Le Orme: Collage
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Tra gli esordi più fighi e folgoranti del Rock italiano. Title-track ed il trittico consecutivo "Cemento Armato" - "Sguardo verso il Cielo" - "Evasione totale" i primi e grandiosi vagiti del Progressive Italico.
  • hjhhjij
    26 ott 14
    Che sia un disco eccezionale è fuori da ogni dubbio, però non è mica l'esordio :)
  • SydBarrett96
    26 ott 14
    Intendevo esordio nel mondo del progressive, nel senso come uno degli iniziatori di un movimento. :) Avrei dovuto precisare meglio.
  • hjhhjij
    26 ott 14
    Eh si, così sembra che è il loro esordio :) In ogni caso è probabilmente il più chiaro indiziato al titolo di "iniziatore del prog-rock in Italia" non c'è dubbio, ed è un disco splendido.
  • hellraiser
    26 ott 14
    Ecco..
Le Orme: Felona E Sorona
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco eccelso, tra i primi cinque dischi prog-italici di sempre. Eccezionale. "Due rose gemelle non muoiono insieme."
  • hellraiser
    25 ott 14
    Sono d'accordissimo con te, come quasi sempre caro Syd... delle Orme il mio preferito resterà sempre Collage ma questo è di altissimo livello, grande album di cui noi italiani dobbiamo andare fieri, grande musica.
  • SydBarrett96
    25 ott 14
    Tra l'altro anche "Collage" è un album stupendo, come anche "Uomo di Pezza". Le Orme sono tra miei gruppi Rock italiani preferiti, ad esempio li preferisco anche alla, seppur grande, PFM.
Led Zeppelin: Led Zeppelin
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Uno degli esordi più folgoranti della storia del Rock. Un hard-blues suonato magnificamente da enormi strumentisti e da un vocalist gigantesco. Monumentale fin dalla copertina. 9,5.
Led Zeppelin: II
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'hard-blues diventa hard-rock, e la musica non sarà mai più come prima. L'attacco di "Whole Lotta Love" basta per raggiungere il massimo dei voti. 9.
Led Zeppelin: Led Zeppelin IV
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il blues del primo, l'hard rock del secondo album ed il bucolico folk del terzo si uniscono omogeneamente nel quarto dando origine al capolavoro della maturità per i quattro inglesi. 9,5.
Leonard Cohen: Songs of Leonard Cohen
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Pietra miliare, monolito, disco epocale: quest'album è LA Canzone d'autore. Tutto il resto dietro.
  • chiccotana
    15 apr 15
    Oddio, c'è pure un certo Zimmerman da Duluth che ha fatto qualche dischetto illuminante...
  • hellraiser
    15 apr 15
    Grande poeta, niente ma niente da dire. Però come detto da chicco, se devo scegliere vado dritto su Dylan, da sempre il mio favorito.
  • SydBarrett96
    15 apr 15
    Io invece preferisco Cohen, nonostante trovo che anche Dylan i suoi capolavori li abbia fatti. :)
  • bluesboy94
    15 apr 15
    Oggi pomeriggio ho messo il disco... un pugno di canzoni straordinarie, ma a mandarmi in subbuglio è quel "lamento stonato" che sa di liberatorio che chiude (in maniera perfetta) "One of us cannot be wrong" ,e quindi il disco. Sinceramente io preferisco nella scrittura dei testi Cohen... Dylan è un' icona, un grandissimo songwriter che ha avuto un'influenza incalcolabile (solo i Beatles competono con Zimmerman in quanto a influenza), tuttavia Cohen, per i miei gusti, ha un qualcosa in più...
  • chiccotana
    15 apr 15
    No, dico, mica per parlare male di Leo Cohen, un maestro assoluto, ma Dylan ha qualcosa che... bah.
  • RIBALDO
    16 apr 15
    per me invece come paroliere FDA è superiore sia a coen che a dylan
  • bluesboy94
    16 apr 15
    Fare paragoni e classifiche è controproducente in musica, ma se si parla di "poeti prestati alla musica" i primi nomi che mi vengono sono: Cohen e De Andrè. Questo , però, non toglie che Dylan sia per me uno dei più grandi songwriters di sempre.
  • RIBALDO
    16 apr 15
    boh non trovo sia controproducente sono semplicemente opinioni giudizi personali eccetera. l'importante è non avere pre-giudizi e pre-concetti... quelli sì che sono controproducenti
  • Chagall
    16 apr 15
    Fare certi paragoni è controproducente se si cerca di utilizzare parametri oggettivi, poi è normale che ci siano delle preferenze. :-)
    Comunque io sto con Syd, per la voce sopratutto , apprezzo più Cohen.
Leonard Cohen: Songs From A Room
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Un disco di austera bellezza. Niente da invidiare né al precedente, né al successivo.
Lucio Battisti: Emozioni
Vinile Ce l'ho ★★★★
Disco pop perfetto, che viaggia tra piccoli accenni folk, progressive ed anche blues. La title-track è un capolavoro.
Lucio Battisti: Umanamente uomo: il sogno
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Discone, per me chiude il primo trittico d’oro di Battisti-Mogol (dopo gli altrettanto belli “Emozioni” e “Amore non amore”). Qui Lucio comincia a diventare “più maturo” e meno ancorato al Beat degli esordi, ed i capolavori non mancano: “I giardini di marzo”, in primis, raffinatissima ballad (sicuramente tra i brani italiani più belli di sempre), “E penso a te” da lacrime, “Comunque bella” tenera apologia adolescenziale, Title-track fantastico bozzetto acustico fischiettato, ed “Il fuoco”, acidissimo episodio di pura avanguardia, per il quale Giulio Rapetti si rifiutò di scrivere il testo perché ritenuto “un pezzo poco convincente”. Insomma qui Battisti inizia a spiegare le ali, e ciò lo porterà a volare sempre più in alto, anno dopo anno. 8,5.
  • Martello
    15 ott 21
    Si dovrei decisamente riascoltarmi tutti gli album di Battisti. Escludendo Anima latina, E già e tutti i bianchi, gli album di Battisti è dal 2019 che non li ascolto. Alcuni anzi non li ho manco ascoltati interamente (i primi 3, Io tu noi tutti). Già detto, appena mi rifaccio Spotify mi ascolto tutta la robba
  • SydBarrett96
    16 ott 21
    Io li ho tutti in vinile dal primo all’ultimo, e li riascolto sempre con piacere.
Lucio Battisti: Don Giovanni
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Primo caposaldo della magica pentalogia dadaista con Pannella, forse il mio preferito del periodo bianco insieme a CSAR. Qui siamo ancora all’inizio della “de-costruzione” del formato canzone, con bellissimi arrangiamenti piano-chitarre e spruzzate di New Wave-Elettropop. De Gregori disse che con questo album iniziava una nuova fase della storia della musica italiana, come dargli torto. 10.
  • Martello
    11 ott 21
    Tra i miei 10 dischi italiani...di sempre. CSAR è il mio preferito, non solo tra i bianchi ma in tutta la carriera di Battisti, è un labirinto perfetto quel disco dove ogni parola e nota è mutevole e assume mille significati.
  • SydBarrett96
    11 ott 21
    I miei preferiti di Battisti sono tanti, ma se dovessi sceglierne uno per periodo, direi “Anima Latina” (Mogol) e “CSAR” (Panella).
  • Martello
    11 ott 21
    Vabbè, Anima latina è la sua magnum opus, il suo disco più importante a livello artistico e su ciò circa tutti possiamo concordare
Lucio Battisti: Amore e non amore
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Il primo capolavoro di Battisti, nonché uno dei dischi italiani più influenti di sempre. Si sono sempre spese tantissime giustissime parole (io per primo) per il Battisti Avanguardista di “Anima Latina”, ma questo a mio parere non è per niente inferiore. Ragazzi, siamo nel 1971 (anzi, il disco fu pubblicato addirittura 8 mesi dopo l’incisione perché considerato dalla Ricordi troppo sperimentale per quei tempi) e qui siamo su altissimi livelli di Hard-Prog Italico, con agli strumenti tutta la PFM (manca solo Pagani) super ispirata. Brani dilatati, strumentali o non, con assoli di organo Hammond e di chitarra elettrica (roba impensabile qui a quei tempi) con Lucio forse ai suoi livelli più alti di cantante e strumentista. Mogol disse che Battisti aveva fatto questo disco con in mente i Led Zeppelin ed i Deep Purple, e si sente. Molto sottovalutato, troppo forse.
  • Martello
    21 ott 21
    E mannaggia, anche questo non l'ho ascoltato del tutto, solo Supermarket che ascolto sempre (e che credo sia stato il primo brano di Battisti che ho ascoltato) e Dio mio no che non ascolto da un sacco di tempo vero e riesco a ricordare veramente poco
  • hjhhjij
    22 ott 21
    Mi hai rimesso voglia di Battisti...
Lucio Battisti: Io Tu Noi Tutti
Vinile Ce l'ho ★★★★
Ottimo album, il primo delle grandi produzioni Pop-Internazionali, trainato in larga parte dai due singoloni capolavoro: “Amarsi un po” e “Sì, Viaggiare”. Il resto delle canzoni sono comunque su buoni livelli, con un paio di perle come “L’interprete di un film” e “Neanche un minuto di non amore”. Tuttavia sia il precedente che il successivo li trovo superiori, sicuramente.
  • Martello
    20 ott 21
    Mai ascoltato, se non per Si viaggiare, L'interprete di un film e Questione di cellule. E anche Amarsi un po' che ho sentito solo ieri. Insomma, in sette anni che conosco questo disco sono circa a metà
Lucio Battisti: Una giornata uggiosa
Vinile Ce l'ho ★★★★
Del periodo con Mogol è in assoluto quello che ascolto di meno. Non che sia un disco brutto, anzi è suonato alla grande ed ha da parte sua title-track e Nastro Rosa che sono tra il meglio del repertorio Battistiano. Le altre canzoni sono di un paio di gradini inferiori, anche se ho sempre avuto un debole per “Gelosa cara”. Qui però si capisce come la benzina con Giulio Rapetti fosse ormai agli sgoccioli, e si sente a tratti un disco un po’ stanco, come se volesse in un certo senso ripetere la magia del precedente, non riuscendoci a pieno. È comunque un buon epitaffio di un’epoca memorabile, e mai più le parole di Mogol saranno così significative: “chissà che sarà di noi, lo scopriremo solo vivendo.” 4 pallonze abbondanti.
  • Martello
    20 ott 21
    Sinceramente, ho preferito E già e La batteria a questo. Ha Una giornata uggiosa e soprattutto Con il nastro rosa dalla sua, ma il resto lo trovo mediamente insipido. Divertente Monolocale, carine Arrivederci a questa sera e Gelosa cara, bella bella Orgoglio e dignità, ma il resto proprio non mi coinvolge per niente. Gli avrei dato 4 palle come le tue se almeno la metà dei brani fossero stati sul livello di Orgoglio e dignità, ma di brani su quel livello ne trovo solo 3 su 10, gli altri oscillano tra il carino di Gelosa cara alla fiacchezza spaventosa di Perché non sei una mela. Non posso dire che è brutto, ha pur sempre quei 3 brani e qualche brano carino, ma più di 2 stelle e mezzo non riesco a dargliele
  • SydBarrett96
    20 ott 21
    Vabbè dai, può starci la tua considerazione. Io trovo che comunque sia un album più che buono, godibile e ben suonato.
  • Martello
    20 ott 21
    Non nego che sia godibile, anzi lo ascoltavo spesso quando tornavo a casa in autobus durante le superiori. Ma più ci entro dentro e meno mi piace, non posso farci niente
  • hjhhjij
    20 ott 21
    Era il segnale di stop e Battisti l'ha capito, ora di cambiare, di dare una ritinteggiata generale alle pareti, più profonda di quelle già date in passato. Non che sia brutto ma, per i suoi standard, è molto scialbo, solo due canzoni davvero all'altezza del passato. @[Martello] Martellozzo, la Batteria ecc è anni luce superiore oh, eh, ih.
  • Martello
    20 ott 21
    @[hjhhjij] rispetto a questo, avoja
  • SydBarrett96
    20 ott 21
    La batteria si, ma non solo. Tutti gli altri con Mogol sono superiori, decisamente.
  • Martello
    20 ott 21
    Direi che da quel che ho ascoltato, è il lavoro più debole del duo, ma credo che anche gli album che non ho ascoltato abbiano fatto di meglio. E sincero sincero, secondo me ha fatto di meglio pure con E già, almeno quell'album tentava una nuova strada, era il proseguo del percorso elettronico di Battisti già tastato su Immersione di Pappalardo e che poi avrebbe portato a quel capolavoro di Oh era ora, era la massima espressione di sincerità di Battisti, infatti è probabile che dietro Velezia, surname adoperato dalla moglie di Battisti, si nasconda Lucio stesso. Insomma, E già è mejo
  • SydBarrett96
    20 ott 21
    Si, per certi versi sono d’accordo con te, anche se “È già” è il disco di transizione per eccellenza, mentre questo è la fine di un ciclo. Tuttavia per me resta un buonissimo prodotto, ti ripeto, non lo stronco affatto. Dico solo che c’è stato di molto meglio sia prima che dopo, ma che i livelli sono più che buoni. Il problema è che con Battisti i livelli sono alti, ma se si confronta questo album con altri del periodo non sfigura. Vabbè che nel 1980, solo in Italia, sono usciti dischi epocali come “Dalla”, “Nero a metà” o “Colpa d’Alfredo”, ma questa è un’altra storia.
Lucio Battisti: Il Nostro Caro Angelo
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Dolce pop tribal-psichedelico. Album geniale ed innovativo, che farà da preludio per "Anima Latina". Disco figlio dell'immensità, soprattutto per quel capolavoro di "Questo inferno rosa".
Lucio Battisti: Una Donna Per Amico
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Il disco Pop-Soul per eccellenza di Battisti. Suonato ed arrangiato in maniera magistrale, senza una sola sbavatura. Per me costituisce l’apice della seconda fase Mogoliana (1976–1980), quella più Dance/Pop Internazionale (3/4 di questi album furono incisi all’estero). L’intro di “Prendila Così” è, ad ogni ascolto, sempre qualcosa di sublime.
  • Martello
    18 ott 21
    Qui concordo assolutamente. Gli arrangiamenti di questo album sono qualcosa di assurdo, soprattutto con Prendila così che è una roba clamorosa. E poi, a differenza di La batteria in cui alcuni momenti erano un po' macchinosi e da manuale, qui tutto scorre quasi sempre in maniera fluida. Un signor disco per me
Lucio Battisti: Anima Latina
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'apice di Battisti, tra poesia, Sud America ed avanguardia, uno dei dischi italiani più belli di sempre. "Abbracciala, abbracciali, abbracciati", "Anonimo", title-track e "Macchina del Tempo" i capolavori. Come in un libro di Gabriel Garcia Marquez, realismo magico.
Lucio Battisti: Il Mio Canto Libero
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Disco molto più maturo e curato rispetto ai precedenti, con minimo 4-5 ballate delicatissime ed ispiratissime: "La Luce dell'Est", "L'Aquila", "Vento nel Vento", "Io vorrei, non vorrei ma se vuoi" e Title-track, tutte tra i grandi classici Battistiani. Album magnifico.
  • De...Marga...
    4 mar 14
    Disco di rara bellezza, uno delle massime espressioni del binomio Mogol-Battisti, con canzoni che hanno segnato la mia gioventù....grazie a mamma e papà. Rimango solo colpito dalla tua affermazione, quando lo definisci più maturo e curato rispetto ai precedenti. L'album Emozioni è di due anni più vecchio e a livello di maturità, sia musicale che a livello di testi, ritengo possa competere tranquillamente con Il mio canto libero, potendo a sua volta offrire canzoni superbe, come Emozioni, Acqua azzurra acqua chiara, Mi ritorni in mente, Non è Francesca....Non per fare polemica, ci mancherebbe volevo solo fare presente questa cosa.
  • SydBarrett96
    4 mar 14
    Per carità, anche io adoro Emozioni. Ci tenevo solamente a sottolineare che, a mio modestissimo parere, questo è magari più completo ed in un certo senso meno ancorato al beat già splendido ma più acerbo dei dischi precedenti. Nessuna polemica, tranquillo. :)
  • De...Marga...
    4 mar 14
    Giusta considerazione e fine della polemica....anche se ad essere sincero non si può parlare di polemica ma solo di divergenze in ambito musicale. Ora vado a riascoltarmi La luce dell'Est....La nebbia che respiro ormai si dirada perché davanti a me.......incipit clamoroso.
  • SydBarrett96
    4 mar 14
    Gran pezzo, si.
Lucio Battisti: La sposa occidentale
Vinile Ce l'ho ★★★★
Il Bianco che ascolto di meno, ma nonostante tutto resta un bellissimo disco Pop, sicuramente il più accessibile della pentalogia. “I ritorni” svetta su tutte, tra le prime 5 canzoni del binomio Battisti-Panella.
A mio parere il migliore dei Bianchi (oddio la lotta con “Don Giovanni” è accesa, ma attualmente preferisco questo), pietra miliare della musica italiana tutta: 8 pezzi giganti e mai così diversi tra loro, ma una menzione particolare alla favolosa title-track, con quel grandioso giro di basso elettronico che mi ricorda tanto i King Crimson di “Discipline” (a tratti anche i Talking Heads di “Remain in The light”, ma c’è di tutto qui dentro, tutto). Per me il capolavoro New-Wave italiano, sempre se così si possa definire. Un geniale calderone elettro-dance-synth-pop-wave (un genere che non esiste, per l’appunto).
  • Martello
    14 ott 21
    AAAAAAD UNA BOCCA STERMINATA DI FORNO, CHE COSA LE TOCCA SENTIRE CHE COSA.

    Anche questo tra i miei dischi preferiti di sempre, il mio preferito del Lucio e tra i miei 5 dischi italiani di sempre. Un capolavoro che stordisce ancora oggi
Lucio Battisti: Lucio Battisti
Vinile Ce l'ho ★★★★
Primo capitolo del canzoniere Battistiano, in realtà prima raccolta di singoli usciti in quel periodo (insieme a Vol.2, Emozioni e Vol.4). Che dire, ci sono i primi pezzi storici come “Un’avventura”, “29 settembre”, “Non è Francesca”, “Per una lira”, che faranno la fortuna del primo Lucio. Mi è sempre difficile dare un voto definito alle raccolte, ma diciamo che un 4 complessivo (comprendente anche le successive 3 raccolte) ci può stare, soprattutto in virtù dei livelli che il nostro avrebbe raggiunto di lì a poco.
  • Martello
    22 ott 21
    Di questo non conosco niente, e non voglio sinceramente conoscere niente. Io e gli anni 60 non abbiamo tutto sto feeling, non me ne voglino, e credo che neanche Lucio faccia eccezione ascoltando qualche pezzo sparso ogni tanto
  • SydBarrett96
    22 ott 21
    Vabbè sono classici, se devo dire la mia il primissimo Battisti è quello che ascolto di meno, però questo non toglie che siano bei pezzi in ogni caso.
Lucio Battisti: L'apparenza
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Il più dilatato ed estatico dei dischi bianchi, secondo e ultimo con arrangiamenti più classici. E poi contiene la title-track, per me la più bella canzone della collaborazione con Panella. Fenomenale, da ascoltare e riascoltare.
  • Martello
    14 ott 21
    Tutto è dimostrabile, soprattutto il contrario, con un'abile manipolazione dello scenario.
    Anche questo album è qualcosa di speciale, amo credo tutti i brani presenti.
Ennesima perla dello zibaldone Battistiano dove, fin dal titolo (il contrabbasso, la batteria), si tende a sottolineare l’aspetto “ritmico” preponderante del disco. A parte che è uno dei dischi meglio suonati della sua discografia, con tre musicisti con quattro coglioni ciascuno come session-men (Ivan Graziani-Hugh Bullen-Walter Calloni), ulteriori scoperte di Lucio, e non è un caso che suoneranno, tutti o parte di essi, nei migliori album del periodo (oltre a “Ballata per 4 Stagioni” di Graziani, li ritroviamo in “Ullalla” di Venditti, in “Maledetti” degli Area ed in “Sugo” e “Diesel” di Finardi ad esempio). Un album ritmo-tribal-dance con alcune reminiscenze psichedeliche, meno Pop rispetto ai tre successivi sicuramente (fatta eccezione per il singolone “Ancora tu”, super ispirato nonostante tutto), ma dove i pezzoni abbondano, su tutti “Il Veliero”, un brano che farà scuola, e su cui secondo me gruppi come RHCP hanno basato una carriera (“Can’t Stop” è uguale, siamo ai limiti del plagio).
  • Martello
    18 ott 21
    Uuuuuuuugh. Devo essere completamente sincero...non ho compreso questo disco. Per Dio, ha dei musicisti della madonna vera, ha brani che hanno fatto scuola come Il veliero e Ancora tu e che sono fantastici...ma il resto dell'album mi lascia veramente tiepido. Non ho trovato episodi così memorabili (tranne le due già citate e La compagnia), in certi episodi come Dove arriva quel cespuglio trovo troppa roba "da manuale", già vista nel repertorio di Battisti altre volte. Il dittico Respirando/No dottore lo trovo molto interessante, ma non mi è rimasto quasi niente, Un uomo che ti ama ha dei bei passaggi ma anche lì non riesco a memorizzarlo a pieno e Io ti venderei non lo trovo un pezzo per nulla interessante. Non voglio essere frainteso, per me il disco è ok ma francamente lo trovo deboluccio, specialmente se consideriamo a quale disco doveva dar seguito. Un bel sentire senza dubbio ma non mi coinvolge così tanto dal riascoltarlo in tempi brevi
  • hjhhjij
    18 ott 21
    Invece del periodo "Funk-Groove-Pop-Dance-quellollà" è quello che apprezzo di più. Una bombetta.
  • Martello
    18 ott 21
    Cioè, per chiarire...grazie al piripillo che non poteva mai superare Anima latina, ma poteva, aveva le carte giuste e dirò la verità poteva essere tranquillamente un lavoro rivoluzionario nel panorama mainstream italiano. Lo è già un po', ma poteva fare addirittura di più. E secondo me le vere basi le gettò con i due successivi, anche se di Io tu noi tutti ho sentito solo Si viaggiare, ma già da quello capisco come lo stile sia una gigantesca evoluzione de La batteria. Con Una donna per amico poi, pur non essendo un capolavoro assoluto, ha avuto una risonanza enorme nel Panorama italiano, è stato un disco prodotto in maniera impeccabile e che è riuscito a cambiare le regole del gioco nel mondo della musica pop italiana.
  • hjhhjij
    18 ott 21
    A livello produttivo e "comunicativo" di sicuro i dischi successivi hanno fatto grandi passi avanti. Musicalmente, proprio il suo essere acerbo (in questo nuovo corso musicale di Battisti) me lo fa risultare più spontaneo e meno laccato (nemmeno da intendersi come termine negativo eh, alla fine)
  • SydBarrett96
    18 ott 21
    Diciamo che come vero e propria importanza nella musica italiana, questo e “Una donna per amico” sono leggermente più in alto rispetto a “Io tu noi tutti”. Non parlo di qualità sia chiaro, per me sono davvero vicinissimi però “La batteria, il contrabbasso” è stato il primo disco con “accenni” (come li vogliamo chiamare? :D) di Disco music in italia, roba che qui nessuno aveva mai fatto: alla sua uscita fu considerato addirittura troppo avanti per i tempi, al tal punto che Lucio disse (parole sue) che il disco fosse nato sotto una cattiva stella, perché “non sarebbe subito stato accettato” (alla fine fu smentito dal successo di vendite, come sempre). Per quanto riguarda il discorso su “Anima Latina”: per me Battisti con il progressive/sperimentazioni/psiched elia aveva dato già il massimo, era ora di cambiare. Non a caso nella sua discografia ogni disco è diverso dall’altro: solo in un caso Lucio si è ripetuto con Mogol, ed è stato con “Una giornata uggiosa”, che volle in parte ricalcare il sound e la magia del precedente, ma non riuscendoci pienamente (non che fosse un disco brutto, anzi a me piace abbastanza, è molto buono, ben suonato e contiene un paio di gemme tra cui title-track ed il nastro rosa). Per questo decise di rompere con Mogol, ormai bisognava andare avanti. Ultimo incidentale: penso che questo disco, più che con i successivi, si pongono le basi per alcune sonorità che saranno poi sviluppate meglio con Panella nei bianchi.
  • Martello
    18 ott 21
    Vabbè i bianchi so altro mondo ovviamente...però nel veliero un poco lo sento. Su Una giornata uggiosa invece...dirò una bestemmia, ma lo trovo sotto anche ad E già (che era appena sufficiente). Giuro su Dio, ci fosse un episodio a parte le ultime due tracce e Orgoglio e dignità che mi fossero rimaste o che mi fossero anche solo piaciute
Lucio Dalla: Dalla
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Su vinilozzo, ovviamente. Tra i primi 10-15 dischi della canzone italiana d'autore di sempre, sette pezzi uno meglio dell'altro. Album perfetto.
  • cico57
    26 nov 15
    Concordo...
  • Zimmy
    26 nov 15
    Per me il Dalla migliore di sempre, senza se e senza ma. "Cara" e "Futura" due monumenti di inestimabile bellezza.
  • SydBarrett96
    26 nov 15
    Questo è il mio Dalla preferito assieme a "Come profondo è il mare" ed "Automobili, ma capirai che del Lucio 1971-1986 non si butta (quasi) nulla. :)
  • Loconweed
    27 nov 15
    8
  • Littlelion
    27 nov 15
    Anch'io felice possessore del vinilozzo! Ereditato da mia madre (purtrppo con quelche graffieto ma vabbeh).
  • Ditta
    8 mag 20
    Anche io ho un vinilozzo.. un capolavoro senza tempo, anche se personalmente sono più legato affettivamente al bellissimo omonimo del 79
Lucio Dalla: Automobili
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
L'apice del binomio Dalla-Roversi, forse il disco dove più si evidenzia l'eclettismo funambolico del cantautore bolognese in un concept album che, partendo dall'automobile, dà origine ad un ampia digressione sul catastrofico avvento del progresso e della tecnologia. "Mille Miglia" e "Nuvolari" da antologia, "Il motore del 2000" e "Due ragazzi" da lacrime.
  • hjhhjij
    14 mar 15
    Grandissimo disco davvero anche se per i miei gusti, come sai, di quella trilogia prediligo "Il giorno aveva 5 teste".
  • Loconweed
    15 mar 15
    Mah, a mio parere la trilogia che a me piace definire "Trilogia della luna" ossia 'Come è profondo il mare', 'Lucio Dalla' e 'Dalla' è nettamente superiore a tutto il primo periodo e al periodo con Roversi. Anche a livello di testi.
  • SydBarrett96
    15 mar 15
    Questo è il mio secondo Dalla preferito, ovviamente dietro "Come è profondo il mare"; terzo posto meritatissimo per l'omonimo del 1980.
  • SilasLang
    15 mar 15
    Bellissimo. Ma trovo "Il Giorno Aveva Cinque Teste" e "Anidride Solforosa" superiori...ma di questo Dalla non si butta via quasi nulla.
  • Loconweed
    15 mar 15
    io nel Dalla post-81 non mi mai addentrato, non si salva proprio niente?
  • SilasLang
    15 mar 15
    Per me no. Dopo l'omonimo del '79 il tracollo, almeno per quanto riguarda il sottoscritto.
  • Loconweed
    16 mar 15
    secondo me anche il semi-omonimo "Dalla" del 1980 rimane un signor disco
  • SilasLang
    16 mar 15
    Si...l'ultimo dignitoso sicuramente. C'è anche a chi piace "1983" ma il grande Dalla per me muore comunque nel '79. Rispetto a lavori come "Il Giorno...", "Anidride", "Com'è Profondo il Mare" e appunto l'omonimo del '79 impallidiscono. Parlo per me, eh..
  • RIBALDO
    16 mar 15
    contrariamente a quanto sostiene Loconweed come testi il trittico con Roversi è nettamente superiore al trittico della luna non scherziamo
  • Loconweed
    16 mar 15
    @RIBALDO i testi di Roversi erano certamente poetici, ma erano testi che, a mio parere, non si adattavano sempre alla perfezione con la musica.
  • RIBALDO
    16 mar 15
    Può darsi però così hai detto altro rispetto a "superiore a livello di testi". cmq sono abbastanza d'accordo, i testi di Dalla sono più fusi nella canzone rispetto ai testi di Roversi, il quale, ricordiamolo, polemizzò perfino con Lucio accusandolo di aver scritto da solo testi troppo banali e non gli dò tutti i torti. "stella di mare come sei bella... com'è bianca la tua pelle" eccetera... Un testo "d'amore" di Roversi lo sovrasta tipo "Tu che parlavi una lingua meravigliosa".
  • pana
    16 mar 15
    Per me Il Giorno aveva 5 teste gli è superiore, Anidride Solforosa inferiore, ma stiamo parlando di dettagli, tutti belli belli.
  • Ditta
    5 mag 20
    @[SilasLang] per quanto mi riguarda, il periodo d'oro di Dalla inizia con "Storie di casa mia" (71) e finisce con il Q-Disc (81). In quel periodo, in voti decimali con lui non sarei mai sceso sotto l'8,5. Non ne sbagliò mezza. Dopo il 1981 escono due ottimi dischi ("1983" e "Viaggi organizzati"), ma ovviamente inferiori ai precedenti (darei ad entrambi un onesto 7,5). Nel 1986 mi esce purtroppo quella mezza ciofeca di "Bugie" (che comunque, una sufficienza tiratissima se la pigliava), ed iniziò il suo lento ma inarrestabile declino. Negli anni novanta si rialza lievemente, con due dischi abbastanza buoni: "Cambio" e "Henna", superiori al disco dell'86 ma inferiori ai dischi dell'83 e 84 (comunque meno di 3,5 non prendono sopratutto per episodi come "Le rondini", "Apriti cuore", "Comunista", "Henna", "Cinema", "Latin lover"). Nel 96 esce un'altra mezza ciofeca, "Canzoni", e da lì iniziò la vera morte artistica, anche se in quel disco almeno 3 pezzi degni di nota ancora c'erano. Da "Ciao" (99) a "Il contrario di me" (07) incluso non ne azzeccò mezza. Dischi veramente ributtanti. L'ultimo, invece, ("Angoli nel cielo" del 2009) lo trovo più o meno sui livelli del disco del 96.
Lucio Dalla: Dallamericaruso
Vinile Ce l'ho ★★★★★
Figata assurda. Il suo epitaffio.
Lucio Dalla: Lucio Dalla
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Lontano dallo sperimentalismo Roversiano, il musicista bolognese confeziona un capolavoro di autentiche gemme che spaziano tra il pop ed il rock. Su "Anna e Marco" e "L'anno che verrà" scende sempre una lacrima.
  • hjhhjij
    13 dic 13
    Si ma perdiooo chi di dovere metta le copertine giusteeeeeeeeeeeee.
  • SydBarrett96
    13 dic 13
    Non è colpa mia, purtroppo. :)
  • hjhhjij
    13 dic 13
    Lo so, ho detto chi di dovere. Sono un casino queste copertine.
Lucio Dalla: Come è profondo il mare
CD Audio Ce l'ho ★★★★★
Il sound prettamente mediterraneo ed i testi malinconici e decadenti costituiscono uno dei migliori album in assoluto dell'artista emiliano. Personalmente I pezzi che più amo di questo disco sono la title-track, "Il Cucciolo Alfredo" e "Disperato Erotico Stomp", ma anche le ultime tre ballate sono fantastiche (ho un debole per "Barcarola"). Gran disco di un musicista indimenticato.
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