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 It Takes a Thief si distacca dai toni cupi del gangsta-rap, aggiungendo spensieratezza e ottime doti da storyteller.

 Coolio merita un posto speciale nella hall of fame dell’hip-hop di quegli anni.

La recensione celebra l'album d'esordio di Coolio, It Takes a Thief, come un'opera importante dell'hip-hop anni '90, capace di unire spensieratezza e storytelling realistico. Viene evidenziata la fusione tra sonorità g-funk e influenze East Coast, e si riflette sulla malinconica scomparsa dell'artista. Pur inferiore ad altri capolavori del 1994, l'album merita di essere rivalutato come tributo all'eredità di Coolio. Ascolta It Takes a Thief per rivivere l'hip-hop classico di Coolio!

 Bobby Joe Long's Friendship Party sono un disturbo della personalità narcisistica, una band fantasma dalle filastrocche tetre e crude, ripetitive, ipnotizzanti.

 Il buio è la mia culla, il dress code del pervertito: in una Roma Est avvolta perenne dal fitto mistero, dove il fatto non fa cronaca, io indosso un mantello nero.

La recensione esplora l'album "AOH!" di Bobby Joe Long's Friendship Party, un progetto musicale sintetico e oscuro proveniente dalla periferia romana. La musica è descritta come un mix ipnotico di synthpop, darkwave e influenze cyberpunk, abitata da atmosfere inquietanti legate al disagio esistenziale e a riferimenti al true crime. La band è vista come un fenomeno alienato e provocatorio, che racconta una Roma Est desolata e senza futuro, ma con uno stile unico e coinvolgente. Il disco si distingue per la sua forte componente narrativa e sonora, capace di catturare un pubblico underground. Scopri ora il synthpop oscuro e disturbante di Bobby Joe Long's Friendship Party!

 “La Legge in Kafka opprime e castiga, in Burri lenisce ed eleva.”

 “Coltivate ogni speranza voi ch’entrate.”

La recensione racconta l’esperienza personale di visita alla Collezione Burri negli ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello. Tra un viaggio onirico e riferimenti kafkiani, l’autore descrive l’arte materica di Burri come un viaggio sensoriale che eleva lo spirito, attraverso l’uso di materiali insoliti e la sapiente disposizione delle opere. Emozione e riflessione si intrecciano, proponendo una visione inedita del percorso artistico dell’autore. Visita la Collezione Burri a Città di Castello e scopri un’arte che emoziona e sorprende.

 «Esplicita, ironica, creativa, audace, spudorata, provocatoria, forte, sensuale ma anche delicata, romantica, dolcissima. In definitiva, irrimediabilmente “Femmina”. Chi non vorrebbe essere Annette?»

 «My Mother Never Taught Me How To Cook è sorprendente: uno strano oggetto sincretico a cavallo tra differenti generi, in cui nulla è dove te lo aspetti»

La recensione esplora l'album X-Dreams di Annette Peacock, definendolo un'opera unica nel panorama jazz-rock e fusion che si distingue per il suo approccio femminile, ironico e provocatorio. L'autrice, pur essendo fuori dal suo consueto genere musicale, si innamora della forza espressiva e dell'originalità di questo lavoro. I brani analizzati mostrano una profonda riflessione sulle dinamiche di genere e sulle relazioni, sostenute da una musica sperimentale e coinvolgente. L'album è celebrato come un capolavoro di creatività e personalità. Ascolta X-Dreams e scopri la rivoluzionaria voce di Annette Peacock!

 Magick Brother è Pop nella carne e Barrettesque nello spirito ma senza distonie e contorni.

 Quando si tratta materiale pesante, anche lo scorrere naturale del tempo può fare i suoi capricci e capitare che Chainstone Chant: Pretty Miss Titty suoni irriverente come un ghigno di Johnny Rotten.

La recensione celebra Magick Brother, Mystic Sister come un’opera iconica della psichedelia anni ’60, intrisa di atmosfere oniriche e sperimentali. Daevid Allen e Gilli Smyth guidano un viaggio musicale che unisce pop e free jazz, offrendo un’esperienza sonora unica e coinvolgente. L’album viene descritto come una fusione di poesia, ironia e intensità cosmica, ideale per chi ama l’avventura musicale e la sperimentazione. Lasciati trasportare dal viaggio psichedelico di Gong: scopri ora Magick Brother, Mystic Sister!

 Anche Miles scazzotta duro, ma in a silent way.

 È un impasto di sangue e merda che, a forza di sudare, diventa oro.

La recensione evidenzia il parallelo tra la lotta sociale di Jack Johnson e la forza innovativa di Miles Davis. L'album del 1971 viene descritto come un lavoro intenso, grezzo e carico di energia che richiama la potenza di "Bitches Brew". L'autore sottolinea la genialità di Davis e la qualità cruda e sudata di questo tributo musicale. L'aspetto di denuncia sociale si fonde con la musica sperimentale in un racconto emozionale e potente. Scopri l’intensità di Miles Davis in questo tributo unico a Jack Johnson.

 Hellfire è un disco che richiede molto all’ascoltatore.

 L’album è densissimo di idee e il materiale a cui Greep e soci attingono è estremamente vario.

Hellfire è il terzo album dei Black Midi che mostra una maturazione sonora decisa e un mix di generi e influenze che vanno dal post-punk al progressive rock. L'album è complesso, denso di idee e arrangiamenti sofisticati, ma a volte dispersivo. Le performance strumentali sono straordinarie e la band sembra consolidare un proprio linguaggio musicale distintivo. Nonostante alcune imperfezioni, Hellfire si conferma come il disco più interessante della band fino ad oggi e una delle uscite chiave del 2022. Immergiti nel caos e nella creatività di Hellfire, l'album imperdibile dei Black Midi!

 Le pagine grondano sofferenza e depravazione, un dolore e un senso di mancanza che non abbandonano mai il fluire viscoso del racconto.

 Kiedis sviluppa forme di tossicodipendenza per tutto. Si nutre delle persone, ne sniffa quasi l'anima, si procura lo sballo con il sesso, con la smania di avere.

Scar Tissue è un'autobiografia intensa e sincera di Anthony Kiedis, frontman dei Red Hot Chili Peppers, che racconta con lucidità il suo percorso tra dipendenza, sofferenza e musica. Il libro esplora la sua vita tormentata, le relazioni complesse, e la realtà cruda della Los Angeles degli anni Settanta. Un’opera che colpisce per la sincerità e la profondità della narrazione, offrendo una testimonianza unica su un artista controverso. Leggi l’autobiografia che svela la vita intensa di Anthony Kiedis, una lettura imprescindibile per gli amanti della musica e delle storie vere.

 "Una confessione in iscritto è sempre menzognera. Colognino straparolatoscana o nientiamo!"

 "Zeno mente perché si fa portavoce di un credo autoriale oppure perché, da personaggio autonomo, non può fare altro per 'difendersi' dall'invadenza dello psicologo."

La recensione esplora approfonditamente il tema della menzogna nel romanzo "La Coscienza di Zeno" di Italo Svevo, evidenziando come il protagonista utilizzi consapevolmente o meno la bugia come strategia difensiva. Viene sottolineata la narrazione in prima persona che lascia spazio all'ambiguità e all'inaffidabilità della voce del narratore. La psicanalisi è vista non come cura, ma come strumento romanzesco mentre le "Continuazioni" indicano una possibile evoluzione infinita del racconto. La recensione mette in luce anche i legami con autori come Dostoevskij e Joyce. Scopri le sfumature nascoste de La Coscienza di Zeno e immergiti nella mente di Svevo!

 Morì il giorno di Natale, e probabilmente sorrise. Quel sorriso beffardo, faccia da schiaffi di bellezza aristocratica.

 George Michael è stato un uomo solo. Per scelta, per dolore, per paura. Ammiccava la folla, per poi ricusarla.

La recensione approfondisce la carriera e la vita di George Michael, sottolineandone il carattere introverso e ribelle. Dal successo con gli Wham! alle sfide personali e ai conflitti con l'industria musicale, emergono la sua intensità artistica e il suo impegno sociale. L'album "Twenty Five" viene raccontato come un tassello importante di una carriera brillante e complessa. L'autore ricorda Michael come un uomo solitario, capace di grande introspezione e sincerità artistica. Ascolta "Twenty Five" e riscopri la leggenda di George Michael!

 "Ho bisogno di una chitarra, dottore..."

 "Ecco cos’era Vittorio de Scalzi, oltre all’ottimo musicista... un Uomo che è riuscito a migliorarsi dopo le disgrazie."

La recensione offre un racconto vivido e personale di Vittorio De Scalzi, figura centrale dei New Trolls, intrecciando ricordi d'infanzia, aneddoti musicali e riflessioni sul suo carattere. Emergono le sfide affrontate, tra tragedie familiari e rapporti complessi con i compagni del gruppo, fino al suo riscatto come artista e uomo. Un racconto intimo che valorizza il talento e l’umanità di De Scalzi, al di là della notorietà. Scopri la vita e la musica di Vittorio De Scalzi attraverso questa intensa recensione.

 "I’m not there è la più grande canzone mai scritta lo è perché non è scritta."

 "La canzone fantasma o, se preferite, il fantasma di una canzone."

La recensione riflette sulla natura sfuggente e poetica di 'I'm Not There', brano leggendario di Bob Dylan considerato un'opera unica e misteriosa. L'autore esplora il testo frammentario, l'atmosfera oscura e il valore simbolico della canzone, sottolineandone l'importanza storica e artistica nel contesto della carriera di Dylan. Viene messa in luce l'improvvisazione e la bellezza nascosta nel caos emotivo del pezzo. Ascolta 'I'm Not There' e scopri il lato nascosto di Dylan!

 È il disco che rappresenta per me la differenza tra innamoramento ed amore.

 Come fa un supporto così piccolo a contenere tanta grandezza?

La recensione esprime un intenso rapporto personale con l'album Melody of Certain Damaged Lemons dei Blonde Redhead, evidenziandone l'atmosfera cupa e profonda. L'autore riflette sulle emozioni contrastanti evocate dal disco, sull'incomunicabilità tra persone che si vogliono bene e sulla simbologia del timbro vocale di Kazu Makino. Il disco viene descritto come un viaggio doloroso ma affascinante tra innamoramento e amore, con un valore quasi sacro. Una testimonianza genuina di un legame affettivo forte e duraturo con l'opera. Ascolta Melody of Certain Damaged Lemons e lasciati coinvolgere in un viaggio emotivo unico.

 "Waiting Around to Die è un manifesto dannatamente programmatico della scelta di vita intrapresa."

 "La voce sembra essere la cosa più tremante sull'orlo del pianto proveniente da un mondo fatto di sole cose tremanti."

La recensione esplora l'album 'Townes Van Zandt' (1969), definendolo un capolavoro struggente che narra autodistruzione, amore e malinconia. Il chitarrismo fingerpicking e la voce vibrante sottolineano testi profondi e poetici. Ogni canzone racconta emozioni forti, tra abissi interiori e visioni d'amore vivide. La musica vive oltre la vita travagliata dell'artista, lasciando un'eredità indelebile. Ascolta ora l'album di Townes Van Zandt e immergiti in un viaggio folk emozionante e senza tempo!

 Questo è un album che gronda blues da ogni singola nota.

 Un dischetto bello tondo e pure ragionevole di blues senza trucchi, senza inganni e senza fronzoli.

La recensione analizza "Heavy Load Blues" dei Gov't Mule, esaltandone l'essenza autentica e diretta del blues. Warren Haynes offre un lavoro ragionevole nella durata e rifinito nella resa sonora tra blues elettrico e acustico. Un disco che rispetta la tradizione senza eccessi, con brani solidi e avvincenti. L'autore apprezza in modo particolare l'onestà e la semplicità dell'album, celebrando la passione per il genere e la maestria dei Mule. Ascolta subito Heavy Load Blues e lasciati travolgere dal vero spirito del blues!

 Immaginatevi un losco figuro degno dei peggiori centri scommesse di Fuorigrotta, un incrocio tra un parcheggiatore abusivo, Gigione e un maniaco sessuale in libera uscita.

 Ascoltate con attenzione il brano, leggete il testo e penserete davvero di stare sognando o di essere vittime di un incantesimo, poiché tutto ciò non può essere vero e invece, incredibilmente, lo è.

La recensione analizza con ironia e critica la partecipazione di Leo Leandro a Sanremo 1993 con la canzone 'Caramella', considerata una delle performance più assurde della storia del Festival. Il testo provocatorio e l'esibizione fuori contesto hanno segnato un momento di cringe tricolore, riflettendo tempi meno attenti al politically correct. Nonostante la buona voce del cantante, il brano è stato eliminato precocemente, ma è rimasto impresso tra gli episodi più bizzarri del panorama musicale italiano. Scopri la leggenda trash di Sanremo e ascolta 'Caramella' di Leo Leandro!

 «Una psichedelia di una gentilezza enorme, aristocratica e sballata.»

 «Il sorriso del folle è un cuscino di nuvole pigre, una crepa sottile nell’aria.»

La recensione analizza l'album 'Fried' di Julian Cope con tono ironico e giocoso, evidenziando la sua psichedelia aristocratica e la fusione di eleganza e fragilità. Il disco è descritto come un viaggio tra beatitudine e malinconia, con riferimenti alle influenze post-punk e agli elementi di chamber music come l'oboe. L'autore apprezza la capacità di Cope di combinare caos e raffinatezza, sottolineando la sua unicità nel panorama musicale. Scopri l'universo alternativo di Julian Cope con Fried, un classico imperdibile per gli amanti della psichedelia.

 Il pop, quando funziona funziona e fa quello che deve fare.

 Questo disco è come una collanina multicolore, fatta di tante perline o caramelline che tintinnano e colorano la giornata di dolcezze.

La recensione celebra Plastic Beach come un album pop di grande successo, capace di accompagnare la vita quotidiana con colori vivaci e melodie orecchiabili. Viene apprezzata la complessità nascosta dietro la semplicità apparente e il concept band creato da Gorillaz. L'autore assegna il massimo dei voti, descrivendo il disco come un gioiellino di musica pop moderna e originale. Scopri il magico mondo sonoro di Plastic Beach, ascolta ora!

 Bleach è un capolavoro perchè ha attitudine punk ma è più greve, pesta in modo giusto nel posto giusto all’ora giusta.

 Da piccolo ascoltavo Bleach e mi sentivo pulito, come nuovo sotto un getto di candeggina bollente.

La recensione celebra Bleach dei Nirvana come un album crudo e autentico, espressione di rabbia e fragilità interiore. L'autore racconta un profondo legame emotivo con la musica di Kurt Cobain, evidenziandone l'attitudine punk e la potenza liberatoria. A 33 anni dall'uscita, Bleach resta un capolavoro dal suono grezzo e dalle forti emozioni. Riscopri il grunge autentico con Bleach, un classico indimenticabile di Nirvana!

 Bob Calvert è stato uno dei pochi negli anni '70 ad interpretare la rivoluzione culturale come una miscela di letteratura e scienza veicolata dalla musica.

 ‘Spirit of the Age’ è l’alfa e omega dell’album, tra ibernazioni e clonazioni, rappresenta lo spirito di un'età che ha dimenticato la sua genesi.

La recensione riflette sull'album 'Quark Strangeness and Charm' degli Hawkwind, sottolineando la fusione tra musica space rock e contenuti letterari e scientifici, grazie soprattutto a Bob Calvert. Viene evidenziata l'importanza del disco negli anni '70 come ponte tra psichedelia e pop rock, con liriche a sfondo futuristico e cyberpunk. L'autore esprime nostalgia per un'epoca passata e il ruolo culturale degli Hawkwind in quella scena. Scopri il fascino vintage degli Hawkwind e il loro space rock profetico!