Il disco è giustamente e meravigliosamente minimalista.

 Su tutto aleggia un'aria divertentissima e divertitissima, un po' a divertimento serale post-prandiale con gli amici.

La recensione celebra il live di Jackson Browne & David Lindley, sottolineando la voce immortale di Browne, l'intesa col chitarrista Lindley e l'atmosfera calda del concerto. L'autore ammette una rivalutazione personale, apprezzando la semplicità e l'emozione del disco. Un'esperienza musicale autentica e coinvolgente, lontana dalle mode e dai virtuosismi eccessivi. Ascolta questo live autentico e lasciati trasportare dall'atmosfera unica di Browne e Lindley.

 Sì, ragas, perché è proprio proprio quella roba lì.

 Il disco è bello, scorre bene e tiene una bella compagnia.

Lostboy! aka Jim Kerr è un album solista che richiama molto lo stile dei Simple Minds, ma con un suono più leggero e meno caratteristico. Pur non raggiungendo il livello di 'Graffiti Soul', l'album scorre piacevolmente ed è considerato un lavoro onesto e sottovalutato. L'autore della recensione ne apprezza la qualità pur evidenziando la mancanza di alcune sonorità distintive. Ascolta Lostboy! aka Jim Kerr e scopri un lato nuovo di Jim Kerr.

 Jarrett è stato dai più avvicinato a quello solitarissimo di 'The melody at night with you'. Errore marchiano.

 Da due nomi del genere c’è sempre da aspettarsi di più che un sottofondo cinque stelle.

Il ritorno in studio di Keith Jarrett dopo più di dieci anni, accompagnato da Charlie Haden, offre un album elegante e riflessivo. Tuttavia, nonostante la tecnica impeccabile, l'opera manca dell'ispirazione e dell'emozione che ci si aspetterebbe da due giganti del jazz. 'Jasmine' si presenta più come una musica d'atmosfera che come un'esperienza coinvolgente e memorabile, pur rimanendo piacevole e raffinata. Scopri la raffinata musica di Jarrett e Haden con 'Jasmine', ascoltala ora!

 "Next To You è un brano che con l'orchestra sinfonica c'entra come i cavoli a merenda."

 "Quelle secchionate barocche e perfettine che ti lasciano indifferente quando non infastidito."

La recensione esprime un giudizio severo sull'album "Symphonicities" di Sting, definito eccessivamente rifinito e privo di anima. Il tentativo di riarrangiamenti sinfonici è giudicato inutile e poco convincente. Viene anche criticato il tono arrogante di Sting nelle interviste e il confronto sfavorevole con il successo dei Police. Nel complesso, un lavoro considerato una delle opere meno significative dell'artista recente. Scopri se Symphonicities è davvero il capolavoro sinfonico che promette o un esperimento mancato!

 Tutto è talmente e splendidamente sbracato che rasenta, inevitabilmente, il sublime.

 È un enorme giro di giostra, e quel che conta, alle giostre, è divertirsi.

La recensione analizza il film 2012 di Roland Emmerich come un blockbuster catastrofico che segue uno schema prevedibile ma molto divertente. Pur con la sceneggiatura debole e momenti lacrimevoli di dubbio gusto, gli effetti speciali e le scene adrenaliniche lo rendono un'esperienza piacevole. L'autore ne apprezza la spettacolarità e si lascia coinvolgere dal film come in un giro su una giostra, ammettendo un fascino ironico verso i difetti e le esagerazioni. Scopri il caos spettacolare di 2012 e lasciati coinvolgere dal divertimento!

 Questo film non è tra quelli che non hanno nulla da invidiare al libro che l'ha ispirato.

 Un'opera rimanga soltanto sulla pagina scritta non è previsto da nessuna parte che sia un reato.

La recensione mette in evidenza la difficoltà di tradurre il capolavoro letterario di Douglas Adams in un film altrettanto riuscito. Pur riconoscendo il valore del film e la tecnologia che lo rende possibile, si sottolinea come l'opera originale rimanga un'esperienza unica e inimitabile, consigliando una rilettura del libro piuttosto che affidarsi esclusivamente alla trasposizione cinematografica. Rileggi il capolavoro di Douglas Adams e scopri se il film ti convince!

 Ah, che bello, ricadere piacevolmente in una prosa piemontese, sintetica, precisa, ironica.

 Il libro è cattivo il giusto, ironico il giusto, giusto il giusto.

La recensione esalta la prosa asciutta e ironica di Margerita Oggero in questo noir ambientato nella Torino olimpionica. Il libro si distingue per la sintesi efficace e la caratterizzazione profonda dei personaggi, evitando stereotipi e retorica. La trama è ben costruita e il volume, pur contenuto, è qualificato come un piccolo capolavoro del genere. Consigliato soprattutto a chi cerca un romanzo breve ma intenso con ambientazioni realistiche e taglienti. Scopri questo noir piemontese breve e intenso, un vero gioiello della narrativa italiana.

 Ligabue paga al contempo il proprio pregio ed il proprio difetto: un ottimo senso della canzone ed un'imbarazzante impreparazione armonica.

 Quando il Guccio era stato un geniale sguarato senza peli sulla lingua... Liga è bravo ma troppo paraculo: non si esporrà mai come il Guccio.

Il nuovo album di Luciano Ligabue, 'Arrivederci, mostro!', è un evento importante nel panorama rock italiano. La recensione sottolinea l'onestà nell'approccio musicale, accompagnata però da una certa monotonia compositiva. Alcuni brani, come 'Quando mi vieni a prendere', si distinguono per originalità e intensità, mentre altri risultano più prevedibili. Il contributo del nuovo batterista viene apprezzato, così come la capacità di Ligabue di mantenere uno stile riconoscibile e apprezzato dai fan. Scopri cosa rende 'Arrivederci, mostro!' un album imperdibile per i fan del rock italiano.

 Buona musica. Solo vecchia e buona musica.

 È stato un messaggio dal passato. E, speriamo, dal futuro di questo nostro splendido e disperato Paese.

La recensione celebra il concerto di Lucio Dalla e Francesco De Gregori al Teatro Arcimboldi come un evento musicale di rara qualità, capace di fondere nostalgia e attualità. Gli artisti si mostrano sinceri e autentici, senza forzature promozionali, offrendo un repertorio curato e una performance intensa. Il live è descritto come un messaggio potente e poetico sull'Italia di ieri e di oggi, con un'atmosfera coinvolgente e un pubblico partecipe. Scopri l'emozione della musica d'autore con Dalla e De Gregori dal vivo!

 Questa volta mi sono divertito davvero, e davvero tanto.

 Vasco è Vasco. Piaccia o no. Positivo e negativo. Vero e falso, profondo e pecoreccio.

La recensione descrive il concerto di Vasco Rossi a Torino nel 2010 come un evento emozionante e coinvolgente. Vasco dimostra una forma fisica straordinaria, alternando brani storici a pezzi più recenti senza perdere energia. L'atmosfera unisce fan di tutte le età, con momenti di intimità acustica e una scaletta ben equilibrata. Il live rappresenta un'esperienza che celebra la musica e la nostalgia, confermando Vasco come icona del rock italiano. Scopri l'energia unica dei concerti di Vasco Rossi, vivi l'esperienza dal vivo!

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