Bad Girls è il colpo di coda, ma ragazzi, che colpo di coda!

 Dim All the Lights meriterebbe una recensione a sé: Donna compie il capolavoro.

Bad Girls rappresenta l’ultimo successo significativo di Donna Summer con il produttore Giorgio Moroder e l’etichetta Casablanca. L’album, un doppio disco ambizioso, contiene classici come Hot Stuff e Dim All the Lights, dimostrando un’evoluzione musicale coraggiosa e variegata. Sebbene presenti alcune tracce meno incisive, è un lavoro memorabile che segna la fine dell’era d’oro della disco music per l’artista. Il disco unisce energia, innovazione e interpretazioni vocali di alta qualità. Ascolta Bad Girls per vivere l’ultima scintilla della regina della disco!

 Qual è la tua canzone preferita?

 Perché sei convinto di capirla solo tu?

La recensione invita a riflettere sul legame profondo che si instaura con la propria canzone preferita, raccontando storie personali e sensazioni uniche. Stimola l'ascoltatore a pensare al motivo per cui quel brano è così speciale, mettendo in evidenza come la musica possa rispecchiare la propria vita. Racconta anche tu la storia della tua canzone preferita su Debaser!

 Questo album, almeno secondo me, chiude una prima parte della discografia di Donna.

 Uno di quei 5-10 dischi che lasciano il segno, che mentre li ascolti si staccano dalla storia della musica a cui appartengono e ti finiscono sotto la pelle.

La recensione esalta 'Once Upon a Time' di Donna Summer come uno dei suoi migliori album, un concept album di musica dance diviso in quattro atti con ritmi incalzanti e interpretazioni vocali di grande livello. Viene evidenziato il contrasto tra i vari atti e la qualità dei brani, ricordando l'importanza della collaborazione con Moroder e Bellotte. Un disco che segna la fine di una prima fase e la preparazione del successo commerciale della diva della disco music. Ascolta 'Once Upon a Time' per scoprire un lato unico di Donna Summer.

 Il futuro sarebbe I Feel Love, che a detta dello stesso Moroder sarà la "madre" della musica techno, dance ed elettronica.

 La title-track è il capolavoro del disco, un crossover assurdo e coraggioso.

La recensione analizza l'album di Donna Summer 'I Remember Yesterday', sottolineando l'importanza di 'I Feel Love' come brano iconico. L'autore apprezza il concept dell'album, che unisce passato, presente e futuro musicale, evidenziando la capacità del trio Summer-Moroder-Bellotte di innovare nel disco e nell'elettronica. Particolare menzione alla title-track come capolavoro nascosto e alla forza delle interpretazioni vocali di Donna Summer. Ascolta ora 'I Remember Yesterday' e scopri il leggendario sound di Donna Summer!

 Questo ellepì è un momento mai replicato, se non lo conoscete vi mostrerà un "Another Side of" Donna Summer.

 La voce di Donna spesso salverà canzoni non eccezionali, o renderà unico un brano con strumentazione sofisticata.

La recensione esplora il primo album di Donna Summer, 'Lady of the Night', un lavoro spesso trascurato che anticipa la sua svolta disco. Il disco si distingue per un folk-rock leggero e melodie semplici, evidenziando la voce versatile di Donna e la collaborazione con Moroder. Nonostante la sua scarsa notorietà, l'album ha brani di qualità che mostrano un lato diverso dell'artista, lontano dai futuri successi commerciali. Ascolta 'Lady of the Night' e scopri un lato inedito di Donna Summer!

 «La vita come sconfitta esistenziale, come lotta contro un mulino a vento e urla contro un muro»

 «Vengono giù i lacrimoni, grazie 'Maestrone'!»

La recensione esplora 'Amerigo', album del 1976 di Francesco Guccini, come uno specchio del rapporto tra sogno e realtà vissuti dall'artista in America. Il disco si distingue per i temi autobiografici e malinconici, con brani intensi come la title-track e '100 Pennsylvania Ave'. L'autore sottolinea l'importanza emotiva dell'album e il suo legame con storie di emigrazione e lotta personale. Ascolta Amerigo per scoprire il viaggio intimo di Guccini tra sogno e realtà.

 "Fingo di aver capito che vivere è incontrarsi, aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare ...grattarsi!"

 "Disco pregevolissimo per essere comunque quasi anonimo."

La recensione analizza 'Via Paolo Fabbri 43', considerandolo un album celebre ma meno ispirato rispetto ad altre opere di Guccini come 'Radici'. L'autore elogia brani come 'Canzone di notte n.2' e 'Canzone quasi d'amore', ma critica pezzi più leggeri o meno intensi come 'L'avvelenata' e 'Il pensionato'. Nel complesso rimane un disco importante nella canzone d'autore italiana, anche se privo di quei momenti magnetici che caratterizzano altri lavori del cantautore. Riascolta 'Via Paolo Fabbri 43' e scopri nuove sfumature di Guccini.

 Questo LP non è proprio riuscito.

 'Samarcanda non è un successo, è un caso.'

La recensione analizza l'album Samarcanda di Roberto Vecchioni evidenziandone luci e ombre. Oltre alla celebre title-track, molti brani risultano meno ispirati, con riempitivi e teatralità a volte eccessiva. La seconda parte offre piccoli capolavori autobiografici, specialmente 'Per un vecchio bambino' e 'L’ultimo spettacolo'. Un giudizio personale che distingue questo LP dagli altri capolavori del cantautore. Scopri la verità dietro Samarcanda, l’album cult di Vecchioni!

 Un vero gioiello, per me, il suo secondo migliore album in assoluto.

 Questo è l'album delle cose non dette, delle assenze, della lontananza.

L'album "Calabuig, Stranamore ed altri incidenti" rappresenta un momento di grande intensità e complessità nella carriera di Roberto Vecchioni. Pur essendo criptico e non immediato, si rivela un gioiello artistico che affronta temi di assenza, amore perduto e nostalgia. I brani raccontano storie intime e profonde, riflettendo una poetica più oscura e introspettiva rispetto ad altre opere dell'artista. Un disco difficile ma ricco di valore e sentimento. Ascolta l'album e scopri il lato più intimo di Roberto Vecchioni.

 Un sorriso beffardo, mai cinico, in faccia ai dubbi ed alle difficoltà terrene.

 Non è lontano, questo lontano...

Montecristo è un album atipico e profondo di Roberto Vecchioni che esplora la fine di un amore con un mix di nostalgia, amarezza e ottimismo. Il cantautore usa la sua poetica per trasformare la sofferenza in coraggio, mantenendo un tono mai cinico ma sempre levigato dalla speranza. Brani come 'L'anno che è venuto' e 'Canzone da lontano' emergono per la loro intensità emotiva e lirica. L'album si distingue per una descrizione nitida e mai priva di gioco della realtà sentimentale. Ascolta Montecristo e lasciati avvolgere dalle emozioni di Vecchioni.

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