sia quello più debole. Anzi, forse è il suo peggiore disco in assoluto (2,5...).
Francesco De Gregori: Amore nel Pomeriggio
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno degli ultimi capolavori del Principe, un disco di una poeticità e sensibilità fuori dal comune che chiude inoltre la splendida "Trilogia sull'Amore" inaugurata nel 1992: "L'aggettivo Mitico", "Deriva", "Caldo e Scuro", "Sempre e per Sempre", "Natale di Seconda Mano" sono pezzi meravigliosi. Ah, c'è anche una toccante versione di "Canzone per l'estate", scritta con Faber negli anni settanta ed "Il Cuoco di Salò", probabilmente il più bel brano scritto da De Gregori negli ultimi vent'anni.
Francesco De Gregori: Alice Non Lo Sa
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Esordio per il Principe, molto delicato ed ingenuamente poetico e sentito. Splendido.
Francesco De Gregori: Rimmel
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Ermetismo poetico agro-dolce, bellissimo. Se dovessi identificare la mia ragazza ideale con un disco, sarebbe questo.
Francesco De Gregori: Sulla strada
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Ottimo disco, complimenti al Principe che anche dopo le 60 primavere è capace di scrivere perle come "Guarda che non sono io", "Belle Epoque" e "Passo d'uomo". Bello.
Francesco Guccini: Opera buffa
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Un classico della sua discografia. Cabaret medioevale, degno dei migliori giullari di corte. "La Genesi" e "Talkin' sul Sesso" su tutte. 8.
  • tiragiòimudand
    26 lug 15
    d'accordo! A me "La fiera di San Lazzaro" diverte ancora adesso..All' epoca gli arrangiamenti in studio mi parvero un po' pomposetti ma devo dire che riascoltati a distanza ci stanno alla grande.
Francesco Guccini: Due Anni Dopo
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Bel disco, con due capolavori come "Vedi Cara" e "Primavera di Praga" e le ottime "Ophelia" e "Lui e Lei". Un po' acerbo, inferiore sicuro ai successivi quattro. 4,5.
Francesco Guccini: Stanze Di Vita Quotidiana
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Un album che è un grosso macigno di difficile digeribilità, con testi profondissimi, esistenziali ed al limite del paranoico. Ma è proprio per la sua eloquenza, per la sua eccessiva verbosità, per il baratro di pessimismo che lo caratterizza che me lo fa adorare. Resta un capitolo peculiare nella discografia Gucciniana: questo è un disco di sole parole, ed in quanto tale gli arrangiamenti scarni calzano a pennello.
  • Dragonstar
    16 lug 15
    Mah, guarda proprio scarno non è, di sicuro è meno "elaborato" del precedente Radici ma è senz'altro più corposo di Amerigo o Via Paolo Fabbri 43. Canzone della triste rinuncia e Canzone della vita quotidiana, dimostrano di essere state arrangiate con un gusto quasi "prog", sicuramente per stare in linea con questo sitle che a quel tempo andava di moda. Comunque altro album molto bello (dei testi non parlo perché NON ESISTE un album del Guccio che abbia liriche sottotono). Un piccolo dettaglio: vuoi sapere qual'è il disco di Francesco che mi prende di meno? Opera buffa. Un live album che non ha nulla a che vedere con le altre proposte sonore; innovativo, affascinante, ma che a distanza di tanti anni, risulta ancora troppo spiazzante per i miei gusti.
  • SydBarrett96
    16 lug 15
    Io questo lo considero come parte del quartetto d'oro del Guccini anni '70 (assieme al Fabbri, Radici e L'Isola). :) "Opera Buffa" è uno scanzonato cabaret medioevale, anche se concordo con te nel preferirne altri.
  • dosankos
    16 lug 15
    Album di una depressione allucinante. O forse dopo molti anni sono io a non averlo ancora recepito :/
Francesco Guccini: Amerigo
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Quanto profuma d'America 'sto disco. Gli arrangiamenti solari ed ariosi ed i testi meno introspettivi ed esistenziali inaugurano una nuova parte della carriera per il Maestro di Pàvana. Title-track, la Pennsylvania ed soprattutto "Eskimo" le migliori del lotto. Insomma, molto più West che Via Emilia d'ora in poi. Ottimo. 7,5-8.
  • Dragonstar
    17 lug 15
    Molto bella anche "Le cinque Anatre" che incita, in un'allegoria, l'uomo a migliorare le proprie condizioni esistenziali. Dopo questo arriverà Metropolis e sarà tutta un altra musica.
  • SydBarrett96
    17 lug 15
    Con "Metropolis" l'approccio musicale cambierà. :) Qui però già c'è un cambiamento rispetto al Guccio esistenzialista del periodo '67-'76.
  • dosankos
    17 lug 15
    "...e Pavana un ricordo lasciato tra i castagni dell' Appennino, l'inglese un suono strano che lo feriva al cuore come un coltello. E fu lavoro e sangue e fu fatica uguale mattina e sera, per anni da prigione, di birra e di puttane, di giorni duri, di negri ed irlandesi, polacchi ed italiani nella miniera, sudore d'antracite in Pennsylvania, Arkansas, Texas, Missouri." Piango ogni volta... :,(
Francesco Guccini: Metropolis
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Ricolmo di nuovi arrangiamenti pop raffinati, questo disco completa maggiormente la svolta tematica inaugurata con il precedente album: "Bisanzio", "Venezia" e "Bologna" sono tre brani splendidamente perfetti, degni del miglior Guccini. Gli altri un po' meno, ma restano comunque pezzi buoni ("Lager" bella e cruda come un macigno, ad esempio). 7,5-8.
  • Dragonstar
    19 lug 15
    Grande Syd, in pieno periodo Guccini. Io questo lo valuto un pochino di più perché è il primo disco che ricalca un notevole ed efficace cambiamento stilistico per il cantautore. Oltre ai capolvaori che hai citato, io aggiungo anche Anthenor che è una grande canzone, e pure la tanto criticata Milano che per quanto scanzonata, ci mosta un Guccio diverso dal solito. voto 9.
  • SydBarrett96
    19 lug 15
    Sto rispolverando per l'ennesima volta la sua discografia. :) Questo è comunque un bel disco, anche se per me non da 5. Il meglio del decennio è soprattutto concentrato nei due successivi.
  • Dragonstar
    19 lug 15
    Grandi album pure quelli, ma a sto punto ne riparliamo nelle tue prossime definizioni, tanto, mi sebra d'aver capito che tu li stia valutando uno ad uno...
Francesco Guccini: Guccini
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Eccolo il primo picco del nuovo decennio: la splendida deriva pop del precedente viene maggiormente affinata e delineata, avvalendosi anche del bellissimo uso del sassofono che arricchisce il tutto. Sei brani ispiratissimi, ma soprattutto quell'Autogrill incastonata nel più alto empireo della musica italiana d'autore. 8,5.
  • Dragonstar
    20 lug 15
    Su Autogrill sono perfettamente d'accordo con te, alla quale aggiungo "Shomer..." biblica, ossessiva, potente e inusuale per le proposte italiane. Molto bella anche l'avventurosa e prosaica "Gulliver". Ecco fatto, dopo aver parlato dei picchi massimi, devo dire che questo disco è per me una spanna più in basso di Metropolis. Dettagli comuque, ecco se davo 9 al precedente, questo concordo per l'otto e mezzo!
  • SydBarrett96
    20 lug 15
    Vabbè con Guccio parliamo di picchi relativamente molto alti, alla fine ognuno si sceglie il disco che preferisce di più. :)
Francesco Guccini: Signora Bovary
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Capolavoro d'oro, etereo, profumato di alcolico jazz. In questo album tutto è perfetto: testi, musiche, copertina, arrangiamenti. 9.
  • Dragonstar
    22 lug 15
    Le influenze jazz si sentono maggiormente in Keaton, scritta con Claudio Lolli, mentre il mood alcolico è presente in Scirocco canzone snob e poetica. Il capolavoro resta per me Van Loon che recupera quella poetica evocativa che in questo disco è stata lasciata un po' in disparte a discapito, come dici tu, di un raffinato ed elegante approccio musicale. Torna il folk nella breve, ma intensa Culodritto. Confermo le cinque stelle...e pure il 9! Ottima la definizione!
  • Dragonstar
    22 lug 15
    a proposito, Syd, per quanto riguarda Keaton, la verione di Claudio l'hai mai sentita? Claudio Lolli - Keaton
  • Dragonstar
    22 lug 15
    Bella pure questa, anche se quella del Guccio è ancora meglio!
  • SydBarrett96
    23 lug 15
    Si quella di Lolli la conosco ed è altrettanto bella. :)
Francesco Guccini: Quello Che Non...
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Folk dilaniano che si mischia omogeneamente con composizioni jazz lunghe, dilatate, ispiratissime. Minimo 4 capolavori assoluti: title-track, le Domande Consuete, le Ragazze della Notte e "Ballando con una sconosciuta" (ancora Lolli anche qui, come per "Keaton" dell'ellepì precedente). C'è anche spazio per la trionfante AEmilia, scritta insieme a Dalla. Per quanto mi riguarda, il massimo se lo prende lo stesso. 9.
  • Dragonstar
    22 lug 15
    Grandi musiche, grandi collaborazioni, grande clima, da piano bar in una fredda notte metropolitana. I primi due pezzi sono per me fra le dieci migliori cose scritte da Francesco. Disco forse un po' insolito per il cantautore, sempre di qualità elevata e molto coinvolgente. Purtroppo però dalla quarta traccia in poi, non mi prende quanto il precedente: quattro stelle, voto 8.
  • SydBarrett96
    23 lug 15
    A me piace quasi quanto il precedente. Vabbè de-gustibus.
Francesco Guccini: Parnassius Guccinii
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Album di ottima fattura, piuttosto sottovalutato. "Canzone per Silvia", "Farewell" e "Samantha" i veri apici. 7,5.
  • Dragonstar
    27 lug 15
    Molto bella, la prima parte, dopo cala un po' ma è il solito buon vecchio Guccio! E poi qua si torna finalmente a respirare un po' di schietto folk. A parte Acque che con i suoi sassofoni free jazz stile ricorda molto le atmosfere del precedente album. Un brano capolavoro comunque. Ma la più bella del disco è Samantha per me! :)
  • Dragonstar
    27 lug 15
    ...che poi anche Samantha stessa mi pare ci fosse il sassofono se non ricordo male....
  • SydBarrett96
    27 lug 15
    Si, diciamo che dopo un capolavoro come "D'amore, di morte, ecc." ci può stare un disco di leggerissima flessione come questo (comunque relativa, perché si parla sempre di un bell'album). La mia preferita invece resta "Farewell", quella di un capolavoro. :)
  • SydBarrett96
    27 lug 15
    Volevo dire dopo, il precedente è "Quello che non". :)
  • Zimmy
    27 lug 15
    Uno degli album del Guccio che preferisco. "Samantha" da brividi, su "Farewell" ci ho fatto i pianti brutti (e non scherzo!) ma adoro anche un pezzo apparentemente minore come "Parole" che, considerando il testo, penso si possa considerare il suo manifesto degli anni '90 come "L'avvelenata" lo era per gli anni '70. Inoltre, da dylaniano duro e puro, non posso non adorare gli omaggi-citazioni al menestrello di Duluth nella succitata "Farewell". Gran bel disco.
  • SydBarrett96
    27 lug 15
    Si questo è una sorta di ritorno al folk degli esordi, dopo la breve parentesi jazz dei due-tre dischi precedenti.
Francesco Guccini: Stagioni
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Triste, malinconico, crepuscolare. Guccio ritorna giocare con quei tarocchi che tanto ripudiava nel '72, esprimendo alla soglia dei sessant'anni tutta la sua rabbia, commista a poetica dolcezza ed aulico lirismo. L'ennesimo capolavoro, e non nascondo di riuscire a stento a trattenere le lacrime su "Addio". "Stagioni" che passano inesorabili, inghiottendoci sempre di più...
  • Zimmy
    28 lug 15
    Questo è uno dei pochissimi lavori del Guccio che - mea culpa - ho ascoltato poco e male. E a dire la verità a parte la bellissima "Addio", che risento sempre volentieri, non ricordo di averlo apprezzato granché, anche se ne rammento le atmosfere particolarmente cupe e tristi. Mi sa che devo proprio dargli una seconda possibilità.
  • pana
    28 lug 15
    Del Guccini sono fermo da una vita ai quattro che vanno da "Radici" a "Via Paolo Fabbri" e ho dato una svogliatina a "D'amore, di morte e d'altre sciocchezze". Mi sa che me lo devo ripigliare, anche perché Radici - Stanze di vita quotidiana - Via Paolo Fabbri è un trittico bello-bello
  • SydBarrett96
    28 lug 15
    Non conosci "L'Isola non trovata" pan? Allora devi rimediare assolutamente, è tra quelli imprescindibili del Guccio anni '70. :)
  • madcat
    28 lug 15
    ho amato questo disco (Stagioni poi è uno dei miei pezzi preferiti del Guccio)
  • perfect element
    10 ago 15
    Poche canzoni come "Autunno" ed "E un giorno" hanno la capacità di condurmi alle lacrime. Album fondamentale.
Francesco Guccini: Ritratti
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Incredibile pensare che Guccio sia come il vino, ovvero più invecchia e più è buono. Disco ancora una volta ispiratissimo, tra omaggi al Che, a Carlo Giuliani (a cui è dedicata il capolavoro dell'album, "Piazza Alimonda") ed a quei personaggi letterari e/o storici tanto cari al nostro, come Cristoforo Colombo ed Ulisse. Bellissime anche "Una Canzone", il brano in dialetto modenese e l'inedito del '71. 8,5.
  • Dragonstar
    31 lug 15
    Le mie preferite sono Odisseo e Cristoforo Colombo! Un disco particolare, molto curato dal punto di vista delle musiche, che odora di salsedine ad ogni singolo ascolto.
  • Zimmy
    31 lug 15
    Solo io penso che "Una canzone" sia un brano da Top 10 del suo repertorio? Stupenda, una delle mie preferite di sempre in assoluto! Splendide anche "Odysseus" e "Cristoforo Colombo", e direi anche "La ziatta" (dico "direi" perché gran parte del testo ovviamente mi sfugge, non essendo emiliano :) ) Grande album.
  • SydBarrett96
    31 lug 15
    Dovremmo fare tipo un gruppo, un associazione: "Gli amici di Guccio". XD Comunque sono riuscito a De-Collezionarli tutti ragazzi, mi manca solo "L'ultima Thule" ed abbiamo completato. :)
  • SydBarrett96
    31 lug 15
    Un'associazione*, sapete i problemi del mio cellulare.
  • Dragonstar
    1 ago 15
    Bella idea Syd! :) @ Zimmy: Una canzone è straordinaria e dirò che hai fatto bene a citarla perché mi ero scordato di metterla tra le preferite.
    "Fatta con sette note essenziali, e quattro accordi cuciti in croce, sopra chitarre più che normali, ed una voce che non è voce, ma con carambola lessicale, può essere un prisma di rifrazione, cristallo e pietra filosofale, svettante in aria come un falcone..."
  • dosankos
    1 ago 15
    Insieme a "D'amore, di morte..." è l'album tecnicamente più completo di Francesco, dopo "Signora Bovary"
  • bravo come al solito e grazie per aver riproposto l'intera opera del Guccio e proprio quando la stavo riascoltando seppur in seguito ad episodi poco piacevoli. Questa condivisione inaspettata ci voleva. "Una Canzone" e "Piazza Alimonda" bellissime.
Francesco Guccini: Via Paolo Fabbri 43
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Riascoltato proprio oggi. Capolavoro della musica italiana, sei pezzi immensi sia testualmente che musicalmente. "Canzone quasi d'amore" ed "Il Pensionato" monumenti.
Francesco Guccini: Radici
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Le radici ricercate sui confini dei ricordi, per capire l'anima che è dentro ognuno di noi. Sette brani memorabili, bellissimi, testualmente ineccepibili, dispersi tra amori di gioventù ("Incontro"), reminiscenze interiori ("Piccola Città", title-track) ed esistenziali (la Bambina Portoghese, i Dodici Mesi, il Vecchio ed il Bambino). Resta lì la galoppata politica della Locomotiva, uno dei suoi brani più atipici che, per ironia della sorte, è diventato uno dei più popolari. Capolavoro. 9,5.
  • tia
    15 lug 15
    Concordo in pieno!
  • Dragonstar
    15 lug 15
    Facciamo anche 10 valà. Sei riuscito a descriverlo in poche righe e pure in maniera impeccabile.
  • SydBarrett96
    15 lug 15
    Sono troppo in botta con il Guccio, in questo periodo. :) Comunque io il 10 non lo dò (quasi) mai a nessuno Dragon, per me come voto quasi non esiste. XD
FRANCESCO GUCCINI: Folk beat n.1
CD Audio Ce l'ho ★★★★
Acerbo e scarno, voce ancora stridula e chitarra acustica come solo accompagnamento. Vi sono però già pezzi memorabili. 3,5-4.
  • Dragonstar
    16 lug 15
    Meriterebbe l'ascolto solo per il fatto che incarna il vero spirito della musica d'autore (voce e chitarra e poco altro). Questo è uno dei motivi per cui il mio album preferito di De Gregori (ad esempio) è "La pecora". Io voto per il quattro pieno. Il secondo conserva la stessa filosofia, ma gli è decisamente superiore. Molto bella anche la voce per me, altisonante come mai non era stata. Pioggia di classici (in una veste molto affascinante) : Aushwitz, Canzone per un'amica, Noi non ci saremo e Statale 17 sono tutte qui.
  • SydBarrett96
    16 lug 15
    Io adoro "Venerdì Santo", ad esempio. :) Da qui, fino a "Radici", sarà sempre più un increscendo.
  • dosankos
    16 lug 15
    Fortunatamente il live con i Nomadi, permise a quei cavalli di razza contenuti in questo album, di essere rinfrescati e suonati a dovere. Ecco...appunto, io li preferisco negli arrangiamenti del 1979
  • SydBarrett96
    16 lug 15
    Sottoscrivo Dos. :)
  • Dragonstar
    16 lug 15
    Si, però parlando degl'album in studio in generale preferisco le originali del Guccio rispetto a quelle riarrangiate dai Nomadi. Asia ad esempio, è più famosa la versione della band di Carletti, ma secondo me non c'è storia: la versione de L'isola non trovata è cento volte superiore (minimo).
  • dosankos
    16 lug 15
    L'Isola Non Trovata è un album straordinario e intoccabile. i suoi brani secondo me rimangono perfetti, anche perchè a differenza dei due precedenti album del 1967 e del 1969 ("Folk Beat N.1" e "Due anni dopo", è il primo disco che inaugura l'avvento di musicisti e professionisti seminali del panorama musicale del post-beat italiano. Io come "rinfresco", mi riferisco infatti solo ai pezzi "leggendari" dei primi due LP :)
  • RIBALDO
    17 lug 15
    un venerdì santo anche per me, grazie
FRANCESCO GUCCINI: L'isola non trovata
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco stralunato, allucinato, quasi psichedelico. La sua voce non è mai stata così acida qui nel parlare di morte, di fantasmi, di esistenza, della fugacità del tempo. Album epocale nella storia del canzoniere italiano, ed eravamo solo nel '70.
  • Dragonstar
    15 lug 15
    Questo, assieme a Radici e Via Paolo Fabbri 43 è il primo atto della trilogia capolavori del Guccio, benché la sua discografia sia in generale di livello altissimo. Questo fu innovativo, perché fece da preambolo al Guccini musicalmente consolidato, dopo un debut scarno e ancora vago dal punto di vista stilistico, e un Due anni dopo, ancora scarno nelle musiche, ma che cominciava già a sottolineare la profondità testuale e la filosofia musicale del cantautore. L'isola non trovata, come tu dici, è veramente il più allucinato del suo repertorio,ì. Da anni, infatti, continuo a chiedermi in quale stato psicofisico doveva essere Francesco quando lo compose. Ma la cosa più importante è un altra: Il Guccio qua ci ha preso la mano ed ha sfoderato, per la prima volta nella sua carriera, le sue reali potenzialità, musicate assieme ad un estro lirico senza precedenti. ARTE.
  • SydBarrett96
    16 lug 15
    Stra-concordo. :) Io ci metterei anche le Stanze, comunque.
  • Dragonstar
    16 lug 15
    Lo so Syd, però sai anche che Stanze mi piace molto, ma lo reputo un gradino sotto i dischi che ti ho citato. Ad esempio, io preferisco album come Amerigo o Metropolis. De Gustibus.
Il capolavoro della maturità. Il gigante di Pavana incide forse il suo miglior disco degli ultimi anni, con testi come sempre suberbi ed una musicalità ottima che vanta anche la bellissima presenza del sassofono. "Lettera", "Stelle", "Canzone delle colombe e del fiore" ma soprattutto "Vorrei" e "Cirano" sono tra i testi più belli mai scritti dal maestro Guccio. 5 pienissimo.
Live fighissimo, ottimi arrangiamenti che danno nuova linfa ai pezzi del repertorio dei '60. Un ulteriore plauso per l'inedito "Ti ricordi quei giorni", molto bello.
  • madcat
    26 lug 15
    pensa che è stato il primo del Guccio che acquistai (la musicassetta!), bello, si, poi andai diretto su Radici (stavolta cd), ciao SydGuccioBarrett :D
  • SydBarrett96
    26 lug 15
    Io invece tutti in formato CD, anche se "Radici" e "Via Paolo Fabbri 43" li ho anche in vinile. Ciao Mad. :)
Franco Battiato: Caffè de la Paix
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Riascoltato oggi, in musicassetta. Niente da fare, per me questo rimane forse il Battiato più ispirato di sempre. Otto pezzi di poesia, filosofia, dolcezza ed influenze etniche. Gigante.
Franco Battiato: Fetus
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Esordio geniale per il compositore siciliano. Probabilmente è il più ingenuo ed "accessibile" della sua trilogia 72'-73', ma già all'ascolto si è ingabbiati in un marasma elettronico-psichedelico-progressiv o, minato qua e là da struggenti aperture melodiche (personalmente la coda di "Meccanica", il motivo armonico di "Energia" e la breve "Mutazione" le trovo commoventi).
  • SilasLang
    22 ago 14
    Gran dischello. Poi, almeno per me, "Pollution" e "Sulle Corde Di Aries" sono ancora meglio...
  • selfadjoint
    22 ago 14
    non so io non riesco affatto a gridare al capolavoro, lo trovo di una pesantezza allucinante questo disco, preferisco di gran lunga il Battiato più maturo (di questo disco ascolto con piacere solo Fenomenologia e Energia, il resto faccio fatica a giudicarlo...)
  • SydBarrett96
    23 ago 14
    Silas, anche io gli preferisco i due successivi. Ma sono dettagli. :) Selfadjont, forse questo, dei primi tre, è quello più scorrevole e fruibile. Comunque de-gustibus.
  • pana
    23 ago 14
    Concordo sia con Syd che con Silas, gran disco, gli sono molto legato.
Franco Battiato: Sulle Corde di Aries
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Omogeneo, dilatato e folle. Uno stupefacente viaggio lisergico, diviso tra progressive, sperimentazione, elettronica e psichedelia. A mio parere il punto più alto della clamorosa trilogia del biennio 72'-73'. Avanti anni luce. Quando lo ascolto, ogni tanto passa una nave.
  • selfadjoint
    22 ago 14
    mi ci identifico molto quando dice "E le sere d'inverno restavo chiuso in casa ad ammuffire" :) però non lo ritengo poi così interessante come disco, anche se comunque è il più bello del Battiato sperimentale (insieme all'egitto prima delle sabbie)
  • templare
    22 ago 14
    Per me, assieme a Pollution, furono una bellissima sorpresa.
  • templare
    22 ago 14
    ..."..fu una bellissima sorpresa.."
Genesis: Foxtrot
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Tra i capolavori più alti dell'arte dei Genesis, complice anche un sound diverso dai due album precedenti: meno grezzo e barocco, ma molto più levigato, curato, liscio, confezionato magistralmente. Tutto merito del sublime arrangiamento di quel piccolo grande uomo di Tony Banks e del suo mellotron. La sola "Supper's Ready" vale 6 palline.
Genesis: The Lamb Lies Down on Broadway
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il primo e vero album che cercò di andare oltre la mera definizione di progressive o art rock, di oltrepassare e scandagliare i punti che caratterizzano il medesimo genere e di ricucirli a proprio piacere. Il doppio ellepì presenta un forte distacco dalle sonorità armoniose e melodiche che hanno caratterizzato la carriera dei Genesis fino ad ora: esse vengono proiettate più verso uno sperimentalismo non estremo, ma convenzionale ai canoni della band. L’album è quindi permeato da sonorità forti,
Genesis: A Trick Of The Tail
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno splendido e magniloquente affresco romantico con incursioni jazz-fusion, nonché un disco di una omogeneità e compattezza sonora che non si vedeva dai tempi di “Foxtrot”. Per certi versi il disco rappresenta l’apice tecnico-compositivo del quartetto: infatti, paradossalmente, con l’addio di Peter Gabriel, i Genesis ebbero più libertà compositiva in studio.
Genesis: Trespass
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
uno dei classici dell’era Gabrieliana. Anche se l’album esce a distanza di poco più di dodici mesi dall'esordio, si nota subito un grandissimo miglioramento dal punto di vista musicale e lirico. La loro prima pietra progressive.
Genesis: Selling England By The Pound
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Nel suo insieme e nella sua resa sonora, “Selling England by the Pound” è il simbolo di una generazione, di un movimento musicale, di tutto l’immaginario settantiano a prescindere dal suo eccelso contenuto. Gli anni settanta, dopo l’incursione di nuovi generi come il punk rock e la paranoica New Wave, non raggiungerà più questi livelli. E’ lecito quindi pensare a questo disco come la pietra miliare per eccellenza.
  • pana
    2 gen 13
    Selling England By The Pound rappresenta il patetico tentativo di fare musica con il cervello piuttosto che con l'anima (perché poi?). Solo che se sei Fripp, Hammill, Czukay ti riesce, a Gabriel e compagni (che hanno doti ben differenti) NO. Se è il simbolo del progressive è solo perché ne ripropone pedissequamente ogni luogo comune, ogni canone stilistico bello o brutto che sia. Poi, giusto perché vogliamo fare tutto, ci mettono anche due orribili brani pop. Un collage di melodie banali che hanno l'unico merito, come dici tu, di essere spudoratamente progressive. La spontaneità di Trespass, Nursery Cryme e Foxtrot si sostituisce qua con la presunzione di essere i numeri 1 (ma rendo noto che contemporaneamente usciva Red) ma ottennero solo un insieme di banalità per giunta molto annacquate (al primo ascolto riesci sempre a prevedere la nota successiva, assurdo). Su The Battle Of Epping Forrest mi sono già espresso. Il primo brano è davvero bello. Poi basta.
  • pana
    2 gen 13
    questo a mio modo di vedere, OVVIO.
  • TheJargonKing
    2 gen 13
    Partendo dal presupposto (giustissimo) che I Know what i like e More fool me sono totalmente diverse da tutto il resto del disco e sapendo che soprattutto la prima è stata creata ad arte per essere un 45 gg di successo, ne deriva che tutto il resto del disco non sia stato creato a tavolino (cervello e anima devono per forza andare di pari passo).
  • TheJargonKing
    2 gen 13
    La presunzione di essere i numeri 1 non c'è mai stata nei Genesis, lo dimostrano decine di interviste e libri che ne tracciano i profili anche dal punto di vista psicologico. E' un peccato ascoltare questo grande disco con così tanta prevenzione e pensare che, a detta degli stessi Genesis, il brano che ha subito maggiormente quella tua idea di composto a tavolino è proprio Dancing with the moonlit knight, nato da una breve melodia di Gabriel e sulla quale hanno scritto tutto il resto, Cinema Show e The Battle nascono da una serie di improvvisazioni cucite assieme, Firth of Fifth da elucubrazioni di Banks con l'inserimento degli strumentali centrali e in ultimo dell'assolo di Hackett (per me anima allo stato puro, altro che solo cervello), ma di tutto questo tu avverti solo l'aspetto pedissequo ... è un vero peccato, per te intendo ...
  • SydBarrett96
    2 gen 13
    Selling England per me è il disco più rappresentativo dei Genesis, ed uno dei miei preferiti. Poi se questo è stato creato con cervello e senza anima, cosa dovrebbero dire altri gruppi come gli ELP (che a me piacciono molto, ribadiamo)? Per il resto, ho affrontato ampiamente la discografia dei Genesis nella mia biografia che ho mandato ad entrambi (ma se voleste rileggerla potete andare sul sito di Karter4).
  • hjhhjij
    2 gen 13
    Comunque contemporaneamente usciva Lark's Tongues in Aspic non Red :D Comunque Firth of Fifth è troppo figa. Comunque anch'io ne preferisco altri dei Genesis. Comunque per me è molto bello. Comunque ciao.
  • SydBarrett96
    2 gen 13
    Io quando ascolto l'assolo di chitarra in Fifth Of Firth vado in estasi pura. :Q___
  • hjhhjij
    2 gen 13
    Eh.
  • SydBarrett96
    2 gen 13
    Eh cosa? :)
  • hjhhjij
    2 gen 13
    L'assolo di Hackett. Estasi pura.
  • pana
    2 gen 13
    L'assolo di Hackett in Firth Of Fifth piace anche a me. La sufficienza la do a 'sto disco, infatti. ma sufficienza e basta.
  • hjhhjij
    2 gen 13
    Mi sembra un po' una follia, ma vabbè :)
  • pana
    2 gen 13
    TheJargon, io tra l'altro ho sempre saputo (dimmi se mi sbaglio) che il tessuto pianistico di Firth Of Fifth Banks ce l'aveva nel cassetto da un bel po' di tempo... insomma, un disco pieno di idee nuove.
  • extro91
    2 gen 13
    Non è bastato Paolofreddie per far finire i commenti?! Siete inquietanti. Non scherzo
  • hjhhjij
    2 gen 13
    Ha ragione Extro. Comunque si l'intro l'aveva già composto da tempo. Embè? L'è figo. Chi dice sia un disco con delle idee particolarmente fresche o innovative?
  • pana
    2 gen 13
    dimenticavo: questo disco sembra Nursery Cryme col valium, nel senso che le idee che in Nursery Cryme sono concentrate in 3/4 minuti qui vengono stirate ed annacquate perché coprano i 45 minuti canonici di un disco. Tanto c'era la scusa del prog.
    Syd, sai che mi sei tanto simpatico, quindi ti dico: se pensi che la new wave non ci abbia regalato dei grandi dischi ti sbagli DI GROSSO.
  • hjhhjij
    2 gen 13
    Comunque Tapping eh. Tapping. (L'aveva già fatto ma qui di più :)
  • hjhhjij
    2 gen 13
    Però qui ha ragione pana. Sulla New-Wave intendo.
  • hjhhjij
    2 gen 13
    La New Wave (e il Post-Punk e quello che vi pare) ha prodotto capolavori assurdi, grandi tanto quanto quelli prog (e più influenti ma di quello fottesega).
  • pana
    2 gen 13
    Pere Ubu, Television, Devo, Patti Smith, Tom Verlaine...
  • pana
    2 gen 13
    Il riferimento a Paolofreddie non l'ho capito.
  • extro91
    2 gen 13
    Perché sei tardo
  • pana
    2 gen 13
    Dai Extro, ho già i fake che mi offendono continuamente, non ti ci mettere anche tu :)
  • extro91
    2 gen 13
    Mi pare che il fake paulfederico abbia fatto l'ennesima recensione su sto disco oltre a quella fatta con un suo altro fake, sempre su questo disco(anch'essa l'ennesima). Avete avuto tantissime occasioni per finire di dire tutto il necessario su sto disco. Per questo dico che siete inquietanti.
  • TheJargonKing
    2 gen 13
    Sì Pana, l'intro di Firth Banks lo teneva nel cassetto da un po'. Lo propose per un frammento di Supper's ready, ma non risultò legabile al resto quindi ne venne fuori un brano breve unendolo al testo di Gabriel. Collins e Hackett sentendosi un po' tagliati fuori si lamentarono, allora lo stesso tema pianistico venne sviluppato per la parte centrale strumentale e "concessero" ad Hackett di inserire quell'assolo, forse uno dei momenti più alti di tutto il prog mondiale. Hackett impiegò parecchio a trovare l'idea giusta, ma poi gli venne di getto durante una prova, poco prima che gli dicessero: "Ok non se ne fa più niente" ... e te credo che era frustrato!
  • TheJargonKing
    2 gen 13
    dico, comunque, che Extro ha ragione :-)) - ma non so che farci, non riesco a zittirmi su questi argomenti.
  • pana
    2 gen 13
    ora la finiamo qui, infatti. Rispetto le vostre opinioni, ma non le condivido.
  • SydBarrett96
    2 gen 13
    38 nuovi messaggi in posta elettronica, questo è inquietante XD Comunque de gustibus ;)
  • hjhhjij
    2 gen 13
    "Pere Ubu" I più ganzi.
  • babbeo
    3 gen 13
    io l'ho riascoltato a natale faceva un po' piu' pandan..
Genesis: Nursery Cryme
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Seconda pietra progressive che prosegue la trafila dei loro capolavori sinfonici e romantici, sequenza che poi terminerà nel lontano 1977.I Genesis con “Nursery Cryme” raggiungono un forte affiatamento dal punto di vista musicale e le loro doti di eccelsi musicisti si denotano già tutte: basti pensare alle taglienti incursioni chitarristiche di Steve Hackett, ai pazzeschi tempi di Phil Collins dietro le pelli o al minimalismo tastieristico di Tony Banks, vero pilastro della band.
  • pana
    2 gen 13
    L'attacco di chitarra il Musical Box basta per dare 5
Genesis: From Genesis To Revelation
CD Audio Ce l'ho ★★★
Una sorta di concept album sull’Antico Testamento (da cui sarà tratto il nome del gruppo) di stampo classicheggiante, fortemente autoprodotto ed a tratti stucchevole, anche se velato da una forte vena di innocenza ed ingenuità. Piacevole tutto sommato.
Genesis: Wind And Wuthering
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
I Genesis di metà anni settanta non smettono di esibire la loro illimitata vena creativa e nel giro di pochi mesi dal Trucco della Coda compongono il loro ultimo capolavoro, il loro canto del cigno. E' il secondo apice tecnico-compositivo dei nostri in soli dodici mesi; esso raggiunge un vigore che tocca vette raffinatissime. Da ciò si capisce che Peter Gabriel è ormai solo un piacevole ricordo.
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