La sua voce sembra uscita dal sottosuolo, o meglio ancora, direttamente dagli inferi.

 Johnson rimane a mio avviso, il miglior interprete del gospel blues, colui che ha saputo mantenere le luci dei canti neri di chiesa con l'oscuro magma del più crudo blues.

La recensione celebra Blind Willie Johnson come il miglior interprete del gospel blues, evidenziando la sua voce unica e la tecnica chitarristica innovativa. Vengono analizzati alcuni brani storici e il ruolo della compagna Willie B. Harris come contrappunto vocale. La sua musica fonde in modo originale spiritualità e crudezza blues, mantenendo intatta la sua potenza emozionale anche a distanza di decenni. Ascolta Blind Willie Johnson e immergiti nel mito del gospel blues!

 "Quando alla consolle Norman Dayron sentì una fantastica 'Red Rooster' decollare come un jet di linea sulla pista, si fece dare una sigaretta dal tecnico audio, l'accese e fece due profonde boccate."

 "No amico, vogliamo solo entrare nello spirito giusto" – la frase di Eric Clapton che sciolse l'orgoglio del vecchio Howlin' Wolf.

La recensione racconta la storica sessione di registrazione londinese del 1970, in cui Howlin' Wolf collaborò con icone del rock come Eric Clapton, i Rolling Stones e i Traffic. Nonostante iniziali tensioni e differenze generazionali, l'opera racconta il dietro le quinte di un incontro epocale tra blues tradizionale e rock britannico, esaltando l'eredità e il fascino di Howlin' Wolf. Ascolta l'incontro epocale tra blues e rock con The London Howlin' Wolf Sessions!

 «Era come ritrovare un amico ammirato in adolescenza che però è rimasto lo stesso e tu no.»

 «Houellebecq ritrae il maschio moderno, che ha perso Dio ma ha trovato Pornhub, infantile ed egocentrico, e fiero di esserlo.»

La recensione racconta un’esperienza di lettura veloce ma disillusa di Serotonina, dove il lettore ritrova uno stile familiare ma ripetitivo di Houellebecq. Il romanzo, pur scritto con piacevole ironia e cinismo, delinea il triste ritratto del maschio europeo contemporaneo, segnato da solitudine e frustrazione. Temi di declino personale e sociale si intrecciano, offrendo un quadro amaro ma riconoscibile. Il testo è consigliato a chi scopre l’autore, con qualche riserva per i lettori abituali. Scopri il romanzo che racconta il lato oscuro del maschio moderno con ironia e malinconia.

 In questo disco l’anima blues non sgocciola ma gronda incessantemente.

 Un vocalizzo dall’intensità intima seconda a nessuno, un pianismo in stile boogie-woogie infuocato.

Blues from the Gutter è il disco d'esordio del pianista e cantante Champion Jack Dupree, un album del 1958 che si distingue per l'intensità vocale, il pianismo boogie-woogie e l'eccellente interazione musicale con jazzisti di valore. La recensione esalta l'album come un classico del blues, ricco di energia e testi audaci per l'epoca. Ogni brano mantiene alta la tensione emotiva, trasportando l'ascoltatore nell'anima profonda del blues di New Orleans. Ascolta ora Blues from the Gutter per immergerti nel vero spirito del blues.

 Da amanti del genere i Stonewood riescono nell’impresa di tenere alto il livello di attenzione dell’ascoltatore.

 Un bel disco a tutto tondo insomma, che potrebbe incuriosire soprattutto chi quelle sonorità anni ’90 le ha vissute sulla propria pelle.

Stonewood propone un omonimo album che rielabora il stoner rock anni '90 con influenze grunge e hard rock nordico. Il disco presenta groove e riff robusti, con registrazione dal vivo che valorizza l’immediatezza. Brani come "Out Of Sight" e "Space Goat" emergono per qualità e ispirazione. L’album colpisce per l’energia e la coerenza stilistica, accompagnata da un artwork d’effetto. Ascolta Stonewood per scoprire un potente omaggio al rock anni ’90!

 Quintali di poesia, tonnellate di magia, l’amazon della felicità.

 Davvero, uno dei più grandi film di tutti i tempi. Un’opera d’arte clamorosa.

Les Enfants du Paradis di Marcel Carné è un capolavoro di 190 minuti che racconta una struggente storia d'amore nella Parigi dell'800. L'incredibile mimica di Jean-Louis Barrault e la poesia di Jacques Prévert rendono il film un punto di riferimento per generazioni di cinefili. Un'opera che combina teatro, arte e realismo poetico, nata in circostanze storiche difficili e tuttora ammirata per la sua magia e intensità. Guarda Les Enfants du Paradis e lasciati conquistare dalla sua magia senza tempo.

 «Nasce così 'Lightnin' Hopkins', l'album è scarno fino al midollo, raccolto sino all'esasperazione.»

 «Traspare in tutta la sua forza una disperata solitudine, interrotta solo a tratti da un leggero soffio di ironia.»

L'album 'Lightnin' Hopkins', registrato nel 1959 da Samuel Barclay Charters in una piccola stanza di Houston, rappresenta un punto di svolta nella carriera del bluesman. Con una produzione minimalista e una forte atmosfera di solitudine, l'opera è un caposaldo del blues revival che trasmette emozioni crude e autentiche, arricchite da sottili momenti di ironia. Un disco fondamentale che celebra la rinascita artistica di Lightnin' Hopkins e il valore storico del genere. Ascolta ora questo capolavoro essenziale del blues e immergiti nell'anima di Lightnin' Hopkins!

 BlueBOB è come guidare una Gabbia di Faraday tra le fabbriche illuminate di una vasta Zona Industriale che lavora di notte.

 Un disco più artistico che musicale, stronzo e anaffettivo, che come il regista che ci sta dietro, lo si ama o lo si odia, un album unico comunque.

La recensione analizza BlueBob, un album che fonde heavy blues e musica industriale in atmosfere oscure e dense di distorsioni. Il suono è massiccio, tecnico e sperimentale, con richiami a riferimenti rock e blues classici. L'album è descritto come unico e divisivo, con una forte personalità artistica e una produzione molto curata, capace di evocare paesaggi urbani notturni e storie noir. Non è un disco di facile ascolto, ma raccomandato agli appassionati di sonorità alternative e sperimentali. Ascolta BlueBob e immergiti nell'oscura potenza del blues industriale.

 È questo "niente di speciale" che rende questi momenti così indimenticabili.

 Per tutti gli altri un invito ad approcciarsi a questo lavoro con il cuore aperto e con la voglia di lasciarsi andare.

La recensione descrive un'esperienza immersiva vissuta ascoltando Songs from the Mere, EP neofolk di Wolcensmen. Ambientazioni inglesi, suoni delicati e atmosfere sospese accompagnano l'ascoltatore in un viaggio emotivo e meditativo. La musica intreccia chitarre, cori e synth in modo armonioso, ideale per momenti di calma e riflessione. Scopri la magia di Wolcensmen, ascolta Songs from the Mere ora!

 Non fatichi a captare la puzza di merda di gatto e il fastidioso brusio delle mosche che ronzano per le stanze sporche e disordinate.

 Un film che guarda in faccia il pallore dell'esistenza, le sfumature color merda nei sogni rosei di Lee, senza coccolare la sua antipatia.

Il film di Marielle Heller racconta la vita amara e spigolosa di Lee Israel, scrittrice fallita e truffatrice di talento, attraverso un ritratto autentico e senza sconti. La pellicola evita la simpatia facile, mostrando una protagonista insopportabile ma umanamente complessa. Lo scenario è cupo, il ritmo attento, con una scrittura e recitazioni precise. Un dramma esistenziale che evidenzia la mediocrità ma anche l'unicità di un'esistenza poco comune. Scopri la storia cruda e autentica di Lee Israel con Copia originale.

 “Sono donne che hanno (o suscitano) passioni incontrollate, che hanno un potere quasi luciferino, un’abnorme, una deforme anomalia del carattere o del sangue.”

 “Le sue pagine sonanti e vivide somigliano a un buon caffè forte, di quelli che non se ne fanno più.”

La recensione esplora con passione 'Le Diaboliche' di Jules-Amédée Barbey d’Aurevilly, sottolineando lo stile vivido e grottesco dell’autore. I sei racconti riflettono passioni oscure e personaggi femminili dal fascino luciferino, inseriti in ambientazioni dettagliate e intrecciate da un uso efficace del flashback. L’autore è visto come un dandy monarchico, tra critica sociale e nostalgia per il passato, con una narrazione ricca di emozioni e originalità. L’opera risulta un classico intramontabile, aromatico come un caffè preparato con cura artigianale. Scopri l’affascinante mondo gotico di Barbey d’Aurevilly leggendo Le Diaboliche!

 "Vi è una sorta di Apartheid musicale in alcune parti del mondo, soprattutto in USA."

 "Abbiamo bisogno di un certo disordine tra un disco e l'altro, abbiamo bisogno di nuove idee e nuovi spunti."

La compilation "The Best of 1990-2000" di U2 rappresenta una fase artistica di grande sperimentazione e innovazione per la band irlandese. Tra scelte coraggiose e collaborazioni di spicco, emerge un mix di rock, elettronica e impegno personale. L’album raccoglie brani celebri e remix migliorativi, accompagnati da spettacoli unici come il PopMartTour. Una raccolta completa e ben confezionata che celebra un decennio cruciale per U2. Ascolta ora la compilation e rivivi l’innovazione degli anni ‘90 di U2!

 "Il laggiù invalicabile dove l'anima antica sonnecchia mandando bagliori."

 "Una specie di folk ancestrale disperso in tutta una serie di aberrazioni quali pianole dolciastre, delizie horror, ronzii, intermittenze, campanellini."

La recensione celebra il secondo album di Paavoharju, 'Laulu laakson kukista', definito una miscela magica di folk ancestrale e sperimentazioni sonore. L'atmosfera creata è ricca di evocazioni naturali e surreali, con suoni che spaziano da inni sacri a rumori ambientali, offrendo un'esperienza unica e surreale. Non mancano momenti di dolcezza folk e apparizioni inattese di melodie pop. Un lavoro che emerge come un rifugio sonoro mistico e affascinante. Ascolta ora l'album e immergiti in un viaggio sonoro unico e magico.

 All i wanna do è una canzone addirittura quasi techno, tipicamente da discoteca proprio nel periodo fine anni 90.

 Grazie a questo singolo la sorella di Kylie diventa regina del floor.

Nel 1997 Dannii Minogue rivoluziona la sua immagine e il suo sound passando all'electro dance con il singolo 'All I Wanna Do'. Il brano, accompagnato da un video piccante, diventa un successo nelle classifiche dance mondiali, posizionandola come regina delle discoteche. Nonostante l'album 'Girl' non ottenga i risultati sperati, il singolo conquista l'attenzione di molti DJ e supera per la prima volta in classifica la sorella Kylie. Ascolta 'All I Wanna Do' e rivivi l'energia dance anni '90 di Dannii Minogue!

 "If you hear it, not just listen to it superficially, you become aware of something very dark".

 Peter Grimes è un personaggio tragico, un uomo emarginato e oppresso da pregiudizi e pettegolezzi.

La recensione celebra Peter Grimes di Benjamin Britten come un'opera unica, carica di oscurità e intensità emotiva. Viene evidenziata la complessità del protagonista e l'equilibrio tra momenti lirici e drammatici. L'opera è descritta come un capolavoro che fonde poesia e realismo, con esecuzioni di altissimo livello nell'opera-film BBC del 1969. Un lavoro che richiede un ascolto attento per coglierne la profondità. Ascolta Peter Grimes per immergerti in un'opera coinvolgente e indimenticabile.

 Morirei se non potessi esprimermi macchiando di pensieri fogli vuoti.

 La fine è una nuova evoluzione che col tempo capirai.

La recensione celebra il ventennale di carriera degli Omini Verdi e il loro ottavo album '8 bit', un lavoro tecnicamente solido ma con qualche passaggio compositivo meno ispirato. Il disco mostra uno sforzo di rinnovo sonoro mantenendo coerenza con il passato, con buoni spunti e testi sociali. Il singolo 'Arcade Boyz' risulta però fuori contesto e più promozionale. Nonostante ciò, l'album si presta ad un ascolto godibile e prepara il terreno per un possibile rilancio live. Scopri l'evoluzione punk degli Omini Verdi con '8 bit', ascolta ora!

 Se voi foste veri uomini, e non hipster invertebrati, l'interno dei vostri stessi testicoli rimbomberebbe scrollato da suoni di questa natura.

 Riff che non conoscono il concetto di eccesso di velocità, sparati in faccia con la stessa sottigliezza con la quale vengono declamate farneticazioni di complotti rettiliani.

La recensione celebra Electric Messiah come un album potente e senza fronzoli, capace di risvegliare l'istinto primordiale e il gusto per il metal più intenso. Con riff veloci, un canto distintivo e un'immagine volutamente tamarra, High on Fire conferma la sua potenza e il proprio stile unico. L'atmosfera è energica e coinvolgente, capace di far sentire l'ascoltatore al centro di un’esperienza sonora brutale e autentica. Scopri la potenza di Electric Messiah: ascolta ora High on Fire!

 La voce di un amante che ti sussurra soave nella serenità postorgasmica.

 Un disco come una medaglia a due facce: una è la voce di Tracey Thorn, l’altra è la musica di Ben Watt.

La recensione celebra 'Eden' di Everything but the Girl come un capolavoro di raffinata musica jazz e bossanova con l'unione armonica di voce e musica. Tracey Thorn incanta con una voce morbida e unica, mentre Ben Watt costruisce un tessuto musicale impeccabile. L'album, perfetto e senza errori, evoca atmosfere malinconiche e ricordi personali, risultando un esempio precoce di talento emergente nel 1984. Ascolta Eden e lasciati trasportare dalla magica fusione di voce e musica.

 "Un album uscito nel bel mezzo dell’inverno ma che sa tanto di fine maggio, quando i campi sono in fiore."

 "Un disco fresco, algido, sbarazzino, che profuma di spensieratezza, di quando si aveva 17 anni e si inforcava la bici in maglietta."

La recensione analizza l'esordio degli Anemone, giovane gruppo canadese di Montreal, con un album di neo-psichedelia fresca e spensierata. "Beat My Distance" evoca atmosfere di gioventù e malinconia, alternando momenti vivaci e trascinanti. Pur non essendo perfetto, il disco riesce a lasciare un'impressione autentica e coinvolgente. Scopri il viaggio psichedelico degli Anemone con "Beat My Distance"!

 Dio stramaledica i francesi, la puzza sotto il loro nasino e quegli occhi che squadrano l’universo mondo immancabilmente dall’alto verso il basso.

 Dio stramaledica i Nouvelle Vague! E per chiudere i conti, è tempo che restituiscano la Gioconda!

La recensione critica con ironia l’album 'Nouvelle Vague' del gruppo francese omonimo, sottolineando una musica lounge/jazz priva di freschezza e originalezza. Pur riconoscendo qualche cover accettabile, il giudizio complessivo è fortemente negativo e sarcastico, con accuse scherzose alla presunzione francese nella cultura musicale. Scopri perché questo album francese non ha convinto, leggi la recensione completa!