Foresteppe rifugge la parola, la via facile del racconto.

 Un bambino imbronciato, col suo cappottino da cosacco. Foto d’infanzia, ritratti controvoglia del musicista da moccioso.

L'album No Time To Hurry di Foresteppe, guidato da Egor Klochikhin, evoca paesaggi e memorie siberiane con suoni delicati e nostalgici. La musica rifugge la narrazione verbale, preferendo raccontare storie mute e atmosfere intime, tra flauti e immagini d'infanzia volutamente opache. Scopri il mondo sonoro intimo e nostalgico di Foresteppe con No Time To Hurry.

 Tra cattedrali e fiordalisi, dilatate e stinte canzoni d’amore che d’amore non sono e trame e orditi di simboli, in Venus in Cancer Basho ha trovato la quadratura del suo cerchio.

 Per il bislacco fricchettone Robbie Basho, con una chitarra a dodici corde in una mano e la testa piena di nuvole e di fuoco, qualcosa vorrà pur dire.

La recensione esamina il disco Venus in Cancer di Robbie Basho, mettendo in luce il suo stile unico che mescola fingerpicking primitivista, simbolismo orientale e un immaginario ricco di miti e spiritualità. L'album rappresenta una maturazione artistica dell'autore, con atmosfere delicate e contrastanti. La musica si muove tra melodiosità e dissonanze, creando un equilibrio complesso che riflette la visione del mondo di Basho. Ascolta Venus in Cancer e immergiti nell'universo sonoro e simbolico di Robbie Basho.

 Scrivere canzoni a manciate come si colgono acini d'uva di straforo sul ciglio dei viottoli.

 A volte malinconica, ma di una malinconia da fine dell’estate, quando non vuoi sapere cosa lasci e non puoi sapere cosa trovi.

L'album 'I Need to Start a Garden' di Haley Heynderickx si presenta come una raccolta di canzoni intime e poetiche che evocano sensazioni di malinconia e naturalezza. Con un songwriting cristallino e una musica acustica delicata, Haley trasmette emozioni familiari, ispirate a immagini di stagioni e natura. La recensione loda la sua capacità di catturare atmosfere profonde e autentiche, invitando l'ascoltatore a immergersi nel suo mondo sonoro. Ascolta Haley Heynderickx e immergiti nel suo delicato giardino sonoro.

 La marcia che apre e chiude la composizione è una delle cose più dure, adamantine mai scritte.

 La sua malia sta altrove, nel verticale e non nella spirale. Nel terroso, nel doloroso e non nell'opalino.

La recensione esplora la Funeral Music For Queen Mary di Henry Purcell, sottolineando il legame profondo tra la musica e il contesto storico dell'Abbazia di Westminster. Purcell, figura enigmatica, crea un'opera intensa e struggente, caratterizzata da una marcia funebre unica e da atmosfere che riflettono la morte e il dolore. Il tono è meditativo e coinvolgente, portando il lettore a immergersi nella potenza espressiva del brano. Ascolta questa struggente composizione per scoprire la potenza della musica barocca inglese.

 Un disco come una folgorazione, fatto con un'arte imponderabile.

 So solo che scrive canzoni senza tempo e sublimi, e questo mi basta.

Better Days di Alex Pester è un album intimo e delicato che miscela folk e pop in un’atmosfera nostalgica e senza tempo. La musica, semplice ma profonda, evoca immagini familiari e sentimentali. L'autore della recensione si lascia coinvolgere dall’arte naturale e spontanea delle canzoni, riconoscendone la loro originalità e bellezza essenziale. Ascolta Better Days e lasciati trasportare dalle sue atmosfere senza tempo.

 Un disco come un punto e a capo.

 Un esilio domestico, una ribellione contro se stessi, autoimposta.

Domestic Exile di Steve Piccolo è un album che si distanzia dal jazz tradizionale con un approccio unico, minimalista e intimo. Attraverso l'uso di basso e farfisa, Piccolo propone una ribellione domestica e personale, esplorando atmosfere notturne di New York sul finire degli anni '70. L'album si presenta come un racconto di disillusione e stasi emotiva, dove la semplicità diventa stile. Un'opera che invita a lasciarsi catturare da suoni essenziali e riflessivi. Ascolta Domestic Exile e immergiti in un jazz anticonvenzionale e intimo.

 Daniela Pes è la Fiona Apple della Gallura.

 Voce di granito, d'ardesia e cuore di tufo.

Il disco d'esordio 'Spira' di Daniela Pes offre un'esperienza musicale intensa e ipnotica, con atmosfere sonore ricche di droni e trame suggestive. La sua voce ricorda lungamente la forza e la particolarità musicale di artisti come Fiona Apple, ma con uno stile unico e radicato nella Gallura. Un lavoro di introspezione e di emozioni, che cattura con la sua autenticità e profondità. Ascolta ora 'Spira' di Daniela Pes e lasciati trasportare dalle sue emozioni uniche!

 Come morbide, soffici strisce di carta srotolata, fruscii automatizzati che non intaccano il sonno.

 Cose così, da quanto sono impalpabili, prive di spigoli e ruvidhezze.

La recensione descrive l'album 'Soft Wave for Automatic Music Box' di Hiroshi Yoshimura come un'esperienza sonora delicata e minimale, caratterizzata da suoni impalpabili e atmosfere sognanti. La musica viene paragonata a elementi morbidi e gentili, senza spigoli né ruvidità, e trasmette un senso di quiete e leggerezza. Una composizione che lascia spazio all'immaginazione e al rilassamento. Ascolta ora 'Soft Wave' e immergiti in un universo sonoro di delicatezza e sogno.

 Il tuffatore si prepara, anche se l’agone è fatto solo di parole e di musica, ma il tuffo è al cuore.

 Canzoni come pezzetti di vita, attaccati alle ossa, ai muscoli. Tese, fatte di carne e di parole — e atmosferiche, sferzanti come venti.

La recensione evidenzia la maestria di Flavio Giurato nel suo album 'Il tuffatore', definito una perfetta imperfezione fatta di parole e musica. Con un tono poetico ed emozionale, il critico sottolinea la profondità e la tensione delle canzoni, arricchite dal sax di Mel Collins e da testi evocativi. L'album si presenta come un viaggio intimo e vivido, capace di catturare momenti sospesi nel tempo. Ascolta 'Il tuffatore' e scopri la perfezione imperfetta di Flavio Giurato!

 È un trucco bituminoso, vischioso. Come sbucciare un’arancia e ritrovarsi in mano una mela — o un orologio — o un buco nero.

 La musica di Reznor [N.I.N.], e quel Bowie. Ecco, basta quello per ficcarti in fondo a quel torpore con tutte le scarpe.

La recensione celebra Lost Highway di David Lynch come un film noir ipnotico e carico di atmosfere sospese e surreali. La pellicola è descritta come un viaggio inquietante tra cortocircuiti emotivi e immagini misteriose, arricchito da una colonna sonora coinvolgente. L'autore evoca con forza l'impatto emotivo e visivo del film, sottolineandone la complessità e il fascino magnetico. Scopri il fascino oscuro di Lost Highway, un capolavoro di Lynch da non perdere.