La musica può abbattere le barriere sociali.

 Il batterista Joshua Wells non sarà Danny Carey ma ha discreti controquatzi.

La recensione racconta l'esperienza del concerto dei Black Mountain alla Salumeria Della Musica di Milano nel 2010. Il gruppo mixa hard rock e psichedelia con brani potenti e atmosfere ipnotiche. L'autore sottolinea la bravura tecnica della band, nonostante qualche limite nella vocalità dovuto all'acustica del locale. L'evento è vissuto in modo intenso, con un bilancio generale positivo e un commento ironico su vari aspetti. Ascolta il sound unico dei Black Mountain e vivi l’esperienza del loro live!

 "Un'autentica furiosa goduria"

 "Kensel sia provvisto di sei braccia come la dea Kali"

La recensione esalta il quinto album degli High on Fire, 'Snakes For The Divine', definito un lavoro maturo e potente. Il disco mescola influenze doom, thrash e stoner con energia e cura nei dettagli. Matt Pike e il drumming di Kensel sono particolarmente lodati, mentre le tracce come 'Ghost Neck' e 'Frost Hammer' vengono esaltate per la loro forza e velocità. Si consiglia questo album a chi ama il metal ruvido ma raffinato. Scopri l'energia incontaminata di High on Fire con Snakes For The Divine!

 "Kingdom è già un eloquentissimo manifesto del Naam progetto: 16 minuti in cui un funereo crescendo doom lievita in un rock ieratico e potente."

 "Un cosmico rituale dal quale vi sveglierete pienamente soddisfatti se quello che cercavate era un ora di (mal)sana fuga dalla realtà."

I Naam propongono un debutto potente ed evocativo nel panorama heavy-psych rock, con tracce dense di atmosfere lisergiche e ritmi stoner. L'album è un mix magnetico di riferimenti a Hawkwind, Black Sabbath e Kyuss, capace di trasportare l'ascoltatore in un viaggio sonoro mistico e cosmico. Consigliato agli amanti del rock evoluto e psichedelico. Scopri il debutto dei Naam e lasciati trasportare dal loro heavy-psych lisergico!

 Appoggio le cuffie sulla mia bella testolina ancor ipertricosa alla faccia dei miei imminenti quarant’anni e mi predispongo all’ascolto.

 Dio solo sa quanto abbia bisogno sotto le feste di rabbia, violenza, potenza, velocità e furore.

La recensione descrive l'EP 'Razor To Oblivion' di Black Breath come un concentrato di potenza metallica e velocità, perfetto per chi cerca rabbia e veemenza soprattutto nel periodo delle festività. Sebbene non rivoluzionario, il disco è apprezzato per la qualità della performance e il suo valore come valvola di sfogo emotiva. L'autore mette in luce riferimenti a band come Motorhead e Slayer, sottolineando l'efficacia e l'intensità del sound. Scopri l’energia di Razor To Oblivion e lascia esplodere la tua rabbia metal!

 Un peccato per un’interprete che si era guadagnata faticosamente negli anni una certa credibilità grazie al miglior cantautorato italiano.

 Uno squallido tentativo di spillare soldi ai fan con l’ennesima operazione copia/incolla discografica ai limiti della decenza.

La recensione condanna l'ultimo album di Fiorella Mannoia, 'Ho Imparato a Sognare', definendolo un ulteriore passo verso un declino artistico e personale. Viene evidenziata la scelta di un progetto basato quasi interamente su cover, interpretate con scarsa forza vocale e poco carattere. Il testo sottolinea inoltre una distanza crescente tra l'immagine iniziale di donna impegnata e la realtà attuale. Nel complesso, si tratta di un giudizio molto critico, che rimpiange il passato glorioso dell'artista. Scopri i dettagli di un album controverso e leggi la recensione completa!

 Un gregge di 80.000 pecoroni lobotomizzati assiepati ad assistere ad uno spettacolo del quale erano in grado di capirne qualcosa forse l’1%.

 Il rugby è una grandissima rottura di coglioni. Non c'è spettacolarità nel raggiungimento della meta... c'è solo lenta conquista del terreno a spintoni.

La recensione è un duro attacco ironico contro il pubblico italiano presente all'amichevole di rugby tra Italia e Nuova Zelanda del 2009. L'autore critica l'ignoranza e il conformismo dei tifosi, la mancanza di vera cultura rugbistica nel paese e il valore mediatico di questo sport. Viene sottolineata la lentezza e la rigidità del gioco, smontando cliché e retoriche sul rugby. Infine si auspica una riflessione più critica e meno condizionata da mode passeggere. Scopri la verità sul mondo del rugby italiano con una recensione senza filtri!