«Meglio 1 giorno da leone che 100 giorni da pecora, o no?»

 «Da Oscar la scena dopo il sesso, lui che accende la radio e dice: 'maro?!!! il Napoli perde cooo Cesena, dopo tutti i soldi ch’ha mess pe f'à 'a squadra?'»

La recensione celebra 'Scusate il ritardo', film di Massimo Troisi ambientato a Napoli, esplorando con affetto e ironia la vita dell'antieroe Vincenzo tra amicizie tormentate e amori difficili. Il film intreccia gag brillanti e osservazioni sul quotidiano, offrendo un ritratto autentico e commovente del contesto napoletano. Troisi costruisce un personaggio che vive alla giornata, sfuggendo alle convenzioni, con una comicità profonda e umana. Scopri il fascino di Massimo Troisi in questo classico imperdibile della commedia italiana!

 Solo un "non film" poteva arrivare a questo. Merito ad Al Pacino per aver restituito umana dimensione al re più inafferrabilmente disumano della Storia.

 Le sue parole sprizzano sangue, dilaniano la carne, mordono il cuore, restituendoci con il sangue e la carne il fascino del Male insinuato come verme dentro l’uomo.

La recensione analizza l’adattamento cinematografico di Riccardo III, interpretato e diretto da Al Pacino, mettendo in luce la difficoltà di rappresentare Shakespeare a teatro e il valore della sua trasposizione filmica. Il testo viene smontato e ricostruito, restituendo nuova energia e profondità al personaggio di Riccardo, trasformandolo in una figura umana, dark e affascinante. Il racconto mette in evidenza il lavoro attoriale e regista per superare la staticità teatrale, offrendo un’esperienza coinvolgente e originale. Scopri come Al Pacino rende vivo e umano Riccardo III, un capolavoro da non perdere.

 "La vita è bella è il suo acme, il capolavoro dell’ipocrisia cinematografica e artistica."

 "Farlo come lo ha fatto Benigni è abominio."

La recensione critica "La Vita è Bella" di Roberto Benigni, definendolo un capolavoro di ipocrisia artistica che utilizza un humour calcolato e poco spontaneo. L'autore contesta la scelta di mescolare commedia e tragedia in un contesto così delicato come l'olocausto, ritenendo il film manipolativo e poco rispettoso verso la drammaticità storica. Benigni viene descritto come un comico freddo e razionale, la cui opera mira a suscitare pietà più che emozioni autentiche. Scopri una prospettiva alternativa e approfondita su ‘La Vita è Bella’. Leggi la recensione completa.

 Ci sono cose nella vita che vanno preservate, custodite dai vandali, curate se scheggiate dalle offese del tempo, e tramandate. Sono memoria.

 La mamma di Alina morì suicida, capitava a molti all’epoca, spesso era la sola liberazione che ci si poteva concedere dalle torture inflitte da una psichiatria ottusa.

Il film di Alina Marazzi racconta con delicatezza e profondità i ricordi di una figlia che rivive la sofferenza della madre affetta da malattia mentale. Un intenso viaggio fra memoria e dolore che mette in luce le problematiche della psichiatria e la difficile gestione di queste malattie silenziose. La recensione esprime empatia e riflessione profonda sull'importanza di preservare la memoria e di comprendere il dolore nascosto. Scopri questo toccante documentario sulla memoria e il dolore famigliare.

 Nicko suona sempre uguale, tu-ta-tu-tatsssssssss, tut-ta-tu-tatsssssssss, ma va beh.

 Forse non erano pronti per quelle nuove.

La recensione racconta l'esperienza dell'autore durante il tour Dance Of Death di Iron Maiden del 2005. Tra ricordi nostalgici, critiche per alcune scelte musicali e riflessioni sul cambiamento dello stile, emerge un sentimento ambivalente. La passione per la band è palpabile, ma la delusione per alcune parti del concerto e le aspettative non soddisfatte sono evidenti. Il tono è pungente e ironico, con un focus sulla sincerità dell'esperienza da fan. Scopri la recensione completa e rivivi l’emozione del Dance Of Death Tour!

 Le alluvioni, come le secche, le combina qualcuno che sta più a monte di noi.

 Quello che non porta soldi è uno stato di normalità, con l’acqua giusta per tutti, che ce n’è a iosa.

La recensione denuncia l'impatto negativo della gestione artificiale delle dighe alpine e dei laghi sul fiume Po. L'autore mette in luce come la regolazione dell'acqua per scopi energetici e turistici provochi siccità prolungate e alluvioni improvvise, causando danni ambientali e umani. Si evidenzia la mancanza di responsabilità da parte delle aziende coinvolte e la distorsione dei veri problemi della gestione idrica. La normalità e un corretto bilancio idrico sono rari e poco desiderati. Scopri i problemi nascosti dietro la gestione delle acque del Po e agisci per un ambiente più sano.

 Il film: bello, non c'è che dire, con lui che sembra un novello San Francesco che va in giro per il mondo a divulgare la nuova parabola.

 Mi roderebbe il culo però che sto a fare la raccolta differenziata e spacco le palle a tutti in ufficio con sta storia del clima e poi si scopre che è l'ennesima pensata delle multinazionali americane per continuare a soggiogare il mondo.

La recensione critica con tono ironico il documentario 'An Inconvenient Truth' di Al Gore, riconoscendo la validità del messaggio ecologista ma sollevando dubbi su alcune implicazioni politiche e strategiche. L'autore mette in discussione la coerenza del racconto ufficiale e ne evidenzia possibili retroscena maggiori, esprimendo anche una leggera frustrazione verso l'impegno ambientale quotidiano, percepito come poco utile rispetto ai poteri forti. Scopri la verità dietro il documentario ambientale più discusso e forma la tua opinione.

 Ecco perchè il disonorevole frociazzo è andato a Mosca con i soldi delle mie tasse.

 Il siluro che piace a Vladimiro.

La recensione di 'Il dottor Stranamore' di Vladimiro & Vladimiro usa un linguaggio fortemente ironico e satirico. L'autore gioca con parole e stereotipi politici, offrendo un commento ambiguo e pungente. L'album viene descritto attraverso una serie di metafore e immagini provocatorie che mantengono un tono scanzonato e critico. Scopri l'ironia di Vladimiro & Vladimiro ascoltando 'Il dottor Stranamore'!

 Cazzo, un attimo, non così, cerco il telecomando, il gatto della minchia che spaventato ci sale sopra alzando il volume a palla.

 Una chiavata l’ho sentita chiamare in tanti modi, ma così mi pare un po’ strano.

La recensione offre un'analisi colta e ironica di The Good Shepherd, mettendo in luce l'approccio sobrio e ragionato del film sulla CIA. Tuttavia l'autore prende un tono irriverente e dissacrante, raccontando con umorismo un'esperienza personale con la pellicola, tra caos e sorprese inattese. Non manca la critica sul titolo e le aspettative disattese, con un finale sarcastico che smorza la serietà del film. Scopri la recensione più originale e fuori dagli schemi di The Good Shepherd!

 Dolcenera, a mio immodesto modo di vedere la Loredana Bertè del terzo millennio, e non solo perchè è rauca e incazzata.

 Il sesso è così pulito e bello da confondersi con l'amore.

Questa recensione celebra l'album "Il popolo dei sogni" di Dolcenera come un lavoro sottovalutato e raffinato, paragonandola alla Loredana Bertè del terzo millennio. Viene fatta un'analisi dettagliata del testo di "L'Amore (Il Mostro)", evidenziandone le metafore potenti e il contrasto tra amore e dolore. L'autore esprime apprezzamento per la capacità di Dolcenera di raccontare storie intense con una voce rauca e passionale. Scopri l’intensità di Dolcenera e ascolta Il popolo dei sogni!

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