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 Traslocando è il primo disco in collaborazione con Fossati, prima di Borg, della coca, della sorella e Fossati negli anni 80 era tanta roba.

 Stella di carta, la mia preferita, una storia commovente ed un’interpretazione passionale.

La recensione analizza la carriera di Loredana Bertè, col focus su 'Traslocando': un disco maturo, ricco di influenze pop, funky e reggae. Viene lodato il connubio con Ivano Fossati, la capacità di Bertè di rinnovarsi e scandalizzare e l’intensità di alcune tracce come 'Stella di carta'. Il disco è presentato come un punto di approdo importante dell'artista, carico di energia e autenticità. Scopri perché 'Traslocando' è un album imperdibile nella storia della musica italiana!

 Ostentano da tempo una faccia porcellanata dove i connotati sono in fuga l’uno dall’altro.

 Il suo contralto spesso e suadente, sorprendente per quel corpicino di un metro e mezzo, sta a risuonare per teatri e locali vari mostrando la solita personalità, ma a dirla tutta non molta intonazione.

La recensione offre uno sguardo ironico e nostalgico sull'album live 'Bye Bye Patty' di Patty Pravo. L'autore riflette sulle trasformazioni estetiche dell'artista e delle sue colleghe, analizzando il celebre brano '...E dimmi che non vuoi morire' e i principali successi riproposti dal vivo. Pur lodando la personalità e il repertorio della cantante, vengono sottolineati alcuni limiti vocali. Un ascolto consigliato soprattutto ai nostalgici. Scopri le luci e le ombre di Patty Pravo in questo viaggio tra intramontabili successi dal vivo.

 Unò-Duè è l'album più solare e ricco di suoni dell'intera carriera di Silvestri.

 Potrei dire che è una canzone sull'archetipo del toccare il fondo e risalire, ma è soprattutto un testo fatto di suoni.

La recensione di Unò-Duè di Daniele Silvestri esplora luci e ombre di un album chiave per la sua carriera. Si evidenziano il sound solare, le collaborazioni notevoli e le tematiche sociali affrontate con leggerezza e ironia. Alcune tracce spiccano per originalità ed energia, altre meno riuscite. Nel complesso, un lavoro che segna la definitiva consacrazione dell'artista. Scopri perché Unò-Duè resta un album imprescindibile del pop italiano!

 Lui è un musicista brillantissimo e andava solo capito.

 Esprimere qualità, intelletto musicale e addirittura virtuosismo nell’ambito della canzonetta italica è un esercizio complesso e sfizioso.

La recensione analizza 'it.pop', primo album di Alex Britti, raccontando la sua scelta di bilanciare esigenze commerciali e talento musicale. Viene sottolineato il virtuosismo alla chitarra e la difficile convivenza con il pop mainstream. Britti emerge come musicista evoluto, capace di inserire elementi jazz e blues anche nei brani più accessibili, malgrado qualche limite vocale nelle prime registrazioni. Scopri il lato nascosto e virtuoso di Alex Britti ascoltando 'it.pop'!

 Le caramelline al miele (fin troppo dolcificante) che il nostro ci propone ormai da trent'anni sono lì a dimostrarlo.

 …sta lì, come direbbe il protagonista di 'Ovosodo', come un uovo che non va né su né giù.

L'autore analizza L'oroscopo speciale di Samuele Bersani tra dolcezza melodica e una sensazione di già sentito. Pur riconoscendo alcuni brani riusciti, la recensione evidenzia una certa ripetitività e una mancanza di autentica originalità nell'album, premiato ma meno speciale delle aspettative. Il disco raccoglie consensi e premi, ma risulta, per l'autore, ben confezionato più che realmente ispirato. Scopri se L'oroscopo speciale saprà conquistarti o lascerà solo un dolce ricordo.

 Avevano solo 19 anni. E all’epoca mi hanno pure fatto divertire.

 "Squeréz" (merda, scorreggia) è un disco strano, ascoltato oggi non pare avere 26 anni sul groppone, ne dimostra molti di più.

La recensione esplora ...Squérez? dei Lùnapop come fenomeno pop di fine millennio, ironizzando sulle sue ingenuità musicali e liriche. Il successo clamoroso e il valore affettivo per la generazione cresciuta con il disco vengono messi a confronto con la scarsa profondità artistica. L'autore, oscillando tra nostalgia e critica, sottolinea come alcuni brani ancora sorprendano, pur riconoscendo i molti difetti dell'album. Un giudizio che oscilla tra affetto adolescenziale e consapevolezza adulta. Scopri se anche tu sei tra chi non può volere male ai Lùnapop!

 "'Autogrill' è una meraviglia, c'è poco da dire: riprendendo le parole del Professor Paolo Jachia 'splende di luce vivissima ed è in tutto e per tutto una epifania, una breve apparizione del magico nell'altrove'."

 "Alziamo un calice di rosso e viva Guccini: il Maestrone."

La recensione analizza 'Guccini' (1983) come un album minore ma ricco di affetto personale e grandi momenti, tra cui spicca 'Autogrill'. L'autore riflette sui temi ricorrenti di Guccini, come malinconia e ironia, e cita brani meno riusciti. Spiccano ricordi familiari e un legame affettivo con la musica dell’artista, pur riconoscendo limiti oggettivi dell’album. Scopri il valore nascosto di 'Guccini' e lasciati trasportare tra ricordi, malinconia e leggerezza.

 Mi ha sempre affascinato più per l’uso professorale delle parole che per l’aspetto musicale.

 Con te non si torna una volta sola indietro… sempre disperatamente alla ricerca della verità, dell’autenticità.

La recensione esplora 'Elisir' di Roberto Vecchioni, album pre-Samarcanda, indagandone i testi ricchi di riferimenti letterari e autobiografici. Si approfondiscono tre brani chiave attraverso il volume 'Canzoni' (Bompiani, 2022), connotando l'opera come ponte tra cantautorato e poesia. Analisi, aneddoti e dettagli sugli arrangiamenti sottolineano il valore dell’album nella storia della musica italiana. Scopri o riscopri Elisir: lasciati guidare dalla poesia e dai suoni di Vecchioni.

 Francesco è un vecchio amico, e gli perdono tutto, anche perché, da vero furbacchione, ogni volta qualche perla la tira fuori e allora amen, sono felice comunque.

 Ora, come in ogni live, l’idea di riproporre canzoni con un vestito nuovo può funzionare bene, molto bene o maluccio. In questo caso, la regola non fa eccezione.

La recensione esplora 'La valigia dell’attore', live album di Francesco De Gregori del 1997, elogiandone la ricchezza di repertorio e le sorprese. Pur riconoscendo alcune scelte meno convincenti e ombre tipiche dei live, l’autore apprezza il talento del cantautore e la sua capacità di reinventarsi. Il disco raccoglie brani rari, cover e quasi tutte le grandi hit, offrendo una panoramica sincera e disincantata della carriera di De Gregori negli anni ’90. Scopri tutti i dettagli e le curiosità di questo live imperdibile!

 Jannacci è in forma strepitosa, e butta lì, quasi a casaccio, delle perle di fattura sopraffina.

 Un disco tra i più gioiosi, divertenti, ispirati e meglio suonati della sterminata discografia di Jannacci.

La recensione celebra 'O vivere o ridere' come uno dei migliori lavori meno noti di Enzo Jannacci. Pur tra alcuni brani minori, l'album brilla per creatività e ironia, arricchito da collaborazioni di rilievo. Riscoperta consigliata agli amanti della canzone d'autore e della Milano anni '70. Scopri o riscopri un Jannacci sorprendente e lasciati conquistare dal suo 'O vivere o ridere'!

 "Chi ha scritto la musica di questo pezzo, comunque, è un genio. Perché il ritornello dopo averlo ascoltato un paio di volte ti si incolla in testa e non ti molla più."

 "Crema di palle si stacca da tutto e tutti, ha qualcosa di immediato e di romanticamente protervo."

La recensione esplora Crema di palle di Dolcefida, insolito brano pop che unisce ironia, testi espliciti e un ritornello irresistibile. L'autore ne evidenzia l'impatto mediatico, il gioco sul doppio senso e la differenza rispetto ad altre cantanti italiane. Dolcefida si caratterizza per un'immagine sfrontata e una comunicazione intelligente, riuscendo a distinguersi nella scena musicale odierna. Scopri se anche tu non riesci a toglierti dalla testa Crema di palle!

 "Non è un brano, è un’esperienza. Una composizione che scardina le strutture tradizionali della musica per costruire un universo sonoro fatto di tensione, angoscia e riflessione cruda."

 "Un titolo potente, quasi un manifesto. Un suono che non cerca compromessi ma emozione pura. E questa nuova interpretazione lo rende ancora più urgente, più viscerale, più vero."

La recensione analizza la traccia 'Oltre la soglia del dolore del suono' di R.A.L.P.H., sottolineando la sua sperimentazione sonora e il forte impatto emotivo. Il brano, vicino al noise e al dark ambient, rompe i confini della musica tradizionale in favore di un'esperienza sensoriale intensa. Il sound design curato e la scelta di suoni disturbanti creano una narrazione emotiva che scuote e coinvolge profondamente. Consigliato agli amanti delle emozioni forti e dell'avanguardia musicale. Vivi l’esperienza sonora di R.A.L.P.H.: ascoltalo ora e lasciati travolgere.

 Fecero loro stessi, e sbancarono.

 Un qualcosa che fosse ostinatamente popolare e nel contempo sottilmente d'élite.

La recensione celebra ‘Eat the Phikis’ come l’album più popolare e stratificato di Elio e le Storie Tese. Ripercorre la loro irriverente partecipazione a Sanremo 1996 e descrive l’opera come un capolavoro di ironia, genialità musicale e cultura pop, con brani iconici e un approccio colto che conquistò anche il grande pubblico. Scopri perché Eat the Phikis è un album cult e lasciati conquistare dal genio degli Elii!

 Celentano a parte due-tre album degni quantomeno di nota di grandi dischi non ne ha mai fatti: è sempre stato un artista da singoli, mai da album interi.

 Trionfo assicurato. 'Una carezza in un pugno' fu il secondo successone, quello che segnerà il 1968 italiano, indelebilmente, con la figura di Adrianone.

La recensione analizza Azzurro/Una carezza in un pugno come il punto più alto della produzione di Adriano Celentano. Pur criticando la debole coesione della discografia celentaniana, riconosce all'album una carica rivoluzionaria e una forza creativa irripetibile, soprattutto grazie ai brani simbolo scritti da Conte e Santercole. Il disco segna la fine del primo Celentano e l'inizio di una fase più pop, lasciando un segno indelebile nella cultura musicale italiana. Riscopri il capolavoro di Celentano e lasciati conquistare dal suo fascino senza tempo!

 Solo per il moniker questo neofita della poetica trap andrebbe premiato e portato al successo planetario.

 Chi era Dante Alighieri? Il Dolce Stilnovo qui si rivoluziona senza mezzi termini, spostando il lessico dell’amor cortese all’esplicita dichiarazione di intenti del Terzo Millennio.

La recensione celebra il debutto di Pisciatoio con il singolo 'La mia migliore amica', sottolineando il contrasto tra una base sonora convenzionale e testi di sorprendente valore letterario. L'autore apprezza soprattutto l'onestà e la schiettezza della canzone, capace di rivoluzionare il linguaggio amoroso con un mix di ironia e sincerità. Anche se aspetta futuri sviluppi, riconosce al giovane artista un potenziale unico nella trap italiana. Ascolta 'La mia migliore amica' di Pisciatoio e scopri la rivoluzione della trap italiana!

 "Prendila così è una canzone che esprime il dolore che spesso vivono le persone che hanno rapporti con persone sposate."

 "Una donna per amico è una canzone che parla dell'amicizia tra donna e uomo e delle piccole implicazioni, senza alcuna implicazione sessuale."

La recensione celebra l'album 'Una donna per amico' di Lucio Battisti come un capolavoro personale. Attraverso le parole di Mogol, vengono esplorate le storie dietro i brani, tra emozioni, relazioni complicate e novità musicali. L'album emerge come un ritratto profondo di sentimenti e rapporti umani, arricchito da una produzione artistica eccellente e da aneddoti originali. Ascolta l'album e scopri le emozioni dietro ogni canzone di Battisti!

 L’ormai ottantacinquenne Mingardi è un valido bluesman bolognese della primissima ora.

 C’è da tenersi la pancia dal ridere, ma chiaramente bisogna conoscere quel dialetto, ricchissimo di parole autoctone.

Andrea Mingardi, veterano bolognese del blues, è al centro di questa recensione dedicata al suo album del 1974. Pur avendo tentato la fortuna nel pop e a Sanremo, Mingardi rimane rispettabile nel blues e sorprendente nella comicità in dialetto bolognese. L'album presenta brani esilaranti e una forte impronta ironica, con testi ricchi di espressioni locali. Il pezzo 'A io' vest un marzian' è considerato un capolavoro umoristico ancora memorabile. Scopri l’ironia e il blues autentico di Andrea Mingardi in questo album storico!

 È come se De Andrè avesse messo la testa in apnea e avesse voluto raccontare ciò che vedeva e viveva senza preoccuparsi troppo di chi, arrivando magari anni dopo, si sarebbe potuto chiedere: chi sono i cuccioli del Maggio?

 Verranno a chiederti del nostro amore è poesia allo stato puro, complice il delicato accompagnamento di pianoforte di Nicola Piovani.

La recensione evidenzia come "Storia di un impiegato" sia un album importante ma meno amato di De Andrè, soprattutto per il suo stretto legame politico con gli anni '70 e un approccio musicale che oggi appare datato. Il disco, pur contenendo brani di alta qualità, soffre di un linguaggio forse troppo oscuro e arrangiamenti troppo elaborati, soprattutto nella prima facciata. La seconda parte dell'album e i momenti più intimi risultano però ancora potenti ed evocativi, testimoniando il talento dell'artista. Scopri i dettagli di questo album controverso e immergiti nella profondità di De Andrè.

 "Figli della luna. Così li chiamava Platone... Ognuno può essere semplicemente se stesso, senza vergognarsi."

 "L'ultima canzone della Buona Novella, Il testamento di Tito, è il momento più alto dell'intero lavoro."

La recensione presenta il box set "Opere Complete" di Fabrizio De André come un elegante cofanetto indispensabile per gli appassionati. Include tutte le sue opere, con alcune versioni rare difficili da trovare altrove. L'autore sottolinea l'impossibilità di recensire in breve l'artista e invita a leggere anche i suoi diari per una comprensione più profonda. La recensione evidenzia la qualità delle tematiche sociali, politiche e umane delle sue canzoni e la loro attualità. Scopri l’opera completa di De André e lasciati emozionare dalla sua poesia senza tempo!

 «Il testo è il vero gioiello: il duo Dati-Bigazzi ritrae come nessuno il decennio 1980-1989»

 «'La battaglia del sesso' è il brano più incredibile, un testo complesso e ironico, fra i più divertenti nel pop italiano degli anni '80»

La recensione analizza l'album 'Cosa resterà' di Raf, sottolineandone la natura veloce e commerciale ma evidenziando brani di valore come la title track e 'La battaglia del sesso'. Pur apprezzando la qualità dei testi firmati Dati-Bigazzi, vengono criticati alcuni brani di riempitivo. L'autore esprime un affetto personale per l'album, pur riconoscendone i limiti e la successiva deriva commerciale di Raf. Ascolta 'Cosa resterà' di Raf e riscopri il vero pop anni ’80!