‘Volume Two’ dei The Grease Arrestor si presenta come un'opera di trasmutazione sonora, un viaggio iniziatico che riecheggia i principi dell’alchimia spirituale.

 Ogni traccia una soglia, un passaggio tra il visibile e l’invisibile, dove la vibrazione diventa memoria e la melodia diventa spirito.

La recensione esalta 'Volume Two' dei The Grease Arrestor, album che fonde sonorità vintage anni '60 con elementi moderni shoegaze e neo-psichedelici. L'autore sottolinea la coerenza artistica del gruppo australiano, usando immagini di alchimia e trasformazione spirituale. L’opera è vista come un viaggio iniziatico dove ogni brano diventa ponte tra memoria e spirito. L’album si distingue nel panorama psichedelico per la sua etericità e raffinata ricercatezza. Scopri come i The Grease Arrestor trasformano il rock psichedelico in esperienza mistica: ascolta Volume Two!

 Traslocando è il primo disco in collaborazione con Fossati, prima di Borg, della coca, della sorella e Fossati negli anni 80 era tanta roba.

 Stella di carta, la mia preferita, una storia commovente ed un’interpretazione passionale.

La recensione analizza la carriera di Loredana Bertè, col focus su 'Traslocando': un disco maturo, ricco di influenze pop, funky e reggae. Viene lodato il connubio con Ivano Fossati, la capacità di Bertè di rinnovarsi e scandalizzare e l’intensità di alcune tracce come 'Stella di carta'. Il disco è presentato come un punto di approdo importante dell'artista, carico di energia e autenticità. Scopri perché 'Traslocando' è un album imperdibile nella storia della musica italiana!

 Riesce ad essere tanto profondo quanto stupido.

 La TV diventa simbolo di occidentalizzazione, di materialismo.

La recensione di "Buon Giorno" di Ozu racconta una commedia capace di unire leggerezza e profondità, focalizzandosi sul mutismo dei bambini come protesta e sulle dinamiche del vicinato. Il film riflette su comunicazione, materialismo e distacco generazionale, riuscendo a risultare ancora attuale. L’autore apprezza il tono delicato e le gag, pur sottolineando la lentezza narrativa tipica dell’epoca. Scopri come un sorriso può rivelare il cuore della società giapponese - guarda Buon Giorno di Ozu.

 Un album che è la colonna sonora di una tarda uscita estiva, coi fiori che spandono il loro profumo.

 Rochelle fonde la dance con l'R&B, senza aver paura però di osare e sperimentare, risultando fresca e ispirata.

La recensione elogia Through the Wall di Rochelle Jordan come un album ideale per serate rilassate o uscite estive. L’artista dimostra coraggio e freschezza nel mescolare dance, R&B e house, creando un sound intimo e sensuale. Alcune pecche nella lunghezza e nella ripetitività nella seconda metà, ma l’atmosfera coinvolgente domina. Un disco consigliato a chi cerca musica contemporanea di qualità. Se cerchi il mix perfetto tra dance, sensualità e sperimentazione, ascolta subito Through the Wall!

 "Così com’è, il concerto è davvero molto bello, certamente migliore della versione Archive."

 "Pier, non sapevi come catalogarlo altrimenti perché non c’è un genere per The Lamb: è un buco nero nella discografia dei Genesis e nella storia della musica di quel periodo."

La recensione analizza la storica performance dei Genesis allo Shrine Auditorium nel 1975, elogiando la recente riedizione integrale e priva di pesanti overdub. L'autore sottolinea il fascino della voce di Gabriel in presa diretta e il valore filologico della nuova versione rispetto all'edizione Archive. Il concerto viene celebrato come un'esperienza sonora unica, capace di superare i confini del rock progressivo classico. Scopri la versione definitiva del leggendario live dei Genesis e lasciati trasportare dalla sua energia irripetibile!

 Oh, London arriva come una brezza al tramonto.

 Sa cogliere quella maestosità, quella tranquillità di certi parchi (Battersea su tutti) che anche in una giornata uggiosa brillano sempre.

La recensione di 'Oh London!' di Leon Seti esalta le atmosfere malinconiche e solari di un EP che racconta l'intenso rapporto tra l'artista e la città di Londra. Con influenze soul e trip hop, i brani portano l'ascoltatore in un viaggio intimo tra parchi cittadini e riflessioni personali. Il disco si apre lentamente e si chiude in modo corale, segnando un percorso ciclico di scoperta e accettazione. Scopri l'universo sonoro di Leon Seti e lasciati trasportare da Londra.

 Ostentano da tempo una faccia porcellanata dove i connotati sono in fuga l’uno dall’altro.

 Il suo contralto spesso e suadente, sorprendente per quel corpicino di un metro e mezzo, sta a risuonare per teatri e locali vari mostrando la solita personalità, ma a dirla tutta non molta intonazione.

La recensione offre uno sguardo ironico e nostalgico sull'album live 'Bye Bye Patty' di Patty Pravo. L'autore riflette sulle trasformazioni estetiche dell'artista e delle sue colleghe, analizzando il celebre brano '...E dimmi che non vuoi morire' e i principali successi riproposti dal vivo. Pur lodando la personalità e il repertorio della cantante, vengono sottolineati alcuni limiti vocali. Un ascolto consigliato soprattutto ai nostalgici. Scopri le luci e le ombre di Patty Pravo in questo viaggio tra intramontabili successi dal vivo.

 Unò-Duè è l'album più solare e ricco di suoni dell'intera carriera di Silvestri.

 Potrei dire che è una canzone sull'archetipo del toccare il fondo e risalire, ma è soprattutto un testo fatto di suoni.

La recensione di Unò-Duè di Daniele Silvestri esplora luci e ombre di un album chiave per la sua carriera. Si evidenziano il sound solare, le collaborazioni notevoli e le tematiche sociali affrontate con leggerezza e ironia. Alcune tracce spiccano per originalità ed energia, altre meno riuscite. Nel complesso, un lavoro che segna la definitiva consacrazione dell'artista. Scopri perché Unò-Duè resta un album imprescindibile del pop italiano!

 Difetto principale: la costante ricerca della frase a effetto, ripetuta decine di volte nello stesso capitolo.

 La sensazione ultima è quella di un pianeta diviso, incapace di condividere valori comuni, in mano a popoli alla costante ricerca di un leader che li riscatti e li riporti a un glorioso passato – che in realtà non è mai esistito, o di cui resta solo un vago ricordo.

La recensione evidenzia come Dario Fabbri, noto divulgatore televisivo, non riesca a trasporre con la stessa efficacia la sua brillantezza e chiarezza anche nella scrittura. Il libro pecca di ricerca eccessiva dell’effetto scenico e di confusione espositiva, soprattutto nei capitoli più complessi. I messaggi chiave riguardano la natura eterogenea degli stati moderni e la presunta decadenza dell’Occidente. Opera adatta soprattutto a chi già conosce la materia. Scopri se la visione di Fabbri sulla geopolitica fa per te: leggi la recensione!

 Lui è un musicista brillantissimo e andava solo capito.

 Esprimere qualità, intelletto musicale e addirittura virtuosismo nell’ambito della canzonetta italica è un esercizio complesso e sfizioso.

La recensione analizza 'it.pop', primo album di Alex Britti, raccontando la sua scelta di bilanciare esigenze commerciali e talento musicale. Viene sottolineato il virtuosismo alla chitarra e la difficile convivenza con il pop mainstream. Britti emerge come musicista evoluto, capace di inserire elementi jazz e blues anche nei brani più accessibili, malgrado qualche limite vocale nelle prime registrazioni. Scopri il lato nascosto e virtuoso di Alex Britti ascoltando 'it.pop'!

 Una raccolta di strumentali pop MIDI con tutto il mezzo sorriso e la serietà che proviene dal Sol Levante, che raggiunge esattamente ciò che si prefigge e niente di più.

 Buona spesa. O in alternativa, una sessione liberatoria al cesso.

L'album 'Music for Supermarket' del duo giapponese Best Music propone brani MIDI piacevoli, ironici e dall'atmosfera leggera tipica degli anni '80, pensati proprio come sottofondo da supermercato. Pur non brillando per originalità musicale, gli strumentali pop risultano azzeccati per rilassare (o intrattenere con autoironia) durante la spesa o situazioni quotidiane. Una colonna sonora concettuale che raggiunge con sagacia ironica il suo scopo. Scopri se questa soundtrack giapponese renderà la tua prossima spesa (o pausa bagno) più piacevole!

 Verrai catapultato in una pista da ballo senza fine, le luci stroboscopiche che illumineranno l'infinito.

 Non puoi più farci niente, non puoi mangiare, non puoi dormire, non puoi fuggire, solo unirti a questa danza aliena.

La recensione di PVA - Blush trasporta l'ascoltatore in un'esperienza onirica e psichedelica ispirata alla club culture. Tra allucinazioni urbane e atmosfere notturne, la narrazione si fa viaggio interiore ed emotivo. L’album coinvolge e disorienta, suggerendo che la linea tra sogno e realtà sia sottile quanto una notte di festa. Scopri PVA - Blush e lasciati trascinare nel suo enigmatico vortice di suoni.

 Le caramelline al miele (fin troppo dolcificante) che il nostro ci propone ormai da trent'anni sono lì a dimostrarlo.

 …sta lì, come direbbe il protagonista di 'Ovosodo', come un uovo che non va né su né giù.

L'autore analizza L'oroscopo speciale di Samuele Bersani tra dolcezza melodica e una sensazione di già sentito. Pur riconoscendo alcuni brani riusciti, la recensione evidenzia una certa ripetitività e una mancanza di autentica originalità nell'album, premiato ma meno speciale delle aspettative. Il disco raccoglie consensi e premi, ma risulta, per l'autore, ben confezionato più che realmente ispirato. Scopri se L'oroscopo speciale saprà conquistarti o lascerà solo un dolce ricordo.

 "L'ultimo grande disco heavy metal classico? Probabile."

 "Di gruppi così non ce ne sono più. Dischi così non ce ne sono più."

La recensione esalta Kings of Metal come uno degli ultimi grandi album dell'epic/heavy metal classico. Analizza la qualità tecnica dei Manowar e il valore simbolico del disco nella storia del genere. Vengono celebrati i singoli brani e le capacità dei membri, sottolineando il senso di comunità e fratellanza tra i fan. Una riflessione nostalgica che difende l'autenticità del metal degli anni '80. Scopri perché Kings of Metal è ancora leggenda: ascoltalo e unisciti alla fratellanza del metal!

 Avevano solo 19 anni. E all’epoca mi hanno pure fatto divertire.

 "Squeréz" (merda, scorreggia) è un disco strano, ascoltato oggi non pare avere 26 anni sul groppone, ne dimostra molti di più.

La recensione esplora ...Squérez? dei Lùnapop come fenomeno pop di fine millennio, ironizzando sulle sue ingenuità musicali e liriche. Il successo clamoroso e il valore affettivo per la generazione cresciuta con il disco vengono messi a confronto con la scarsa profondità artistica. L'autore, oscillando tra nostalgia e critica, sottolinea come alcuni brani ancora sorprendano, pur riconoscendo i molti difetti dell'album. Un giudizio che oscilla tra affetto adolescenziale e consapevolezza adulta. Scopri se anche tu sei tra chi non può volere male ai Lùnapop!

 Davies ci avrà sentito a suo tempo della magia ma io non la raccolgo, sinceramente: i Supertramp avevano tantissime virtù, ma non quella di essere… Super anche dal vivo.

 Grazie di tutto anche a te Rick, di cuore! I miei eroi musicali di gioventù se ne stanno pian piano andando, ad uno ad uno, ed anch’io non mi sento tanto bene.

La recensione, spunto per ricordare Rick Davies dopo la sua scomparsa, analizza il suo impatto sui Supertramp, lo stile pianistico e la genesi tecnica dell’album Live '88. L’autore osserva come il disco rappresenti più un documento grezzo che una vera celebrazione del gruppo dal vivo, soffermandosi sulle difficoltà della band nel ricreare in concerto la magia dei loro lavori in studio. Scopri di più sul mondo Supertramp e celebra Rick Davies insieme a noi.

 Reitman mette troppa carne al fuoco, mischiando vari generi come thriller, commedia sentimentale, azione, dramma e colpi di scena.

 A salvare la baracca è almeno il rimpianto Redford, che anche in questo frangente ha buona stoffa nel recitare.

La recensione esamina con nostalgia e spirito critico 'Pericolosamente insieme', un film diretto da Ivan Reitman con Robert Redford e Debra Winger. Pur apprezzando il carisma di Redford e certi richiami al cinema classico americano, il critico sottolinea una trama troppo intricata e una certa superficialità nei generi affrontati. Alcune interpretazioni risultano poco convincenti, ma il fascino di Redford resta un punto saldo. Un'opera minore rispetto agli altri capolavori dell'attore. Scopri cosa rende davvero speciale (o meno) questo film di Robert Redford!

 Ciò che sembra la descrizione del coglione perfetto si rivela nei suoi fumetti l'apotesi del genio.

 In una parola: fuoriclasse. Fuoriclasse perché Zerocalcare è il maestro delle atmosfere.

La recensione esplora "Quando muori resta a me" di Zerocalcare, sottolineando maturità e profondità nel tema della figura paterna. Sebbene persistano alcuni temi ricorrenti dell'autore, la scelta di una nuova ambientazione e l'atmosfera malinconica arricchiscono la narrazione. L'opera è vista come innovativa ed efficace, pur segnando qualche ripetizione rispetto ai lavori precedenti. Vuoi scoprire come Zerocalcare affronta i suoi demoni? Leggi la nostra recensione completa!

 Il groove diventa incantesimo e l’improvvisazione si trasforma in narrazione.

 Tutto è finalizzato a un flusso che oscilla fra il rituale e il cinematografico, fra il club fumoso e il teatro dell’occulto.

Gathered Lectures from a Lifetime è il debutto del Diego Banchero Trio: un viaggio musicale tra jazz-rock oscuro e improvvisazione rituale. Il disco, registrato in presa diretta, intreccia esoterismo e groove, reinventando anche brani del passato. Suonato con grande affiatamento, promette di diventare un oggetto di culto per gli amanti di atmosfere visionarie e sortilegi sonori. Immergiti nell’occulto groove del Diego Banchero Trio: ascolta l’album e lasciati trasportare!

 Il disco è massacrato, per quanto mi riguarda, dalla ricerca di sonorità attuali, cioè brutte.

 Due stelle di rimpianto, e finish.

La recensione boccia Drivetrain, ultimo album in studio dei 38 Special, criticando il goffo tentativo di adottare suoni moderni che soffocano la loro classica eleganza. Il disco, tranne qualche brano sul finale, appare debole e fuori contesto rispetto alla storia della band. Chiude con due stelle di rimpianto, sottolineando l’irrimediabile distacco dai tempi d’oro del gruppo. Scopri di più sulle luci e ombre dell’ultimo capitolo dei 38 Special.